bardo
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Ciao e benvenuto! Le anatre domestiche raggiungono la maturità sessuale verso l'anno di età, quindi le tue anatre dovrebbero a breve essere pronte. Tu hai le comuni anatre bianche? Oppure sono simili alle ancestrali, dove il maschio ha la testa verde e il corpo sul marrone mentre la femmina è totalmente marrone, in diverse gradazioni? Se fossero bianche avresti delle difficoltà perchè non è facile, probabilmente dovresti guardare come si comportano e se si accoppiano, come lo fanno.
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Come già dicevo in un altro post, i piccioni sono "dannosi" per due motivi: da una aprte con le loro deiezioni rovinano gran parte dei monumenti su cui si posano, dall'altra possono essere serbatoi di alcune patologie come Salmonellosi, Pasteurellosi, Listeriosi... Di certo però per quanto riguarda la Toxoplasmosi non sono un problema diretto per l'uomo, in quanto nel piccione il Toxoplasma gondii si incista nel muscolo, e quindi a meno che un uomo non si metta a mangiare un piccione cittadino, non c'è pericolo. C'è però da considerare che di piccioni possono nutrirsi i nostri gatti randagi e non, a cui viene tramessa l'infezione. E' nelle feci di gatto e nel terreno in cui defeca che troviamo il Toxoplasma gondii. Il problema è che i piccioni non sono stupidi, e se non troveranno più cibo in piazza San Marco, si sposteranno da qualche altra parte per cercarlo. A mio parere è una sorta di scaricabarile. Sull'azione degli animalisti non mi esprimo, possono anche aver ragione, ma i metodi sono il più delle volte sbagliati.
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Prego, figurati! Se ha qualche altra domanda, siamo qua!
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La coppia si allarga insomma... compra più nidi, e vedi come va la situazione!
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Speriamo che vada tutto bene, però è vero, di solito i deboli periscono..
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Cornacchia nera (Corvus corone corone) o cornacchia grigia (Corvus corone cornix)? Cornacchia nera Cornacchia grigia In natura questi uccelli mangiano carogne, frutti, predano pulcini e uova, quindi hanno una dieta prevalentemente proteica. Dovresti contattare un centro Lipu, e loro dovrebbero saperti aiutare. Il link qui sotto può esserti utile: http://www.lipu.it/oasi/animaliferiti.htm facci sapere!
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Ciao! Credo (non avendo mai sperimentato) che l'allevamento a mano di un rapace avvenga in modo simile a quello di un pappagallo, ovviamente sarà diversa la quantità e la qualità (carne) di cibo che verrà fornita ai piccoli barbagianni, e probabilmente anche le modalità di somministrazione.
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Intendi lo sportello del nido? Se sì, sarebbe meglio tenerlo chiuso, perchè probabilmente la madre si sentirebbe minacciata o comunque disturbata. Il nido lo puoi togliere, se non vuoi altre covate, già verso i due mesi di età del piccolo, quando quest'ultimo sarà completamente svezzata e la coppia sentirà il bisogno di accoppiarsi nuovamente. Il sesso dei piccoli lo puoi già vedere con una certa sicurezza verso i sei mesi, quando la cera sopra il becco assume una colorazione bluastra per i maschi e rosata-marroncina per le femmine.
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Ciao e benvenuto! Gli anellini per canarini di solito riportano quattro cose: - la sigla della Federazione a cui appartiene l'allevatore; - la sigla del Registro Nazionale Allevatori (R.N.A.) che indica ogni singolo allevatore; - l'anno di nascita del soggetto; - il numero progresso univoco per ogni soggetto. Non vengono messi ne' x ne' y per indicare il sesso!
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Dove hai trovato l'uovo? Per terra, al suolo? Come mai credi che la madre sia morta? L'uovo è intero? Dove è stato deposto? Per schiuderlo dovresti costruire un'incubatrice, o camera calda, in cui l'uovo potrà schiudersi. Poi, se e quando nascerà, dovrai alimentarlo tu finchè non sarà indipendente con una farina da imbecco specifica per nidiacei, che si trova in commercio nei negozi specializzati. Però dubito che schiuda se la madre non lo cova, perchè tieni conto che nella camera calda l'uovo va voltato ogni tot di tempo, proprio come farebbe la madre, per impedie che le membane dell'embrione aderiscano alle pareti.
