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LadyD

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  1. Cari utenti, Vi pregherei di utilizzare solo qualche minuto del vostro tempo per rispondere alle domande di questo sondaggio. In questo modo ci darete una mano ad ottimizzare i servizi che offre il portale, in modo che possa rispecchiare al meglio i vostri fabbisogni e le vostre esigenze. A nome dello Staff di ANM, vi ringrazio per la gentilissima collaborazione! Buona permanenza nel forum. LadyD
  2. Per "vecchio metodo" intendi il classico? Se è così provo a risponderti (velocemente, perché la stanchezza si fa sentire). La risposta più semplice che ti potrei dare è: "leggi un libro dei grandi maestri classici, e lo capirai da sola". Quello che ho trovato io in questi preziosissimi documenti è una grande, grandissima modernità, nonostante siano stati scritti secoli fa. In un'altra discussione avevo citato Senofonte. Se domani avrò un po' di tempo, e se naturalmente lo desiderate, potrei citarvi qualche pezzo tratto dal suo scritto... a me ha fatto venir la pelle d'oca pensare che una persona nata centinaia di anni fa abbia avuto intuizioni così vere e così palpabili da essere tutt'oggi valevoli e, anzi, più moderne di quello che pensano diversi "cavalieri" dei nostri tempi. Oggi fortunatamente esiste una corrente che sta riprendendo e si sta formando sulla base di questi grandi maestri del passato. Come non citare Oliveira? Oppure Karl, che con coraggio pubblica libri così in controtendenza all'agonismo di oggi? Chi dice che questo metodo funziona ancora? Lo dimostrano secoli di storia, migliaia e migliaia di cavalli addestrati in questa maniera, che fanno cose che a me, povera appassionata, fanno venire la pelle d'oca. Avevo uno spezzone di un video dove Nuno Oliveira faceva riunire talmente il cavallo che sembrava galoppasse all'indietro. Spero solo di riuscire a ritrovarlo, perché è uno spettacolo che non so se riuscirò mai a vedere dal vivo. Vorrei vedere la signora Anky fare una cosa simile... probabilmente non tenterebbe nemmeno, perché spezzerebbe definitivamente i suoi bei cavalli devastati. Come mai questi grandi Maestri facevano/fanno queste cose senza redini di ritorno o martingale? Sta qui la domanda. Perché invece di prendersi un testo e studiare la dinamica del movimento, il funzionamento di azione-reazione, i muscoli, tendini e ossa, si utilizzano questi mezzi? Perché è più comodo? è più veloce? perché "gli altri fanno così"? O semplicemente perché quasi nessuno li sa più insegnare? Ma il risultato con questi mezzi "moderni" come sarà? Buono? Duraturo? E il cavallo sarà ugualmente leggero e recettivo? In concreto: perché, quando qualche anno fa ho usato ad esempio la martingala, chiedevo la riunione con la "spugnetta", utilizzavo gli speroni, nessuno in scuderia mi diceva niente, mentre quando ho cominciato ad alzare un po' le mani, a togliere speroni e martingala, tutti mi guardavano come un extraterrestre e mi facevano cattiverie che non sto qui ad elencare? Strano pero' che dopo qualche tempo tutti si meravigliassero dei passi da gigante che ha fatto il mio cavallo... curioso che passassero stranamente in maneggio quando c'era il mio istruttore e sbirciassero per vedere che si faceva... curioso... ma forse, secondo loro, adesso è ora di restituire la bacchetta magica ad Harry Potter... ;o) Pongo di nuovo la domanda (penso sia le quarta volta, ma nessuno mi ha ancora risposto): perché, sapendo che con un solo filetto è possibile avere un cavallo riunito, leggero, in equilibrio e dritto, si utilizzano mezzi più costrittivi? Perché non c'è la curiosità di informarsi, di scoprire e magari di imparare qualcosa di diverso?
  3. LadyD

