
bardo
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L'unica cosa che so è che la dieta barf consiste nell'alimentare in modo simile a quanto accade per i carnivori selvatici i propri cani e gatti (barf tra l'altro significa sia “bones and raw food”, cioè ossa e cibo crudo, sia “biologically appropriate raw food”, cioè cibo crudo biologicamente appropriato). Si usano ossa (gran quantità), frattaglie, frutta e verdura. Comunque, se cerchi bene, devono esserci altre discussioni su questo tipo di dieta. Ciao!
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Non è che la calopsitta è fatta così, c'è sicuramente qualche problema se si strappa la coda. Comunque qui si parlava di quaglie, non di calopsitte, ti invito a postare, se lo credi opportuno, nell'apposita sezione.
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Ci trovo poco da , dovresti portarlo da un veterinario.
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Riporto da animali.tiscali.it: Una trappola fotografica messa in piedi da Daniela De Luca e Francesco Rovero, facenti rispettivamente parte della Wildlife Conservation Society (WCS) e del Museo tridentino di scienze naturali ha permesso di ottenere alcuni scatti di quello che viene oggi considerato uno dei mammiferi più rari e meno conosciuti del pianeta: la mangusta di Jackson (Bdeogale jacksoni). Il piccolo animale, del quale fino ad oggi erano stati segnalati degli sporadici avvistamenti mai comprovati però da video o fotografie, vive nella foresta di Matundu (Tanzania), all'interno dell'Udzungwa Mountains National Park. "Queste manguste - ha spiegato De Luca - rappresentano forse una sottospecie distinta di quella esistente in Kenya. Considerata la frammentazione e le piccole dimensioni delle aree a foresta in cui vive, solo la completa protezione delle foreste circostanti potrebbe migliorare le condizioni adatte alla conservazione della specie". Questa è una foto della mangusta di Jackson. Qualche notizia su questa mangusta: Regno: Animalia Phylum: Chordata Classe: Mammalia Ordine: Carnivora Famiglia: Herpestidae Genere: Bdeogale Specie: jacksoni La mangusta di Jackson vive nelle foreste tropicali dell'Africa centrale, dall'Uganda meridionale e orientale al Kenya centrale. Ci sono tre specie nel genere Bdeogale: Mangusta dalla coda folta (Bdeogale crassicauda) Mangusta di Jackson (Bdeogale jacksoni) Mangusta dai piedi neri (Bdeogale nigripes) Tutte sono collettivamente chiamate manguste dalle zampe nere. Si sa veramente molto poco su ciascuna di queste tre specie, e sono tutte molto rare. Queste manguste hanno un pelo che è sul grigio o sul marrone scuro, con arti neri. I giovani hanno un mantello più lungo e chiaro di quello degli adulti. Assomigliano molto alla mangusta egiziana (Herpestes ichneumon), anche se queste manguste mancano dello sperone (in inglese dewclaw) e hanno larghi premolari. La piccola scanalatura tra il loro naso e il labbro superiore è privo di pelo. Gli arti anteriori sono pure privi di pelo, al contrario di quelli posteriori. La mangusta di Jackson ha orecchie grandi e rotonde, con pelo giallognolo su collo e gola, e una folta coda bianca. E' una parente stretta della mangusta dalla coda folta (Bdeogale crassicauda), ed è poco conosciuta. Non si sa quasi niente a proposito della sua biologia. E' inserita nella lista rossa delle specie minacciate della IUCN (International Union for the Conservation of Nature and Natural Resources).
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Possibile che invece di incrocio si sia trattato semplicemente di un gatto con una malformazione genetica? L'altro giorno alla tv parlavano di questo gatto bassotto, chiamato Munchkin. Oltre alle zampe corte, il Munchkin ha una testa un po' triangolare dai contorni arrotondati, un muso sottile, la fronte piatta, orecchie larghe e dritte, occhi grandi; il corpo e' largo e la coda è tenuta alta. Quando il gatto è in piedi, le zampe posteriori si mostrano più lunghe delle anteriori. Fu chiamato così in omaggio ai nani di Munchkin del film ''Il mago di Oz''.
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Bisogna vedere che alberi adattare allo scopo e in che modo fornire adeguatamente il cibo; questo si può fare come già suggerito tramite delle mangiatoie che possono anche essere appese agli alberi.
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Potrebbe anche andare bene, però tieni presente che di solito se ci sono più femmine queste tendono a diventare aggressive tra loro durante il periodo dell'accoppiamento per la conquista del proprio spazio riproduttivo. Ciao!
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Quella che chiami polvere, Prencer, altro non sono che piccole squame (tra l'altro le farfalle appartengono all'ordine dei lepidotteri, e in greco "lepis" significa squama, scaglia e "pteron" significa ala). Queste squame sono embricate, disposte cioè come le tegole di un tetto, e contengono sostanze che danno poi la colorazione finale delle ali. Per quello che ho letto, in pratica le squame funzionerebbero a mo' di bilancia: tolte da una parte o dall'altra, fanno in modo che la farfalla voli sbilanciata. Che qualcuno più esperto (flessio... ) mi corregga, nel caso!
