bardo
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No, di solito non è normale. Può capitare che, mentre si cura del suo piumaggio, ne cada qualcuna, ma se la questione è continuativa oppure lo vedi proprio strapparsele, potrebbe essere un comportamento errato oppure il pappagallo sta vivendo una situazione stressante.
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Non so se la naftalina serva allo scopo, perchè è velenosa, non vorrei che poi anche le cince si avvelenassero. I sassi potrebbero funzionare, oppure, invece che mettere degli impedimenti sopra al cancello, potresti provare a metterli sul lato verticale del cancello, in modo che il gatto non riesca a salirci sopra.
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E pensa che possono arrivare anche fino a 10! Però sì, la media è 4-5.
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Vai su yahoo, crei un album fotografico: clicchi su "foto", poi ti registri se non sei una utente yahoo, crei il tuo album fotografico inserendo le tue foto, e poi posti qui l'indirizzo del tuo album (che devi, credo, aver reso pubblico).
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Questa è la lista di cui parlava tiberts: http://www.pappagalli.ch/Veterinario%20aviare.htm
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Se presenta delle piume bianche, allora forse è probabile che sia un soggetto mutato bianco, mentre gli altri hanno mantenuto la colorazione canonica.
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Ciao e benvenuto, certo, l'addestramento di un soggetto adulto è difficile, ma non impossibile, bisogna armarsi di tanta pazienza e trascorrere il maggior tempo possibile con il pappagallo, in modo da farlo costantemente vivere a stretto contatto con noi facendo in modo che esso impari a non avere timore nei nostri confronti. Con calma, come stai facendo, ogni giorno offrigli degli alimenti che gli siano graditi, magari dei pinoli o dei pezzettini di frutta, e continua così finchè non prende maggiore confidenza con te, poi potrai cominciare ad avvicinare la mano, con calma e pazienza, lentamente. Detto questo, forse sarebbe opportuno che tu cominciassi con l'"addestramento" una volta che la femmina abbia finito la cova, per non disturbarla troppo armeggiando intorno alla gabbia. E certamente, i futuri nati, vivendo già da subito a contatto con l'uomo, saranno più facilmente addomesticabili. Inoltre, per risponderti riguardo a come inserire le foto, puoi creare un album fotografico in rete, magari su yahoo, e renderlo pubblico, postando qui l'indirizzo dell'album.
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Ecco un'altra immagine: si trovano comunemente nelle ferramente. immagine
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In commercio esistono delle strutture chiamate impianti di dissuasione a spilli che servono per allontanare i piccioni dagli edifici pubblici, hai presente? Potrebbe funzionare anche per il gatto, e se non una cosa così, qualcosa di simile. Ecco un'immagine di ciò di cui parlo: impianto
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Dal sito: In collaborazione con gli Enti promotori della manifestazione, le Associazioni di ornitologi e di ambientalisti stiamo predisponendo una serie di interessanti appuntamenti di alto profilo scientifico nell'ambito del monitoraggio, della gestione del territorio, degli equilibri tra attività umane e specie, nonché aree protette. E' previsto inoltre uno spazio lectures, a maggior carattere commerciale e promozionale, riservato alle aziende ed ai territori per promuovere nuovi strumenti, nuovi prodotti, libri, servizi, documentari, e quant'altro possa descrivere l'avifauna, il suo mondo ed il territorio di appartenenza. Qui potete trovare informazioni generali. Qui il sito dell'iniziativa.
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Ciao e benvenuta! E' tipico della Cinciallegra (Parus major) fare il nido nei posti più impensabili... comunque, i giovani vengono alimentati da entrambi i genitori e si involano dopo 19-20 giorni. Potresti, per impedire al gatto di attentare alla vita della famigliola, mettere qualcosa che impedisca al gatto di appollaiarsi dove è solito stare in "attesa".
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Posto che una visita dal veterinario fa sempre bene, io ti consiglio di aspettare qualche giorno per vedere come procede la lesione. Per le uova: se poi si rivelano non fecondate, e puoi essere certa che ciò dipenda dal malassortimento della coppia, toglile e togli anche il nido per dare un po' di riposo alla canarina. Speriamo solo che sia una cosa passeggera e che il rapporto migliori!
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Ciao, mi dispiace molto per il piccolo! A questo punto non so nemmeno io se consigliarti di allontanarlo dai fratelli... Fai bene a informarti sul vaccino, esiste ma non so se sia o meno di facile reperibilità, non avendo io mai avuto canarini, però forse il diversificare i pareri, magari da un altro veterinario, può giovare... Facci sapere!
