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AndreaM

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  1. AndreaM

    Tritoni:consigli

    con MOLTA probabilità sono Triturus alpestris, legati di norma a località poste a una certa altitudine. Potrebbe trattarsi però anche di vulgaris. é possibile che i maschi fuoriescano dallo stagno poco dopo l'accoppiamento, e che quindi non permangano nello stagno più a lungo. In verità di solito i tritoni non fanno centinaia di girini... tu conosci la differenza tra i girini dei tritoni e quelli di rane e rospi? Può essere che siano girini di anuro, infatti quelli che trovi. il girino di triturus è marrone, simile all'adulto ma con grandi branchie piumose ai lati della testa. Per incentivare la riproduzione... abbonda con le piante acquatiche a foglia fine, che servono come sito riproduttivo per tutti i nostri tritoni.
  2. ehhm.. no, non è il caso mai di rilasciare in natura insetti di alcun tipo, a meno che gli esemplari in tuo possesso non vengano dalla tua stessa zona. Mi spiego: se sei di venezia, vai al lido e trovi un insetto stecco tra i rovi.... bene, puoi rilasciare i suoi piccoli anche in giardino. ma se gli insetti stecco che hai vengono dalla sicilia, e tu abiti in veneto, non è proprio il caso di fare altrettanto. Primo, ceppi d animali che in natura vivono lontano anche solo 20-30 km potrebbero non adattarsi e sopravvivere nelle nuove condizioni ambientali; secondo, resta alto il rischio di inserire nell'ambiente un animale che altrimenti non ci sarebbe mai stato... terzo, se ci sono già animali della stessa specie, potresti introdurre liberando i tuoi provenienti da altre regioni delle malattie cui quelli autoctoni no sono preparati. In soldoni, quindi, ti direi di tenere sempre con te gli insetti che allevi, a meno che tu stesso non li abbia raccolti vicino casa.
  3. sì, si riproducono per partenogenesi. in soldoni, vuol dire che una femmina non fecondata depone uova da cui schiuderanno comunque altri insetti. per saperne di più, Dal mio sito:riproduzione fasmidi
  4. nulla da aggiungere a quello detto da Simone, ma faccio due appelli... A) simone... usa il QUOTE, perchè altrimenti il messaggio diventa illeggibile! B ) Negma... come da regolamento, ti chiedo di scrivere in ITALIANO e senza abbreviazioni da sms.... il forum dev'essere leggibile da tutti, anche (in teoria) da chi un sms non l'ha mai inviato... o non ha mai visto un film di Thomas Millian...
  5. per i cama è impoirtante anche variare la dieta... usi solo mosche e camole? il cibo principale dovrebbe essere costituito da grilli, alternati con insetti volanti d'altro tipo (locuste, mosche, tipule, farfalle, ecc...). Molti cama impazziscono per le blatte, altri invece meno. tenta e riprova... qualcosa dovrebbe accettare! E ancora... lo maneggi? ogni quanto cambi quella pianta? sai che sono tutte operazioni che possono stressare terribilmente un animale come il cama? Quanto è grande adesso? una foto potrebbe forse essere d'aiuto....
  6. Due testi molto validi sono pure D'Aguilar, D.; Dommanget, J.; Préchac, R., Guida delle libellule d'Europa e del Nordafrica, Muzzio, Padova 1990 Zahradnik, J. e Severa, F., Gli insetti, De Agostini, Novara 1998 degli stessi autori qui sopra era stato pubblicato anche una splendida monografia sulle farfalle europee... temo ormai fuori catalogo, come pure l'altrettanto bella Guida agli Insetti di Gabriele Pozzi. Per testi più specifici.... chiedi e ti sarà dato ;-)!
