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bardo

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  1. Pur essendo, come dico sempre, un totale inesperto in questo campo, non bisognerebbe, in qualsiasi caso di nuovo acquisto, sottoporre i nuovi arrivati a un periodo di quarantena? Forse questo è stato il tuo errore.
  2. La vita di un piccione selvatico è di 3-5 anni, ma può raggiungere i 15 anni per le razze addomesticate. La durata della vita di una Tortora dal collare orientale (Streptopelia decaocto)o di una Tortora comune (Streptopelia turtur) penso sia sovrapponibile a quella del piccione selvatico, mentre nel caso di una Tortora domestica (Streptopelia risoria) la durata della vita è più o meno come quella del piccione domestico. Ciao!
  3. Dal troppo caldo al troppo freddo Gli uccelli cambiano abitudini - Il Giornale - da Roma Molte specie di uccelli rischiano l'estinzione a causa dei cambiamenti climatici. Lo rivela un rapporto del Wwf, presentato alla Conferenza di Nairobi sul clima. Lo studio prende in esame più di 200 ricerche che hanno analizzato l'impatto del riscaldamento globale sulle specie di uccelli nel mondo. «Molte specie - afferma il rapporto - risultano a rischio di estinzione e il fenomeno è tanto più preoccupante perché gli uccelli hanno sempre mostrato una grande capacità di adattamento ai diversi ambienti e alla naturale variabilità dei sistemi naturali». «Numerose specie non compiono più i loro spostamenti migratori - spiega Gianfranco Bologna, direttore scientifico di Wwf Italia - e le modificazioni climatiche, ripercuotendosi sulla dinamica naturale degli ecosistemi, rendono i volatili completamente disorientati». Nelle regioni mediterranee, a parere del Wwf, se la temperatura aumenterà tra 1,5°C e 4,2°C, potrebbero andare completamente distrutte - entro il 2080 - le zone umide costiere, fondamentali per le popolazioni migratorie. In Africa, per esempio, a causa delle gravi siccità sono a rischio la coloratissima upupa e l'aquila rapace, in Nord Europa l'uria comune non trova più i pesci per nutrirsi a causa del riscaldamento dei mari, il pulcinella dai ciuffi perde la sua capacità riproduttiva in Canada, nel santuario naturale delle Galapagos il pinguino non trova cibo a sufficienza. I tremila esemplari di gru siberiane rimasti vedono il progressivo restringersi della tundra, loro habitat naturale, e lo stesso accade al pinguino imperatore dell'Antartico, dove il prolungamento del periodo caldo ha causato un assottigliamento dei ghiacci.
  4. Ciao! Si, sono sicuro che col tempo si creerà tra voi un buon legame! Devi solo cercare di non forzarlo e attendere. Ci vuole molta pazienza!
  5. bardo