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Quelli di cui parli sono Diamanti mandarini (Taeniopygia guttata castanotis), come tu stesso affermi, mentre il Bengalino (Amandava amandava) è questo. I due Diamanti mandarini di cui parli erano legati tra loro da una qualche parentela? Perchè potrebbe, forse, essere legato a qualcosa di genetico, ad esempio displasia dell'anca, sebbene non sia certo di eventuali casi nel Diamante mandarino. Questo perchè anche a me risulta difficile credere nello stesso infortunio accidentale.
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Purtroppo questa scena tende a ripetersi sempre più negli allevamenti, se non altro in quelli dove lo scopo ultimo è il profitto, e il benessere dell'animale è tenuto in ben poco conto. Per fortuna ci sono anche negozi specializzati in cui gli animali sono trattati con riguardo... Anche io, quando passo in quei negozi, vorrei portarmi a casa l'intero reparto ucceli!
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Ottimo dokindok, come sempre del resto. Ottimi consigli, non posso che sottoscrivere! Eh si, gli ara sono proprio dei provetti urlatori!
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Ciao, ti rispondo mettendo qui un brano tratto da "Conoscere e allevare gli inseparabili": A partire dalla quinta settimana si comincia a diminuire la frequenza dei pasti. Da 4 pasti al giorno si passa a 3 pasti al giorno e poi a 2 e infine a uno fino al completo svez-zamento. L’ultimo pasto da eliminare sarà quello della sera prima di andare a dormire. Questa è una misura precauzionale tesa a garantire che il piccolo non si addormenti a stomaco vuoto qualora abbia mangiato poco durante il giorno. Come regola generale i piccoli saranno completamente svezzati tra la 7° e la 10° settimana, ma naturalmente ci saranno sempre dei piccoli che si renderanno autonomi più precocemente di altri e piccoli che invece cercheranno di prolungare ulteriormente l’alimentazione a mano con loro grande piacere. Per incitarli e incoraggiarli a nutrirsi da soli sarà opportuno mettere a loro disposizione fin dalla 4° settimana una scodella con del cibo tenero e una, ovviamente non troppo piena per evitare incidenti, con dell’acqua. Inoltre un po’ di cibo può essere sparso anche per terra. Curiosi come sono essi non tarderanno a interessarsi ad esso e a cominciare a beccarlo. Naturalmente una tale pratica prevede un cambio più frequente nell’arco della giornata del fondo della gabbia per evitare che il cibo possa essere sporcato con le loro feci e quindi ingerito. Non appena i piccoli si abitueranno a mangiare nella scodella si smetterà di porre il cibo sul fondo della gabbia. Comunque è sempre bene essere seguiti da un allevatore esperto e/o da un valido veterinario, soprattutto se si è ancora inesperti. Facci sapere come procede!
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Due sono i metodi per determinare il sesso di un volatile (a patto, ovviamente, che non presentino dimorfismo sessuale, cioè che presentino caratteri che senza esitazione permettono di riconoscere il maschio dalla femmina, ma questo non è il tuo caso): il primo è il sessaggio chirurgico per via endoscopica, una pratica eseguita dal veterinario, di breve durata, che permette in poco tempo di sapere il sesso. I pregi sono quelli di un risultato veloce, ad un costo ragionevole; lo svantaggio è che l'animale deve necessariamente essere addormentato, e che comunque, anche se di piccola importanza, si pratica pur sempre un'operazione. Il secondo metodo è quello di cui ti parlava Portaspada, il sessaggio tramite analisi del DNA: si utilizza una piuma, ma una piuma in crescita e costa più del sessaggio chirurgico. Il vantaggio è che questa pratica ti toglie sicuramente ogni dubbio, ma se con il sessaggio chirurgico si possono controllare anche eventuali patologie, con l'esame del DNA ciò non accade. Un'altro metodo, sempre legato all'esame del DNA, è quello dell'esame del sangue: ne basta una piccola quantità, e evita traumi eccessivi all'animale.
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Si, non preoccuparti, le penne della coda (timoniere) ricrescono, a patto però che non siano rimasti monconi delle vecchie penne: in questo caso vanno estratti con cura per permettere alle nuove penne di ricrescere.
