
neyryssa
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entro stasera mando la mail così già da domani hai tutto il materiale!!!! baci
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eh già!! un vero miracolo.. tu fai tornare loro alla vita e loro ti aiutano ad andare avanti.. è semplicemente splendido..
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e faresti bene cavoli.. si fanno mille problemi quando dovrebbero farseli su ben altre cose!!!!!
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ma cavoli che scocciatori!!!!!! ma che gli interessa se tu tieni il cucciolo sulle ginocchia!!!!!! certo che sono proprio antipatici.. non si può farer proprio niente? e che disdetta!!!!!!! a proposito ti ho mandati il prototipo di calendarietto con la fotina di nolan ^___^
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ma si vedrai che piano piano si staranno ambientando, non ti preoccupare ^___^ bello kia per una gattona!!!!! siamo curiosi di vederla
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magari puoi vedere se trovi qualcosa di omeopatico per calmarlo in caso cominciasse a fare qualche marachella quando non deve.. poi dipende molto dal carattere del cagnolino stesso, ad esempio il mio in viaggio si comporta alla perfezione, dorme tutto il tempo..
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12 giugno 2007 - Biru ha solo 5 anni ma lavora già a tempo pieno per il governo indiano. Tutti i giorni dalle 9 alle 18, domenica compresa, si piazza su un albero di fronte al ministero degli Interni e scruta con attenzione il portone d'ingresso. Piú o meno ogni ora scende e va a pattugliare corridoi e uffici al "guinzaglio" del suo padrone. Biru è un "langur", una sorta di scimpanz‚ dalla faccia nera, che il comune di Nuova Delhi ha "assunto" per liberare i palazzi del potere dall'infestazione di migliaia di macachi. Per la prima volta la battaglia contro questa "piaga" che per anni ha tormentato i burocrati e divertito la stampa di mezzo mondo sembra essere vinta. Le scimmie sono praticamente quasi scomparse nei grandi viali alberati intorno al South e al North Block, gli edifici color miele dove sorgono i dicasteri, davanti al grande edificio circolare del Parlamento e intorno all'imponente Palazzo del Presidente. La situazione era diventata insostenibile. Sempre piú numerosi e sempre piú affamati i macachi erano diventati aggressivi a tal punto da attaccare i passanti, rubare il cibo sulle scrivanie degli impiegati e a devastare alberi e aiuole. Nel maggio scorso la questione era perfino diventata oggetto di un'interrogazione parlamentare. "Non possiamo rimanere silenziosi di fronte a questa minaccia in nome della protezione degli animali" aveva sbottato un senatore chiedendo al Ministero dell'Ambiente di "intervenire subito con delle azioni efficaci". L'offensiva di questi mesi condotta dagli "accalappia scimmie comunali" sembra aver dato i suoi frutti, almeno per ora. I primati sono stati catturati, messi in grandi gabbie e liberati in una foresta alla periferia della capitale. Per disincentivare il ritorno dei prolifici macachi, come già avvenuto per altro in passato, ci pensano ora decine di "langur" che come Biru durante gli orari d'ufficio pattugliano la zona terrorizzando i propri simili. "Prima lavoravo per strada, facevo ballare le scimmie, adesso sono in servizio qui e prendo 5.000 rupie al mese" dice Adil, 16 anni, che insieme al padre e fratelli possiede sette langur. Lo troviamo mentre riposa al fresco in parcheggio davanti al ministero degli esteri. Mostra orgoglioso un tesserino plastificato con la sua foto, nome e incarico, "langur walla", padrone di langur. Un lavoro fisso e quasi 100 euro al mese sono qualcosa di miracoloso per uno come lui che arriva dal popoloso e misero stato dell'Uttar Pradesh. Su una transenna con un laccio al collo e un piccolo che allatta, c'è Basant, una piccola langur. Intorno ci sono altre femmine. "I maschi sono al lavoro dentro" dice in hindi che viene poi tradotto in un inglese zoppicante da un militare addetto alla sorveglianza. Poco piú in là , sui cornicioni del Ministero degli Esteri, scorrazzano