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...forse non hai ben presente com'è la situazione di esportazione di animali dall'oceania, e non hai idea di quanto sia difficile importare qualcosa da laggiù anche legalmente...le importazioni illegali di animali da quei paesi sono grazie a Dio rarissime, e riguardano al più uccelli...che hanno di sicuro un mercato MOLTO maggiore del diavolo, tra l'altro ultraprotetto e monitorato.... ....e comunque E' un marsupiale, proprio come i canguri........ e comunque è questa "palla di lardo" (detto con tutta la simpatia possibile verso il diavolo!) qua sotto: http://www.montescudaio.com/fabio/C1252570...3810/index.html ...mi pare abbastanza ovvio che NON possa trattarsi della stessa bestia, non ti sembra? Anche rasandogli il pelo, la struttura fisica è terribilmente diversa. Riguardo agli incroci, vi ricordo che è difficilissimo trovare incroci in natura, soprattutto incroci fertili in grado di generare figli (gli ibridi sono notoriamente quasi tutti sterili).
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...a parte che portare in Italia un diavolo della tasmania è quasi impossibile, il marsupiale in questione è MOOOOOLTO diverso. E' tozzo, grosso, per niente affusolato, col muso più largo, le orecchie più piccole.... E comunque è, appunto, un MARSUPIALE, mentre non ci sono dubbi che l'animale della foto sia un canide. Ripeto, la cosa più probabile è una mutazione genetica (o una malattia della pelle) di volpe o sciacallo, più probabilmente la prima. Io studio biologia a padova, se mi sai dire a chi è stato spedito il cadavere magari riesco a parlare col prof in questione.
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Sono molluschi filtratori che si nutrono di plancton. Occorre acqua di mare (e non acqua e sale, acquario, filtro, cibi specifici..... insomma, non si può improvvisare!
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mentre l'incrocio resta MOOOOLTO improbabile, credo che la mutazione genetica di una volpe sia la situazione più facilemente riscontrabile da noi. La taglia e la forma sono quelle, rimpolpatelo con della pelliccia rossa e bianca - et voilà - il gioco è fatto!
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Dove abiti? In zona friuli è stato più volte avvistato lo sciacallo. Dà quasi l'impressione di essere una volpe priva di pelo, forse per una mutazione genetica.
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compra il materiale in negozio, non raccogliere nulla in natura! Prepara il fondo, riempi la vasca a metà, piante le tue piantine (acquistate in negozio), finisci di riempire, accendi il filtro e lascia la vasca così per una settimana prima di mettere i pesci. Così darai modo al filtro di "rodare" un pò. Ciao!
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no, in teoria il negoziante DEVE lasciarti il certificato. POTREBBE bastarti lo scontrino (ma CHIEDI ALLA TUA FORESTALE) se vuoi un solo esemplare da allevare, se vuoi riprodurli e/o cedere i piccoli invece ti serve il registro e tutto il resto. Per maggiori info, contatta la forestale della tua prov. Ciao!
