Vai al contenuto

flessio

Members
  • Numero contenuti

    354
  • Iscritto

  • Ultima visita

Tutti i contenuti di flessio

  1. Effettivamente le specie che vivono a contatto con l'uomo (come Acheta domestica) sono anche le più semplici da allevare... Ciao
  2. Ciao e benvenuto/a nel forum. Gli ortotteri non sono il mio forte, ma proverò a risponderti. Innanzitutto bisogna capire cosa intendi per grilli, se i grilli propriamente detti (es. Gryllus campestris, famiglia gryllidae), oppure per estensione tutti gli ortotteri ensiferi, cioè quelli con antenne lunghe e filiformi, ed in cui le femmine hanno l'ovopositore evidente, a terebra (specie dei generi Meconema, Tettigona, Phanaeroptera, Pholidoptera e chi più ne ha più ne metta). A seconda della specie si avranno esigenze diverse sia di alimentazione che di ambiente. Poi bisogna capire cosa intendi per allevamento, cioè se vuoi solo nutrirli e mantenerli vivi oppure farli accoppiare ed ottenere un'altra generazione. La maggior parte delle specie ha una generazione all'anno, quindi la riproduzione potrebbe essere abbastanza lenta. Generalmente compiono 5-6 mute (anche se in alcune specie ce ne possono essere fino a 12), quindi avrai altrettanti stadi di ninfa fra una muta e l'altra (sono insetti eterometaboli, quindi niente larve e pupe, ma ninfe). Puoi provare ad accoppiarli mettendo insieme maschi e femmine (si distinguono bene, la femmina ha l'ovopositore), ma devi essere sicuro/a che siano della stessa specie. Terrario e dimensioni: dipende dal numero di individui e dalla specie, direi che ad occhio e croce in un cubo di 40 cm di spigolo te ne stanno 5-6 (considerando una specie di medie dimensioni, es. Phanaeroptera sp., lunghezza approx. 3,5 cm). Substrato: anche qui dipende dalla specie. Per la maggior parte delle specie che si nutrono di foglie, va benissimo un fondo di terriccio, sabbia e ghiaia assieme a qualche supporto dove possano arrampicarsi. Temperatura, luce ed umidità: condizioni più naturali possibili, quindi potrebbe andare bene un balcone non troppo esposto al sole. Tra i 18 ed i 27°C non dovrebbero patire troppo. Occhio soprattutto all'effetto serra, se il contenitore è in vetro o plexiglas. Generalmente prediligono ambienti abbastanza umidi. Anche qui dipende dalle specie. Alimentazione: dipende dalle specie (sai la novità...). La maggior parte delle specie che mangiano foglie gradiscono le rosacee (rovo, melo, pero, ciliegio) e la vite, ma in generale sono di bocca buona. Queste indicazioni valgono per la maggior parte delle specie nostrane, mentre non mi pronuncio su quelle esotiche (soprattutto tropicali) che conosco poco. Per adesso non mi viene in mente altro. Spero di esserti stato utile. Ciao
  3. Discorso che tenterò di riassumerti (anche perché nella sistematica esistono diverse correnti di pensiero...): la classificazione degli organismi segue i seguenti gruppi (taxon), dal più grande al più piccolo: regno, tipo (phylum), classe, ordine, famiglia, genere e specie. Forse quando parlavi di famiglie intendevi i phyla (esempio: un cane appartiene al phylum cordati, classe mammiferi, ordine carnivori, famiglia canidi). Nei testi di zoologia classica, "invertebrati" è indicato come un termine improprio, usato per indicare i phyla del regno "animali" privi della corda dorsale (infatti non tutti i cordati sono vertebrati, es. ascidia