cinque o sei scimmie (macaco rhesus è il nome esatto della specie) incuranti della temperatura che in questi giorni supera i 40 gradi. Uno dei "langur wallah" sonnecchia sull'erba mentre il suo langur è attaccato al tronco di un albero. "Fa troppo caldo adesso per andare a caccia. Al mattino invece... deve vedere che battaglie!". Da alcuni anni il numero crescente di scimmie, animale sacro agli induisti e raffigurato nelle sembianze del dio Hanuman, era diventato un cruccio per la municipalità di Delhi. Nonostante l'intervento dell'Alta Corte le autorità comunali non erano mai riuscite a cacciare definitivamente i macachi dai prestigiosi palazzi eredità del dominio coloniale inglese. L'operazione anti-scimmie si inserisce anche in piano di "ripulitura" della capitale indiana in vista dei Giochi del Commonwealth del 2010. Dopo i macachi, nel mirino del Comune dovrebbero entrare i cani randagi e le mandrie di vacche, immagine simbolo dell'India, che ciondolano indisturbate agli incroci stradali e davanti ai cassonetti della spazzatura. A Mumbai, la vecchia Bombay, i bovini non fanno piú parte dell'arredo urbano ormai da anni. Ma per Delhi ci vorrà piú tempo. (Apcom)
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12 giugno 2007 - Quando la bellezza aiuta. La regola vale anche per i fenicotteri, che negli ultimi anni in Italia hanno aumentato la loro presenza in modo esponenziale, toccando probabilmente il piu' alto numero mai raggiunto dall'epoca romana. Questi bellissimi uccelli rosa attraggono turisti, in compenso sono diventati una vera e propria emergenza nelle zone umide dove scelgono di abitare. 'Il fenicottero e' una specie dominante, che sottrae cibo e spazio ad altri uccelli piu' piccoli', spiega Lorenzo Serra, ricercatore dell'Istituto nazionale della fauna selvatica (Infs). Per questo la gestione del fenicottero e' 'uno dei temi piu' attuali del dibattito scientifico sulla conservazione' racconta l'esperto dell'Infs, che durante regolari monitoraggi sulle popolazioni di uccelli acquatici ha riscontrato il problema. I fenicotteri hanno trovato nelle lagune e nelle saline protette italiane un luogo ideale per vivere e riprodursi, a discapito di specie piu' deboli. Essendo uccelli tanto belli e conosciuti pero' e' piu' difficile affrontare la questione. 'Nel caso dei cormorani, che possono provocare danni a itticoltori e pescatori, spesso prevalgono scelte drastiche, come l'abbattimento, anche in assenza di prove certe del danno o di efficacia dell'intervento, cosi' come avviene per gazze e altri corvidi' afferma Serra. Ora il dato di fatto e' che 'in aree protette come le saline di Margherita di Savoia in Puglia, nate per tutelare gabbiano roseo e corallino, sterna zampenere, avocetta e altre specie che nidificano a terra - spiega l' esperto Infs - ci sono problemi, perche' i fenicotteri occupano gli isolotti su cui queste nidificano e distruggono nidi e uova. Grazie ad interventi finalizzati alla conservazione di questa specie in atto dagli anni '70 in Camargue, i fenicotteri adesso si riproducono ogni anno - afferma Serra - a differenza di quanto facevano in condizioni naturali nel Mediterraneo, dove la riproduzione avveniva ogni quattro, cinque anni. E poi c'e' la competizione sul cibo: un fenicottero maturo mangia quanto dieci avocette'. La particolarita' di questi uccelli acquatici rosa sta nel non avere movimenti migratori con direzioni e tempi ben definiti: 'Si spostano con grande frequenza tra le zone umide del Mediterraneo dice l'esperto Infs - per individuare i siti piu' favorevoli all'alimentazione o alla riproduzione. Il periodo riproduttivo non dipende tanto dalla stagione quanto dalle condizioni ambientali del sito, in particolare dai livelli delle acque'. Gli interventi umani per favorire la loro presenza significano molti giovani nati ogni anno, che arrivano fino all'Atlantico e poi tornano indietro, ingrossando la popolazione delle colonie riproduttive. Il fenicottero acquista il tipico colore rosa grazie all'alimentazione e solo quando diventa adulto, a quattro anni. Il nucleo nidificante nel Mediterraneo e' di oltre 25.000 coppie, che