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Ma... la mia domanda è questa: perché impedirgli di aprire la bocca? Non si era detto che se il cavallo mastica -e la fa aprendo la bocca.. se non è fisicamente impossibile- mobilizza e rilassa la mascella? E di conseguenza lavora meglio? Certo, a meno che tu non ti stia riferendo ad un'apertura enorme della bocca, dovuta ad una mano troppo dura. In questo caso l'uso del chiudibocca è... disgustoso. Non trovo un altro aggettivo per descrivere l'utilizzo di un aggeggio simile per nascondere agli altri di avere una mano da macellaio.
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Ciao Samer, purtroppo non è una cosa che si può spiegare in un forum. È pero' una buona cosa non usare le redini di ritorno, mentre chambron e gogue potrebbero andare. In pratica il principio è questo: si sa che i cavalli tendono ad andare contro ad una forza, in questo senso: con le redini di ritorno, si tende a tirare la bocca verso il petto e di conseguenza il cavallo fa la forza opposta, tentando di alzare la testa verso l'alto e sviluppando di conseguenza i muscoli sbagliati, quelli che sono la causa del collo a cervo. Stessa cosa accade se, quando il cavallo alza la testa, e noi cerchiamo di tirarla giù abbassando le mani. In questo caso il cavallo farà sempre più forza verso l'alto. Lo chambron invece, e un corretto uso delle mani un po' più in alto agiscono in maniera inversa. Alzando le mani, si agisce sulla commensura labbiale, il cavallo mastica, e rilassa la mandibola. Allo stasso momento si fa una leggerissima pressione verso l'alto, e secondo lo stesso principio di prima, abbassa e distende l'incollatura. Questo è quello che fa lo chambron (regolato bene) e un corretto uso della mano. Ma è una cosa lunga, si tratta di rifare completamente la muscolatura del cavallo, dargli un nuovo atteggiamento. E più era radicato quello vechio, più la correzione sarà lunga e difficile. Ma perchè non ha un incollatura corretta questo?? http://img44.exs.cx/img44/984/163dressur4.jpg Qualcuno potrebbe mettere una foto di un cavallo con l'incollatura corretta???? Perchè io non ci capisco più niente... Un'incollatura potrebbe essere questa: http://www.dressageartistique.com/dressage.gif In pratica la fronte deve essere verticale al terreno e la nuca il punto più alto del cavallo.
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Non è proprio vero, Mel... i cavalli da cordsa, se non giudicati abbastanza veloci, vengono scartati e venduti a prezzo basso.. Ma certo, l'addetramento deve partire da zero....
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Per correggere il collo di cervo? Guarda... le redini elastiche sono comunque sconsigliate... si sa che i cavalli sfuggono la pressione, e si rischierebbe di peggiorare la situazione: Le redini elastiche lo tirano verso il basso, quindi il cavallo può far forza verso l'alto usando ancora di più i muscoli sbagliati, oppure può succedere che sfugga alle redini incappucciandosi.
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Se proprio vogliamo cercare il pelo nell'uovo, nella foto il penultimo cavallo non ha un'incollatura corretta.. è infatti dietro alla verticale... ;o)
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Bello! E anche il puledro che si vede nelle prime foto è tuo?
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è vero... e poi si rovinano i cavalli... ma questo è un altro discorso. Ma il vero addestramento classico mette al primo posto la leggerezza e il rispetto dei cavalli, anche e soprattutto nei suoi ritmi. Chi sbatte la sella sulla schiena del cavallo il primo giorno e già lo fà saltare al secondo non è classico.. è un macellaio. Anche chi si vanta dopo due mesi di saper fare una levade o un piaffé... e poi magari non riesce a partire dal passo al galoppo. è come fare una scala.. non si possono saltare i primi gradini, o tutto il resto crolla miseramente.
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ah, allora non intendiamo la stessa cosa quando si parla di doma classica...
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Non sono d'accordo su questa frase... cosa te lo fa pensare?
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Certo, il businness c'è, ed è molto. Ma non bisogna essere accecati da questo aspetto negativo, perché comunque i principi che si cerca di trasmettere sono giusti.