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Sì, ovviamente esiste una lista di rettili protetti che necessitano di certificato CITES per essere detenuti. Tra i più comuni in commercio, le iguane, i camaleonti, i boa e i pitoni. Ecco l'elenco delle specie inserite in cites (il numero tra parentesi indica l'appendice in cui sono inclusi): SERPENTES Loxocemidae Loxocemidae spp. (II) =459 Pythonidae Pythonidae spp. (II) (Ad eccezione delle specie incluse nell'allegato A) =459 Python molurus molurus (I) =460 Boidae Boidae spp. (II) (Ad eccezione delle specie incluse nell'allegato A) Acrantophis spp. (I) Boa constrictor occidentalis (I) =461 Epicrates inornatus (I) Epicrates monensis (I) Epicrates subflavus (I) Eryx jaculus (II) Sanzinia madagascariensis (I) =462 Bolyeriidae Bolyeriidae spp. (II) (Ad eccezione delle specie incluse nell'allegato A) =459 Bolyeria multocarinata (I) Casarea dussumieri (I) Tropidophiidae Tropidophiidae spp. (II) =459 Colubridae Atretium schistosum (III India) Cerberus rhynchops (III India) Clelia clelia (II) =463 Cyclagras gigas (II) =464 Dromicus chamissonis =465 Elachistodon westermanni (II) Ptyas mucosus (II) Xenochrophis piscator (III India) =466 Elapidae Hoplocephalus bungaroides (II) Micrurus diastema (III Honduras) Micrurus nigrocinctus (III Honduras) Naja atra (II) =467 Naja kaouthia (II) =467 Naja mandalayensis (II) =467 Naja naja (II) Naja oxiana (II) =467 Naja philippinensis (II) =467 Naja sagittifera (II) =467 Naja samarensis (II) =467 Naja siamensis (II) =467 Naja sputatrix (II) =467 Naja sumatrana (II) =467 Ophiophagus hannah (II) Viperidae Crotalus durissus (III Honduras) Crotalus durissus unicolor =468 Crotalus willardi Daboia russelii (III India) =469 Vipera ursinii (I) Vipera wagneri (II) Da aggiungere che in Italia è inoltre vietato commercio e detenzione di tutti i serpenti velenosi, vipere, crotali, cobra. Per i serpenti in cites, se il tuo scopo è rappresentato dal semplice acquisto e detenzione di un serpente, dovrebbe bastare il certificato che ti rilascia il negoziante e lo scontrino. In caso di specie non in cites (e ce ne sono tantissime, molte di stupende e facilmente allevabili e riproducibili) non occorre alcun documento. Per ulteriori info su come il cites viene applicato dalle tue parti, contatta il corpo forestale dello stato della tua provincia. Ciao!
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Guarda, non so se ci sono le meduse micro & velenose nella bariiera, ma non mi meraviglierebbe... So per certo che esiste in piccolo polpo (mollusco ottopode) australiano, l'haplochaena maculosa, lungo 10 cm, giallo a chiazze azzurre, che risulta uno degli animali più velenosi al mondo. Il suo veleno, la maculotossina, risulta letale già in dosi infime! E infine sì, anche gli anemoni di mare hanno lo stesso genere di difesa, e anche i coralli...solo che in molti casi i veleni di questi animali fanno effetto solo su prede piccole e all'uomo danno solo una leggera orticaria.
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la parte che punge sono i tentacoli. In verità l'età massima varia da qualche mese a .....bhò! proprio per il fatto di poter regredire allo stato di polipo è impossibile definirne davvero la longevità. Teoricamente, addirittura, qualche specie potrebbe essere....."immortale"! Non so se siano stati condotti seri studi in natura sul fenomeno. Le più grandi dovrebbero esser diffuse nei mari dei circoli polari.
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...c'è di buono che questa "pagliacciomania" non è supprtata dai prezzi del mercato: chi va in negozio per prendersi un pagliaccio e si trova davanti al conto completo di un acquario marino, bhè, decisamente se non è FORTEMENTE motivato rinuncia!
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No, LadyD, hai soltanto avuto una gran sf....ortuna!! Le meduse non sono attratte da nulla, e non ci tengono nemmeno tanto a urticare noi uomini. Solo che sono molto spesso portate dalle correnti vicino le spiagge, e lì fanno danni.... Sono dei Celenterati (parenti di coralli e anemoni di mare), tra i più antichi organismi pluricellulari esistenti al mondo. Sono anche tra i più....lunghi: alcune specie raggiungono un diametro di 2 metri di ombrello, con tentacoli che allungati sfiorano i 30 metri! Sono fatti di due strato di tessuto, ectoderma ed endoderma, che racchiudono uno strato di proteine ed acqua, la mesoglea. In pratica però sono fatte per oltre il 90% di pura acqua di mare! Pungono attraverso delle cellule specializzate, gli cnidociti, che racchiudono un filamento urticante involuto su se stesso, la cnidocisti. gli cnidociti hanno un minuscolo "peletto", lo cnidociglio, che serve da sensore: quando qualcosa lo urta (pesciolino, animaletto..la tua gamba...) fa scaricare all'esterno la cnidocisti e così "punge" l'aggressore o la preda. Sono molto studiate, perchè pare che alcune specie riescano ad invertire il proprio ciclo vitale, passando dallo stadio di adulto (medusa natante) a quello di giovane (polipo sesile). Ciao!