in Italia sono circa 3.500, mentre circa 14.000 individui rimangono da noi d'inverno. Al di fuori del periodo riproduttivo, i fenicotteri vengono osservati in molte localita', ma la distribuzione invernale si presenta molto concentrata: il 90% della popolazione risulta infatti localizzato in 9 siti ed il 50% in due (stagno di Cagliari e zone umide dell'Oristanese). Oggi le ricerche vogliono valutare l'impatto del fenicottero sulle altre popolazioni di uccelli acquatici, sugli ecosistemi che frequentano, ed eventualmente valutare la possibilita' di controllare la dimensione della popolazione nidificante nel Mediterraneo attraverso interventi di gestione dei siti di riproduzione, consentendo cioe' l'insediamento solo ad un numero di coppie calcolato tramite parametri demografici. (ANSA)
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Processo Sull'uccisione Dell'orso Valtellinese
neyryssa replied to neyryssa's topic in Animali selvatici
ecco le nuove.... 12 giugno 2007 - Dopo la morte di Bruno, il plantigrado ammazzato nelle selve della Baviera l'anno scorso, c'e' un nuovo plantigrado che fa parlare di se' in Alto Adige, suscitando un dibattito tra i politici, divisi fra chi lo vorrebbe catturare e chi, invece, invoca norme di tutela e l'istituzione dell' 'Avvocato dell'orso' Da alcune settimane, infatti, un plantigrado sconfinato dal parco dell'Adamello Brenta, si aggira tra i boschi dell'Alta Val Venosta, razziando pecore negli ovili. E cosi' e' intervenuta l'associazione degli agricoltori B********d che, assieme al senatore S*p Manfred Pinzger ed al consigliere provinciale dello stesso partito Sepp Lamprecht, ha scritto al ministro Pecoraro Scanio chiedendo l'autorizzazione a catturare l'orso: 'Non e' possibile - ha detto il senatore - che la popolazione abbia quasi paura ad uscire di casa'. A chi e' per la linea dura si contrappongono pero' i V***i, con Cristina Kury, consigliere provinciale, che ha chiesto misure per attuare forme di convivenza con i plantigradi. Tra queste, Kury ha proposto anche l' 'Avvocato dell'orso' cosi' come avviene in Carinzia e in altre regioni dove la presenza dell'orso e' stabile. 'Si tratta - ha spiegato - di un mediatore, perfettamente informato sulla situazione, sulla biologia della specie, sugli aspetti giuridici e legislativi di tutela della specie, su quelli finanziari legati ai rimborsi, su ogni altro aspetto che riguardi la convivenza tra uomini e orsi'. (ANSA) -
ecco le ultime... 12 giugno 2007 - "E' destituita di ogni fondamento la notizia che la Regione Sardegna stia pensando di istituire una tassa sui cani". Lo evidenzia oggi l'ufficio stampa della presidenza della Giunta in una precisazione pubblicata sul sito internet istituzionale www.regione.sardegna.it "Ne' l'assessore alla Sanita' ne' la Giunta e tantomeno il presidente Renato Soru stanno lavorando a un'ipotesi del genere. Un gruppo di lavoro dell'assessorato (alla Sanita', ndr) che si sta occupando del miglioramento della legge sulle adozioni degli animali e sul randagismo", precisa l'ufficio stampa, "ha fatto circolare - per la discussione fra le associazioni - una bozza che conteneva l'ipotesi di dare ai comuni la possibilita' di istituire una tassa locale. L'ha fatto autonomamente e prima di sottoporlo all'attenzione dell'assessore, della Giunta e tantomeno del presidente, che rigettano categoricamente ogni ipotesi di tassazione". La notizia dell'imposta comunale sul possesso di cani non sterilizzati, ipotizzata in una bozza tecnica di misure per la tutela degli "animali da affezione" di contrasto al randagismo, era circolata la settimana scorsa, durante un incontro convocato a Cagliari da tecnici dell'assessorato alla Sanita' per illustrare il documento, alla presenza dell'assessore Nerina Dirindin, a rappresentanti di associazioni animaliste, delle Asl e dei comuni della Sardegna. (AGI)
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hey doni.. lo sconforto è normale, ma pensa a quanto tu stia facendo, per delle creature che ti devono la vita.. pensa che la tua piccola sarà fiera di quanto affetto sei in grado di dare a questi scriccioli meravigliosi...