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Quanto scritto sopra è anche sottolineato da nientemeno che La Guérinière, ben... 100 anni PRIMA del generale Campagnola. Il seguente pezzo è tratto dal suo famosissimo "école de cavalerie", secondo capitolo, parte prima: Traducendo viene pressapoco così: "l'equitazione è la sola Arte per la quale sembra esserci bisogno unicamente della pratica; tuttavia la pratica è sprovvista dei veri principi, non è nient'altro che una routine il cui frutto è un'esecuzione forzata e incerta e una falsa brillantezza che abbaglia i semi-conoscitori sorpresi spasso dalla gentilezza del Cavallo piuttosto che dal merito di chi lo monta." Piì diretto di così... ;o)
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Esatto!!! Ma vedi, già allora il generale si poneva il problema: E credo che dopo 200 anni la situazione non sia cambiata, anzi...! Ma il generale suggerisce già la soluzione: per correggere gli errori bisogna... STUDIARE LA BELLA EQUITAZIONE!! ;o)
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Esatto! Mi aveva colpito il fatto che nella puntata hanno ripetuto più volte che la domna etologica è dolce, mentre quella tradizionale più costrittiva. Non so questa cosa mi ha fatto pensare... a parte il fatto, l'abbiamo ripetuto ormai più volte, che la doma etologica non è dolce, ma vabbe'....! Ma vedo che c'è questa convinzione che la doma tradizionale sia costrittiva, che sia usata la forza. Allora mi viene da pensare che il termine "tradizionale" sia un po' abusato.... Molti lo usano come sinonimo di "costrittivo" e "violento", ma non è così! Prima di tutto perché, ahime, la violenza nel mondo dei cavalli c'è sempre stata e persiste purtroppo ancora oggi... In secondo luogo, nella parte "tradizionale" ci rientrano anche i classici, che sono per definizione ricercatori della leggerezza e del rispetto del cavallo! Poco tempo fa ho avuto la fortuna di vedere lavorare da terra con un cavallo praticamente verde una persona che studia e pratica il metodo dei classici. Ebbene, questa persona, pur non avendo mai seguito un corso di Parelli, Monty Roberts, eccetera, ha praticato con il cavallo un eccellente join up. Ha poi lavorato alla corda con lui con il sistema di "comodità e scomodità", accompagnato da quello dei livelli di intensità. L'ha fatto infine passare su un tessuto colorato messo per terra, lavorando sulla fiducia e la libera scelta del cavallo. Tutto questo, ripeto, studiando i classici (tradizionali?), e senza aver mai avuto a che fare con i vari "sussurratori". Ora mi domando: il risultato del test sarebbe rimasto invariato addestrando i cavalli in questo modo... "tradizionale"? ;o)
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La definizione dell'equitazione per il General Campagnola nel suo Saggio dedicato al conte di Bellegarde "Sulla rigenerazione delle razze de' Cavalli e sulla equitazione", Mantova, 1814 (prefazione, IX):
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Ho notato che c'è un grande interesse verso i classici. Sto leggendo in questo periodo un saggio del 1800, e un pezzo mi ha particolarmente colpita. Perché? Perché nonostante ci separino 200 anni di storia, i problemi che ci poniamo sono in fin dei conti gli stessi. Vi propongo quindi un piccolo testo, tratto da "Sulla rigenerazione delle razze de' Cavalli e sulla equitazione", scritto dal General Campagnola, "cavaliere della corona ferrea", dedicato al conte di Bellegarde, Mantova, 1814 (prefazione, VI-VII): Cosa ne pensate? Cosa vi viene in mente leggendo queste poche righe?
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Se i classici vi interessano, posso copiarvi qualcosina, così ne discutiamo... ;o)
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Miiiiii.. addirittura un trattato?! :-D Guarda, non sono ancora all'altezza di descriverti tutto con precisione quello che mi chiedi... Ci sono molte sfaccettature diverse, molti personaggi, molti pensieri.... Ma ho una proposta: posso invitare sul forum una persona che conosce bene i classici e l'equitazione di oggi, in modo da poterne discutere più chiaramente e in profondità... Che ne pensate? Bisogna pero' aspettare che passi Verona, perché al momento è troppo occupato con la preparazione dei cavalli per la fiera. Che ne dite della proposta?
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Uhhh.. qui ci addentriamo in un discorso moolto complesso è combattuto, anche perché... gli amanti dei classici non riconoscono nella maggior parte dei dressagisti di oggi il vero il metodo classico.. ma uno molto più duro e un po' meno "logico"... ma questo è un altro discorso... ;o)
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riconoscere i propri errori è già il primo passo per superarli!! Brava Gabry!
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ragazzi... è un giocattolo! Non si può pretendere che sia perfetto....
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Per esempio La Guérinière (1668-1751). Guardate ad esempio le mani in questa immagine, pubblicata in un trattato di questo classico: spalla in dentro Vi ricorda qualcosa? ;o) Oppure Baucher (1796-1873), i cui insegnamenti sono riportati nel "Dressage méthodique du cheval de selle" da uno dei suoi ultimi allievi, Faverot de Kerbrech. Anche qui un'immagine, forse un po' meno evidente, ma ugualmente illuminante se si guardano le mani: baucher
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acc... allora non abbiamo ancora risolto il mistero di questo stringibocca!!! Altre proposte?
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Sono assolutamente d'accordo con Sara84. Se il cavallo apre la bocca ad ogni richiamo, evidentemente c'è qualcosa che non va. Mettendo il chiudibocca, si "zittisce" il cavallo, tentando di eliminare i sintomi ma non la causa (che in questo caso potrebbe essere una cattiva cura dentaria, un'azione sbagliata e/o troppo forte della mano, un imboccatura sbagliata, ecc). No, non masticano a bocca spalancata, ma anche se regolato bene, non si può dire che non crei fastidio/fatica per la masticazione... Visto poi da un punto veterinario, il chiudibocca se stretto (come nel 90% dei casi) impedisce il naturale sfregamento dei denti e la loro naturale usura. Senza contare la contrazione dei muscoli che il cavallo può subire... Ma... oltre al fatto che è "brutto vedere il cavallo con la bocca spalancata" (mah!! è peggio vedere il cavaliere che tira come un forsennato secondo me..) e che dovrebbe "servire per evitare che il cavallo passi la lingua sull'imboccatura" (ci sono cavalli che lo fanno ugualmente, anche con il chiudibocca)... i vostri istruttori vi hanno dato altre motivazioni?
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Grazie Samer per il tuo intervento! Quindi, ti prego di correggermi.. per stringibocca si intende lo chiffney?