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Mi dispiace molto... non saprei, forse si sono sviluppate delle infezioni batteriche secondarie. Che respirino male è proprio il segno di occlusioni nelle vie respiratorie. Hanno lesioni anche in cavità orale? Forse con degli antibiotici ad ampio spettro... dovresti contattare il vet.
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Comnplimenti per la tua scelta! Per i roseicollis la maturità sessuale è raggiunta: dalle femmine tra i 9 e gli 11 mesi; per i maschi tra gli 11 e i 13 mesi.
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Esatto, la femmina, se buona madre, saprà prendersi cura al meglio delle uova.
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dokindok ti ha illustrato molto bene la realtà del possedere un uccello impegnativo come un'ara. Mi associo nello sconsigliare nel modo più categorico l'uso della catena che ritengo una vera e propria barbarie, inutile e dannosa perchè quasi sempre l'uccello si fa del male serio. Una precisazione: l'imbecco viene consigliato di farlo da sinistra a destra non perchè ci sia l'esofago (anche perchè il gozzo è uno slargamento dell'esofago) ma perchè c'è la trachea.
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Un'ulteriore famiglia appartenente all'ordine dei Piciformi è quella dei Galbulidi (lat. galbulus da galbus = giallastro). Presenta 5 generi e circa 18 specie molto simili tra loro. I Galbulidi, noti anche con il nome di Jacamari, pur essendo di maggiori dimensioni ricordano un poco i colibrì, e per questo nei paesi di origine sono detti colibrì grandi. Sono diffusi nell'America tropicale, e non vivono proprio nelle foreste: preferiscono restare ai margini dei boschi nelle zone con alberi sparsi e passano gran parte del loro tempo in vedetta sui rami, attenti al passaggio di qualche grosso insetto che raggiungono con agile volo, afferrandolo con il becco lungo e appuntito. Sembrano preferire le farfalle (che sono anche più facili da catturare per le loro grosse dimensioni), ma hanno cura di togliere loro le ali per inghiottire solo il corpo. La specie tipica è lo Jacamar dalla coda rossa (Galbula ruficauda). Jacamar dalla coda rossa (Galbula ruficauda) Lo Jacamar dalla coda rossa ha una diffusione piuttosto estesa in quanto si trova in tutta la fascia tropicale sudamericana dalla Colombia al Paraguay, all'Argentina. Anch'esso preferisce i margini delle foreste, i boschi di secondario sviluppo e le zone cespugliose con alberi. Si può trovare anche nelle piantagioni di palme. E' un uccello non timido e che anzi ama mettersi in mostra. E' lungo poco più di 10 cm, cui vanno aggiunti 9 spettanti alla coda. Il piumaggio di questa specie è molto bello e vivace, mentre negli altri Galbulidi le livree sono alquanto modeste. Le parti superiori del corpo e il petto sono coperti di penne verdi con riflessi dorati, le parti inferiori e le timoniere laterali sono di un bel colore ruggine vivo; le ultime timoniere hanno apice verde. I maschi hanno sulla gola una macchia bianca, le femmine una macchia giallo-fulva. Quando arriva il tempo della nidificazione lo Jacamar costruisce un tunnel nel suolo, o più spesso nelle scarpate di terra sabbiosa: al fondo di questo tunnel (lungo fino a 60 cm) costruisce una camera di cova, entro cui la femmina depone le uova (2 o 3) che sono di forma subsferica e di colore bianco. La stagione della nidificazione va da aprile a giugno, mesi che rappresentano l'autunno australe. Come tutti i piccoli nati del gruppo dei picchi, anche i pulcini di Jacamar nascono completamente nudi e solo dopo qualche giorno si rivestono delle penne, contenute in particolari guaine cornee che conferiscono loro un aspetto piuttosto ispido; ciò tuttavia serve a preservare le penne stesse da una precoce usura e dalla sporcizia esistente nel nido in quanto i genitori non allontanano lo sterco dai piccoli. Quando escono dal nido, i giovani di Jacamar sono comunque perfettamente impiumati e colorati, e pronti a seguire i genitori nelle loro acrobatiche cacce alle spettacolari farfalle dei loro territori. maschio di Jacamar dalla coda rossa femmina di Jacamar dalla coda rossa da Gli uccelli tropicali di Carlo Cova, Rizzoli-Mailing
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Si, potrebbe andare. Per facilitare i colombi, potresti mettere dei contenitori per il cibo sollevati da terra.
