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ultimo OT sulle tarte, giuro ;) ;) ! La tartaruga in questione era una Emys orbicularis, una acquatica nostrana che un contadino aveva letteralmente falciato tagliando l'erba lungo il proprio fossato. Mi era stata affidata per il tempo necessario alla sua guarigione, in agosto. non aveva mangiato nulla per tutto l'autunno (si era sempre rifiutata di tutto!) e aveva trascorso il letargo dormendo beata. al suo risveglio l'appetito era tornato...alla grande. a parte pezzi di pesce e carne, quando poteva azzannava i passeri che andavano a fare il bagno nella sua vaschetta, e l'ultima preda che fece prima di essere rimessa in libertà fu un pesce gatto lungo circa 30 cm...lei era lunga solo 25. Quest'ultimo episodio mi convinse che era perfettamente guarita e in grado di cavarsela...anche fin troppo bene ;) ;) !!!!
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ma guarda, le tartarughe d'acqua abbastanza grandi non odvrebbero avere grossi problemi a predare uccellini...una che avevo tanti anni fa aspettava i passeri al varco e poi...ZAC! trovavo penne e ossa sul fondo della vasca.... comunque, evitando OT.... attualmente sono pochissimi gli animali selvatici utilizzati nell'industria delle pellicce, la caccia soprattutto per piccoli carnivori o roditori non è remunerativa.... si stima che in nord europa siano presenti circa 10 milioni di visoni negli allevamenti..... e comunque sì, il motivo per dare addosso alle pellicce è puramente etico.... e mi pare che basti e avanzi, in questo caso ;) !!
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sono d'accordo con te, ma purtroppo entrambe le opzioni sono di difficile attuazione (sia l'abbattimento che la sterilizzazione). per cui a malincuore sono costretto a dire che oramai, dall'Italia, 'ste bestiacce non andranno via più.
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mmmhh... raptor: gli animali da pelliccia selvatici sono in numero troppo esiguo ( e oramai quasi tutti protetti) per rappresentare un significativo ammontare di carne... come soluzione alternativa, i veri animalisti potrebbero offrirsi di adottare un visone o un altro animale da pelliccia, allevandolo (senza farlo ovviamente riprodurre) fino alla fine dei suoi giorni. Ciottonina: le nutrie, assieme a cinghiali (soprattutto gli ungheresi), a cornacchie, piccioni e a corvi sono tra gli animali che creano i maggiori danni alle coltivazioni, oltre che ad essere particolarmente pericolose per gli argini. riporto per fare un esempio un testo preso dal sito di un consorzio di bonifica del modenese: "(27/08/2002) La diffusione incontrollata di questi roditori che divorano gli argini dei canali è pericolosissima per la sicurezza idraulica della Bassa Un appello contro i danni provocati dalle nutrie giunge alle autorità locali, province e comuni, dal Consorzio della bonifica di Burana. Quest’anno la situazione - se sommiamo l’andamento climatico alle massicce movimentazioni d’acqua estive svolte dal Consorzio - è divenuta incandescente e non bastano più gli interventi finanziari di ripristino e limitazione danni che si accolla l’ente di bonifica con una spesa pari a 155 mila euro l’anno. “Ci appelliamo alla Provincia di Modena e a tutti i sindaci dei comuni del nostro comprensorio di bassa pianura per circa 60 mila ettari - si legge in una recente missiva inviata dal presidente del Consorzio Elio Molinari - affinché si dia corso alle soluzioni più adatte a ridurre in maniera drastica la presenza di tali animali nel territorio. Il Consorzio ribadisce la propria disponibilità a collaborare, come del resto sta già facendo con le province di Mantova e di Ferrara, per contenere il pericoloso degrado dei canali causato da queste massicce presenze”. La nutria (nella foto), aggressivo roditore di grandi dimensioni, ha da tempo colonizzato i canali della bassa modenese grazie anche alle rigide politiche di tutela ambientalista praticate. Tuttavia l’equilibrio ormai è rotto e la proliferazione esponenziale di tali roditori, che costruiscono gallerie e tane in prossimità dei corsi d’acqua, sta provocando non solo danni alle colture e all’avifauna, ma genera un complessivo indebolimento degli argini che potrebbe presto condurre a cedimenti generalizzati con conseguenti disastrosi allagamenti di vaste aree di pianura. " ogni anno le regioni in cui la nutria è diffusa sono costrette a rimborsare cifre considerevoli di danni agli agricoltori, e cifre ancor maggiori, spesso, per il riconsolidamento degli argini. è da dire che in molti casi i contadini tentano di farsi pagare i danni del maltempo spacciandoli per danni da nutria, e che in certe zone della bassa padana alcuni fenomeni geologici sono più significativi dell'opera delle nutrie nel minare la sicurezza degli argini, ma i danni ecologici, agricoli e strutturali causati da questi animali hanno dell'incredibile. Ne aggiungo un altro, che non ho trovato su internet ma che ho visto di persona: gli incidenti stradali. sulla statale romea non pochi incidenti sono avvenuti negli ultimi anni perchè questi roditori grossi come cagnetti sono stati investiti dalle macchien attraversando al strada....