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La madre è rientrata? Se ancora non lo ha fatto devi operare tu, facendo una pappetta con pastone e acqua, che devi dare al piccolo con uno stecchino (date le piccole dimensioni), abbstanza liquida ma non troppo. fammi sapere!
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Non preoccuparti, mamma cocorita da' da mangiare nelle debite proporzioni a tutti i piccoli, quindi anche al più gracile dovrebbe arrivare la giusta dose!
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Ciao e benvenuto/a! Sinceramente questa della pericolosità dell'acqua non l'avevo mai sentita, posso pensare che possa magari creare dei problemi l'acqua gelida, ma fin tanto che l'acqua è a temperatura ambiente non ci dovrebbero essere problemi, anche perchè mamma anatra non appena nati i piccoli li porta subito in acqua! E' un peccato però il povero anatroccolo debba stare in un appartamento, ci sarebbe voluto un bel giardino. Quello che può fare per lui è dargli una buona alimentazione basata su verdure e granaglie apposite, e metterle una tinozza di acqua a cui possa accedere agevolmente per farsi i bagni di cui ha bisogno, dato che le anatre sono più legate all'acqua di quanto non succeda per le oche.
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Ciao e benvenuto! Purtroppo non posso fare una diagnosi, forse l'anatroccolo ha subito delle contusioni, oppure potrebbe essere un problema derivante da altre cause... provo a informarmi. Di certo una visita dal veterinario potrà darti più informazioni! Fammi sapere!
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paperoca, mi dispiace molto per quello che è successo!
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Trattate con cura possono vivere anche 15 anni!
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Io da buon pigro evito di muovere qualsiasi muscolo!
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Se riesci ad acchiapparlo, puoi provare a rimetterlo nel nido, anche se come die Drakkan, probabilmente domani sarà di nuovo giù. Sennò lascialo pure per terra, i genitori come vedi ancora lo nutrono.
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Concordo con i consigli di Drakkan!
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Torno a dire che la giustificazione della corrida come salvezza della razza di toros bravos è priva di ogni fondamento: anche perchè, se interessati ad una razza, non si farebbero certamente sopravvivere pochi esemplari, ma si attuerebbe un piano di monitorazione volto a conoscere il numero esatto dei capi, il loro diverso utilizzo, si stimerebbero delle caratteristiche, probabilmente differenti da quelle richieste attualmente, così come giustamente scriveva zarina, si individuerebbero i soggetti da incrociare, e come per tutte le altre razze, si salverebbe questa. Molto semplice. Non proponevo affatto di discettare sul concetto di coraggio, era una mia semplice opinione personale, lungi da me proporla a pensiero generale. Il mio era un mero elenco delle condizioni che puor moi danno l'idea del coraggio, che qua non riscontro. Quindi il pubblico che si siede tra gli spalti dell'arena va ad assistere ad una celebrazione. La celebrazione, usando le tue parole, "della vittoria della ragione sulla forza bruta, dell'uomo sull'animale selvaggio". Ma il risultato finale, qual è? Il toro alla fine muore, dopo un gran sbandieramento di colori, mosse, svolazzi (perdona questo linguaggio poco appropriato, non me ne intendo). Perchè celebrare una morte in questo modo? E la corrida è arte perchè rende queste pratiche belle, sì belle, armoniose, plastiche, musicali, oniriche, ecc. Che i movimenti dei vari "attori" di questa "celebrazione" siano plastici, spettacolari, armoniosi, senza dubbio, e che i colori, i rumori, lo siano altrettanto, perfettamente d'accordo. Ma è una morte, ne' più, ne' meno. Anzi, non si porta nessun rispetto (una parola a noi tanto cara) alla morte, che è sempre un evento doloroso. La si riveste di fronzoli, ma è sempre lì. E questa "celebrazione" non è affatto "necessaria", per chi poi? Per i pochi "estimatori" di questa manifestazione, questi sì che lo sono realmente, "estimatori" che si dilettano.