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figurati, anzi è un piacere poterti aiutare in un'iniziativa così bella!!!! ti ho mandato i link con qualche adesivo che ho fatto tanto per capire come lavoro in grafica.. intanto provo a cercarti qualcosina a livello di organizer e calendarietti così nei prossimi giorni posso già fare qualche bozza.. poi basta che mi dici che tipi vuoi, altrimenti io mi posso sbizzarrire tranquillamente.. basta che mi fai avere le foto che vuoi metterci e poi al resto penso io ^___^
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beh tesora, come ti ho offerto aiuto per i volantini se vuoi fare dei calendari, o delle cartoline o quel che vuoi di grafica basta che chiedi.. poi basta solo stampare il tutto e sei a posto.. si possono fare calendarietti molto carini, oppure pagine organizer con le immagini dei cuccioli sotto..ce ne sono di belle idee da fare.. tu basta che chiedi e io rispondo
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ma si!!!! continua ad essere così ottimista e vedrai che tutto si sistema!!!!! sarebbe splendido se tu lo tenessi!!!! e appunto come dici ciò non ti impedisce di continuare con gli affidi temporanei.. in fondo come abbiamo visto ci metti veramente poco a rimettere in sesto uno scriccioletto e ad insegnargli anche le buone maniere!!!!!
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beh tuo papà è un grande!!!!! meno male che ora sta bene!!!!! tranquilla per i piccoli, è giusto che crescano e che diventino pian pianino sempre più indipendenti, e c'è sempre la loro mamma quindi ora puoi anche stare più tranquilla, hai già fatto tantissimo.. la miciotta cieca quand'è che ce la mostri? gli animali con una menomazione così sono sempre speciali, hanno qualcosina che li contraddistingue..una sorta di sensibilità particolare... fanno tanta pena, ma alla fine sanno dare tantissimo ed è giusto potergli dare altrettanto..
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e come si fa a non essere di parte con un amore del genere??? però cavoli continuando così puoi salvare tantissimi cucciolottti da una fine orrenda..mamma mia ti ammiro veramente tanto...
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beh però l'importante è che stia mettendo su peso!!!! e se già fa così vuol dire che è proprio uno scricciolo sveglio ^__^ che bello avere un cucciolo così dolce da strapazzare e coccolare.. ha un musetto che lo riempiresti di baciotti!!!!! vedrai con calma riuscirai a rimettere in sesto anche questo piccolo birbetto e ti darà tante tante tante soddisfazioni!!!!
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a proposito.. cosa gli devi dare per la tenia? che ti ha consigliato il vet? mi raccomando vogliamo gli sviluppi del cucciolo splendido!!!
