
bardo
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No, credo che farmaci come gli antibiotici possano essere venduti solo dietro ricetta.
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Allora, facciamo chiarezza su alcuni punti: ogni uccello addomesticabile e in special modo un pappagallo, a maggior ragione se addomesticato (in quanto tende, molto spesso, a instaurare un rapporto esclusivo con il padrone), è a tutti gli effetti, una volta entrato a far parte della famiglia, un individuo che necessità di tante attenzioni. 30 minuti da dedicargli al giorno mi sembrano assolutamente insufficienti, perchè otterrai in questo modo, da un individuo addomesticato, solamente tanta tristezza per l'eccessiva solitudine. E' necessario prima di un acquisto riflettere attentamente sul tempo che siamo disposti a dedicare al nostro amico, perchè relegarlo a decorativo soprammobile e conferirgli lo status di bambolina assogettata ai nostri capricci sarebbe sminuire l'estrema allegria che questi animali sono in grado di donare. Fatta questa doverosa premessa, puoi optare se sei ancora convinto, su una cocorita, su un inseparabile o su una calopsitta, ricordando che quest'ultima tende a essere relativamente rumorosa. Il trespolo può anche andare bene, ma mai e poi mai con la catenella che è un'inutile barbarie.
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I Cervi Sono Tornati Nelle Montagne Della Sardegna
bardo replied to bardo's topic in Animali selvatici
No, sono presenti anche il Muflone (Ovis musimon) e il Daino (Dama dama). -
Il primo link mi sembra un racconto immaginario, ma gli altri parlano di un esperimento durato 40 anni (e non animali vissuti 40 anni) con lo scopo di addomesticare la volpe: questo, seppur da biasimare, può accadere, come appunto sembra accaduto.
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Io torno a sostenere che devi lasciarli il tempo di studiarsi a vicenda, non può accadere tutto in 2 giorni.
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La calopsitta ha un carattere molto pacifico e tranquillo, e raramente si dimostra aggressiva verso altre specie, anzi spesso è lei stessa a subire l'aggressività degli altri. L'inseparabile d'altra parte ha un carattere davvero forte, soprattutto se allevato a mano diventa molto poco docile, e io sconsiglierei l'alloggiamento insieme.
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da animali.tiscali.it Timidissimi, si nascondono nelle zone più impervie. Scorgerli è ancora raro. Un evento, reso possibile solo dopo lunghi appostamenti nelle forre più selvagge del massicci montani della Sardegna. Ma ormai i cervi, reintrodotti dopo molti decenni di assenza dall'Ente Foreste, stanno tornando a colonizzare i boschi dell'isola. Una gradevole presenza che non passa più inosservata e che tuttora sorprende e entusiasma. "Durante un'escursione con i ragazzi, alla fine dello scorso settembre nel massiccio del Linas - racconta Vittoriano Tradori, guida scout di Villacidro, un ameno borgo in provincia di Cagliari - abbiamo sentito alcuni bramiti. Qualche attimo dopo abbiamo potuto osservare, ad una distanza non superire ai 20 metri, una stupenda coppia di cervi". L'avvistamento è avvenuto in una valle non molto lontana dal luogo in cui era stato costruito il primo recinto dei cervi. "Stanno tornando a frequentare i boschi - commenta ancora lo scout - ma ormai è evidente che, soprattutto i nuovi nati, stanno esplorando territori sempre più vasti. Qualche volta si avvicinano anche ad alcune zone abitate". La ricomparsa del cervo è vissuto quasi come un miracolo. "Nel 1988 per ripopolare le foreste - spiega Enea Beccu, ex comandante regionale del Corpo forestale di vigilanza ambientale - abbiamo utilizzato cervi provenienti dalle riserve di Maidopis e Is Cannoneris, recinti realizzati a Burcei e Pula, paesi della provincia di Cagliari". Una gemmazione che sta dando i suoi frutti: un rilevamento del dipartimento di biologia animale ed ecologia dell'Università di Cagliari ha dimostrato, registrando i bramenti dei maschi adulti nel periodo degli amori, che in Sardegna vivono ormai più di seimila ungulati. "Stiamo andando al di là d'ogni più ottimistica previsione - commenta Luciano Mandas, il coordinatore del progetto del centro di recupero fauna di Monastir (provincia di Cagliari) - il pericolo maggiore è rappresentato dai cacciatori: dobbiamo ancora combattere contro la terribile piaga del bracconaggio, purtroppo ancora presente in tutto il territorio. Lo scorso anno abbiamo effettuato 13 autopsie su cervi trovati morti: dieci stati uccisi dai pallettoni dei cacciatori di frodo, uno per l'urto con un'auto e due dall'assalto di cani randagi". Il Cervo sardo (Cervus elaphus corsicanus) è una sottospecie del Cervo europeo (Cervus elaphus). Fino a poco tempo fa si temette la sua estinzione (alla fine degli anni '60 fu inserito nel IUCN Red list 2000 of Threatened Species con una popolazione stimata probabilmente inferiore ai 100 individui). Ora il rischio di estinzione è stato allontanato: un censimento del 2005 stima una popolazione di oltre 6000 esemplari allo stato libero, distribuita in tre areali non contigui della Sardegna meridionale: Sulcis: quasi 2600 esemplari, di cui 1000 nella Riserva di Monte Arcosu e 1500 nei territori contigui delle foreste demaniali di Gutturu Mannu, Monte Nieddu e Is Cannoneris. Sarrabus: oltre 2000 esemplari. Monti dell'Iglesiente e dell'Arburese: quasi 1500 esemplari, di cui 1250 nell'Arburese e i restanti nel Monte Linas e nel Monte Lerno. Minacce principali bracconaggio incendi boschivi impoverimento del patrimonio forestale
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Si, ho letto anche io...da 100.000 di 10 anni fa sono passati a 23.000...mah, a forza di ridurre il loro habitat, ormai non sanno nemmeno dove andare. Sarebbe già una gran cosa eliminare il bracconaggio e i safari di caccia, ma la credo una cosa ben difficile, soprattutto in un paese come l'Africa in cui il problema principale è farsi la guerra il più spesso possibile, non certo salvare il leone.