ed anfiosso). Ragion per cui fra i cosiddetti invertebrati sono presenti diversi phyla, ad esempio molluschi, anellidi, artropodi, echinodermi etc. tanto per citare quelli più conosciuti (ma ci sono anche i phyla ctenofori, priapulidi, tardigradi, briozoi, rotiferi etc etc.). Da quanto riportato dalla checklist della fauna italiana, esistono 30 phyla di invertebrati (non so se esistano altri phyla che non comprendano specie italiane). Ovviamente, all'interno di ogni phylum sono presenti tot classi, ed ogni classe contiene n ordini, che a loro volta contengono n famiglie etc. etc. Ti aggiungo questo link (che ho già inserito in altre discussioni): Checklist della fauna italiana Ciao ps: forse qualcosa era già stato detto nella discussione "ragni"
  4. Beh, non sono a conoscenza di una loro utilità specifica, ma se si sono adattati a vivere in un determinato ambiente senza devastarlo significa che sono ben inseriti nell'equilibrio biologico... Spesso, soprattutto in agricoltura, si fa una distinzione tra insetti (o comunque artropodi) "utili, dannosi ed indifferenti", basata su un criterio prettamente economico. Tuttavia, a volte un insetto che veniva ritenuto indifferente può provocare seri danni, magari perché nel suo ecosistema sono stati stravolti gli equilibri ecologici da trattamenti insetticidi fatti senza criterio, e che hanno azzerato i suoi limitatori naturali. A questo punto l'insetto indifferente diventa dannoso, e si parla di insetto "acquisito" (che non equivale ad introdotto, cioè che proviene da un'altra zona geografica). Si tratta comunque di una definizione puramente teorica, ed anche qui ci sono diverse correnti di pensiero: era solo per dirti che comunque gli ecosistemi risentono di qualunque variazione, e non si sa mai come possano reagire. Fra i coleotteri leiodidi ci sono alcune specie segnalate come dannose ai tartufi ed ai funghi coltivati, ma non mi risulta che sia il caso del genere Agathidium. Ciao
  5. Credo che la ghiandaia si chiami così per la sua abitudine di sotterrare semi (fra cui le ghiande, appunto) in apposite dispense...così facendo contribuisce anche alla riforestazione. Nido sugli alberi, covata di 5-6 uova in primavera. Mi risulta che sia prevalentemente stanziale. Per il resto Aury è stata concisa ed esauriente (come sempre). Qualche anno fa ero andato in campeggio in Maremma, in una pineta, e le ghiandaie avevano letteralmente invaso la nostra piazzola: ce n'erano 4-5 che aspettavano regolarmente che finissimo di mangiare per piombare sulle abbondanti briciole... Fra i pennuti, secondo le mie (scarse) conoscenze i più intelligenti sono probabilmente i corvidi, fra cui appunto la ghiandaia così come gazza, cornacchia, taccola etc. etc. Ma anche le cince (Parus sp.) credo abbiano notevoli capacità di apprendimento (apertura di bottiglie di latte etc.). Ciao
  6. Qualche notizia su queste bestie (non ho trovato moltissimo): al genere Agathidium (Coleoptera Leiodidae) appartengono specie micetofaghe, cioè che si nutrono di funghi e muffe. Le larve sono oligopode (presenza di zampe, non di pseudozampe). In alcune specie, nei maschi si osserva un’asimmetria mandibolare con presenza di una protuberanza (corno) sulla mandibola sn, utilizzata durante i combattimenti nel periodo riproduttivo. Per chi sa l'inglese, questo è un link interessante Agathidium Ciao
  7. flessio