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Ciao e benvenuto! La Rossella di Pennant (Platycercus elegans) è un bel pappagallo multicolore, che necessiterebbe di una bella gabbia grande, o meglio una voliera. Può essere socievole, instaurare un forte legame col padrone che le deve prestare ovviamente cure e attenzioni. Il prezzo può variare sui 100-150 euro, e ovviamente il prezzo è più alto per soggetti allevati a mano.
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Il toro bravo è stato creato, poi conservato. Per una semplice ragione: partendo dal presupposto che non si può certo ritenere il toro bravo una razza primordiale, giunta a noi tal quale. E questo discorso vale per ogni "razza" di qualsivoglia animale presente sulla superficie del globo terracqueo. Nel toro bravo troviamo certo l'uro, il Bos primigenius, l'aurochs germanico, quello che si trova ancora rappresentato nelle grotte di Lascaux. Addirittura Giulio Cesare ne parla nel De bello gallico: Tertium est genus eorum, qui uri appellantur. Hi sunt magnitudine paulo infra elephantos, specie et colore et figura tauri. Magna vis eorum est et magna velocitas, neque homini neque ferae quam conspexerunt parcunt. La terza è la specie dei cosiddetti uri. Sono leggermente più piccoli degli elefanti, assomigliano ai tori per aspetto, colore e forma. Sono molto forti, estremamente veloci, non risparmiano né uomini, né animali che abbiano scorto. Non ricorda qualcosa questa descrizione? L'uro, tra le tante caratteristiche, aveva corna a lira portate in avanti. Mi pare di ritrovarle nel toro bravo. E poi, oltre all'uro, compare ad un certo punto nella linea evolutiva del toro bravo anche il Bos taurus brachyceros o Bos taurus longifrons, un bovide più snello e longilineo, più piccolo, dalle lunghe corna, chiamato longifrons proprio per la fronte più larga e le corna più distanziate, sempre "a lira". Era il comune bovide allevato dai Celti, scesi verso l'VIII-Vii secolo nella penisola iberica. Ergo, la razza prima si crea, poi e solo poi si conserva. Da Bos primigenius e Bos taurus longifrons deriva l'attuale Bos taurus, la vacca domestica che tutti noi possiamo al giorno d'oggi apprezzare. Questo significa che ci saranno razze che mostrano caratteristiche più vicine al Bos primigenius, come il toro bravo, la razza Camargue, la Romagnola (discendente dalla Podolica). Altre razze, invece, mostrano caratteristiche che le avvicinano più al Bos taurus longifrons, come ad esempio la Bruna. Zarine scrive il giusto, e non si può sottolineare il contrario. Che la conversione del toro bravo non sia possibile, è parer tuo: ma, come ho già detto, pensi che come razza, scomparse le corride, verrebbe dimenticata? Ci sono sempre gli estimatori, e di certo non si sprecherebbe così tanto materiale genetico, se pur quasi sempre lo stesso, lasciandolo scomparire. La razza è storia, la razza è impegno, è la razza ad esser cultura, e sudore della fronte, e di solito non si giustifica una manifestazione col rischio di perdere una razza. Che parimenti la manifestazione sia cultura, non sarò certo io a metterlo in dubbio. I secoli, come si dice, parlano. Ma le manifestazioni devono tenere conto di una cosa: il tempo dei Reyes Católicos ormai è passato, mutate le condizioni, mutate le motivazioni, mutate ancora le considerazioni che una manifestazione può avere nella gente (se è vero che il trend di gradimento della corrida di anno in anno scema, mostrando un inevitabile declino di estimatori), bisogna fare i conti con la realtà, e non astrarsi in un empireo di convinzioni datate. Potrà essere cultura, ma non per le ragioni che adduci. Non c'è rispetto dell'uomo verso l'animale, per le ragioni già citate. I valori trasmessi non sono reali valori: per valore intendo quella qualità che mi fa desiderare di essere simile a colui al quale reputo quel determinato valore. Il coraggio tanto decantato è una qualità che si deve mostrare