  7. Allora, entomodena è sempre a campogalliano - se vai sul sito trovi anche le indicazioni per raggiungerla. Riguardo ai fasmidi, no, al momento non ci sono specie tropicali protette, mentre non so a livello italiano se qualche regione abbia protetto le nostre specie.... forse la toscana, ma bisognerebbe controllare. I fasmidi si possono trovare on line, soprattutto presso altri appassionati pronti a cedere o scambiare le uova in esubero. Per un inizio "felice", consiglierei di evitare i pur bellissimi phyllium e di lasciarsi tentare dai "soliti" Baculum extradentatum.
  8. ciao Questor, non ho elenchi da fornirti, ma di certo puoi dare un'occhiata al sito del Parco Natura Viva vicino a Peschiera del Garda. E' un parco che si occupa di ricerca in molti settori, mi pare anche di proscimmie malgasce. collabora col jersey preservation trust per la salvaguardia delle specie in estinzione. il loro sito: parco natura viva ciao! Andrea
  9. vedi, questor... questione gabbie... Gli animali non finiscono nelle gabbie di porpria volontà. Ma a volte semplicemente non c'è per loro una soluzione diversa. ripropongo alla tua attenzione il caso degli ultimi 4 falchi delle Mauritius. Lasciarli in libertà significava vederli scomparire come i loro fratelli. sono stati invece catturati, riprodotti per generazioni e poi rilasciati in ambienti naturali riproistinati nel corso di lunghi e faticosi anni di lavoro. Se fossero stati lasciati in natura, si sarebbero estinti molti anni prima che il loro habitat potesse essere ripristinato a livelli accettabili. la scelta a volte può essere se allevare in gabbia un animale per 3, 4, 10 generazioni, con la speranza poi di reinserirlo in un ambiente naturale salvaguardato, oppure di vederlo scomparire nel giro di pochi anni dalla faccia del pianeta. frammenti dei 4 miliardi di anni di evoluzione della vita sulla terra cancellati per sempre. Per gli altri animali che si vedono negli zoo, come leoni, elefanti, canidi o felidi.... sono semplicemente con noi da troppo tempo per poter essere riportati in natura. non per questo però meritano di vivere senza dar loro uno spazio vitale e delle attenzioni necessarie per la loro salute. sulla possibilità di scelta degli animali... dove lavoro, nella portineria di una fondazione culturale di un'isola veneziana, c'è una gatta. viene da noi, mangia qualcosa se glielo diamo, se è in vena di smancerie si struscia un pò, poi se ne va per conto suo e sparisce, a volte anche per giorni. Poi ritorna. E' l'unico animale che io conosca che abbia DECISO senza costrizioni di avvicinarsi all'uomo. Chi va al canile, chi acquista un gatto, chi compra un criceto... IMPONE, pur con tutta la propria buona volonta e amore, una scelta ad un animale, animale che non necessariamente ci avrebbe scelto come compagni di branco in questa sua vita, se ne avesse avuto l'opportunità. Da un certo punto di vista, gli zoo (che si occupano di salvaguardia di specie in pericolo, non gli zoo lager!) sono simili. discorso ricerca... alcuni etologi (ad esempio quelli che lavorano sui primati, la compianta Fossey in primis) hanno studiato e studiano gli animali in natura. e ci riescono. molti altri non lo fanno, e non perchè non sono disposti a mettersi in gioco, ma perchè non studiano animali così... semplici. un elefante, un gorilla, un leone, una iena.... hanno tutti in comune una caratteristica: sono facilmente seguibili, rintracciabili e visibili. Altri animali meno visibili sono comunque seguibili tramite altri mezzi (alcuni uccelli, anfibi, prooscimmie possono essere monitorati (anche se lacunosamente) tramite le loro emissioni sonore). ma... gli altri? ci sono animali che non si possono studiare in natura. non lasciandoli semplicemente lì e guardandoli. Il problema è che molti animali che andrebbero studiati non sono quelli a cui vanno i nostri pensieri quando si pensa a comportamento animale e ricerca. Ho