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Ciao, continuo qui la discussione dell'altro post. "Certo pure quelli! Ma mi spieghi perche’ ci si e’ divertiti di piu’ con i pesci rossi? E’ questo il punto!" E' solo una questione di tempo, la selezione dei carassi è iniziata molti secoli prima di quella degli altri pesci. E il motivo per cui sono state preferite le versione "deformate" dei carassi sta nel fatto che i selezionatori non godevano della nostra visuale. Mi spiego: oggi noi selezioniamo i pesci in modo che siano belli ai nostri occhi IN ACQUARIO, cioè li guardiamo di lato. All'epoca venivano riprodotti e allevati in grandi giare di porcellana, in cui venivano osservati solo dall'ALTO. Così gli allevatori hanno puntato sulla selezione di quei caratteri (forma del corpo, doppia coda, esoftalmo, ecc...) che potevano osservare dall'alto. "No critico i mostri! Secondo me una cosa e’ un pesce con i colori accesi e pinne lunghe una cosa e’ con delle bolle sotto gli occhi o in testa o con dei tumori, e ti ricordo pensando che lo dovresti sapere che alcune varietà piu’ recenti sono state avute mettendo dei genitori a contatto con materiale radioattivo!" Come ho scritto anche nell'altro messaggio, se questo fosse vero mi troveresti d'accordo. "La stessa cosa come fu fatto ad altri animali e addirittura ai vegetali che mangiamo come il grano duro della pasta ! Di questo pero nessuno ne parla! In natura trovami pesci che si sono formati con tumori in testa o con una bolla?! se vedi nei pesci nel corso dell’evoluzione non si sono mai formate cose del genere ma solo pesci con colori piu’ accesi e pinne lunghe! Trovami in natura un pesce che nell’evoluzione si siano formate 2 code e delle bolle in testa o sotto gli occhi! E’ questa la differenza fra un pesce con le pinne lunghe e un’oranda o testa di leone! " Francamente fra i pesci in natura non ho mai visto NESSUNA specie con pinne a velo come le conosciamo in Betta, Barbus, Guppy, Scalari e Brachidanio! E se non sono mai riuscite a formarsi con la selezione naturale, è perchè rappresentano un'handicap grave, in natura, intralciando i movimenti, esattamente come la doppia coda dei carassi! "Su questo non sono d’accordo! In ogni angolo della natura sia negli uccelli che nei mammiferi che nei pesci vince il pesce piu’ bello e piu’ forte! E’ una cosa comune in tutti gli esseri viventi! E questo dovresti saperlo te! Puoi prendere qualsiasi esempio nella natura ed e’ cosi! Solo il maschio piu’ bello e ‘ piu’ forte viene scelto! E’ cosi e’ anche nei pesci! Non diciamo fesserie!" No, permettimi di dissentire. I caratteri sessuali secondari di cui stiamo parlando hanno un costo, che li rende appannaggio solo degli esemplari più forti. Questo significa che il maschio più forte è quello che ha le migliori chance di accoppiarsi, e proprio a causa del proprio stato di forza e salute può "permettersi" il costo energetico della bellezza (es. riuscirà a sfuggire ai predatori NONOSTANTE pinne più lunghe o colori più accesi). Ma con la selezione artificiale abbiamo creato pesci più VISTOSI, con cui certamente non possono competere gli esemplari selvatici. Questo però significa che la bellezza è stata scissa, come segnale, dallo stato di salute dell'animale. In pratica, esso non è più un segnale "onesto", ma siamo arrivati al punto che non rappresenta necessariamente la forza e la salute dell'animale in questione. Esempio pratico. Compariamo un maschio di betta selvatico sano e robusto con un maschio rosso o turchese o giallo, pinne a velo, ma un pò mingherlino. Oggettivamente il selvatico è meno bello, ma quello meno robusto è il selezionato. Simili confronti dovrebbero esser fatti solo fra pesci con la stessa livrea, affinchè siano "onesti". Dici che abbiamo fatto un favore a questi pesci, perchè abbiamo migliorato il loro sex appeal. Ma prendi i betta. I colori sgargianti dovrebbero servire per attrarre le femmine in maniera più convincente nei confronti di altri maschi. Ma questa situazione in acquario non esiste. Alleviamo un solo maschio, con una o due femmine. Le femmine non hanno possibilità di scelta, hanno un solo maschio disponibile, e si accoppiano con lui. Ergo, il