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11 giugno 2007 - Un femmina di gorilla di montagna, specie rara e protetta, e' stata uccisa da persone non identificate nel parco nazionale dei V*****a, nell'est della Repubblica Democratica del Congo (Rdc). Lo ha reso noto l'Istituto congolese per la conservazione della natura (Iccn). 'Il cadavere di Rubiga, una femmina adulta, e' stato ritrovato ieri (sabato) da guardie - ha detto Paulin Ngobobo, capo-settore del parco e responsabile dell'Iccn - il suo piccolo di due mesi era accucciato vicino al corpo della madre ed e' stato trasferito a Goma per essere curato'. Goma e' il capoluogo della provincia del Nord Kivu, in cui si trova il parco. 'Noi pensiamo che sia stata abbattuta venerdi' - ha detto ancora Ngobobo - sulla base di testimonianze di abitanti dell' area, che hanno sentito colpi d'arma da fuoco. Abbiamo allora mandato pattuglie in giro e le guardie l'hanno ritrovata sabato'. 'Rubiga - ha chiarito il dirigente del parco - faceva parte di un gruppo di 34 esemplari, i piu' importanti di cinque gruppi del settore che da anni erano abituati all'uomo'. In quel settore del parco vivono 84 dei circa 700 gorilla ancora in liberta' nella regione, nella zona montagnosa che tocca i confini di tre paesi, Ruanda, Uganda e Rdc. 'E' un atto di sabotaggio contro il turismo, contro la ricerca' ha affermato Ngobobo, che ritiene non sia opera di bracconieri che non avrebbero lasciato il cadavere nella foresta, con un piccolo in vita, di grande valore commerciale per i trafficanti. (ANSA-AFP)
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11 giugno 2007 - Maltrattate e detenute senza il relativo permesso. Due tigri sono state sequestrate nel Comune di Sessa Aurunca nel Casertano, dagli uomini del Servizio Cites del Corpo Forestale dello Stato di Napoli, in una struttura circense. Gli animali, appartenenti alla specie pantera tigris, considerata pericolosa per la salute e la pubblica incolumita', erano detenuti senza la necessaria autorizzazione prefettizia e presentavano segni di maltrattamento. La Forestale, intervenuta su richiesta dell'Asl e del locale comando di polizia municiapale, ha temporaneamente affidato i due felini al Parco Zoo 'D*********a' nel Comune di Mondragone (Caserta). (ANSA)
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11 giugno 2007 - Stava per inaugurare i lavori di restauro della sua nuova residenza estiva, quando l'inequivocabile battito d'ali di pipistrello ha fermato tutto. Il principe Carlo d'Inghilterra ha infatti scoperto una colonia di pipistrelli nella sua casa nella tenuta di Llwynynwormwood (Galles), ed essendo un fervente animalista, non se l'e' sentita di scacciare le bestiole. I fortunati volatili, insomma, sono riusciti a cambiare i piani del principe di Galles in persona, che si era proposto di trasformare l'edificio in una lussuosa dimora a 11 stanze del valore di 3 milioni di euro. Carlo ha addirittura commissionato una ricerca sull'attivita' dei pipistrelli nella zona, per chiarire quale potesse essere l'impatto dei lavori. Secondo il rapporto, il rischio non e' alto per gli animali, ma il progetto dovra' comunque essere rivisto alla luce di questa scoperta. 'Sono pipistrelli davvero fortunati - ha detto scherzosamente al 'T***s' uno dei collaboratori di Carlo -. Saranno i meglio accuditi di tutto il Regno Unito: il principe e' un grande amante di questi animali'. I pipistrelli sono stati dichiarati specie protetta con una legge del 1981, e chi li attacca rischia multe fino a 8mila euro. Il principe ha comprato la tenuta di Llwynynwormwood per alloggiarvi quando visita il Galles con Camilla. Si affaccia su un parco di 40 acri del diciottesimo secolo. I restauri prevedevano di ricavare dalla stalla e dal granaio tre cottage indipendenti. Ora pero' il progetto e' da cambiare, e i lavori sono fermi finche' non si trova una nuova sistemazione ai volatili. (ANSA)
