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Tutti i contenuti di LadyD
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hihihi, l'ammmoooore vince sempre!!
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io parlo bene e razzolo male... il cavallo che ho nell'avatar è decisamente incappucciato!! Mi autoflagello....
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Ilion, ormai ci conviene fare un nick nuovo da usare in due... ;)
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Che dolci Fra!! "" Sono Martina a Codino? Vanno d'accordo adesso?
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Rivolgiti ad un addestratore/istruttore in gamba..
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Non ho capito una casa... come mai se cerca di mordere voi gli date una pacca sulla pancia? Cosa c'entra la pancia? Inoltre... se lei cerca di morderti quando tiri la sella, può anche essere che ci sia qualche problema fisico. Hai controllato che la sella le vada bene? Alzi un po' il sottosella in modo che, quando tiri il sottopancia, non vada a schiacciargli il garrese? Hai controlato la schiena del cavallo? Comunque l'argomento è stato trattato anche qui: http://www.animalinelmondo.com/forum/index...?showtopic=6513
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Melissa, da regolamento, nel forum si predilige il buon italiano. Non sono ammesse quindi le tipiche abbreviazioni dei messaggini (x, nn, cn, tt, +, eccetera). Grazie
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Che dire.... RINGRAZIO DI CUORE MARCO E MARA PER AVER ACCETTATO IL MIO INVITO AD UNIRSI ALLA DISCUSSIONE, NONOSTANTE I LORO NUMEROSISSIMI IMPEGNI!!! Non so Pedrainne, è molto che non la sento e sinceramente non saprei risponderti. Potrei però provarre a contattarla... Purtroppo non ho nessuna esperienza del metodo di Monty (qui pare non sia molto seguito... non ne conosco il motivo! :( ), Illion, hai voglia di spiegarci a grandi linee in cosa consiste il join up? Ah.. ho un carissimo amico che ha avuto a che fare con il metodo Gentili.. piuttosto deludente!
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Ecco, parelliani contattati, ora bisogna vedere se decidono d'intervenire! Intanto: Ohmamma... beh, da quel che so io, il metodo non preclude l'uso del filetto... ma, come in utte le cose, bisognerebbe usare un po' di testa... Evidentemente se questo gentil signore è fermo da anni allo stesso punto, c'è qualcosa nell'applicazione del sistema che non funziona! Ma questo credo che avrebbe dovuto capirlo da un bel po' di tempo...!!! Come in tutte le cose, non basta leggere il libro di Parelli, quardarsi il dvd e partecipare ad un corso, per poter affermare di conoscere e saper applicare un sistema! ;) Per quanto riguarda alla seconda parte del tuo discorso, ti ho già risposto in un'altra discussione (Chi ha il libro "Capire l'equitazione" di Paillard? Proprio sulla copertina c'è la foto di Aberali, un psi grigio montato da S. Angioni nel campionato europeo di salto ad ostacoli del 1966. Il cavallo non ha nessun tipo di imboccatura: la redini sono allacciate ad una normale capezza di testiera. Ma si sta parlando di un grande Cavaliere, con una sensiblità e una maestria estrema. ;) ) Qualcuno mi ha chiesto se "per noi comuni mortali" esiste qualcosa di simile. Ebbene sì. Una ragazza che ho avuto modo di conoscere via internet ha intrapreso questo sistema con intelligenza e coerenza. Prima aveva problemi di conduzione dei suoi cavalli e con un'applicazione corretta del sistema ha raggiunto questo risultato: salto 1 salto 2 Se volete posso provare a contattare e far intervenire anche la ragazza in questione... ;) Ilion, per il resto del tuo intervento, credo che i parelliani possano risponderti moooolto meglio di me! ;)
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beh, quella proposta da Ilion mi sembra la soluzione migliore! ;)
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Olà ragassi!! Qui la discussione si fa davvero bella approfondita! Come già detto, io del metodo ho solo un approccio, quindi mi permetto di invitare chi conosce molto più di me questo sistema, per poterne discutere un po' assieme. Che ne dite? ;)
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Chi ha il libro "Capire l'equitazione" di Paillard? Proprio sulla copertina c'è la foto di Aberali, un psi grigio montato da S. Angioni nel campionato europeo di salto ad ostacoli del 1966. Il cavallo non ha nessun tipo di imboccatura: la redini sono allacciate ad una normale capezza di testiera. Ma si sta parlando di un grande Cavaliere, con una sensiblità e una maestria estrema. ;) Trovato le foto della copertina del libro: Copertina e Dettaglio
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... e provare una testiera senza imboccatura? Ci son cavalli che non sopportano niente in bocca....
