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bardo

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  1. Ah, a mio parere è un maschio.
  2. Allora, i maschi generalmente hanno la cera di colore azzurro intenso mentre le femmine hanno la cera marroncina e in alcuni casi bianchiccia o di colore azzurro tenue. Ho trovato questo: CERA AZZURRO maschi (Comuni, Cannella, Pezzati Dominanti, Spangle SF e DF) CERA ROSA maschi (Lutino, Albino, Pezzato recessivo, Lacewings) CERA FEMMINE (tutte) Biancastra/Marrone Il sessaggio è distinguibile oltre i 6 mesi di età in quanto il colore della cera nei soggetti giovani è rosata e può ancora mutare.
  3. Il carattere dipende da individuo a individuo, può darsi che in questo caso ci voglia più tempo! Non disperare e continua!
  4. bardo

    Quaglie

    Ciao, è stato un piacere!
  5. bardo

    Lakeland

    Piccola nota di folklore: un famoso proprietario di Lakeland terrier è Bill Cosby (quello dei Robinson, per intenderci), che ha 4-5 Lakeland Terriers attorno a casa.
  6. bardo

    Lakeland

    Lakeland terrier Il paese di origine di questo cane è la Gran Bretagna. Appartiene, secondo la classificazione F.C.I., al gruppo 3 - terriers, sezione 1 - terrier di grande e media taglia. E' una razza molto antica e ha avuto il riconoscimento ufficiale dal Kennel Club nel 1928. La sua culla di origine si identifica nella regione dei laghi, in un territorio compreso tra le regioni dello Yorkshire, del Westmoreland e del Cumberland. I suoi diversi antenati includono l'estinto Old English Black and Tan terrier, il primo Dandie Dinmont Terrier, il Bedlington Terrier e il Border Terrier. La presenza del sangue del Bedglinton è però confermata dalla circostanza che a volte nei Lankeland compaiono esemplari con il pelo morbido e lanoso, tipico della razza Bedlington. Il primo Club di razza venne fondato nel 1921. E' anche chiamato Fell Terrier o Patterdale Terrier. Aspetto generale: è un cane di media taglia, adatto al lavoro, ben bilanciato e compatto. Possiede un tronco ragionevolmente stretto. Ha una muscolatura solida e una buona ossatura in rapporto al tronco. La particolarità della razza è la conformazione della sua testa e il suo particolare tipo di pelo. Ha un muso largo, non troppo allungato. Altezza: non eccedente i 37 cm alla spalla. Peso: - maschi kg 7,7 - femmine kg 6,5. Carattere: è un cane simpatico, coccolone, buono, vivace, sensibile, testrado e sempre in movimento. Possiede un'espressione penetrante; è incessantemente attento. È dotato di un morso forte e tenace. Molto bravo ed educato nell'ambito della famiglia, è ottimo per segnalare la presenza di persone estranee. È una razza veramente eccellente sul terreno da caccia e in tana. È più tranquillo rispetto al Fox terrier. Ha comunque bisogno di vivere a contatto diretto con persone molto attive. Ama intraprendere delle lunghe passeggiate. Utilizzo: come tutti i terrier è stato selezionato per la caccia in tana dei selvatici soprattutto lontre, ma anche donnole, martore e faine; è oggi grazie alla sua taglia e al suo carattere un ottimo cane da compagnia. Salute: cane resistente alle malattie, teme il freddo. Note: necessità di stripping. Ciao!
  7. Riguardo all'identificazione del sesso: entrambi i sessi hanno un colore generale grigio, il maschio ha la testa gialla e una macchia rossa a livello delle guance. Nella femmina, il cui ciuffo è totalmente grigio, le colorazioni sono più sbiadite del maschio, e la macchia rossa è meno evidente; le timoniere inoltre sono barrate di grigio e hanno un bordo esterno giallo. Oggi esistono numerose colorazioni e mutazioni, in alcune delle quali purtroppo (per il riconoscimento) manca totalmente il dimorfismo sessuale. Per quanto riguarda l'alloggiarli fuori: io ti sconsiglio comunque, sia che tu abbia o meno un clima mite, di sottoporre le tue calopsitte a sbalzi termici che possono precludere la loro salute. Ciao!
  8. bardo

