bardo
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Grazie a te che ci rendi, in qualche modo, partecipi della tua avventura (non ancora cominciata ma chissà)! Sempre qua per ogni tuo dubbio! Ciao!
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Sinceramente non saprei, comunque dalla cera, che ancora non è azzurra ma bluastra-rosata, si vede che è giovane.
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E' bellissimo! Assomiglia tanto al mio Nabucco!
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Devi passare molto tempo con lui, osservarlo non troppo da vicino, poi pian piano ti puoi avvicinare... offrigli degli alimenti come pinoli, noci, fichi, qualcosa di dolce che possa invogliarlo ad avvicinarsi a te. Piano piano col tempo (ci vuolo tanta pazienza), comincerà a fidarsi di te.
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Qualche altra informazione per conoscere qualcosa in più di questo bel pappagallo (informazioni tratte da Tutti i pappagalli del mondo, di Gianni Ravazzi e Gino Conzo, De Vecchi Editore): E' un pappagallo in cui non è evidente un definito dimorfismo sessuale; due caratteristiche che possono aiutare nel riconoscimento del sesso sono queste: il maschio è leggermente più grande della femmina e possiede un becco più massiccio. Vive sia nelle foreste, dove ha comportamenti arboricoli, sia nelle lande desolate prive di alberi dove ha acquisito comportamenti terricoli. Vive in Nuova Zelanda, sull'isola di Norfolk e nell'arcipelago della Nuova Caledonia dove l'arrivo dei coloni europei ne ha segnato il declino.
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Mi dispiace... Che dirti? Forse aveva una qualche altra patologia, probabilmente dovuta alla caduta... forse una emorragia interna. Difficile esserne certi, come difficile è sempre riuscire a far sopravvivere questi poveri esserini.
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Dato che dici che è giovane, ha molto bisogno di socializzare, quindi se puoi dedicargli molto tempo non c'è un immediato bisogno di prendergli un compagno, ma se ciò non fosse possibile, come suggerisce Portaspada sarebbe opportuno che glielo prendessi, per non farlo annoiare e intristire. Ciao!
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Fai bene a informarti molto prima di fare questo passo. Prova a guardare i link che ti posto qui sotto: link 1 (allevamento a mano degli psittacidi) link 2 (vedere la sezione articoli) link 3 (parla dell'allevamento degli agapornis, puoi comunque darci un'occhiata)
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Ciao! Che bello, una nuova coppia! Vi posto qui qualche immagine, così che tutti possiate capire di che pappagallo si tratta: Kakariki a fronte rossa ancestrale (Cyanoramphus novaezelandiae) Kakariki a fronte rossa lutino (Cyanoramphus novaezelandiae) Le due varietà a confronto: Alimentazione L'alimentazione deve essere costituita da pochi semi di girasole, semi immaturi di erbe spontanee, canapa, avena, frumento, verdure e frutta varie (carote, mele, pera, fragole). Durante l’allevamento dei pulli deve essere servito il solito pastoncino proteico (all'uovo) reperibile in commercio. Non hanno in pratica una alimentazione particolare, perchè è del tutto simile a quella degli altri piccoli pappagalli. Osso di seppia come al solito per i pappagalli. Riproduzione La riproduzione non è difficile, ma la coppia va alloggiata in gabbie con misure minime 120 x 50 x 50 cm; come al solito, è sempre preferibile una voliera. L'accoppiamento ha inizio in primavera (tutto l'anno se alloggiati in locali riscaldati), e va fornito un normale nido a cassetta da appendere nella parte coperta della gabbia (o voliera), con un foro di entrata di circa 6 cm di diametro; la cassetta nido deve essere leggermente più grande (27 x 27 x 30 cm) perchè il numero dei pulli di solito è abbastanza elevato. Infatti, la femmina depone di solito da 4 a 9 uova bianche che sono covate, a partire dalla deposizione del secondo, per un periodo che va dai 19 ai 21 giorni (alcuni dicono 21-24 giorni). Dopo la schiusa i piccoli rimangono nel nido per circa 5 settimane; è la femmina che li nutre, mentre lei stessa viene imbeccata dal maschio. Quest'ultimo nutre i pulli solo quando sono più grandicelli. I kakariki raggiungono la maturità sessuale intorno ai 10-12 mesi, anche se sembra che i maschi possano diventare fecondi, a volte, già all’età di 4-5 mesi; normalmente, diventano però buoni allevatori solo nel loro secondo anno di vita. Sono pappagalli abituati a passare molto tempo al suolo, e tendono a soffrire di parassitosi intestinali, soprattutto ascaridi. Sempre per questo comportamento, non sono necessari troppi posatoi. E' necessario che possano fare almeno un bagno al giorno perchè tendono a soffrire di secchezza delle piume. Comportamento Hanno un'indole tranquilla e confidente, ed è molto facile farli riprodurre e addomesticarli in cattività. I giovani allevati a mano diventano molto affettuosi e docili, e possono anche imparare qualche parola. La voce è abbastanza gradevole. Il Kakariki a fronte rossa è inserito nell’appendice I del CITES allegato A (allegato VIII del reg. CE n 939/97).