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Allora, raptor, per intenderci bene.... 1)non li potresti comunque usare per alimentare le persone perchè a) molti animali da pelliccia carnivori sono potenziali ospiti intermedi di parassiti per l'uomo, e i superroditori tipo nutria sono invece vettori di patogeni per l'uomo.... 2) effettuare un ripopolamento in natura è cosa MOOOOLTO complessa. bisogna tenere dapprima conto del tempo da cui un animale è tenuto in cattività, cioè il numero di generazioni, e controllare se nel corso delle selezioni non si siano persi gli istinti per la predazione o le difese immunitarie per la specie. dopodichè, accertato che potenzialmente gli animali sarebbero in grado di tornare liberi, si dovrebbe capire il ceppo di provenienza, confrontando DNA degli animali d'allevamento con quello di esemplari selvatici di varia provenienza. questo per evitare di immettere in natura esemplari provenienti da ceppi originari di luoghi distanti anche solo poche centinaia di km, ma che potrebbero scatenare epidemie o comunque rivelarsi portatori sani di malattie letali per esemplari della stessa specie cresciuti in luoghi diversi. infine occorre vedere se il luogo d'origine del ceppo iniziale d'allevamento è ora in grado di sopportare ecologicamente la liberazione di questi animali.... come puoi capire, è un processo lungo e costoso praticamente impossibile da realizzarsi per centinaia di migliaia di animali. I bamboccioni che liberarono 10000 visoni nel modenese, qualche anno fa, fecero danni ecologici notevoli e si meritano appieno il nome di terroristi, non di amanti degli animali. se vuoi un esempio di un'introduzione di un animale da pelliccia nel nostro ambiente e di quello che ha portato, guada ciò che ha combinato la maledettissima nutria nel nostro Paese......
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raptor: non sto parlando di zone d'allevamento, sto dicendo che agli animali da pelliccia vengono somministrate per accellerarne la crescita delle sostanze che risultano dannose per l'uomo e che sono de facto proibite negli allevamenti di animali per alimentazione umana.... per questo sarebbero inutilizzabili...
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...ho forti dubbi che la carne di furetto, cincillà ed altri animali accresciuti per le pellicce sia anche solo lontanamente mangiabile.... non sono rispettate negli allevamenti da pelliccia nessuna delle misure proprie per gli animali da allevamento. credo poi che negli allevamenti da pelliccia si faccia uso di ormoni proibiti negli allevamenti per alimentazione, e per finire i piccoli carnivori come i mustelidi da pelliccia possono essere ospiti intermedi per tutta una serie di parassiti che possono attaccare anche l'uomo.... piuttosto, bisognerebbe lottare per una presa di coscienza e per far sopprimere nella testa della gente l'idea della pelliccia come status simbol.