    Diamantini

    Bene, contento per te! Tienici aggiornati!
  9. bardo

    Dingo

    Il dingo (Canis lupus dingo) è un cane selvatico che ha forse avuto origine, come dice Prencer, dal lupo indiano (Canis lupus pallipes). Di solito è descritto come un cane selvatico australiano ma in realtà la sua diffusione non era limitata all'Australia né qui ebbe origine. I primi crani di dingo sono stati infatti trovati in Vietnam e risalgono a circa 5.500 anni fa. Le sue ultime tracce nel Sudest asiatico risalgono a 2.500 anni fa, mentre i primi resti di dingo in Australia sono di 3.500 anni fa. La terra di origine del dingo è proprio l'Asia sud orientale, da dove si sarebbe spostato seguendo l'uomo verso l'Europa, ma soprattutto verso l'Australia, attraverso la Nuova Guinea. Una volta approdato in Australia, portato dagli Aborigeni circa otto mila anni fa, però il dingo si sarebbe nuovamente emancipato dall'uomo, scegliendo di tornare alla vita selvaggia. Perseguitato perchè rappresentava una minaccia per le greggi di pecore e per gli allevamenti di bovini, il dingo è stato decimato in vere e proprie campagne di caccia a partire dal diciannovesimo secolo. Solo negli anni '60 ci si accorse che la sua presenza, oltre a risultare indispensabile per controllare la proliferazione smisurata dei conigli nociva per l'agricoltura, non era così devastante per gli allevamenti domestici. Rispetto al suo parente della Nuova Guinea, corto sugli arti e simile alla volpe anche per il muso appuntito e la folta coda, il dingo australiano è più alto e slanciato: 50-56 cm al garrese, 80 cm di lunghezza circa senza la coda, che arriva a misurare 30-35 cm e un peso che oscilla tra i 20 ei 30 kg. La testa è larga, con orecchie erette e muso appuntito e il pelo corto è in genere del tipico colore giallastro, ma varia dal bianco, al nero, al marrone al color ruggine. La cosa curiosa è proprio il suo aspetto, che a dispetto del comportamento inselvatichito, tradisce evidenti somiglianze con il cane domestico. Nessun rappresentante dei Canidi, come ha fatto notare Eberhard Trumler, attento studioso dei dingo, presenta ad esempio la “coda a sciabola” che ritroviamo solo nei dingo e nei cani domestici; stesso discorso si potrebbe fare per le macchie bianche che il dingo e i cugini domestici mostrano spesso sul muso, sul petto, sulle zampe e sulla coda. E' presente ormai solo in Australia, in una parte dell’Indonesia, in Malesia e nel Burma; esemplari simili ribattezzati dingo hallstrom (dal nome dell'australiano che ne portò una coppia allo zoo di Sidney) sono stati individuati in Nuova Guinea. Secondo Trumler sarebbero dello stesso ceppo dei dingo, adattatosi a vivere nei boschi in montagna. Il dingo approdò in Australia e probabilmente andò ad occupare la nicchia ecologica del lupo di Tasmania o tilacino (Thylacinus cynocephalus), un grande carnivoro marsupiale diffuso in Australia e Tasmania ora scomparso, cibandosi di canguri e wallaby, ma anche di roditori e carogne. Ma pur essendo carnivoro non disdegna gli insetti e i vegetali e, con l'arrivo dei coloni europei, anche conigli e pecore sono diventate sue facili prede. Il dingo non è propriamente un animale da branco a causa della sua indole fondamentalmente solitaria. Per cacciare però si unisce spesso e volentieri al ristretto gruppo familiare e tende a formare un forte vincolo di coppia. Per riunire il piccolo gruppo e scacciare gli individui estranei o lanciare allarmi in vista della caccia il dingo utilizza un particolare repertorio di uggiolii e urli, senza abbaiare. I conflitti per la difesa del territorio sono più cruenti rispetto a quelli che si verificano tra i lupi, i cui meccanismi di coesione funzionali all'esistenza del branco tendono ad inibire l'aggressività. Le lotte tra dingo rivali invece portano più facilmente alla morte del più debole e all'occupazione del territorio da parte del più forte, che esercita il suo potere anche sulle femmine. La stagione degli amori si annuncia con profondi ululati, indispensabili per localizzare la compagna o il compagno e per tenere a debita distanza eventuali intrusi. I cuccioli, in media 4-5, nascono tra la fine dell'inverno e la primavera dopo una gestazione di 63 giorni e diventano indipendenti nell'arco di tre, quattro mesi, restando a fianco ai genitori fino ad un massimo di tre anni.
  10. bardo