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Bello il tuo intervento, mi ha aperto molte riflessioni, che vorrei riportare qui (anzi, a dire la verità non so bene da dove cominciare... ) Allora, anche io come te mi sono avvicinata al metodo (che a quel tempo non era ancora così conosciuto e pubblicizzato.. pensa tu che la Parelli Italia non esisteva ancora) spinta dalla curiosità della "doma etologica". Che dire, io finora avevo sempre lavorato a cavallo stando in sella, con pochissimo lavoro da terra. Il rapporto, quindi, lo costruivo dal seggio. Devo dire che questo sistema mi ha aiutato a cercare di capire i problemi dal punto di vista del cavallo. Mi spiego: prima se il cavallo s'ingranava, via una sgambata. Il cavallo DOVEVA avanzare a basta. Ora se il cavallo si blocca di colpo cerco di capire il motivo di quella fermata improvvisa e cerco un'altra soluzione che non sia una sgambata (questo solo per fare un esempio anche un po' semplicistico, ma che si riallaccia un po'al topic di speroni e frustino). Voglio dire che ho trovato in questo metodo un complemento al lavoro che facevo prima. Ora ho un rapporto, come dire... più intimo con il mio cavallo, più sereno, mi sembra di lavorare con lui e non solo su di lui. Attenzione, non sto divinizzando questo sistema... a me è successo questo forse perché mi è mancato l'appoggio di un buon istruttore, uno di quelli della vecchia scuola, che insegnano la buona vecchia equitazione. Ma, come purtroppo si sa, queste stupende persone si fanno sempre più rare, ed ecco che ci si aggancia a questi "nuovi" sistemi (che tanto nuovi non sono), che presi per il verso giusto (cioè con INTELLIGENZA) una mano te la possono davvero dare. Ma occhio! Vorrei sottolineare la parola INTELLIGENZA. Anche questo metodo, come tutti i metodi, se non applicato con intelligenza può essere davvero controproducente e può provocare molti danni!! Guarda, ti dirò... io ho seguito questo metodo fino ad un certo punto, per diversi motivi che ora non sto ad elencare. Come credo ti avranno spiegato, il sistema lavora a livelli. Ogni livello ha esercizi specifici che naturalmente aumentano man mano di difficoltà più si sale di gradino. Io conosco i primi due gradini e mi sono fermata lì perché non mi interessa andare avanti. Tu dici che il sistema non può servire per un addestramento specifico. Può darsi, a questo non ti posso rispondere, perché non conosco il lavoro che si fa negli altri livelli. Magari hai ragione, magari no, non saprei. Ti posso pero' dire che ho visto dimostrazioni di binomi di 4° livello che hanno mostrato cose davvero strabilianti, con una precisione e una calma davvero impressionanti. Avranno lavorato solo con il metodo Parelli? Bisognerebbe chiedere a loro... ;) Beh, come ben si sa, ogni cavallo ha i suoi tempi, i suoi ritmi. Credo che una persona che conosca bene il metodo e sappia ben adattarlo al soggetto e alla situazione, non impieghi molto più tempo dell'addestramento tradizionale... Comunque, personalmente, se fossi sicura che con un motodo (qualsiasi, non il Parelli specificatamente) si possono ottenere buoni risultati (un cavallo invogliato a lavorare, sereno, generoso, leggero, con un buon feeling, eccetera), lo abbraccerei siicuramente, anche se magari il lavoro risulta più lungo. Questo, ripeto, a mio personalissimo parere. ;) Beh, in pratica il metodo (come tanti altri sistemi simili) si basano sull'osservazioni dei cavalli, della loro vita sociale, del loro comportamento, ... quindi, appunto sull'etologia. Doma dolce? Non esiste. È una forma poetica inventata