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Ad esempio, fornendo la solita miscela di semi per cocorite e una miscela per insettivori (tordi, maine, merli,...) il mio terrazzo ha cominciato ad ospitare a pranzo una coppia di cinciallegre!
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Un'altra famiglia appartenente all'ordine dei Piciformi è quella degli Indicatoridi (Indicatoridae). Si conoscono 42 specie di indicatori del miele sparsi in Africa, Asia e Indonesia. Sono uccelli che si nutrono di cera e di larve di api; certe specie si alleano con grossi animali e addirittura con l'uomo per condurli dove vi sono alveari e usufruire poi della spartizione. Possono addirittura digerire anche la cera grazie alla simbiosi con batteri viventi nel loro intestino. Ma si cibano anche di insetti catturati in volo. Per quel poco che si sa, tutte le specie sarebbero parassite e deporrebbero le uova nei nidi dei barbuti e dei picchi. In gran parte delle specie i due sessi hanno piumaggio molto simile. Indicatore dalla gola nera (Indicator indicator) Diffuso in Africa, a sud del Sahara, abita un ambiente vario: margini delle foreste, aride boscaglie, boschi di acacia, campi coltivati. Della grandezza di circa 20 cm, è questa una delle sole specie della famiglia che realmente indicano e guidano grossi animali verso i nidi delle api. Con forti richiami si accosta a un uomo o a un grosso mammifero come un tasso, e una volta attirata la sua attenzione gli mostra la strada per l'alveare precedendolo a breve distanza. Infatti l'uccello ha bisogno di un altro essere che spacchi il nido delle api e solo così può mangiare i resti del miele, la cera e le larve che conteneva. La pelle molto spessa lo difende dalle dolorose punture delle api. Ma non disdegna anche altri insetti, come tutti gli altri indicatori. La femmina depone le uova nei nidi di altri uccelli e i suoi nidiacei sono così allevati dai loro genitori adottivi. L'Indicatore dalla gola nera presenta due sottospecie: Indicator indicator indicator Indicator indicator inquisitor Questo è un Indicatore dalla gola nera (che trattiene un pezzo di alveare). informazioni tratte da: "Il grande libro degli uccelli" di Philip Whitfield e I.C.J. Galbraith, ed. Vallardi
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Un altro esponente della famiglia Capitonidae è il Barbuto bidentato (Lybius bidentatus). Questo baruto è diffuso in Africa, Sudan meridionale, Etiopia fino all'Uganda, Kenya e Tanzania; abita le foreste con radure, le savane alberate e i campi coltivati. Questa specie, lunga circa 23 cm, si riconosce per la gola e il petto di un rosso scuro; si nutre di frutti, soprattutto di fichi e banane di cui invade la piantagioni. La femmina depone 3-4 uova in una cavità del terreno scavata in un albero morto. Come tutti i barbuti, maschio e femmina si alternano nella cova e nella cura dei piccoli. Il Barbuto bidentato (Lybius bidentatus) ha 2 sottospecie: Barbuto bidentato (Lybius bidentatus bidentatus) sottospecie nominale Barbuto bidentato dell'Uganda (Lybius bidentatus aequatorialis) Questo è il Barbuto bidentato. Qui invece è possibile osservare il comportamento del Barbuto bidentato in natura. informazioni tratte da: "Il grande libro degli uccelli" di Philip Whitfield e I.C.J. Galbraith, ed. Vallardi
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Forse tu intendevi questa razza, che però non è riconosciuta: Il Dogo de Cuba (Mastino di Cuba) nasce dall’incrocio tra il Bloodhound, segugio per grossa selvaggina, ed il Perro de presa spagnolo, ormai scomparso ed utilizzato da sempre per la tauromachia. Il Mastino di Cuba aveva ereditato in parte le caratteristiche principali di tutte e due le razze. Agli inizi il Dogo de Cuba veniva usato per i combattimenti contro gli Indiani, nei quali quest’ultimi venivano per la maggior parte delle volte sbranati. Questi Mastini vennero impiegati a Cuba, dopo la conquista del Centro America, per la sorveglianza degli schiavi nelle piantagioni di zucchero e soprattutto per il recupero dei fuggitivi. In seguito la schiavitù venne abolita nel 1878 e alla rinuncia nel 1895 da parte della Spagna a tutti i suoi diritti sull’isola cubana, non c’era più la necessità di utilizzare questi cani per la loro funzione originaria, che non era certamente nobile. In conseguenza a questa circostanza, il Dogo de Cuba non venne più allevato e scomparve velocemente. Aspetto generale: cane di taglia superiore alla media, intorno ai 65 cm al garrese, massiccio, a peplo raro e ispido. Il suo colore era rossiccio o bruno con o senza macchie; la radice del manto aveva una tonalità più chiara. Aveva una maschera nera al muso. La sua testa era molto massiccia, con un cranio rotondeggiante e con un muso piuttosto corto e largo con voluta labiale. Le sue orecchie erano pendenti e con attaccatura larga. Il suo peso si aggirava intorno ai 65 kg. Informazioni tratte da www.agraria.org (ottimo sito su una moltitudine di razze)
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Prego! Si, è proprio un vero cagnolone, bello maestoso!