miglioramento è INUTILE. Con due maschi nella stessa vasca le cose sarebbero differenti, ma il buon senso ci dice che sarebbe una pessima idea farlo. Però c'è una situazione in cui questo accade: è quando nel gruppo di femmine che acquistiamo per il maschio, vi è un maschio varietà pinne corte, se non addirittura un b. imbellis. Negli ultimi tempi questo accade sempre più spesso. Il risultato dello scontro, in tutti i casi cui ho (mio malgrado) assistito, era determinato dallo stato di salute dei contendenti, non dalla colorazione o dalla lunghezza delle pinne. In verità anzi i maschi selvatici di norma hanno la meglio, in quanto più agili e meno impacciati nei movimenti dalla lunghezza delle pinne. Per i Pecilidi, esistono sì i maschi corteggiatori, ma esistono anche gli sneakers che si accoppiano furtivamente, e quelli che invece usano l'una o l'altra delle strategie riprduttive. Ognuna di queste tre è poi trasmessa geneticamente. Ricordo un caso che ancor oggi mi fa una rabbia immane.... In estate allevo in vasche all'aperto tutti i miei pesci tropicali, in condizioni totalmente naturali. In pratica mi preoccupo solo di fornire un pò di cibo e di rabboccare l'acqua. Misi un gruppetto di giovani guppy, tra cui un maschio stupendo di cui speravo di ottenere una folta discendenza... ma alla fine dell'estate tirai fuori dalle vasce 200 giovani guppy, tutti sputati al più piccolo e misero dei tre maschi che avevo inserito all'inizio! Non hai idea della rabbia.... Per i ciclidi vale lo stesso discorso. Uno scalare koi pinne a velo è oggettivamente più VISTOSO di uno selvatico, ma in branchi numerosi formati da pesci di diverse varietà non il più vistoso, ma il più forte è quelloc he attrae le femmine. Per i Discus, la coppia si forma su scala gerarchica: a prescindere dalla varietà di colore, il maschio dominante si accoppia con la femmina dominante, i due pesci subito sottoposti si accoppiano fra loro, e così via. La selezione dei colori nei discus e dei colori e pinne negli scalari persegue UNICAMENTE una finalità estetica per l'uomo, non per le femmine di queste specie che in realtà vogliono il maschio più forte e non quello più vistoso. "Non appena ultimerò la tesi lo proverò! Ho dovuto fare mari e monti per trovare riscontro in questa notizia. Ancora prove al 100% non le ho ma al 90% si, il dubbio mi venne quando lessi un articolo di uno scienziato che diceva che molte cose che mangiamo sono state sotto poste a radiazioni per modificarle e farle meglio come il grano duro e diceva che di questo c’era la prova nella nascita di molto bambini con glicogenosi, poi nei vari esempi di questa tecnica di modificare le cose mettendole a contatto di oggetti radioattivi fece l’esempio dei pesci rossi con delle foto incredibili proprio con i pesci rossi! da li e’ iniziata la mia ricerca per vedere se una cosa simile e’ vera!" Fammi sapere quando pubblicherai questi risultati, l'argomento mi interessa sempre moltissimo. "Andrea, e’ un piacere conoscerti e scambiare opinioni con te, a quanto ho capito pure te sei uno studente in biologia “animale” e un allevatore , proprio come me, io ho avuto questa passione fin da piccolo tu da quanto e’ che allevi? Alla fine la sostanza penso che sia uguale e cioè l’amore per gli animali e la loro protezione solo vista in un modo diversa." Discutere con te è un piacere anche per me. Sì, sono uno studente di biologia, allevo soprattutto insetti tropicali (coleotteri, mantidi, fasmidi) e qualche rettile, come acquariofilo sono un appassionato di anabantidi, di cui ho allevato tutte le specie che ho trovato sul mercato italiano e riprodotto buona parte delle stesse. Al momento ho Betta splendens, B. smaragdina, B. picta, Trichopsis vittatus e T. pumilus. Forse tra un pò avrò degli Ctenopoma direttamente dall'Africa, per una serie di studi. Ciao, Andrea
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ahhhh.....estremamente indeciso....l'eleganza dei felini mi attira moltissimo, ma preferisco l'eternità immutabile che traspira dallo sguardo dei rettili....ma ho deciso comunque di votare per gli insetti, capaci di vivere ovunque, inarrestabili, pressocchè immortali...dominatori del pianeta!