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Il trasporto sarebbe da casa tua a casa delle ragazza? Se abita nella stessa città non dovrebbero esserci problemi, un viaggio breve non dovrebbe spaventarla molto... io quando trasporto giù le mie cocorite da dove studio, per le "vacanze estive" a casa mia, le trasporto in uno scatolone che raggiunge la metà della gabbia (quindi non è chiusa dentro!), e le copro con un panno bianco, in modo tale che non ci sia buio ma comunque un po' di luce. Di certo la gabbia, con o senza scatolone, deve essere ben fermata per evitare sballottamenti.
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Si, se è in buono stato di salute (a parte il raffreddore) dovrebbe guarire!
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Il veterinario è indispensabile per diagnosticare una qualche patologia, che magari a occhio nudo non è riscontrabile. Anche se non è un veterinario aviare ha comunque le basi per visitarla. Aggiornaci!
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Per prima cosa però una visita dal veterinario, anche se non aviare (se ne hai la possibilità va da un vet aviare però), sarebbe opportuna.
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Sì, ti consiglio di fare come avevi fatto con l'altra tortora... ti riporto: Se ne hai la possibilità, acquista nei negozi specializzati le farine da imbecco per nidiacei (diverse marche), che vanno mescolate con acqua e fornite tramite l’utilizzo di una siringa senza ago. In alternativa, utilizza pappe per bambini ai cereali (non le pappe lattee), insieme ad una goccia di vitamine e a sali minerali in polvere (un pizzico). Quando potrà essere svezzato (o se comunque già fosse in età da essere svezzato), utilizza granaglie. Il passaggio ad un tipo di alimentazione diversa deve essere svolto sempre molto gradualmente, in modo da far abituare l’animale al nuovo cibo. Dalle da bere poche gocce ma spesso, con questo caldo probabilmente è disidratata.
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Prego, se hai qualche altro dubbio, sono qua!
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Probabilmente è giovane, è difficile riconoscere il sesso nei giovani appunto perchè la cera è sì rosea, ma spesso abbastanza variegata, con sfumature sia bluastre che rosate.
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Ciao! Intendi un'Ara ararauna vero? Quando parli di "quasi svezzato", intendi dire che l'allevatore ancora deve finire lo svezzamento? Se ha già quasi finito lo svezzamento, io direi che questo allevatore ha accelerato i tempi in modo esagerato: per le grandi ara, e soprattutto per l'Ara ararauna che è uno dei pappagalli di maggiore taglia, lo svezzamento dura dalle 20 alle 24 settimane, 6-7 mesi in pratica. Non si dovrebbe mai cedere un pappagallo di queste dimensioni prima di questo tempo. Molti piccoli che vengono svezzati in troppo poco tempo risultano deboli o hanno problemi comportamentali. Poi informati sui documenti CITES (appendice II) e se sono indenni dalle principali malattie (PBFD, Poliomavirus, Clamidia).
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Magari se riesci prova a postare qualche foto, possiamo darti un nostro parere sul sesso delle cocorite.
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Allora: il maschio della cocorita ha la cera azzurrina-bluastra, mentre la femmina ce l'ha rosata-marroncina. Nei giovani è rosea mentre nelle cocorite anziane diventa marrone per entrambi i sessi.