notato, con molta amarezza, che ad esempio molte persone si pongano poco il problema di come studiare e proteggere animali che rientrino al di fuori di due categorie ben precise, mammiferi e uccelli. Esempi di animali che sono impossibili da studiare in natura, nel modo con cui sono statui ad esempio studiati i gorilla di montagna della fossey, ce ne sono a bizzeffe. ad esempio, come studiare la biologia di un anfibio come il pelobate fosco, un rospetto che vive sottoterra per più di 300 giorni all'anno? o ancora di un tiflope, serpente cieco che vive nel sottosuolo nutrendosi di formiche? come studiare le stesse formiche, la loro struttura sociale, le loro interazioni con le proprie larve o le proprie regine.... quando tali interazioni avvengono sotto uno strato di mezzo metro di terra? come seguire nei suoi spostamenti un coleottero di 5 mm che vola come una saetta, o un geco che passa la sua vita sotto le cortecce degli alberi, senza andare a mettere a repentaglio la loro vita in natura? come studiare le migrazioni degli uccelli, quando prendono delle strade inconsuete che non sono rintracciabili coi mezzi standard? Come studiare il comportamento riproduttivo di un pesce come lo scazzone, che vive sotto i sassi nel letto dei torrenti e dei fiumi? Di esempi come questi...ce ne sono MIGLIAIA.... tutti riferibili ad animali poco appariscenti, ma non meno degni di essere difesi o meglio di essere studiati per poter essere meglio studiati e meglio difesi... sia chiaro, non sto dicendo che lo studio in natura sia inutile - e ci mancherebbe pure! E' fondamentale, ma di certo non ricopre, da solo, che una minima parte delle conoscenze indispensabili per poter comprendere appieno le interazioni tra animali, uomo e ambiente, e per la loro salvaguardia.
  10. oddio... sul fatto che Bufo bufo non sia in via d'estinzione, avrei qualcosa da ridire.... ad esempio, nella provincia di venezia è quasi totalmente scomparso, anche se sta venendo in qualche caso sostituito da B. viridis... resta comunque il fatto che la gestione di anfibi in via di metamorfosi può non essere così semplice per un principiante, e che ci sono nutrite probabilità che riesca a rimettere in libertà molti meno rospetti di quanti non sarebbero stati se avessero completato il loro ciclo vitale in uno stagno... questo è l'unico motivo per cui sconsiglio sempre di prendere anfibi selvatici 8oltre che per le eventuali beghe legali, ovvio!).
  11. ...per poter dare una risposta certa, occorrerebbe sapere almeno la specie estatta di tritone... in generale, potrei dirti che questi animali da piccoli andrebbero alimentati con cibo vivo di piccole dimensioni, come naupli d'artemia, cyclops e dafnie...
  12. Frarfalle & CO è un'iniziativa proposta e nata nella Casa delle farfalle di Milano Marittima, col patrocinio del comune di Cervia e della Provincia di Ravenna. L’iniziativa fa parte degli eventi prefiera dell’International Po Delta Birdwatching Fair di Comacchio (28 aprile – 1 maggio 2006). Ci saranno incontri a tema sugli insetti e sulle farfalle, degustazioni enogastronomiche, visite guidate alla butterfly arc... insomma, di tutto un pò! Martedì 25 aprile poi si terrà un piccolo incontro, a cura del sottoscritto, sull'allevamento e cura degli Insetti. Per chiunque fosse interessato... FARFALLE & CO. Spero di poter incontrare qualcuno di voi!
  13. Negli ultimi anni gli espositori con animali vivi son aumentati non poco. Di norma s dovrebbero poter trovare Mantidi, Fasmidi e coleotteri, oltre agli immancabili Lepidotteri.
  14. Propenderei, come faceva notare flessio, per dei Ditteri. Ci sono molte specie che in questo periodo danno luogo a veri e propri sciami. Per sapere però di cosa si tratta occorrerebbe davvero una foto....
  15. dal tipo di locomozione descritta e dal corpo tondeggiante, ti direi che erano probabilmente degli opilionidi... da qui a stabilirne la specie, l'è dura!