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11 giugno 2007 - Le guardie zoofile dell'Enpa hanno avviato indagini per identificare i responsabili dell'abbandono in una discarica di Bastia, frazione di Albenga, di una cucciolata di cinque gattini di poche settimane. Gli animali, denutriti, disidratati e malati, sono stati soccorsi dall'Enpa e affidati alle cure di un veterinario. 'In questo periodo - dicono all'Enpa - stiamo assistendo ad una vera e propria recrudescenza di abbandoni e maltrattamenti di gatti. Sempre ad Albenga i volontari hanno raccolto due gatti feriti, uno poco distante dal canile comunale di Enesi e l'altro in via Guevara; ed una gatta adulta, anch'essa malata, a Cisano sul Neva. Vista la situazione abbiamo deciso di intensificare i servizi di vigilanza in zona contro gli abbandoni ed i maltrattamenti, con pattugliamenti anche notturni ed in borghese'. L'Enpa ricorda che l'abbandono di animali e' punito con l'arresto fino ad un anno o l'ammenda fino a 10.000 euro, oltre alla costituzione di parte civile dell'associazione. (ANSA)
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11 giugno 2007 - Cani, gatti e uccelli intossicati e anche uccisi da esche avvelenate destinate ai ratti. E' successo a Milano, in piazza delle Bande Nere, e ora l'Aidaa si e' rivolta alla magistratura. L'associazione animalista ha inviato un esposto con allegato un dossier alla procura della repubblica di Milano. Le esche topicide, continua l'associazione, sono state depositate dall'Asl e dal Comune di Milano nel corso di una campagna di derattizzazione nelle aiuole della piazza. Nell'esposto si ricordano le sette segnalazioni ricevute dal telefono amico dell'Aidaa in questi giorni relative all'avvelenamento di cani (di cui tre morti), gatti e volatili. Si spiega anche che le cassettine con i topicidi sono in bella vista e facilmente accessibili agli animali domestici (ma anche a qualche bimbo disattento che gioca sulle aiuole della piazza) il presidente nazionale Aidaa Lorenzo Croce ha chiesto alla procura di Milano l'apertura di un inchiesta per verificare e punire i responsabili. Croce chiede all'autorita' giudiziaria di verificare "gli eventuali comportamenti colpevoli da parte di Comune di Milano, Asl citta' di Milano per la negligenza dimostrata nel non essere intervenuti a spostare le suddette cassette contenenti le esche topicide velenose dopo gli articoli ripetutamente apparsi sui quotidiani e sui maggiori siti online milanesi nel tempo intercorso dal 26 maggio 2006 (giorno di emissione del nostro comunicato stampa) al 6 giugno giorno in cui io stesso ho potuto verificare personalmente la presenza di queste cassette contenenti veleno topicida nelle aiuole di piazza delle Bande Nere a Milano'. Inoltre il presidente dell'Aidaa ha chiesto di essere sentito dai carabinieri della stazione di Arluno per fornire eventuali nuove informazioni in merito alla vicenda. "E' grave quanto abbiamo potuto costatare nei giorni scorsi durante la nostra ispezione in piazza delle Bande Nere a Milano- dice Croce presidente nazionale Aidaa- le cassette con il topicida sono alla portata di animali domestici e bambini e sono segnalate solo con un foglio di carta appeso ad un vicino albero". "Noi -continua Croce- chiediamo che la procura verifichi se nel comportamento di Asl e Comune vi sia della colposita' ed agisca di conseguenza, chiediamo anche la rimozione immediata di queste cassettine topicide, per combattere le colonie di topi che nidificano nei cespugli della piazza Bande Nere, come in quelli di altre piazze milanesi basta estirpare questi cespugli, che tra l'altro sono mal tenuti e mal curati e sostituirli con dei fiori o delle piantine sempreverdi che non fanno cespuglio anziche' invadere la zona con esche topicide che poi ammazzano gli animali domestici e che sono anche alla portata dei bambini magari lasciati distrattamente giocare nelle adiacenze". (Red-Tog/Lr-Pe/Adnkronos)