    Calopsite

    Ciao! In natura, la calopsitta si riproduce dopo la stagione delle piogge, tra agosto e dicembre, quando il cibo è abbondante ed è coloniale, nel senso che molte coppie nidificano vicine, addirittura sullo stesso albero. In cattività la calopsitta è un uccello poco esigente e molto resistente; si riproduce inoltre molto facilmente. Se si allevano in un locale chiuso, con temperatura e luminosità regolabili, l‘inizio del periodo riproduttivo è a discrezione dell’allevatore, mentre se si tengono all’aperto, è opportuno aspettare l’arrivo della primavera. La maturità sessuale è raggiunta ad un anno di età.
  6. Se ti interessa, a proposito del comportamento del Parrocchetto di Barraband, ho torvato questo: P. swainsonii is active mostly in the early morning and late afternoon when it feeds on the ground, shrubs, [...] or in trees (Higgins 1998). Davey (1997) stated that [...] P. swainsonii rarely feeds in trees, preferring to feed on the ground, particularly favouring grasses and other plants associated with Yellow Box/Red Gum Grassy Woodland. The species also eats fruits, berries, nectar flowers, and occasionally insects (Higgins 1998). Traduco (come posso): P. swainsonii è attivo soprattutto al mattino presto e nel tardo pomeriggio quando si alimenta sul terreno, arbusti o sugli alberi (Higgins 1998). Davey (1997) afferma che P. swainsonii raramente si alimenta sugli alberi, preferendo alimentarsi sul terreno, favorendo particolarmente erbe e altre piante associate a terreni boscosi di Yellow Box (Eucalyptus melliodora)/ Red Gum (Eucalyptus camaldulensis). La specie mangia inoltre frutta, bacche, fiori ricchi di nettare e occasionalmente insetti (Higgins 1998). Se posso chiederti, su che base hai scelto questa specie? Come mai proprio il Parrocchetto di Barraband?
  7. Ciao! Sconsiglio di fornirgli del pesce cotto. Il piccione domestico (Columba livia domestica) è un granivoro e dovrebbe consumare circa 30 grammi al giorno di granaglie miste (cereali, come mais e frumento, e leguminose) integrate da piccoli germogli e erbe. In commercio (anche nei consorzi agricoli, ad esempio) trovi tranquillamente l'alimento adatto (o il mix di alimenti adatti). Per quanto riguarda i piccioni viaggiatori, non tutte le razze possono essere considerate adatte per compiere lunghi viaggi. Le razze, oltre che derivare da mutazioni, sono state create dalla fantasia degli allevatori, sfruttando la grande duttilità biologica e l'adattabilità e plasticità morfologica. Raggiungono a volte dei costi pazzeschi: un buon piccione viaggiatore può valere anche 20000 euro! Le diverse razze possono essere classificate in tre categorie principali: - razze da reddito, adatte soprattutto per la produzione della carne; - razze ornamentali o da esposizione (razze fantasia); - razze da competizione (colombo viaggiatore). Andrew Mac Neillie in "Colombi - Atlante delle razze" - Edagricole (con appendice a cura di G. Zanoni) propone invece la seguente classificazione: - Colombi caruncolati, i colombi gallina, da carne e da reddito; - Colombi decorativi; - Colombi colorati e nani; - Colombi da competizione e varietà apparentate; - Colombi italiani. Nell'antichità i piccioni viaggiatori venivano utilizzati per trasportare messaggi in assenza di tecnologie alternative. La loro importanza è diminuita con l'utilizzo del telegrafo e delle moderne tecniche di comunicazione, anche se l'uomo non ha mai smesso di allevarlo sia per passione (in Italia esistono validi centri colombofili) sia per lo studio delle sue capacità di orientamento. Le sue capacità di volo sono davvero impressionanti: in condizioni di tempo ottimale possono percorrere anche 800 Km ad una media di 70 Km/ora per ritornare alla colombaia dove è nato a cui rimane legato per tutta la vita. Nelle brevi distanze - 200-300 Km - il colombo può arrivare, sempre in condizioni climatiche ideali, a velocità medie superiori ai 100 Km\h! Le principali razze utilizzate per creare i colombi viaggiatori sono la Smerle e l'Horseman, oggi estinte, i Dragoni e i Carrier. Apprezzati sono anche i colombi viaggiatori del Medio Oriente, di cui il Beyrouth. Tra le italiane si può ricordare la razza del Triganino modenese. Ti riporto anche un estratto da un'altro mio post: il piccione possiede, oltre a diversi sistemi bussolari di orientamento (in quanto uccello), come quello stellare, solare e magnetico, anche quello che si basa su una sorta di orientamento olfattivo: in pratica il piccione giovane già dal nido registra non solo gli odori della piccionaia, ma anche quelli circostanti, in modo da avere una sorta di mappa olfattiva, grazie alla quale una volta liberato lontano può riconoscere in che relazione si trova il luogo in cui è rispetto a casa e tornarci Spero di esserti stato utile!
  8. bardo

    Calopsitte Solo

    Non posso che quotare entrambi. Vedrai che col tempo si abituerà anche al campanello. Vedi, ai primi tempi le mie cocorite schifavano proprio altalene e quant'altro avessi messo loro a disposizione, mentre adesso una delle due (l'altra proprio la snobba) dondola che è un piacere!
  9. bardo

    Calopsitte Solo

    L'alimentazione consigliata per una calopsitta prevede frutta e verdura (pera, mela, prugne, banana, cetriolo, mais, carota, bacche...); la frutta va affiancata ad una buona miscela di semi misti (canapa, frumento, avena, miglio...) con poco girasole, semi germogliati. Lascia a disposizione l'osso di seppia. Accade, dato che per fortuna ogni animale è diverso, che alcuni individui impazziscano per i semi di girasole tanto da nutrirsi solo di quelli, mentre altri li rifiutano categoricamente. Bisogna considerare che i semi di girasole contengono circa il 50% di grassi e che sono carenti di molte sostanze nutritive importanti. Per cui, se non li assume, non è un gran danno. Prova invece a variare la dieta con frutta e verdura, se già non lo fai.
  10. bardo

    Calopsitte Solo

    Sid è un maschio suppongo, no? Potresti sempre prendere una femmina, non necessariamente della sua età, anche più piccola o più grande e poi, un giorno, sperare di diventare nonna! Ricorda che due maschi vanno quasi sempre d'accordo, due femmine quasi mai. Per il resto, parlando da profano (possiedo cocorite e diamanti mandarino) posso consigliarti di invogliarlo a tornare giù dalla libreria invogliandolo con un alimento succulento che sai che lui gradisce, un pezzetto di frutta o altro. Ciao, spero di esseri stato di aiuto!
  11. bardo