  16. ..purtroppo è come dice ferro... niente mantidi pluriennali. Al massimo alcune possono vivere quasi un anno e mezzo, perchè dopo 6-7 mesi di stadi ninfali l'adulto vive quasi un anno.. tra le più longeve ci sono le sopecie asiatiche del genere Hyerodula.
  17. ...e comunque temo vale che nessuna pianta o altro le possa allontanare.... mi sa che per ora ti tocca tenerle.... pensa ai lati positivi: più scutigere, meno orridi scarrafoni, mosche e zanzare!
  18. guarda, non ho idea... in verità, lo ripeto, non sono sicuro che non siano autoctoni, solo che la loro presenza non è così recente come molti vorrebbero far credere. Riguardo agli Arabi, ovviamente non posso esserne sicuro... però, in molti paesi del nord africa i camaleonti comuni li trovi venduti al mercato in due forme: uccisi ed essiccati, come medicamento, o vivi, da tenere in cucina tipo acchiappamosche naturale(con la favoletta aggiuntiva che si nutrono di insalata e verdure varie...). se mai glòi Arabi li hanno portati con se non è da escludere che possano essere proprio questi i motivi!
  19. Ciao Igua, sì, probabilmente sì... se escludiamo fughe ed abbandoni (es. l'iguana trovata nel fosso dietro casa da un mio amico, il camaleonte caliptrato recuperato sui colli euganei qualche anno fa, ecc...) dovrebbero esserci almeno due casi di alloctoni "di lusso" tra i rettili. Il primo caso è quello di una piccola colonia (pochi esemplari) di Agama agama che dovrebbe essersi insediata da qualche anno a questa parte nei pressi di un porto italiano (mi pare siculo...ma non ricordo bene, sorry!). questi sauri sono molto spesso importati accidentalmente perchè vivono vicino agli abitati in nord africa, e capita che si introducano nelle navi a bordo di container per merci varie (mi è capitato in passato di esser chiamato proprio per occuparmi di uno di questi "clandestini"!). L'altro caso notevole è il camaleonte comune, Chamaeleo camaeleon, che viene rinvenuto più o meno spesso in Puglia, Sicilia e Calabria. Gli esemplari, secondo alcuni, sarebbero frutto di liberazioni da parte di turisti inclini durante viaggi e crociere agli acquisti incauti... ma io personalmente sono poco propenso a crederlo. soprattutto la popolazione pugliese ha provato di essere abbastanza numerosa, e secondo me si potrebbe trattare perlomeno di un alloctono "storico", importato dagli Arabi secoli fa e in seguito naturalizzato.
  20. La falena in questione è una Daphnis nerii, la sfinge dell'oleandro. è specie migratrice nel nord Italia, e stanziale al sud. è considerata una delle più belle falene europee!
  21. Ciao! Allora, il problema dei Dinastini fitofagi in cattività spesso è proprio quello di una corretta alimentazione. innanzitutto, il substrato per i pentodon non deve esser composto come quello per gli altri dinastini - in fin dei conti, le larve sono radicicole e non necessitano di legno e foglie morte. Puoi usare semplice terriccio da giardinaggio, magari con qualche ramo disposto in superficie. seconda cosa, l'alimentazione. io proverei trapiantando qualche piantina di verdura, tipo insalata o simili - i pentodon spesso ne sono attratti. puoi pure provare a seminare il miscuglio di semenze contenute nei mangimi per canarini, con qualche spruzzatina d'acqua avrai ben presto un piccolo praticello direttamente nel terrario. Io personalmente non ho mai allevato pentodon o altri scarabeidi con larve radicicole, proprio per difficoltà a trovare un alimento adatto.