    Reuccio

    Figurati, ciao
  8. flessio

    Reuccio

    Forse si tratta dello scricciolo (Troglodytes troglodytes), che in piemontese si chiama "re cit", ovvero "piccolo re"... Ciao
  9. Qui hai un disegno di una vespa vasaia con relativo nido: Eumenes Ciao
  10. Ho l'impressione che sia un po' presto per una nidificazione. Dato che nei vespidi la società è annuale, mi risulta che le nuove regine vengano allevate verso la fine dell'estate, in modo da sfarfallare in autunno. Mah, il fatto è che a volte si fa di tutta l'erba un fascio. Se in un quartiere si trovano 4 nidi di vespe e 2 di calabroni (dico dei numeri a caso), si dirà che sono stati trovati 6 nidi di calabroni. Già, altri due insetti fra cui spesso c'è confusione, anche se meno "grave" di quella fra scarafaggi e scarabei... I bombi (genere Bombus, con diverse specie) sono degli apoidei, quindi le larve si nutrono di sostanze zuccherine. Fanno nidi nel terreno o in cavità naturali, ma senza costruire favi. Sono degli impollinatori eccezionali (spesso vengono usati nelle serre), ed i primi ad attivarsi dopo la fine dell'inverno. Anche loro hanno una società annuale. I calabroni (ormai lo sappiamo...) essendo vespidi hanno larve carnivore, e costruiscono nidi di cellulosa, a cellette orizzontali (correggetemi se sbaglio). A volte temiamo a torto ciò che ci è ignoto: la conosceza è il primo passo, che dovrebbe poi dirci se temerlo...a ragione. Ciao
  11. ...oops, sbagliato pulsante, non avevo finito... Pienamente d'accordo. Inoltre se allevi un bruco potrebbe anche capitarti di non ottenere una farfalla ma... un moscone, oppure un imenottero. Si tratta di specie endoparassite allo stadio larvale, quindi in questo caso il tuo bruco ipotetico era già stato parassitizzato in natura. Liberalo comunque, e che la vita continui! Ciao
  12. Occhio però a non prendere solo maschi... in molte specie c'è dimorfismo sex, per cui riesci a distinguerli (per gli scarabeidi spesso si tratta delle antenne, che nei maschi sono più sviluppate).
  13. Ti mando questo che è sui lepidotteri, di quasi tutte le specie si trova la foto della larva: lepidotteri Un sito che descriva TUTTE le larve (anche limitandosi solo agli olometaboli) credo sia impossibile da trovare. Bisogna capire prima di tutto l'ordine di appartenenza e poi andare a vedere qualche sito più specifico. Su questo puoi trovare uno schema delle caratteristiche principali delle larve nei diversi ordini di olometaboli (solo che è in francese): INRA In generale, queste possono essere le caratteristiche delle larve nei diversi ordini (salvo eccezioni, MAI sottovalutare gli insetti): NEUROTTERI (crisopa, formicaleone): larve oligopode (solo zampe vere, niente pseudozampe), spesso presenza di forcipe boccale; TRICOTTERI (friganee): larve oligodope, si costruiscono degli astucci con sassolini, vivono in acque stagnanti limpide (le trovi spesso in montagna, anche nelle vasche delle fontane lungo i sentieri); LEPIDOTTERI (farfalle, falene e tignole): larve polipode o bruchi, con zampe vere e pseudozampe sui segmenti 3-6 e 10 dell'addome (tranne nella famiglia geometridi, che ce le hanno solo sui segmenti 7 e 10); facilmente ritrovabili sulle piante ospiti, che possono anche darti indicazioni sulla specie; DITTERI (mosche e zanzare): larve apode, spesso microcefale (testa ridotta); vivono negli ambienti più disparati (alcune specie parassite di altri insetti); COLEOTTERI: impossibile generalizzare. Larve apode o oligopode, ma mai polipode; a volte caratteristiche della famiglia, es. scarabeidi (oligopode, con addome ripiegato verso il basso). IMENOTTERI: larve polipode nel sottordine sinfiti (adulti con addome indistinto dal torace), ma con almeno 6 paia di pseudozampe; larve apode nel sottordine apocriti (adulti con addome ben distinto dal torace), difficili da osservare perchè spesso specie parassite di altri insetti (la maggior parte), o galligene (famiglia cinipidi), oppure all'interno di nidi pedotrofici (vespe solitarie, apoidei solitari) o nidi sociali (formiche, vespe, bombi, api). (ho tralasciato altri ordini di olometaboli che sono meno frequenti e meno interessanti, almeno secondo me) Tieno conto comunque che spesso da una larva dopo l'ordine si risale solo alla famiglia, al massimo al genere (a meno che si tratti di specie molto comuni). Per classificare la specie bisogna ottenere l'adulto. Discorso sul cannibalismo: in genere se hanno abbastanza spazio non c'è problema, altrimenti potrebbero diventare aggressive tra di loro (tieni conto che il primo nutrimento di una larva neonata è il residuo delle uova, ed alcune potrebbero anche mangiarsi uova non ancora schiuse). Per darti un'idea, io in genere non lascio mai più di due larve mature (lunghezza approx. 