    Calopsitte Solo

    E' un peccato che il tuo calopsitte stia così tante ore da solo. Certamente si annoia, soprattutto se non ha giochi nella gabbia ed è da solo (nella gabbia). Posso consigliarti due cose: prendere un compagno/a con cui possa distrarsi mentre nessuno è in casa, oppure comprare qualche accessorio con cui possa divertirsi, come altalene, specchi, piccoli campanellini che si trovano facilmente nei negozi specializzati (consiglio, sempre se ne hai possibilità, la prima opzione). Ti sconsiglio, come hai giustamente già sottolineato tu, di non lasciarlo fuori dalla gabbia quando non siete in casa, potrebbe farsi male seriamente se non controllato, essendo quasi tutti i pappagalli per natura animali curiosi.
  12. Mi sono dimenticato di chiederti: è un maschio o una femmina? Il maschio ha fronte, guance e gola gialle e un vistoso bavaglio rosso sul collo; la femmina è completamente verde ma sulla gola e sulle guance compare una sfumatura grigia azzurrina e presenta calze rosse. foto maschio foto femmina
  13. Il Parrocchetto di Barraband o Parrocchetto di Swainson (Polytelis swainsonii) appartiene ad un gruppo di parocchetti dalla coda molto lunga, dal portamento elegante e di indole calma. E' probabile che il tuo sia spaventato dal nuovo ambiente; lasciagli del tempo per ambientarsi, per abituarsi alle nuove presenze e vedrai che le cose miglioreranno. Inoltre, non cercare di forzarlo, ma segui e rispetta i suoi tempi.
  14. bardo

    Che Geco?

    I Geotritoni (Speleomantes Dubois, 1984) sono un genere di anfibi della famiglia dei Pletodonthidae, diffusi esclusivamente in Italia, ad eccezione dello Speleomantes strinatii che si spinge anche nell’estrema parte sud-orientale della Francia. Non superano i 35-45 cm e sono strettamente terricoli. Si cibano di insetti e altri invertebrati. Il genere comprende 7 specie, di cui 6 endemiche dell'Italia (4 delle quali circoscritte alla Sardegna, quelle cioè che ti ho segnalato). Speleomantes ambrosii (Lanza, 1954), geotritone di Ambrosi, in pericolo Speleomantes flavus (Stefani, 1969), geotritone del Monte Albo, vulnerabile Speleomantes genei (Temminck et Schlegel, 1838), geotritone dell'Iglesiante, vulnerabile Speleomantes imperialis (Stefani, 1969), geotritone imperiale, in pericolo Speleomantes italicus (Dunn, 1923), geotritone italico, in pericolo Speleomantes strinatii (Aellen, 1958), geotritone di Strinati, in pericolo Speleomantes supramontis (Lanza, Nascetti et Bullini, 1986), geotritone del Supramonte, in pericolo Tritoni e salamandre sono anfibi con zampe corte adatte per nuotare o camminare, e possono infatti vivere sia nell'acqua che fuori.
  15. No, a quei tempi la misi "sotto scotch" su un foglio di carta! Non mi prude dietro l'orecchio, anche se quando si fa più umido, mi si riapre un po' la ferita (una cosa da nulla, ma non credo sia a causa della zecca, piuttosto a causa dei metodi barbari con cui mi fu strappata).
  16. Avendo fatto escursioni per molti anni in mezzo ai boschi, tutte le estati mi prendevo due o tre zecche. Un'anno addirittura mi si attaccò, dietro l'orecchio, una zecca di dimensioni ciclopiche (che conservo ancora), probabilmente di cane. Per staccarla usarono su di me, povero fanciullo inerme, dell'ammoniaca pura, con conseguente spappolamento (figurato, ovviamente, però non fece certo bene) del mio orecchio. Anche io so di molti metodi per staccarle e/o ucciderle, come ad esempio un batuffolo imbevuto di olio o alcool e pinzette. E' consigliato bruciarle e non schiacciarle perchè così si interompe il loro ciclo biologico.
  17. E' probabile che la patologia menzionata da Rosix (che mi corregga, se sbaglio) sia o la Rogna sarcoptica o la Cheratocongiuntive infettiva Rogna sarcoptica La rogna sarcoptica colpisce il camoscio e lo stambecco (Capra ibex) ed è la più grave malattia conosciuta a carico di queste due specie. Questa patologia è provocata da un acaro, il Sarcoptes scabiei var. rupicaprae, che vive come parassita nella pelle degli animali. Le femmine scavano gallerie nella pelle e depongono circa 200 uova nella loro vita. Le uova evolvono in larve, ninfe e infine in acari adulti e un ciclo riproduttivo completo si realizza in 2-3 settimane. L'animale tende a grattarsi e questo determina la formazione di croste spesse, solcate da fessurazioni ed emananti un caratteristico odore acre. L'attacco di questo parassita è quasi sempre letale. Cheratocongiuntivite infettiva (IKC o CCI) La cheratocongiuntivite infettiva del camoscio (IKC) è una malattia contagiosa sostenuta da Mycoplasma conjunctivae che colpisce in modo particolare il camoscio e in modo meno rilevante lo stambecco (Capra ibex) e gli ovicaprini domestici, manifestandosi con lesioni oculari più o meno gravi che possono portare alla cecità dell'animale e nei casi più conclamati alla morte. Nel camoscio, secondo l'evoluzione della malattia, possiamo distinguere quattro forme cliniche diverse che non necessariamente si manifestano completamente: - stadio iniziale della malattia: l'animale colpito presenta scolo oculare che inizialmente interessa un solo occhio per poi coinvolgere entrambi. Lo scolo inizialmente è di natura sierosa e diventa poi muco-catarrale e facilmente osservabile; caratteristica la caduta di pelo nella zona al di sotto dell'angolo nasale dell'occhio. La cornea si presenta edematosa ma ancora trasparente. - stadio evolutivo: l'evoluzione più significativa si manifesta a carico della cornea, con marcato opacamento della zona centrale mentre la zona periferica si presenta generalmente arrossata per la marcata vascolarizzazione. - stadio avanzato: aggravamento dei fenomeni descritti precedentemente che tendono progressivamente ad interessare la totalità della cornea. - stadio finale: le lesioni degenerative della cornea portano ad una perforazione della medesima e fuoriuscita del contenuto oculare, con gravi compromissioni della funzionalità visiva. I segni caratteristici della cheratocongiuntivite sono visibili anche a distanza con l'aiuto di un binocolo o di un cannocchiale: scolo purulento, perdita di pelo e presenza di croste al di sotto dell'angolo nasale dell'occhio. L'animale presenta inoltre un sintomatologia nervosa con movimenti circolari e lo stato di nutrizione è spesso scadente, a causa delle difficoltà di alimentarsi in modo corretto. Io credo che Rosix parli della seconda, la cheratocongiuntivite infettiva.
  18. bardo

