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flessio

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Tutti i contenuti di flessio

  1. A parte il gelso non saprei, non ho esperienze dirette. Appena ho tempo mi documento. Intanto guarda questo (ma forse lo conosci già). bombyx Ciao
  2. Infatti, nei centri di recupero, i nidiacei vengono allevati all'interno di isolatori e nutriti dall'operatore con un guanto truccato, in modo da somigliare alla madre. Ho avuto occasione di visitare il centro recupero rapaci della LIPU a Sala Baganza (PR)-che fra l'altro non vedo più in elenco: esiste ancora?- e nelle voliere avevano alcuni esemplari irrecuperabili proprio perchè imprintati sull'uomo: si avvicinavano sempre alle persone, e non potevano essere liberati perchè non si sarebbero mai riprodotti ed avrebbero sottratto spazio agli esemplari selvatici. Ciao
  3. E come al solito c'è confusione e disinformazione: infatti al genere Agathidium appartengono NON scarafaggi (ordine blattodei), ma COLEOTTERI della famiglia Leiodidi (che fino ad ora non conoscevo). Ciao
  4. Evidentemente dal tuo nickname si dovrebbe capire che sei un "imenotterologo"! Non l'ho vista dal vivo-e nemmeno in un insettario, solo un servizio su National Geographic: mi sembrava di ricordare che le dimensioni fossero quelle, ma evidentemente mi sbagliavo. Visto che "verba currunt, scripta manent", riporto questo link dove le dimensioni indicate per V. mandarinia (regina) dovrebbero essere effettivamente di 5.5 cm al massimo (per quello che ne so, questa pagina web potresti averla costruita tu stesso!). Vespe Resta comunque un SIGNOR vespide, anche se di soli 5.5 cm... Infatti. Stesso discorso es. per il gipeto, che veniva chiamato avvoltoio degli agnelli solo perchè era visto quando si cibava delle carcasse (mangia solo le ossa), o del Rhinocoris iracundus che viene chiamato cimice assassina... Qual è la grandezza numerica media di una colonia di V. crabro, diciamo alla fine della primavera? Ciao
  5. Non la conoscevo: interessante! qui siamo di fronte a vere invasioni di massa! Cito a caso, solo negli ultimi 30 anni sono arrivati (non necessariamente in ordine cronologico): Hyphantria cunea, falena defogliatrice in ambiente forestale; Diabrotica virgifera virgifera, coleottero crisomelide dannoso per il mais; Cameraria ohridella, microlepidottero minatore sulle foglie dell'ippocastano; Cacyreus marshalli, lepidottero licenide infeudato al geranio; Metcalfa pruinosa, omottero flatide polifago; Frankliniella occidentalis, tisanottero vettore di virus su pomodoro... e mi fermo qui. Sui vertebrati sono meno informato, comunque per restare in ambiente ittico mi vengono in mente il siluro del Volga e il pesce gatto nordamericano. Ciao
  6. Che sia stato un lupo mannaro?!!!
  7. Ohhh, vedo adesso la femmina che mi mostra il sottocoda!
  8. Premetto: non sono un aracnologo, ma un semplice appassionato a tempo perso. Comunque cercherò di darti delle indicazioni. Purtroppo dalla foto non vedo nessun disegno sull'addome. Così a prima vista non mi sembra si tratti della malmignatta: la sua colorazione è abbastanza tipica. La femmina della malmignatta è lunga circa 1 cm, mentre il maschio è tre volte più piccolo: quindi se quello della foto fosse una malmignatta, dalle dimensioni che hai dato dovrebbe trattarsi di una femmina. Che poi ci fosse un altro ragno più piccolo non significa che i due appartenessero alla stessa specie. Se hai ancora il ragno in questione, puoi conservarlo in alcol e portarlo all'ASL-o direttamente all'Università-per la classificazione (non importa se è mezzo spiaccicato, tanto se è una femmina si guarda una struttura particolare-l'epigino-che si trova sotto l'addome, mentre se è un maschio si guarda l'ultimo articolo del primo paio di zampe-o dei pedipalpi, non mi ricordo). Puoi senz'altro controllare che sul balcone non ci siano ragnatele (quella della malmignatta mi sembra di ricordare che sia abbastanza caratteristica: una costruzione tridimensionale molto elaborata ed irregolare-ma chiedo conferma agli altri utenti) oppure ovisacchi (anche se in questo caso è facile che ci sia anche la femmina). Non so se ci siano casi documentati di morsicature da maschio di malmignatta: sicuramente possiede anche lui le ghiandole velenifere, ma presumo che possa iniettare una quantità di veleno molto inferiore, date le dimensioni. E poi in genere-come in tutti gli araneidi-il maschio ha una vita molto breve, quindi la sua pericolosità è senz'altro minore. Spero di esserti stato utile- e di non averti annoiato. Ciao
  9. Sì, ma poi schiatta dopo aver deposto le uova, quindi non mi sembra proprio un bel vivere il suo...
  10. Sicuri che si tratti di lupi e non di cani rinselvatichiti?
  11. Perchè limitarsi ad una fattoria? Diamogli da gestire uno studio veterinario!
  12. Prova questo e poi questo Ciao ps: da notare che in Australia il dingo in slang viene chiamato "six pack", ovvero "pacco da sei ". Questo perchè il governo pagava (o paga, dipende dagli stati, credo) una taglia di 10 AUS per ogni dingo ucciso, ovvero l'equivalente economico di un pacco da sei lattine di birra (non commento oltre).
  13. Probabile (come ho fatto a non pensarci?!!!). Ci sono diversi orti a conduzione familiare, che sicuramente vengono trattati con insetticidi, o magari hanno distribuito esche avvelenate (metaldeide) contro i gasteropodi. Quindi... da qui probabilmente la livrea vivace (mimetismo aposematico)? Grazie per le informazioni bio-ecologiche, vedremo come andrà il...safari fotografico! Ciao
  14. flessio