    Diamantini

    Beh, arrivo in ritardo, ma non posso fare a meno che quotare tutti coloro che mi hanno preceduto! Come va?
  11. bardo

    Raffreddore?

    Finchè sta in casa e non è soggetto, non so, a sbalzi di temperatura o comunque stress, non dovresti preoccuparti.
  12. per sabry Si, sono ematofaghe (si cibano di sangue). La loro bocca è provvista di una ventosa con la quale si attaccano al corpo di un vertebrato, in genere un mammifero, e attraverso l'uso "mascelle" chitinose provviste di "denti" incidono la cute per nutrirsi di sangue. quoto
  13. bardo

    Quaglie

    Dipende se volete o meno che la coppia faccia della prole. Fino alla primavra dubito che ciò avvenga, a meno che tu non le tenga in un locale riscaldato, quindi puoi benissimo far uso delle uova.
  14. bardo

    Raffreddore?

    quoto assolutamente. Ciao!
  15. bardo

    Calopsite

    Quando avrai effettuato l'acquisto, dopo averlo tenuto qualche tempo da solo per ambientarsi e per l'eventuale quarantena, puoi tranquillamente metterlo insieme alla tua calopsitta, in modo che formino la coppia. Ciao!
  16. Io invece ti sconsiglio di portarla con te, per quanto resistente non è conveniente far subire alla tua calopsitta un viaggio lungo e degli sbalzi di temperatura.
  17. bardo

    Quaglie

    Ciao e benvenuta! Innanzitutto, la tua coppia è formata da un maschio e una femmina? La quaglia comune (Coturnix coturnix), che si ritrova anche in natura, ha un piccolo corpo tondo, coda estremamente corta, ali lunghe ed appuntite, piumaggio brunastro; le parti superiori sono variamente screziate di chiaro e scuro; le parti inferiori sono color crema con petto macchiettato di nero solo nella femmina, fiamma scura con fascia centrale chiara. Gola nel maschio nera, nella femmina giallastra. La stagione riproduttiva va da maggio a metà agosto. Il nido viene predisposto in una piccola cavità del terreno rivestita di erba e nascosta tra la bassa vegetazione, dove la femmina depone da 8 a 12 uova, che cova per 16-18 giorni. I pulcini sono in grado di abbandonare il nido dopo poche ore dalla nascita, all'età di circa tre settimane sono già dei discreti volatori (benchè la quaglia preferisca, di solito, correre più che volare in caso di pericolo). E' però probabile che tu, considerando che la quaglia comunemente allevata a scopo alimentare appartiene alla specie Coturnix japonica, abbia due esemplari di quest'ultima specie. Per distinguere Coturnix japonica dalla Coturnix coturnix si ricorda che oltre alle maggiori dimensioni di Coturnix japonica, quest'ultima ha sottogola del maschio rosso-marrone anzichè nero. Certo che possono nascere, se la coppia è costituita da un maschio e da una femmina (ma penso tu debba aspettare comunque la primavera). E' improbabile se non impossibile che la femmina deponga le uova tutte in una volta sola. Generalmente le uova (da 8 a 12-14) vengono deposte a intervalli di giorni. Le femmine di solito si accontentano di una depressione del terreno riparata, che poi provvedono a foderare loro stesse. Spero di esserti stato di aiuto. Ciao!
  18. bardo