3 cm) dentro capsule tonde del diametro di 20 cm ed alte 4-5. Se vuoi posso anche consigliarti dei libri per il riconoscimento in campo, ma forse è meglio usare il MP per evitare pubblicità. Ho abbondato di termini specifici perché hai detto che studi entomologia e quindi probabilmente queste cose le sai. Comunque se non capisci qualcosa chiedi pure. Ciao
  14. Qualche esempio in ordine sparso... Le specie più facili da allevare secondo me sono i lepidotteri: basta nutrire periodicamente le larve con foglie della pianta su cui le hai trovate, e lasciargli un riparo per incrisalidarsi (una corteccia, un cartoncino, etc., forse l'avevo già detto in un'altra discussione). Le larve sono facili da trovare, basta guardare fra l'erba o sulle foglie degli alberi (dipende ovviamente dalla specie). Occhio alle crisalidi, spesso non sopportano sbalzi termici. Per i coleotteri, in particolare gli scarabeidi, chiedi ad Andrea che ha sicuramente più esperienza: tieni conto comunque che molti scarabeidi hanno un ciclo di più anni. Facili da allevare sono i coccinellidi: trovi le larve in mezzo alle colonie di afidi, puoi metterle in un isolatore continuando a nutrirli con afidi vivi, poi puoi vedere quando si impupano e quando sfarfallano le liberi di nuovo in mezzo agli afidi. Per allevare mantidi, dovresti trovare delle ooteche: il problema è che in questo periodo in natura probabilmente si stanno già schiudendo. Poi dovresti nutrire le ninfe con prede vive, magari aumentando lo spazio a disposizione per evitare problemi di cannibalismo (personalmente non ho una grande esperienza di mantidi). Le libellule sono abbastanza problematiche: ninfe predatrici ed acquatiche, meglio iniziare con qualcos'altro Se le larve/ninfe o le uova le trovi in natura, si possono sicuramente reimmettere gli adulti...da dove sono stati presi, per essere sicuri che si tratti di un insetto sicuramente già presente in un dato areale. Occhio in ogni caso che non si tratti di specie protette... Spero di esere stato utile Ciao
  15. D'accordo con Manugekko e Papillon (mi confesso ignorante sulla filogenesi mustelidi-ienidi, e faccio atto di fede). Dal punto di vista del comportamento, per quello che ne so mi sembra che le iene siano più portate a cibarsi di carogne ed a sottrarre le prede ad altri carnivori come i ghepardi e (più raramente) i leoni, mentre con i leopardi hanno qualche difficoltà in pù dato che questi si trascinano la preda su un albero. I licaoni invece tendono ad essere cacciatori più attivi, con una strategia simile a quella dei lupi. Ciao
  16. Anzitutto bisogna capire se si tratta proprio di termiti (ma dalla tua descrizione direi di sì), e poi di che specie si tratta. In Italia sono presenti due specie: Calotermes flavicollis e Reticulitermes lucifugus. Quelli che hai visto sono probabilmente gli alati sciamanti. La determinazione è importante perchè la lotta potrebbe essere diversa a seconda della specie. Ti consiglio di conservare alcuni esemplari e di farli determinare (ASL o Università). Per la lotta si possono usare prodotti specifici (fumiganti, oppure inibitori della sintesi della chitina), che però richiedono un'autorizzazione per l'uso: meglio rivolgesi ad una ditta di disinfestazione. Se fai una ricerca su google con "termiti" dovrebbero venire fuori diversi siti in cui ti spiegano il ciclo biologico e la lotta: dato che molti di questi sono siti di ditte di disinfestazione, non aggiungo link per non fare pubblicità a nessuno. Ciao
  17. No, con il nome di vespa vasaia sono indicate specie del genere Eumenes, famiglia Eumenidae (anche se tempo fa erano inseriti nei Vespidae). Anche loro fanno nidi pedotrofici, ma li costruiscono attaccati agli alberi o alle pareti esterne delle case: somigliano a piccoli otri, da cui il nome comune. In genere per nutrire la prole usano larve di lepidotteri. Le specie del genere Sceliphron appartengono invece alla famiglia Sphecidae, in generale fanno nidi pedotrofici nel terreno e vengono chiamati vespe scavatrici. Concordo sulla Xylocopa, è una meraviglia... Ciao
  18. flessio