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L'80-90% dei pesci tropicali d'acqua dolce è allevato e selezionato in cattività da più di 80 anni (alcune specie addirittura dalla fine del 19°secolo) e il 10% di quelli marini è riprodotto in allevamenti americani, asiatici e europei (anche italiani). Il resto viene da catture in natura.
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...ciò che mi stupisce è che trovi mostruoso il cambiamento di corpo e pinne di un oranda, mentre chiami miglioramento quello di guppy o betta. Ti rendi conto che il maschio di betta che trovi al negozio in natura sarebbe un povero handicappato, incapace di nascondersi ai predatori? Incapace persino di nuotare bene, ostacolato dalla lunghezza delle pinne, facile bersaglio per i predatori? hai mai visto un betta selvatico? Io ne ho allevati parecchi, al momento ho pure un maschio di B. smaragdina (complesso di specie B.splendens, quindi talmente simili da essere ibridabili). Se prendessi questo pesce e lo liberassi in un un canale del sudest asiatico, sparirebbe in un lampo, mimetizzato col fondo. Se prendi un betta fantail bianco, o giallo, o rosso, e fai la stessa cosa....alla faccia del miglioramento! Un qualunque predatore, dai pristolepis ai luciocephalus agli aironi o alle tartarughe gli sarebbe addosso e lo divorerebbe in un boccone. TU CHIAMI MIGLIORAMENTO CIO' CHE E' BELLO AI TUOI OCCHI, MA DIMENTICHI CHE ANCHE QUESTE MIGLIORIE RIDURREBBERO LA FITNESS DI QUESTI PESCI IN NATURA!! Questo è stato dimostrato proprio con i guppy, in una serie di esperimenti in cui si vedeva come nel giro di POCHISSIME generazioni, in laghetti artificiali in presenza di predatori (crenicichla) venissero a selezionarsi SOLO quegli esemplari che avevano POCHE macchie colorate vistosamente sul corpo. Bada, stiamo parlando solo della colorazione, la forma delle pinne era ancora quella selvatica...figurati se fossero stati magari degli splendidi delta! Se ti interessa provo a chiedere al mio prof di evoluzione biologica gli estremi dell'articolo in questione. Lo ripeto, l'unica cosa che mi permetto di criticare nel tuo discorso è la PARZIALITA' innegabilmente dovuta solo al tuo senso estetico, in quanto tanto betta e guppy d'allevamento (che tu trovi migliorati) quanto oranda e testa di leone (che pensi siano mostri) in natura sarebbero poveri sgorbi privi di possibilità di sopravvivenza.