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Forse tu intendi il Pastore di Ciarplanina! foto
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Su questo sono d'accordissimo! I fattori che predispongono i canarini all'estro (canarini ovviamente in buona salute) sono determinati sia dall'aumento delle ore di luce (circa 13 ore) tra naturale e artificiale sia dalla somministrazione di alimenti stimolanti, come le proteine di origine animale e i semi germinati e anche integrazione di vitamina E (o α-tocoferolo). Non è detto che la covata "fuori stagione" non vada a buon fine, bisogna io credo attenersi sempre al principio di non far riprodurre gli individui troppe volte per non pregiudicare la loro salute. Non saprei riguardo agli allevatori, probabilmente mantengono i canarini ad una temperatura relativamente bassa e forniscono loro un'alimentazione adatta. Ciao!
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Questa mattina apro la finestra e chi vedo sul camion di fronte a casa mia? Una farfalla! Chi mi sa dire di che farfalla si tratta? foto farfalla Grazie!
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Sposto la discussione nella sottosezione "Volatili autoctoni, Birdwatching & Falconeria".
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Per chi fosse interessato: Gli ornitorinchi sono gli unici mammiferi che spruzzano veleno. Fanno ciò attraverso uno sperone calcaneo mobile situato sulla faccia interna di ogni arto posteriore. E' un sistema sofisticato: lo stesso sperone è attaccato alla sua base ad un piccolo osso che può articolarsi; quando necessario questo si muove ad angolo retto con l'arto pronto a colpire. Stranamente, solo gli individui maschi hanno gli speroni; le femmine perdono i loro durante lo sviluppo. Il veleno degli ornitorinchi è stato sotto stretta analisi dal 1985 quando i due naturalisti Charles J. Martin e Frank Tidswell fecero la loro prima descrizione. Oggi sappiamo che il veleno dell'ornitorinco è un cocktail di tossine, molte delle quali costituiscono un mix di proteine che non assomigliano a nessun'altra conosciuta. Sono state chiamate proteine simil-defensina, o DLPs, perchè la loro struttura tridimensionale assomiglia a quella di un peptide antimicrobico conosciuto come beta-defensina. da expasy.org (tradotto)
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Penso che finchè terrai la tua coppia in taverna (dove la temperatura di solito è più bassa rispetto al resto della casa), non avrai problemi di riproduzioni inaspettate. Capisco invece che dei canarini, trasportati ad una temperatura molto più calda dall'esterno, diano segni di estro! Il canarino se in buona salute sopporta molto bene le basse temperature, anche se queste sono prossime allo zero, per cui la tua vicina non avrebbe avuto nulla da temere (a meno che le temperature non fossero molto rigide).
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Come ti avevo già accennato, secondo me la tua anatra può aver ingerito qualcosa di tossico e purtroppo posso fare solo delle congetture. Tienila al caldo, falla bere e prova a chiamare un veterinario aviare della tua zona. Facci sapere!
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Ogni rimasuglio di cucina andrà bene, tranne quelli troppo salati, meglio se vario così attirerete tutti i tipi di uccelli: riso e pasta cotti, patate lesse, torte casalinghe (ricche di proteine), croste di formaggio e formaggio, carne tritata. Inoltre noci, noccioline, grani e semi d'orzo, frumento, canapa, miglio, granoturco, semi di panico, scagliola, semi di girasole, miscele varie, arachidi, frutta, frutta secca, uva sultanina e così via. Attenzione al pane che sebbene assai gradito, non rappresenta in effetti, per gli uccelli, il cibo ideale, a causa de suo basso contenuto calorico e dell'elevatissimo metabolismo dei nostri uccelli (312 calorie per chilogrammo l'ora). Per gli insettivori si possono usare larve di mosca o bachi della farina (camole e tenebrioni). Per fornire il cibo puoi usare delle mangiatoie (in commercio ne esistono facili da montare, o puoi anche costruirla tu) oppure ad esempio dei sottovasi col bordo rialzato. La mangiatoia può appenderla ad un ramo o ad un altro sostegno, oppure su un paletto ad altezza di almeno un metro e mezzo dal terreno, oppure su una parete, in ogni modo lontana il più possibile da un eventuale predatore. N.B. Ricorda che anche l'acqua è importante!
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La longevità media di un germano reale è di circa 15/20 anni. Per un'anatra allevata è plausibile che sia anche maggiore.
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Infatti, anche un gatto con una struttura ossea molto grande non riesce a raggiungere 40 kg!
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Possibile che sia invece di 40 kg, 40 libbre? Se si trovano in America (si usa la libbra credo), si tratterebbe di circa 18 kg! Che comunque sono tanti!