da chi, purtroppo, del mondo etologico capisce poco e niente. Vedere un cavallo dominante che scaccia un altro cavallo a suo di calci non lo vedo un comportamento molto dolce Beh, questo è chiaro: noi "puzziamo" a causa della carne che mangiamo come qualsiasi predatore, abbiamo orecchie piccole e poco mobili come i predatori, occhi piccoli e frontali come i predatori, vista binoculare come i predatori... Non c'è niente da fare, i cavalli quando ci guardano ci vedomo come dei predatori. Siamo predatori, non cavalli, e questo non si può cambiare. Noi abbiamo quindi atteggiamenti da predatori e questo spiega ad esempio il motivo per cui ad un nostro gesto veloce o ad una particolare postura del corpo, corrisponde l'allontanamento (o addirittura la fuga) del cavallo. Lo scopo del metodo quindi non è quello di trasformarci in cavalli, ma di sfruttare le osservazioni etologiche per avvicinarci al loro linguaggio, per farci capire meglio, per evitare, appunto, posture che ai loro occhi significano pericolo, eccetera. Non so se sono riuscita a farmi capire... Proverò a rileggere il tutto ad un'ora un po' più consona e con i cervello riposato Questa non l'ho capita.. che è successo??
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com'era com'era com'era??? FORUMcronaca!!!!
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Che dire.. come al solito sostengo quanto scritto da Ilion. ;) Infatti un noto cavaliere (anzi, Cavaliere con la "C" maiuscola, dato che ha vinto un oro alle olimpiadi) sostiene che l^'imboccatura ideale per il cavallo è il semplice filetto. Inoltre, con questa mia prossima affermazione so già che mi tirerò addosso le ire e le proteste dei cow boy DOC... ma tanto ci sono abituata e quindi lo scrivo lo stesso Faccio monta western ormai da molti anni, e con il mio cavallo ho sempre usato il filetto. Certo, avrei potuto usare morsi vari, ma o sempre voluto tenermi il filetto. Mi sono sempre chiesta: Perché dovrei mettere in bocca al mio cavallo un'imboccatura più pesante, se con il filetto non ho nessunissimo problema? Perché, per fare una gara, o metto il moroso o niente? Sì, capisco che se si monta con una sola mano con il morso hai più controllo... ma più si avanza, più il cavallo dovrebbe essere addestrato, obbediente... quindi che bisogno c'è di usare un morso più forte? In pratica, come mai, invece di passare da un'imboccatura forte ad una leggera (o addirittura senza imboccatura), si deve fare il contrario? Questa è una cosa che proprio non condivido. Ma questa, naturalmente, è un'idea mia.... ;)
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Brava Eve! da com'è dolce, rilassato e pacioccoso, si vede che gli hai fatto un'ottimo training!! ;)
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Come dice Ilion, il Coggin test non è più obbligatorio in Italia (prime 10 righe del decreto Signorini)), nemmeno per le fiere (verona inclusa). L'ultima info che ho, è che in Piemonte devono fare il test solo i cavalli residenti (in pratica, se vai a fare una gara in piemonte con il tuo cavallo lombardo, non devi fare il test). Che è inutile non lo dico io, ma un vet italiano specializzato in cavalli. Calcola che è una profilassi che risale agli anni '40.. vecchiotta, eh? ;)
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Una curiosità (che devo ammettere mi ha shockata...): sapete qual'era uno dei doping usati poco tempo fa? il VELENO DI COBRA!!!
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il coggin test? Il modo più inutile di spendere i soldi dei poveri amanti dei cavalli..