    Calopsite

    Molti allevatori che vogliono allevare a mano i loro pappagalli, soprattutto quelli di media e grande taglia, procedono lasciando covare le uova alle madri naturali togliendo i piccoli quando hanno 6-8 giorni in modo che possano ricevere le prime cure dai genitori e il prezioso "latte di pappagallo" (il famoso latte di gozzo dei piccioni). Da quel momento in poi saranno allevati artificialmente con le apposite pappe. Per i soggetti nati in incubatrice invece si adotterà l'alimentazione artificiale fin dal primo giorno. Lo svezzamento dei giovani pappagalli varia secondo la specie: si va dalle 3-4 settimane degli ondulati alle 20-24 delle grandi ara. Ciao!
  19. Se la volieria è esterna (poco fa una coperta) può anche darsi che sia morto per il freddo, ma dubito.
  20. Prima domanda: dove abiti? In montagna? Seconda domanda: dove alloggi i tuoi colombi? In una voliera esterna? In una voliera interna?
  21. bardo

    Calopsite

    L'allevamento artificiale dei piccoli (allevamento a mano) è ormai un metodo molto diffuso perchè permette alla coppia di riproduttori di intraprendere un numero maggiore di covate annue e allo stesso tempo garantisce lo svezzamento di soggetti particolarmente docili. Bisogna, però, tenere presente che allevare a mano i piccoli di pappagallo è una vera e propria arte che si apprende dall'insegnamento di persone esperte più che dalla lettura di un testo e non si acquista da soli: è infatti possibile incorrere in errori che possono mettere a repentaglio la vita dei piccoli qualora non si abbia la capacità di porvi rimedio in breve tempo. Questa tecnica è quindi sconsigliata ai neofiti.
  22. No, assolutamente. Ogni cane, di razza o meticcio, è bello a suo modo, e ognuno ha un suo carattere particolare. Si potrà dire, magari, che i cani mettici sono meno predisposti a determinate patologie rispetto ai cani di razza.
  23. bardo

    Vetrate

    Ciao! Ho trovato questo: Nel caso di fonti di pericolo già esistenti vale: - solo un marcatura su una superficie estesa, che risalta bene rispetto all'ambiente circostante, permette un'efficace protezione - nastri autocollanti verticali di ca. 2 cm di larghezza, applicati a una distanza massima di 10 cm l'uno dall'altro (o nastri larghi 1 cm a max. 5 cm), sono molto efficaci, come pure fogli a trama o retino - utilizzare solo fogli e strisce autocollanti di buona qualità - se possibile, applicare le marcature sempre sul lato esterno delle vetrate - gelosie, tapparelle, tende, cordoncini o strisce autocollanti - tendine a strisce o lamelle (9) nei giardini d'inverno - decorazioni colorate o disegni con i colori a dito o per finestre - logo della ditta, decorazioni di vetrine, spray per decorazioni, Window Color - retini, pannelli di tessuto a zanzariera, reti grosse, a maglie larghe, o lamiere forate. Attenzione: i fogli autocollanti possono creare tensioni sulle vetrate che, in casi eccezionali, possono portare alla rottura delle stesse; in caso di dubbi contattate il vostro vetraio. foto silhouettes foto strisce
  24. Difficile che non lo abbiano più nutrito di punto in bianco. Sono stati disturbati durante questo periodo? Può essere morto per una qualche patologia che, in quanto giovane e con un sistema immunitario ancora poco efficiente, non ha avuto conseguenze visibili nei genitori ma che invece il pulcino non è stato in grado di combattere.
  25. Si, la tua calopsitta sicuramente potrà risentire di una dieta non equilibrata, con grave pregiudizio delle sue condizioni di salute. Devi, sempre gradualmente, inserire nella sua dieta attuale altri alimenti quali frutta e verdura.
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