di fronte all'imprevedibile, al rischio, all'inatteso: il torero che si trova in una arena invece conosce il perchè si trova lì (al contrario del toro), e per quanto ogni animale abbia il suo determinato carattere, e lo manifesti quindi in diverse maniere, con le quali il torero deve confrontarsi, di certo non ci si può aspettare un'ampia variazione di comportamenti da parte di un animale provato, ferito, impaurito, dolorante, ma un unica voglia, quella di sopravvivere. E al pari, non v'è ne' onesta, ne' giustezza. La vita non è messa in scena, la morte invece sì, che è vero non è nascosta, ma non è per nulla rispettata: la spettacolarizzazione della morte è sempre un abominio della ragione, non la sua esaltazione. Il rispetto che tu citi spesso è totalmente avulso da questo concetto, è troppo altro per poter essere utilizzato in questo ambito. Mi diverte osservare le definizioni che di rispetto da un noto vocabolario della lingua italiana. Cito: Sentimento nato da stima e da considerazione verso persone ritenute superiori, verso principi o istituzioni. Sentimento che ci trattiene dall'offendere gli altri, ledere i loro diritti o menomare i loro beni. Si comprende allora che utilizzare questa parola è quanto mai fuori luogo.
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Far abbassare la testa progressivamente è per arrivare al momento dell'uccisione con un toro pronto per una morte veloce e dignitosa, è l'attestazione di un dominio, la celebrazione della forza della ragione sull'istinto e sulla forza cieca. "Attestazione di un dominio" è una bella espressione: significa "guarda, ecco come ti piego alla ragione". Bisognerebbe però porsi una domanda: perchè si vuole ulteriormente "celebrare la forza della ragione sull'istinto e sulla forza cieca"? Sottolineo ulteriormente perchè già l'uomo, bipede dotato di intelligenza (poca), non la sfrutta abbastanza per capire che si vivrebbe eccezionalmente bene se agli animali non fosse fatto più di quanto già non gli si fa. Certo che senza picadores e banderilleros il torero sarebbe meno facilitato, ma non confondiamoci: picadores e banderilleros sono parte integrante e ineludibile della corrida, che si divide in tre atti ognuno dei quali ha una giustificazione e degli attori ben precisi. Ma come non si può prescindere dal tutto, non si può prescindere nemmeno dalla parte: le due tipologie di personaggi ci sono, e agiscono, non ci fossero probabilmente non sarebbe corrida, ma ci sono e svolgono il loro ruolo, che è quello di permettere che, alla fine, il torero esegua la sua mossa finale. L'idea che la corrida sia una sfida tra toro e torero è ingannevole, perchè porta alla conclusione che sia impari: cosa che non deve né essere né non essere, ché non è questa la categoria con cui interpretarla. Poi però anche su questo si può approfondire, se ritenete sia il caso.. Vorrei indagare. Sulla selezione sei in errore, e lo dico senza nessun giudizio, ma solo per poter fare le dovute precisazioni. La razza del toro bravo non è stata creata, casomai conservata. E' assai diverso, lo riconoscerai. Il toro bravo ha potuto riprodursi e conservarsi solo in funzione della corrida, senza la quale sarebbe scomparso. A meno che, attraverso secoli di selezione per ammansirne il carattere, non avrebbe potuto essere ricalibrato come animale da allevamento: ma non è pure questo un decidere di una vita di un animale che autonomamente non l'avrebbe certo scelto? Anche io lo dico senza alcun giudizio, siamo qui per amor di discussione mi pare, ma sei tu ad essere in errore sulla selezione. Ma zarina ti ha risposto abbondantemente. Creazione e conservazione son cose evidentemente diverse, riconosco. Ma anche nel caso del toro bravo si è creata la razza, è un dato di fatto. Potrebbe tranquillamente essere riconvertito, e se non altro, se pur non lo si facesse, non vedo perchè non lo si potrebbe allevare come semplice razza di bovino iberico.