    Che Geco?

    Possibile che fosse, più che un geco, un geotritone? In Sardegna sono quattro le specie endemiche di geotritoni: Geotritone dell’Iglesiente (Speleomantes genei) foto Geotritone imperiale (Speleomantes imperialis) foto Geotritone del Supramonte (Speleomantes supramontis) foto Geotritone del Monte Albo (Speleomantes flavus) foto Ciao!
  19. bardo

    Curiosita!

    Sono diverse le possibili cause delle fusa: per molto tempo si credette ad una vibrazione delle pieghe della laringe, ma si osservò che dei felini sottoposti ad una laringectomia continuavano a fare le fusa. Oggi sono due sono le scuole di pensiero: 1. Le fusa sarebbero delle emissioni sonore inspiratorie ed espiratorie a intervalli regolari di 30-50 millisecondi modulate dalla laringe e dal diaframma che si contraggono alternativamente in maniera rapidissima contribuendo alla circolazione dell’aria nell’apparato respiratorio e migliorando la circolazione del sangue 2. Le fusa sarebbero il risultato dei movimenti sanguigni nella vena cava: questa vena si restringe per passare tra fegato e diaframma, e in certi stati neurovegetativi, il sangue formerebbe dei mulinelli in questo collo di bottiglia, e ciò provocherebbe delle vibrazioni in tutto il corpo, fino alle cavità craniche attraverso l'arteria tracheale. Ciao!
  20. Anche se non sono un esperto, posso dirti che gli accessori per pappagalli sono costruiti in modo tale da scatenare la loro fantasia e invogliarli al gioco, per questo sono colorati e di forme diverse.
  21. bardo

    Che Pesce è?

    Era un Corydoras barbatus? foto
  22. bardo

    Che Cos'è?

    La cosa più vicina che mi è venuta in mente (anche se dal 1800 al 1950 si è contata una sola osservazione!) è un Gruccione egiziano (Merops persicus), uccello molto raro ma inserito nella checklist degli uccelli toscani. E' questo? (anche se dubito)
  23. Non penso tu debba preoccuparti se la tua oca non fa le uova, ma un controllo dal veterinario non fa mai male. Secondo me, prendendo una compagna alla tua oca, fai del bene a entrambe, perchè così possono farsi compagnia a vicenda.
  24. bardo

    Consiglio Per Tortora

    Cosa hai fatto alla fine? Un'altra cosa: era una Tortora dal collare orientale (Streptopelia decaocto) o una Tortora comune (Streptopelia turtur)?
  25. Anche io sono d'accordo con chi ti consiglia di lasciare alla tua calopsitta tempo per ambientarsi. E' anche possibile che abbia subito dei traumi precedenti e che tenti solamente di difendersi. E' probabile che con un compagno le cose migliorino. Ciao!
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