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Allora, per quanti non abbiano ben presente di cosa si parli, questa è la foto di un guppy selvatico: http://www.pbs.org/wgbh/evolution/sex/guppy/gallery.html Potete poi andare al sito del nostro moderatore (cui vanno i miei complimenti sinceri per la passione che mette in ciò che fa, parlo da appassionato anabantofilo), oppure qui, http://www.hobbyanimali.com/guppy/ e guardate gli show guppy. Confrontatele con le foto degli oranda e dei ciprini viste sopra. Noterete che i pesci selvatici sono molto differenti, per forma e colori, da quelli che alleviamo ora in acquario. Per la cronaca, pressocchè TUTTI i pesci d'acquario NON sono uguali ai loro progenitori! Il 90% dei pesci delle nostre vasche viene da 200-300 generazioni in cattività, sono stati modificati nella forma e nei colori per piacere a noi! Non c'è differenza eticamente parlando nell'aver allungato le pinne del betta o nell'aver eliminato la dorsale dei carassi, e non c'è differenza tra il giallo solido di certi betta e il rosso dei carassi! Lo show guppy che alleviamo, in natura camperebbe meno di 2 nanosecondi, perchè con quei colori sarebbe come avesse un cartello addosso con scritto: eccomi, sono qui! MANGIAMI! E quelle pinne gli renderebbero difficile nascondersi tra la fitta vegetazione della riva. Il Betta doubletail, o pinne a velo, o crown, magari un bel red o white, farebbe la stessa fine. Gli Xiphophorus helleri pinne a velo devono subire l'amputazione parziale del gonopodio per potersi accoppiare. Nondimeno, tutti questi pesci in cattività vivono benissimo e a lungo, molti più anni di quanto non vivano in natura. E un oranda? E' esteticamente brutto, eticamente forse criticabile, ma se allevato con cura (proprio come uno show betta che non puoi allevare con dei B. tetrazona) vivrà e si riprodurrà benissimo. Di sicuro meglio di un parrot (ciclide ibrido) che è per giunta sterile! E' il risultato di un processo di selezione artificiale che lo ha portato a differire dai propri antenati, nè più ne meno di Guppy, Xipho, Betta, Scalari, Discus e mille altri. Per la cronaca, è noto che alcuni dei pesci che meno sembrano selezionati dall'uomo sono in realtà diversissimi dalle forme selvatiche? Prendi Hypessobricon flammeus. Se guardi le foto di un selvatico e quelle di un esemplare in cattività noterai che sono quesi identitici...esteticamente. Ma lo sapevi che a causa della selezione in cattività, è quasi impossibile accoppiare un selvatico con un animale di cattività? Le uova non si schiudono, i piccoli che nascono sono deboli e di norma muoiono...la distanza genetica che si è ottenuta in questi 80 anni di selezione in cattività è stata enorme! Paradossalmente magari è più facile prendere un oranda e farlo accoppiare con un ciprino selvatico... geneticamente sono molto più simili, nonostante tutto. Nota bene: Lo stesso discorso degli orifiamma si applica ad altri animali, come i cani. Avete qualche dubbio sul fatto che in natura carlini e pechinesi riuscirebbero a sopravvivere per pochi giorni o settimane? Eppure non credo che si possa considerare il carlino un animale infelice, solo perchè ha le ossa del muso deformi (paragonatele a quelle di un lupo, suo progenitore). Ne tantomeno vedo perchè non dovremmo farli riprodurre. Esistono. ci sono. Non Discorso differente per le iniezioni di colore. comportano stress, ferite, mortalità tra i pesci che le subiscono...io di questi animali bloccherei importazione e vendita. Tra l'altro, visto che sono i bambini nel sud est asiatico ad occuparsi della colorazione, entra pure in ballo il problema dello sfruttamento del lavoro minorile. Idem per la boccia o per i vasetti da marmellata per i betta: non rispettano MINIMAMENTE le esigenze vitali di un pesciolino!! Insomma, per quanto io per primo ami in special modo i pesci più simili alle loro varietà naturali (allevo pesci molto poco coreografici, come betta picta e trichopsis vittatus), e non apprezzi nemmeno troppo i carassi, e sia d'accordo quando si dice che si deve evitare ai pesci sofferenze inutili, credo comunque che nella selezione artificiale basata solo sugli accoppiamenti mirati non vi sia nulla di male, e farei attenzione a fare "favoritismi" di categoria (le modifiche di colore e forma del carassio sono da condannare, quelle di guppy e betta no...?!?! PERCHE'???). Ciao, Andrea
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.....i serpenti sono di per sè animali MOLTO adattabili, con la capacità di apprendere facilmente. In cattività si abituano spesso a nutrirsi di prede morte. Questo non vale per tutte le specie: ad esempio le Aethulla continuano a nutrirsi anche in cattività quasi esclusivamente di lucertole vive, e non sono affatte diffuse tra gli appassionati. Ma di molte specie di colubridi e boidi, che sono allevate e riprodotte in cattività da 30-40 anni, sono stati selezionati ceppi abituati a nutrirsi di prede morte.