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11 giugno 2007 - La Regione Sardegna scende sul piede di guerra contro il randagismo e per far fronte alle spese della battaglia sta preparando un'imposta da far riscuotere ai Comuni sul possesso dei cani: 20 euro all'anno. Il nuovo balzello, per ora, e' contenuto in una bozza di legge studiata dall'assessorato regionale alla Sanita' e dai suoi veterinari. Ma e' gia' polemica. Una pioggia di commenti negativi e' arrivata dall'opposizione, ma anche da partiti di governo, mentre il mondo delle associazioni animaliste si e' spaccato. Il fenomeno del randagismo nell'Isola e' una vera e propria piaga. Gli amici a quattro zampe senza un padrone che vagano indisturbati per i centri urbani sardi sono circa 40mila. I canili, spesso definiti come dei 'lager', ne ospitano solo 5mila e stanno per esplodere. Inoltre hanno un costo esorbitante: circa 5 milioni di euro l'anno, tirati fuori dalle tasche della Regione per il 17% e per il resto da quelle dei comuni. I fondi per arginare il problema, quindi, sono insufficienti, e cosi' la Giunta ha pensato al nuovo strumento. Uno strumento che non piace a tutti, anzi. 'La tassa sui cani che il governatore Renato Soru si appresta a introdurre - tuonano Mario Diana e Antonello Liori, consiglieri regionali di A* - lascia senza parole. Ormai, l'unica priorita' che guida l'azione di governo della Regione e' l'invenzione di nuove imposte con cui tartassare i sardi'. 'Davvero il governatore - proseguono i due consiglieri regionali - ritiene giusto colpire i proprietari responsabili per rifarsi dei costi sostenuti dalle casse pubbliche per colpa di chi abbandona gli animali? Davvero il governatore non si rende conto che cosi' facendo non otterra' altro che un incremento esponenziale degli abbandoni e dunque del randagismo? Ci sara' anche un'imposta per i cani titolari di seconde cucce a uso turistico nella fascia costiera? Insomma, non passa giorno in cui il governatore ci dimostra che al ridicolo non c'e' davvero limite'. Sulla stessa linea il consigliere dell'U**, Roberto Capelli che afferma con ironia di non avere 'nessuna remora nel sostenere che sia piu' che opportuno istituire anche in Sardegna una tassa, pur minima, sui cani' purche' l'imposizione fiscale vada estesa anche: 'alle seconde cucce, con un amento del 30% per quelle a meno di 300 metri dal mare con un aumento del 20% per i cani stranieri e o continentali di piccola taglia, del 30% per i cani stranieri e o continentali di media taglia, del 50% per i cani stranieri e o continentali di grande taglia. Capelli suggerisce poi l'introduzione di 'una tassa di soggiorno per tutte le altre specie animali, esclusi i volatili che non utilizzano il suolo sardo'. Ma le critiche arrivano anche dalla maggioranza, in particolare con Nazareno Pacifico, presidente della commissione Sanita' che si dice 'contrario a tassare il possesso dei cani, che sono totalmente a carico dei proprietari'. Il consigliere regionale dei R**********, Franco Sergio Pisano, denuncia invece che 'con l'ipotesi dell'istituzione della tassa sui cani per combattere il randagismo siamo arrivati al capolinea della confusione mentale sulle strategie politiche del governo regionale. Siamo giunti all'inversione degli obiettivi. Dopo questa idea c'e' spazio veramente per tutto, anche per una tassa sugli asini, magari limitata alla specie bipede che al contrario della quadrupede, qui in Sardegna, non sembra essere a rischio di estinzione'. 'Anche il piu' inesperto e giovane degli amministratori comunali del piu' piccolo e sperduto comune della Sardegna - ammonisce Pisano - sa perfettamente che se si istituisse una 'tassa sul possesso del cane', resuscitando imposte del passato, pensando di introitare delle somme per combattere il randagismo, fatalmente, dal giorno dopo il numero dei cani randagi anziche' diminuire aumenterebbe a dismisura, proprio perche' equivarrebbe ad una istigazione all'abbandono delle povere bestie, amiche dell'uomo'. L'esponente dei Riformatori suggerisce invece di 'incoraggiare l'adozione dei cani reclusi e assistiti nei canili comunali, nei quali le condizioni