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credo proprio di sì...al massimo credo possa essere utilizzata per fare concimi o mangimi per animali domestici, ma credo che la prima ipotesi sia più probabile.
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...credo dipenda da che animali usi.... un cincillà è molto più piccolo di un visone, un visone molto più piccolo di una nutria... in genere sono le pellicce di visone ad essere costituite da 20 pelli ognuna.
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Fabi, teoricamente avresti ragione, ma in pratica l'"effetto pozzo" in una popolazione non è così scontato... ti ricordo il caso dei ghepardi: la popolazione mondiale di ghepardi alcuni millenni fa fu sterminata da una malattia. dagli studi di genetica, si stima che si siano salvate non più di 2-3 coppie, che avrebbero originato tutti i ghepardi che ora conosciamo. in effetti studi di genetica hanno mostrato che non esiste praticamente variabilità genetica in ghepardi abitanti zone lontanissime tra loro. In questo senso, sono anche loro a rischio, proprio per questa uniformità. per i leopardi amur.... si dovrebbe fare ciò che viene fatto per altri felini: cattura ed allevamento in cattività di tutti gli esemplari possibili, con programmi di riproduzione studiati a tavolino. per il leopardo delle nevi si fa così, e funziona. raptor: un habitat può essere distrutto eccome... quando per preparare terreno, attrezzature, per la messa a dimora delle tubazioni (non immaginarti tubetti come quelli delle nostre case...parliamo di condotti della circonferenza di metri) vengono distrutte foreste intere.....
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tornando per un istante "in topic"... riporto fedelmente quanto scrittomi da un rappresentante dell'associazione italiana di aracnologia riguardo al veleno neurotossico della malmignatta: "Il morso richiede il ricovero in ambiente ospedaliero ed un periodo di almeno 24 ore di osservazione. E' il tempo perchè possa manifestarsi il latrodectismo, cioè la sindrome da intossicazione da latrotossina. In caso di manifestazioni minori, poi si può tornare a casa senza terapie (corticosteroidi per os possono essere prescritto per combattere i disturbi minori). Se la latrotossina invece da manifestazioni maggiori, come spasmi muscolari, fascicolazioni, ipertensione, edema polmonare, c'è la possibilità di fare , sempre in ambiente ospedaliero, il siero specifico, disponibile nei centri antiveleno. Il periodo di rischio è nelle prime 24 ore ed è maggiore nei bambini, negli anziani e nei cardiopatici. "
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credo che taglizzare, spremere e succhiare non servirebbe.... comunque mi informerò.... Barbazoo.... NON SAI CHI E' BARBAZOO E CHI SONO I BARBAPAPA'?!?!? proporrò ai moderatori la tua espulsione dal forum e la fustigazione nonchè esposizione al pubblico ludibrio in sala mensa. NON SI GIOCA COI SENTIMENTI!!!!!
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in contemporanea, Manu.... ;)
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no, forse mi sono spiegato male. le dimensioni che indichi sono perfette per un maschio adulto, ma non per due animali. dividendo il terrario avresti due terrari lunghi 42 cm.... un pò risicati, ma potrebbe andare. Il terrario dovrebbe essere con almeno 3 lati in rete, e soprattutto dovrebbe non avere parti in vetro. il vetro infatti riflette l'immagine del cama, che la considera come un altro esemplare della stessa specie e si stressa inutilmente, abbreviando così considerevolmente la propria vita. Gli allevatori di camaleonti che riproducono con successo questi animali li tengono in vere e proprie gabbie, con 4 lati ricoperti di rete. Tra un terrario e l'altro si deve mettere un divisorio che non permetta che gli animali si vedano, quindi no a rete, vetro, plexiglas, si a legno o polistirolo. quindi la mia opinione sarebbe quella di dividere il terrario in due con un divisorio di legno, se non puoi prendere un secondo terrario, e di sostituire il lato in vetro e i laterali in legno con rete.
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...è il tuo primo serpente?? Lampropeltis, una delle tante specie facili appartenenti al genere. anche solo per la taglia ti risulterà più abbordabile dell'epicrates!