  22. ...mazzaele.... allora, il discorso di DOCUMENTARSI sull'animale che si tiene PRIMA dell'acquisto (leggiti il post inizaiale della sezione) è FONDAMENTALE.... tornando a noi: 1) non hai un solo rettile in acquario. sono tutti anfibi; 2) i tritoni italici sono specie protetta e non si tengono in acquario; 3) tutti gli animali che hai in acquario potrebbero essere la causa del trauma del tuo tritone (non ci specifichi mennemo quale dei 3 è...). in particolar modo, la rana albina xenopus laevis è e diventerà sempre più un predatore terribile. 4) la zampa della tua bestiola potrebbe ricrescere se amputata, ma va fatto da un veterinario esperto! non puoi pensare di farlo tu.. la cosa migliore che puoi fare in attesa di portarla dal veterinario è di isolarla in una vaschetta a parte e di tenerla in acqua pulita... ...in bocca al lupo....
  23. concordo con tutti... a me è capitato di trovarmi accanto a una cinghialessa con cuccioli (io e la mia morosa siamo restati immobili, lei e i suoi piccoli grazie al cielo se ne sono andati rapidissimamente....), a daini e volpi (stessa reazione, ma con fuga immediata dell'animale) e a stambecchi. ora, riguardo a questi ultimi.... dove vivono è possibile a volte avvicinarli parecchio. per parecchio, intendo dire che io sono arrivato a 15 metri da un gruppo di 5 maschi adulti con due femmine (il gruppo grosso di 20 femmine con piccoli è scappato molto prima). i maschi di stambecco lasciano che l'uomo si avvicini solo fino un certo punto, passato questo punto di non ritorno fggono rapidissimi. ma potreste imbattervi in stambecchi in pausa... addormentati. ecco, fatevi un favore: non avvicinatevi. lo stambecco che al suo risveglio vi trovi a distanza inferiore a quello del punto del non ritorno, non scapperà, ma attaccherà. è successo ad un mio caro amico, che si è avvicinato a 5 metri da un maschio addormentato...quando si è svegliato l'animale ha caricato (palchi di corna da 1 metro e venti!) e il mio amico si è salvato solo perchè lui stesso è un montanaro agile quanto un camoscio.... detto questo, state alla larga anche da daini cervi e caprioli nel periodo degli amori: sono tremendamente aggressivi, ed han fatto più morti dei lupi. a proposito di questi ultimi, da noi il pericolo è risibile rispetto a quello di imbattersi in un branco di cani rinselvatichiti.... concordo con s....a, trovatevi un bell'albero!
  24. visto la natura delicata degli ot (e il loro assoluto ot!), spero non ne abbiate a male se ho cancellato alcuni interventi.... restiamo a parlare della natura del canada, che è meglio.... a tal proposito... spero proprio di poter accettare quanto prima l'invito del mio parentado canadese, e di poterci andare in tempi non biblici...
  25. io concordo con manu, sul fatto che Steve spettacolarizzi troppo gli animali e le sue gesta "circensi". credo che si tratti solo di mettersi davanti alla tv con lo spirito giusto e sapendo perfettamente ciò che si sta guardando. voglio un documentario che mi insegni qualcosa sugli animali? geo&geo, solaris, timbuctù, superquark, national geografic, discovery channel.... sono tutti splendidi. voglio passare un'ora guardando un simpatico pazzoide che rischia di volta in volta di farsi divorare da un coccodrillo o di farsi mordere da un serpente velenoso? Steve è la persona che fa per me, basta sapere che con lui non si deve avere la pretesa di imparare molto sulla biologia degli animali... il fatto che i fondi da lui raccolti vadano all'australian zoo e a programmi di riproduzione in cattività degli animali in via d'estinzione è per me un buon motivo per "tollerarne" la presenza sugli schermi. certo è che prendere un coccodrillo per la coda non è il modo migliore per sensibilizzare la gente sul corretto comportamento da tenere nei confronti di questi bestioni, visto anche che in australia il coccodrillo E' un effettivo pericolo per moltissime persone.... Riguardo alla faccenda nomi, magari sarebbe da pensare anche al pubblico per cui questi "docushow" sono stati indirizzati originalmente: Australia e paesi anglosassoni in primis, con un target di età medio basso. Nei paesi anglosassoni molto spesso si usano quasi solo i nomi comuni. poi i documentari vengono tradotti e fruiti da un pubblico più vasto, ed ecco il patatrac!
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