sanitarie sono quasi sempre proibitive, premiare e non penalizzare chi adotta un cane per amico, sottraendolo ad una vita da lager, in celle di quattro metri quadri, condannati a sopravvivere solo biologicamente'. Insomma, la nuova imposta e' ancora solo allo studio ma la bufera politica pare gia' inarrestabile. E l'assessore regionale alla Sanita', Nerina Dirindin, corre ai ripari: 'la bozza - afferma - e' solo l'inizio della discussione, non c'e' nessuna decisione politica sull'introduzione di una nuova tassa, ipotesi che per altro si sta discutendo a livello nazionale'. Sarebbero esenti dal pagamento i proprietari di cani adibiti alla guida dei ciechi, alla pet-therapy e alla protezione civile, quelli delle forze armate e delle forze di polizia utilizzai per servizio, quelli adibiti alla custodia delle greggi e degli allevamenti, quelli sterilizzati chirurgicamente e quelli avuti in adozione dai canili sanitari e rifugio. Nella bozza studiata dall'assessorato sono contenute anche alcune norme di tutela delle condizioni di vita dei cani, ma pure dei gatti, e sono promossi interventi finalizzati a prevenire e combattere il randagismo attraverso: 'istituzione e la gestione dell'anagrafe canina; l'adozione di misure atte al controllo delle nascite degli animali da affezione; la cattura e il ricovero dei cani vaganti; la realizzazione e la gestione di strutture di ricovero per i cani vaganti catturati; interventi di educazione sanitaria al rispetto degli animali, rivolti a tutti i cittadini. Un intero articolo della bozza, poi, e' dedicato all'eutanasia. 'I cani ricoverati nei canili sanitario e rifugio e i gatti delle colonie feline - si legge - possono essere soppressi, in modo eutanasico, se gravemente malati o affetti da patologie progressivamente debilitanti o incurabili, o se di comprovata pericolosita''. Punti che in linea di massima non trovano d'accordo il coordinatore regionale dell'Enpa, Emanuele Deiana. 'Sono rimasto molto perplesso - dice Deiana - quando ho letto questo documento fatto solo da veterinari che sono stati davvero 'poco animalisti'. Abbiamo partecipato a una riunione che si e' svolta nell'assessorato alla Sanita' e ci siamo resi conto che all'interno non e' che si parla molto di animalismo'. 'A tal proposito - continua il coordinatore dell'Enpa - ho proposto di inserire esplicitamente nelle finalita' che si parlasse di animalismo tenendo ben presente che gli animali sono degli esseri senzienti'. Deiana contesta anche la composizione dello staff tecnico. 'Un veterinario specialmente - denuncia - e' antianimalista. E' uno di quelli che quando non ci sono microfoni e telecamere si dice favorevole all'abbattimento degli animali randagi. Mi sembra strano che possa far parte di un'equipe che lavora a una bozza del genere'. Per quanto riguarda l'ipotesi di una imposta sul possesso del cane Deiana si dichiara 'assolutamente contrario'. 'In Sardegna - sottolinea il coordinatore dell'Enpa - abbiamo circa 1.200 iscritti, non le dico le telefonate che ho ricevuto in questi giorni'. Con il nuovo balzello si potrebbe avere una sorta di effetto boomerang. 'L'animalista vero - spiega Deiana - la tassa la paga, ma molta gente, che in campagna ha anche 10 cani, non sarebbe dello stesso parere e abbandonerebbe i cani'. Per il 29 giugno l'Enpa ha convocato una riunione a Oristano dove 'tutte le associazioni presenti sul territorio' elaboreranno un documento contenente delle 'correzioni alla bozza' che verranno sottoposte all'attenzione dell'assessore Dirindin. Suggerimenti che probabilmente non verranno sottoscritti dalla 'Lega nazionale per la difesa del cane'. Il delegato regionale, Sebastiano Candidda, sottolinea che 'un'imposta non cosi' onerosa, come quella di 20 euro all'anno, potrebbe contribuire in modo importante a recuperare i fondi necessari per combattere il randagismo'. 'Inoltre - conclude - apprezziamo molto che la Regione stia coinvolgendo le associazioni animaliste in questa importante fase di studio'. (Rag/Zn/Adnkronos)