    Salamandra Giallo-nera

    La scorsa settimana, in una zona collinare del nord (circa 800 m slm), ho notato diversi esemplari morti (almeno 10) di salamandra pezzata giallo-nera (di cui adesso non mi ricordo il nome scientifico), distribuiti sul margine stradale su un percorso di circa 2 km, in prossimità di un canale artificiale. I corpi erano ormai completamente secchi, ma non si notavano segni di schiacciamento o lesioni riportabili a predatori (es. cornacchie etc.), che peraltro se li sarebbero mangiati (a meno che la pelle della salamandra non secerna sostanze repellenti) e non li avrebbero certo lasciati in loco. Piuttosto, alcuni esemplari (2 o 3, non ricordo bene) presentavano un'escrescenza a livello della bocca, come se avessero vomitato il canale alimentare-ma ripeto, essendo completamente secchi non si poteva notare di più. Ho ipotizzato le possibili cause: -intossicazione da inquinanti presenti nell'acqua; -epidemia causata da un patogeno o da un parassita; -esposizione improvvisa al calore del sole; -morte naturale? mentre ho escluso decisamente lo schiacciamento da automobili, dato che i cadaveri si trovavano sempre sul bordo della strada e non in mezzo. Aggiungo che non ho assolutamente idea del momento in cui possano essere morte, essendo completamente secche, e che non so se altri esemplari morti fossero presenti in mezzo ai prati ed in prossimità del canale stesso. Non erano comunque concentrati in un punto preciso, ma distribuiti lungo il percorso. Vorrei sapere il parere al riguardo di qualche erpetologo, o di chi fra voi si occupa più attivamente di anfibi. Sono inoltre le benvenute informazioni su ciclo biologico, comportamento ed esigenze ambientali di questo animale-di cui so pochissimo, ma che mi piacerebbe poter osservare in natura...possibilmente anche da vivo! Anche se immagino sia difficile: credo che sia notturno ed abbastanza elusivo, correggetemi... Grazie a tutti! Ciao
  15. flessio

    Pappagallo Notturno

    Grazie. Ciao
  16. ARGHL! Ho ciccato le quote...erano queste: Ri-ciao
  17. Sia di carta che di colla, dipende anche dalla specie. Ciao
  18. flessio

    Vespe

    Lungi da me il voler dare lezioni di entomo-etica! Ho solo espresso appunto un'opinione, non volevo certo sollevare un...vespaio! Ciao
  19. flessio

    Vespe

    Queste MERAVIGLIE DELLA NATURA (opinione personale) sono presenti in tutta Italia, isole comprese, anche se stanno diventando rare. Ambiente: sottobosco di latifoglie, macchia mediterranea ed aree incolte, dove vive anche lo scarabeo rinoceronte. La femmina cattura le larve dello scarabeo rinoceronte, le paralizza con l'aculeo e ci depone un uovo. La larva della Scolia si nutrirà della larva dello scarabeo. Ciao
  20. flessio

    Ragni...?

    Sante parole! Infatti non mi sento proprio tagliato per fare il moderatore... Ciao
  21. Osservazione corretta.
  22. Probabilmente tisanuri, genere Lepisma, chiamati comunemente pesciolini d'argento (anche se questi hanno in realta' di cerci, quelle che tu hai chiamato "code", ne hanno 3). Si nutrono di detriti e sostanza organica varia, tra cui la carta (possono causare problemi nelle biblioteche). Guarda se sono questi (o simili). Lepisma Ciao
  23. flessio

    Vespe

    Pronti. Scolia Beh, diciamo che alcuni atteggiamenti come agitare le braccia etc. potrebbero innervosirle. Nel tuo caso credo si tratti però soprattutto del fatto che ti avvicini al nido. Se sono specie diverse, hanno un'aggressività diversa, e potrebbero anche avere colonie più o meno numerose. Ciao
  24. Probabilmente ti riferisci alla Mantis religiosa, che credo sia la specie più comune. Quella c'è anche da noi, quindi non c'è problema (basta riconoscerla). Ciao
  25. flessio

    Ragni...?

    Dunque, forse questa è più attendibile: i subphyla sono chelicerati, crostacei e tracheati (riporto la fonte). Checklist della fauna italiana mentre la precedente era riportata in un testo di zoologia edizione 1989, mi sembra (si possono riportare i titoli dei libri senza con questo fare pubblicità alle case editrici?). Ciao
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