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In fatto di rettili, temo che la maggior parte dei veterinari sia poco preparata.... Un mio amico ha portato il suo camaleonte dal (ora ex) veterinario di fiducia, e quello gli ha detto:"ah, e così questo è un camaleonte? Bello! Non ne avevo mai visto uno!"....inutile aggiungere che non è riuscito a cavare un ragno dal buco.... Riguardo all'alimentazione, devo ammettere che dipende molto da specie a specie...le T. scripta scripta richiedono il 40-50% di dieta vegetale (da adulte, da piccole meno) mentre altri generi ne richiedono molta meno. Non deve mai mancare un'ottimo integratore a base di calcio, nell'alimentazione non deve eccedere il fosforo, e ci dev'essere la lampada uvb per aiutare a sintetizzare la vitamina D.
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Ma guarda, rigaurdo la mia esperienza e quella di quei miei amici che si sono dedicati in toto all'allevamento delle tarte, direi che la dieta consigliata dovrebbe essere invertita...cioè, piatto forte a base di piccoli pesci, gamberetti, lumache d'acqua, tarme della farina e qualche camola del miele ogni tanto, INTEGRATA con della verdura (ottima quella sopra consigliata). Si tratta di specie fondamentalmente carnivore, che integrano la dieta coi vegetali, e non il contrario.
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Bhè, congratulazioni! Solo un consiglio...se ho capito bene, ogni tanto la lasci libera di girare per il pavimento di casa... Questo fa male a lei (erchè rischia di prendersi qualche malattia batterica, un incidente con un elettrodomestico, restare incastrata dietro un mobile, ecc...) ed è molto poco igienico per te e i tuoi cari, perchè le tarte sono spesso portatrici (a volte sane) della salmonella e di altre zoanosi.
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se la temperatura esterna è calata, potrebbe anche essere in semiletargo... il mese senza cibo non è un enorme problema, le tarte sopravvivono anche per molto più tempo. Hai notato nient'altro? Occhi chiusi e/o gonfi e/o bianchi? Guscio molle? Il laghetto dove è sistemato, in casa, all'aperto...???
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ti hanno spiegato che il betta spendens si adatta a temperature basse (16-18°), ma che necessita per vivere bene di temperature più alte, tipo 25° per vivere e 28 per riprodursi? A che temperatura era l'acqua con cui hai fatto il cambio? Per i cambi d'acqua conviene usare l'acqua di rubinetto lasciata una notte a riposare per eliminare il cloro e con l'aggiunta di un buon biocondizionatore. Ma soprattutto, se vuoi tenere i pesci bene, mai nelle boccette!!!
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Oddio, i poveri combattenti nelle boccette non dovrebbero proprio stare, anche se il negoziante invece ce li tiene...avrebbero bisogno almeno di una trentina di litri a testa, meglio se di più, con i maschi tenuti singolarmente. Perchè l'acqua distillata? e di che tipo? Non avrai usato per caso quella per ferri da stiro cui a volte vengono aggiunti additivi chimici?
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In natura, si. Ci sono poi serpenti specializzati nella cattura di determinate prede, come i serpenti mangia uova o mangia lumache, altri ancora sono insettivori, altri si nutrono solo di lucertole, ed altri attaccano i pipistrelli di certe grotte. In cattività alcune specie si adattano anche a nutrirsi di prede già morte, e negli usa certe specie come elaphe guttata e molte lampropeltis, che vengono riprodotte in cattività da 30-40 generazioni, sono nutrite con appositi salcicciotti preparati industrialmente.