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Ci Sono Molti Meno Pipistrelli Che In Passato
bardo replied to asterix's topic in Per parlare del più e del meno
Una delle cause principali del calo numerico sia di rondini che di pipistrelli è l'avvelenamento: infatti entrambi assumo i pesticidi usati in agricoltura tramite gli insetti di cui si nutrono. Nei pipistrelli poi questi veleni si depositano nel grasso accumulato per superare l'inverno, ed entrano poi in circolo in concentrazioni tali da uccidere l'animale. Sinceramente non saprei che dire sulle rondini, ma è un dato di fatto che anche dove studio io, in piena campagna, quest'anno ci sono state davvero tante rondini, sicuramente più dell'anno scorso. E' una gioia vera osservarle quando ti sfrecciano sulla testa, facendo vere acrobazie per uscire ed entrare nelle stalle, per ritornare ai nidi e ai rondinotti. Anche nello studentato dove vivo ci sono state delle coppie che hanno portato a termine con successo la cova: i piccoli, dopo l'involo, stavano tutti in fila su una sbarra che faceva da parapetto, mentre i genitori facevano la spola per alimentarli uno dopo l'altro! Bellissimi! Per ritornare ai pipistrelli, altre cause possono essere i gatti: sono stati documentati casi nei quali i gatti hanno sterminato intere colonie nel giro di pochissimi giorni, catturando i pipistrelli sia all'uscita dai rifugi sia quando si abbassavano a terra per catturare gli insetti. -
Si si, va bene anche una normale siringa da 5 cc. (Ricorda che nel caso di piccoli appena nati sarebbe meglio una siringa tipo quelle da insulina, che vanno da 0,3 a 1 ml, ma non mi sembra il tuo caso, era solo una precisazione!) Per l'alloggiamento sarebbe meglio un contenitore molto facile da pulire e da lavare, perchè nei primi giorni i pulli non hanno ancora un sistema immunitario completo, quindi vanno incontro a infezioni anche banali. Molti consigliano la plastica o la ceramica. Pensa che è comune, per i grandi allevatori, anche alloggiarli in tazze (!).
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Più che uno straccio, sul fondo della scatola di cartone (le cui dimensioni dovrebbero essere di poco maggiori la grandezza del pullo) andrebbero messi dei fogli di carta assorbente, tipo scottex, in modo che possano essere cambiati più volte al giorno. Il fondo del contenitore poi dovrebbe essere poi leggermente concavo, per simulare il nido, e mai liscio: infatti contenitori troppo grandi o col fondo liscio possono procurare al pullo delle lesioni e deformità soprattutto alle zampe. Ricordati, se usi una sonda per nutrirlo, di stare attenta a immettere l'alimento direttamente nel gozzo, evitando la trachea: per fare ciò devi introdurre l'alimento nella cavità orale dal lato sinistro al destro. Per la quantità di alimento da fornire, alcuni testi dicono che ogni pasto dovrebbe corrispondere al 10-12% del peso del nidiaceo, fino al 15% per le specie di minori dimensioni. Per finire, direi che alimentarlo 5 volte al giorno va bene.
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Nella prima settimana di vita le imbeccate vanno date ogni due ore circa, dal mattino presto alla sera tardi, lasciando circa 6 ore tra l'ultimo pasto e il primo della giornata. L'ultima imbeccata serale deve essere leggermente più abbondante (il pullo avrà più tempo per smaltirla). Per quanto riguarda la temperatura, all'interno della camera calda ci dovrebbe essere sempre un termometro che indichi, appunto, la temperatura dell'interno, in modo da non trasformare la camera in un grill. Se già la temperatura dovesse essere sui 35 gradi, niente riscaldamento. La notte però forse cala un po', quindi si potrebbe accenderlo, vedi un po' tu e regolati di conseguenza!
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Fai una pappetta abbastanza fluida senza grumi con una farina apposita per nidiacei, la mescoli bene, poi con uno stecchetto senza punta ne prendi un po' e la dai ai pulli, che se sono ancora abbastanza vitali apriranno il becco non appena sentiranno il contatto dello stuzzicadenti.
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Puoi anche mettere dei volantini per cercarla nella tua zona, se non era molto abituata a volare può darsi che sia ancora abbastanza vicina.