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se vuoi tenere due calippi nello stesso terrario, devi garantire loro una gabbia di....4mx4mx4m!!! A parte gli scherzi, NON puoi tenere in un terrario così piccolo due cama aggressivi come i calyptratus. Organizzati in modo diverso, devi garantire uno spazio minimo vitale per ciascuno dei due pari a 60x60x120cm, tenendo separati anche visivamente i due animali con un pannello di polistirolo o legno posto tra i due terrari. la femminuccia col tempo si abituerà....magari abituala alla tua presenza nella stanza, poi piano piano ti associerà al cibo.... PS perdonami se te lo chiedo...ma considerato che pare tu non sappia che due camaleonti in genere non possono essere tenuti assieme.... mi sorgono dubbi su come hai costruito il terrario. è un tuttorete come dovrebbe essere per questi rettili??illuminazione? piante?
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sam: in Italia negli anni 80 ci furono un paio di morti.... quindi teoricamente sì, sono mortali, anche se probabilmente il veleno della malmignatta è meno potente di quello di altre specie di latrodectus... Faby: non intendevo dire questo...piccola precisazione: il genere latrodectus, cui appartiene la nostrana malmignatta, è diffuso in tutto il mondo. la specie nativa americana, L. mactans, o vedova nera, nel suo areale di diffusione si rinviene spesso in luoghi umidi e bui...ad esempuio, sotto le tavolette dei water nei campeggi. mi è solo sembrato curioso che anche la specie italiana avesse scelto questo habitat.... del resto, io l'avevo trovata in un tombino.... ...non ha bisogno di prendere il traghetto, è ben diffusa dalla liguria alla sicilia..... ...e sì, le vespe vasaie sono ben diffuse ovunque..... perchè?
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confermo...e aggiungerei che è diffusa ma non comunissima sul tutto il versante tirrenico, e pure in nord italia....diciamo che io finora l'ho vista in veneto e lazio. curioso notare come questo avvistamento corrisponda a quello di esemplari della cugina americana L. mactans (la vera vedova nera) nei bagni pubblici della florida....
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Il film era baby, il segreto della leggenda dimenticata! Ebbene sì, il mokele m'bembe è un animale reale per molti popoli della foresta... quando sono stato a timbuctù ho parlato della cosa con la primatologa che studiava i gorilla di pianura in centr'Africa, e mi diceva che tutte le popolazioni di pigmei da lei incontrate sebbene non ne avessero mai visto uno erano pronte a giurare sull'esistenza del mokele m'bembe, visto da loro come una sorta di enorme rinoceronte a un corno solo. per la cronaca, l'altra ipotesi vede imputato un dinosauro sauropode di piccola taglia (ed è l'ipotesi che mi piace di più!).
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direi di sì, ma 1) lascia "spurgare" i lombrichi, che comunque non so se verranno accettati; 2) se l'animale è piccolo, evita le forbicine che potrebbero ferirlo alla lingua. Prova pure con le chiocciole!
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riguardo agli insetti raccolti in campagna, direi che dovresti fare molta attenzione a dove li raccogli...rischi di dare al tuo calippo un pasto ai pesticidi! Puoi usare falene, locuste, cavallette, farfalle, mosconi.... insomma, un pò di tutto! Per gli esemplari maschi adulti qualche volta possono andar bene pure i mini topi.
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mah...credo che gli animali hanno la capacità di avvertire i possibili cataclismi prima di noi... ma credo sia doveroso pure ricordare che nelle zone in cui essi vivevano, nella foresta, le spiagge erano subissate di MANGROVIE, quegli straordinari alberi che vivono in mare lungo le coste tropicali.... e che in simili occasioni fanno da frangiacque. In pratica l'onda d'urto dello tsunami si infrange contro gli alberi e penetra poco nella foresta, e comunque con un impeto minore. Le spiagge tailandesi e indiane erano zeppe di mangrovie fino a 10 anni fa, mangrovie che sono state estirpate per motivi turistici; se ci fossero state ancora il bilancio delle vittime umane sarebbe stato MOLTO meno pesante.