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Attenzione ad asciugare il cavallo con l'aceto.. Dai un'occhiata a questa discussione: http://www.animalinelmondo.com/forum/index...?showtopic=4442 ;)
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Non so, sono un po' in dubbio... Grandi maestri hanno sempre detto (e continueranno a dire) che "equitazione" significa anche "pazienza".... e quindi capite che rimango un po' basita davanti ad espressioni del tipo: oppure
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Vi riporto un messaggio inviatomi da un'avvocatessa italiana. Penso che risulterà interessante e molto utile ad alcuni di voi: ;) Ti dico in breve cosa prevede la legge in caso di vendita di beni mobili (il cavallo, come gli altri animali, è considerato come un “bene mobile”, al pari di una bicicletta ) . In pratica, per legge, il venditore di un bene è tenuto a garantire che la cosa venduta sia immune da vizi materiali che la rendano inidonea all'uso a cui è destinata o ne diminuiscano in modo apprezzabile il valore (art. 1490 del codice civile). Questi vizi materiali, coperti da garanzia del venditore, devono avere due caratteristiche: - essere preesistenti alla conclusione del contratto. - essere sconosciuti al compratore al momento del contratto o non facilmente riconoscibili (cioè non palesi o non riconoscibili con il minimo sforzo diligente). Il compratore che riscontra il vizio, deve comunicarlo al venditore (preferibilmente per iscritto) entro 8 giorni. Per i vizi apparenti, tale il termine decorre dal giorno in cui il compratore ha potuto esaminare il bene, vale a dire, di regola, dal giorno in cui gli è stato consegnato. Per i vizi occulti, il termine di otto giorni decorre invece dal giorno della loro scoperta. La denuncia non è necessaria quando il venditore ha occultato il vizio (non basta che l’abbia semplicemente taciuto, deve averlo proprio nascosto, con azioni idonee a tale scopo, ad esempio: iniezioni), oppure quando ne abbia riconosciuto l'esistenza. Una volta denunciato nel termine il vizio, il compratore ha 1 anno per esercitare le azioni (giudiziali) idonee a far valere la garanzia che gli è dovuta. Può cioè chiedere, a sua scelta, la riduzione del prezzo o la risoluzione del contratto (ti restituisco il cavallo e mi riprendo i soldi). Può inoltre chiedere il risarcimento dei danni eventuali (ad esempio gli interessi sulla somma pagata, e altre spese sostenute). Questa è la regola generale. Se poi il compratore del bene mobile (cavallo) è un consumatore (cioè una persona fisica che agisce per scopi estranei all’attività imprenditoriale o professionale) e il venditore è un soggetto che agisce nell’esercizio della propria attività imprenditoriale o professionale (commerciante di cavalli), sono previste delle garanzie specifiche. In questi casi infatti il venditore, come abbiamo già visto, è responsabile per qualsiasi difetto di conformità del bene, esistente al momento della consegna; ma in più la legge presume (salva prova contraria) che i difetti di conformità che si manifestano entro 6 mesi dalla consegna del bene esistessero già al momento della consegna. Il consumatore che riscontri un difetto del bene acquistato deve denunciare tale difetto al venditore entro il termine di 2 mesi (anzichè di 8 giorni) dalla data della scoperta del difetto, purché il difetto si manifesti entro il termine di 2 anni dalla consegna del bene. A questo punto il consumatore può chiedere al venditore di riparare il bene (cosa che a noi, considerato che parliamo di cavalli, non interessa) o di sostituirlo. Se la riparazione e la sostituzione sono impossibili o troppo costose il consumatore può alternativamente richiedere al venditore di ridurre congruamente il prezzo oppure può risolvere il contratto (restituendo il cavallo e riprendendosi i soldi). L’azione giudiziale diretta a far valere i difetti non dolosamente occultati dal venditore si prescrive in 26 mesi dalla consegna del bene, anziché in 1 anno. Considerato poi che qui parliamo di animali, entrano in gioco anche altre regole, contenute in leggi speciali (come ad esempio il regolamento di polizia veterinaria – DPR n. 320/1954 ) o in usi locali (cioè del luogo in cui il contratto è concluso. Essi sono spesso pubblicati dalle Camere di Commercio). Ad esempio il regolamento di polizia veterinaria prevede che sia nulla la vendita di animali affetti da una serie di malattie infettive (ben 46) specificamente elencate in tale legge. In pratica, soddisfatti o... rimborsati! ;)