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da animali.tiscali.it Anche gli animali pianificano il proprio futuro. E' quanto emerge da una ricerca condotta dagli scienziati dell’Università di Cambridge su un gruppo di ghiandaie della California o Indian Roller (Coracias benghalensis). I piccoli uccellini, esattamente come la formica delle favole, quando trovano grandi quantità di cibo tendono ad accumularlo con il timore di una successiva penuria. Nell'esperimento, le ghiandaie, dopo un'alternanza nella fornitura di noccioline, hanno avuto a disposizione una grande quantità di cibo. Gli uccellini hanno consumato la quantità giornaliera e poi hanno conservato il resto delle noccioline per il giorno successivo. Secondo quanto dichiarato da Nicola Clayton, professore di Cognizione comparativa dell’Università di Cambridge al magazine Nature questo comportamento dimostrerebbe la presenza di una "pianificazione spontanea" e quindi di un "concetto di futuro".
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Si, bisogna sempre riflettere, prima dell'acquisto, sul tempo che possiamo dedicare al nostro compagno che diventa un impegno (per quanto piacevole!) che non va assolutamente sottovalutato.
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Ciao e benvenuto! Prova a guardare questa discussione, potrà darti molte risposte: http://www.animalinelmondo.com/forum/index...showtopic=16290 e se hai qualche curiosità, chiedi pure!
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Semplicemente devi lasciare che i due si conoscano. E' necessario un periodo in cui i due si studino a vicenda.
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Le uova si schiudono dai 12 ai 15 giorni dopo la deposizione, quindi se sono state fecondate dovremmo esserci. Secondo me, verso i 16-17 giorni, se ancora non si sono schiuse, dovrebbero essere tolte, perchè o sono infeconde o gli embrioni non si sono sviluppati. Per quanto riguarda l'alimentazione dei pulli, niente di particolare: un buon pastoncino e magari un polivitaminico (liquido o in polvere, in commercio ne esistono di ogni tipo) fino alla nascita dei pulli; poi potresti, durante lo svezzamento e la muta, fornire delle vitamine apposta (anche queste in commercio).
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Ciao e benvenuto! Che dire delle casette..molto originali! Quella zona circolare scura sulla facciata del'uovo è il foro d'entrata, vero? Facci sapere se ospiterai dei coinquilini!
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Mi dispiace... Le cause di morte embrionale (di cui mi sembra tratti il tuo caso) possono essere diverse: temperatura non idonea o incostante, scosse violente al nido, scarsa vitalità derivante da carenze nutrizionali (come nutri i tuoi tacchini?), fattori genetici, incapacità della femmina alla cova, mancato rivoltamento delle uova...
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Gli anellini (forniti in genere dalla FOI) servono per gli allevatori e per coloro che partecipano alle mostre. Se questo fosse il tuo caso, contatta la FOI, sennò non c'è bisogno. Ti ricordo inoltre che sarebbe meglio, se hai diverse domande, proporle tutte in una stessa discussione, senza iniziarne mille altre.
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Quoto esattamente lidialynn. Prova a contattare un veterinario.
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Gran bell'allevamento BerryVox! I miei complimenti!
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La canarina è giovane? E' alla sua prima cova? In questo caso può essere che sia ancora inesperta e non abbia saputo fornire all'uovo un adeguato calore in quanto covatrice "non assidua". Può d'altra parte essere che l'embrione, per cause genetiche, alimentari o patologiche non si sia sviluppato e sia morto ancora nell'uovo.
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Quoto assolutamente, probabilmente era ritenzione dell'uovo o qualche patologia preesistente, come dice giustamente BerryVox, ma comprenderai che così è un po' difficile fare supposizioni. Per quanto riguarda i diamantini non saprei, può essere che lo accettino (ovviamente se l'uovo è stato fecondato e se si schiuderà) come che non lo accettino.
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Sulle dimensioni non saprei, se cerchi nel web trovi miriadi di modi diversi su come costruirla, da quelle più spartane a quelle più professionali. Per evitare tutto ciò, puoi sempre comprarne una, in commercio ce ne sono. Per le imbeccate, premettendo come sempre che non sono un esperto in questo genere, direi 8-9 (anche 10) volte al giorno. Poi, ti consiglio di leggere queste discussioni: http://www.animalinelmondo.com/forum/index...hl=camera+calda http://www.animalinelmondo.com/forum/index...dy+camera+calda
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Se è più di 15 giorni che l'uovo viene covato, ho seri dubbi sul fatto che sia stato fecondato. Posso solo consigliarti, se non accade nulla, di toglierlo perchè non ha senso che la femmina covi inutilmente.
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Se non sono state fecondate questa volta non è detto che non lo saranno ad un eventuale successivo accoppiamento. Ma nel caso il maschio sia sterile c'è ben poco da fare.