    Salve!

    No, tutto corretto. Aggiungo che spesso è utile mettere nel terrario un pezzo di corteccia o una striscia di cartone, perché i bruchi quando devono incrisalidarsi tendono a cercare un riparo. Sono totalmente d'accordo con AndreaM sulla gestione di acquari e terrari. Ciao
  19. Chiedi e ti sarà dato (forse)... Xylocopa Sceliphron Ciao
  20. Vengono da oltre confine o si tratta di quelli del nucleo dell'Adamello-Brenta che si sono spostati? Ciao
  21. Mah, penso dipenda dalle dimensioni. Forse un ramarro o una lucertola ocellata potrebbe anche mangiarsi uno scorpione, ma per una lucertola muraiola la vedo più dura contro uno scorpione adulto. Forse potrebbe mangiarsi dei giovani, considera però che gli scorpioni appena sgusciati dalle uova vengono trasportati sul dorso dalla madre. Quanto al fatto che una bestia sia "utile" perchè mangia scorpioni ci sarebbe da discutere... Ciao
  22. Meglio alcool, la formalina è un potenziale cancerogeno e richiede notevoli precauzioni... Ciao
  23. Si, possono pungere entrambi. Si tratta di imenotteri aculeati, in cui l'ovopositore è stato appunto modificato diventando un aculeo. Tutte e due le specie (sono dei solitari) costruiscono nidi pedotrofici: nidi che forniscono cibo e riparo alle larve. Gli Sceliphron, come dici giustamente, fanno nidi nel terreno in cui ripongono ragni paralizzati. La X. violacea invece è un apoideo, quindi le larve si nurono di nettare e polline. Fa il nido nel legno morto (travi, legnaie, etc.). Ciao
  24. flessio

    Triops

    Crostacei di acqua dolce, se non sbaglio... Ciao
  25. flessio

    Salve!

    Buongiorno, come è stato già detto in un'altra discussione, è molto difficile ricostruire un'ecosistema stabile così in piccolo. Nel suo caso, eventuali predatori come i ragni portebbero mangiarsi le coccinelle, e le stesse coccinelle, che sono predatrici di afidi, non hanno di che nutrirsi. Se il "prato" è costituito da graminacee, forse non va bene per le chiocciole, che mi sembra preferiscano le dicotiledoni a foglia larga (chiedo conferma a qualcuno +pratico di elicicoltura). Per il grillo (se si tratta del grillo comune, Gryllus campestris) bisognerebbe verificare la profondità del terreno e la consistenza delle radici, dato che si nutre di quelle (allo stadio adulto vive infatti nei prati, all'interno di gallerie alla profondità di alcuni centimetri). Poi, alcune specie come i lombrichi richiedono un'ambiente molto umido, mentre grilli e cavllette vivono meglio in ambiente secco. L'ideale sarebbe separare le dicerse specie e gestirle singolarmente. Comunque sono contento che si svolgano queste attività già dalle scuole elementari (mi perdoni se le chiamo così, mi ricorda di quando ci andavo io). Se si tratta di bambini di 8-10 anni, può cominciare a far notare loro le differenze tra i vari tipi e/o classi di invertebrati: qui ci sono molluschi (le chiocciole, con il corpo molle), anellidi (lombrichi, con il corpo diviso in segmenti), aracnidi (ragni, con 4 paia di zampe) ed insetti (grilli, cavallette, coccinelle, con 6 paia di zampe e le ali). Per adesso non mi viene in mente altro. Saluti e buon lavoro
×
×
  • Crea Nuovo...