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Fabi...non ho capito le "£$!" "£$!" "£$!" Ciotto.... negli ultimi anni sono state descritte pure numerose specie di balene.... ambienti impenetrabili per l'uomo ce ne sono ancora.... ..e a parte chiederti di moderare il linguaggio....ti faccio notare una cosa: la zona in cui questi animali vivono è da sempre abitata da popolazioni che traggono dalla foresta il loro sostentamento. E la carne di scimmia (bushmeat nell'inglese locale) è apprezzatissima nella cultura locale. Le persone che sorridono accanto alla scimmia non stanno semplicemente sfoggiando un trofeo, stanno pregustando il pranzo che le loro (numericamente numerose) famiglie potranno permettersi. Triste a dirsi, ma l'animalismo è da certi punti di vista un lusso che solo noi occidentali possiamo permetterci. In congo ci sono pochi mammiferi considerati non commestibili - anzi, pochi animali non sono considerati tali. NESSUNO ha mai spiegato a questa gente che gli animali di cui spesso si nutrono sono protetti o in via d'estinzione. Molti abitanti del posto poi pensano che si tratti di animali comuni in altre regioni, ignorando completamente che si tratta di endemismi non presenti in nessun altro luogo al mondo (quando durrel spiegò ai malgasci che i lemuri di cui si nutrivano stavano esinguendosi e che non esistevano altrove che in madagascar, la popolazione locale si stupì moltissimo. Prima che regolamentare il commercio (cosa sacrosanta) dovremmo batterci per una campagna di informazione che faccia capire quanto siano in pericolo le specie che loro cacciano e quanto meritino di essere protette...ma siccome spesso mancano i fondi anche solo per cosrtuire scuole e ospedali, in questi paesi, è una situazione che difficilmente viene applicata. considerando che in queste zone di norma può essere un lusso arrivare a sera conun pasto sullo stomaco, e che la scimmia può essere uccisa per essere mangiata oppure per essere venduta nel commercio illegale (e in questo caso il bracconiere può portare a casa abbastanza denaro per sfamare la propria famiglia per settimane) si fa presto a comprendere come la protezione degli animali sia vista come un lusso per noi occidentali dalla pancia piena. Un caso emblematico, segnalato da Heiko Bleher, noto naturalista acquariofilo scopritore di un sacco di nuove specie di pesci in indonesia, nuova guinea e sud america. Una tribù di indios in amazzonia si procurava denaro catturando scimmie che venivano vendute a istituti di ricerca in nord america. quando il paese in cui vivevano protesse formalmente le scimmie, impedendo l'acquisto legale delle stesse da parte degli istituti americani, gli indios privati del denaro che la cattura di poche scimmie dava loro e che permetteva loro di mangiare semplicemente tornarono a fare ciò che facevano prima del commercio: ripresero a cacciare le scimmie per nutrirsene. Il risultato fu la scomparsa quasi totale della popolazione locale di quelle scimmie. E se ti stai chiedendo come i governi lasciano che accada.... immagina foreste ampie come l'italia del nord abitate dall'equivalente della popolazione di milano..... terre immense di difficle penetrazione in cui monitorare anche gli uomini è difficile, figurati proteggere delle scimmie....
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un ottimo sito è AMICI INSOLITI, dove trovi tantissime info su un sacco di specie....
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...non credo, è stato "scoperto" solo negli anni 90... comunque è grosso, rosso brunastro con tacche bianche e corna ricurve.... in compenso, ci sono stati ritrovamenti "casuali" veramente assurdi; ad esempio, un varano di un metro fu scoperto solo perchè una troupe documentaristica lo riprese per sbaglio, non immaginando nemmeno di riprendere un animale mai classificato prima! O il già citato magamouth, uno squaloi di 5 metri scoperto nel 75 quando un esemplare si incagliò nei cavi d'ancoraggio di una nave oceanica...