    Pony Games

    EVVAI, BRAVISSIMAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!! :bigemo_harabe_net-122: :bigemo_harabe_net-122: Quando sarà la gara?
  4. Mi concentro sull'ultima parte del discorso anche se anche io, come te, faccio davvero fatica a trovare i termini corretti per esprimermi senza correre il rischio di travisare i concetti che vorrei comunicare. Che l'etologia sia usata soprattutto tra chi monta western.. forse non è vero. E ti spiego quale sia secondo me la ragione. Dunque il concetto base della doma etologica (chiamata erroneamente "dolce") si basa sull'osservazione, giusto? In pratica, semplificando, ci sono dei cari signori che passano le loro giornate a guardare i cavalli, la loro vita nel branco, il loro sistema di comunicazione, ecc, ecc. Da queste osservazioni sono state "codificate" delle regole di comunicazione, di vita nel branco, che qualcuno ha deciso di "fare proprie" per cercare di farsi meglio capire dal cavallo. Un esempio che mi pare significativo al discorso lo dà Monty Roberts, che utilizza la mano aperta quando vuole sembrare minaccioso, poiché al cavallo ricorderebbe la zampa con gli artigli estratti di un predatore. Al contrario, la mano con le dita unite e le dita piegate dovrebbero incutere meno timore al cavallo. Monty Roberts, Parelli, Pony Boy, eccetera sono tutti "sussurratori" americani.. e forse è per questo motivo che sembra che questo sistema venga utilizzato più nella monta americana. Forse oggi questo discorso non è più vero, poiché queste teorie sono arrivate anche qui d noi, e sempre più persone sono attirate da questi sistemi che "magicamente" fanno collaborare i cavalli che prima andavano solo con una leva in bocca di 30 cm, mantre ora vanno in capezza. Ma come mai ne sono attirati? perché a loro sembra una cosa nuova, "gli americani che portano il nuovo sistema che fa parlare con i cavalli". Ma di nuovo non c'è niente. E questo sistema "magico" noi europei l'abbiamo sempre avuto sotto il naso, nei libri di testi classici. Ma perché? Perché i nuovi sussurratori non sono gli unici e nemmeno i primi che sono stati a studiare i comportamenti dei cavalli. Gli ufficiali di cavalleria secoli fa non facevano altro, giorno dopo giorno, per tutta la vita. E stranamente ognuno di loro ripete le stesse cose, con alcune differenze, certo, ma sostanzialmente sono sempre gli stessi concetti. E si parla di equitazione classica, che comunque è stata studiata anche dai nostri moderni sussurratori (Parelli stesso lo dice nel suo libro) e "plasmata" secondo i loro "nuovi metodi".
  5. daiiiiiiiiiiiii, non è difficile! Chi si butta? ;o)
  6. Una volta il cavallo viveva libero nelle praterie, spostandosi da un luogo all'altro senza incontrare recinzioni. Poi è diventato un tesoro per l'uomo: aiutavano nel lavoro nei campi, erano naturalmente i mezzi di trasporto per eccellenza, erano macchine da guerra temibili. Insomma, erano la forza motrice dell'economia e della politica, permettevano alle persone di vivere... o di sopravvivere. Sono cominciati gli incroci, lo sviluppo delle caratteristiche utili all'utilizzo a cui erano destinati determinati cavalli.. la selezioni, le razze. Poi.. la meccanizzazione, la recinzione dei terreni, la costruzione. Le praterie non ci sono più, certe razze scompaiono definitivamente, altre sopravvivono a malapena grazie all'impegno di pochi allevatori appassionati. L'unico uso per i cavalli è rimasto quello dello sport. I cavalli, se non ci fossero appassionati di equitazione, attacchi, volteggio, ecc. a quest'ora non ci sarebbero più se non negli allevamenti da carne. La selezione sarebbe scomparsa, le razze.. anche. È vero, utilizziamo i cavalli per un nostro sollazzo, o per lavoro (basato pero' sul sollazzo dei propri clienti). Troppo spesso li teniamo chiusi in box e decidiamo noi quanto e quando mangiare, quanto, quando e come muoversi. È vero, siamo egoisti. Ma senza di noi questi cavalli non ci sarebbero più. Quello che possiamo dargli è un buon paddock, dell'ottimo fieno, acqua fresca, una buona compagnia di propri simili, rispettarlo quando siamo in sella o a terra, non maltrattarlo. Un "dare per avere". Dare rispetto e cura per ricevere rispetto e lavoro. Non dico che l'equazione sia pareggiata, ma il nostro dovere è far sì che il risultato sia il più vicino possibile a questo. No, infatti. Quello che non riesco a capire, è come mai si debbano utilizzare queste attrezzature (anche solo per breve tempo) se, sfruttando una naturale indole del cavallo, si possa arrivare allo stesso risultato senza coercizione. Questa pero' non è equitazione, è marketing (che si fa sulla pelle di animali che, fortuna nostra, la maggior parte delle volte sopportano tutto senza fiatare e "godendosi" le conseguenze), che sono, o meglio.. DOVREBBERO essere due cose ben diverse. Se un istruttore è effettivamente tale, saprà portare i suoi allievi ad un buon livello, insegnare a montare diversi cavalli e a tirar fuori loro il meglio senza scorciatoie. Certo, sicuramente ci vorrà più tempo, studio e pazienza, ma i risultati ci sarebbero. Ma qui si parla di un'altra galassia... Fortunatamente ci sono tante persone che si godono il proprio cavallo rispettandolo. ;o) Una persona, principiante o olimpionico che sia, NON ha il diritto di utilizzare pratiche come il rollkur, che spezza il cavallo nel fisico e nella mente. E che sia proprio un olimpionico a fare cose del genere è DELETERIO! Dovrebbero essere i punti di riferimento, i non plus ultra della disciplina... e invece ecco il "bell"'esempio che dà l'"olimpionica": Fortunatamente non tutti i cavalli si piegano alla sua pratica... della serie "ogni tanto dicono la loro": Ma quel che è peggio è che la gente la imita, acriticamente, non sapendo a cosa stanno sottoponendo il loro cavallo. Questo è quello che è successo ai campionati europei per i pony dell'anno scorso: http://www.eurodressage.com/images/news_dr_power.jpg http://imagebank.ipcmedia.com/imageBank/p/...dpaintlarge.jpg Fortunatamente qualcosina comincia a muoversi, perché questo "bello spettacolo" ha suscitato un fiume di proteste tale da indurre la federazione equestre e la la società per la protezione degli animali a condurre un'indagine approfondita sul caso. Peccato che non lo facciano anche per le olimpiadi,.. sarei curiosa di vedere quanti binomi resterebbero in gara... Ma guardando bene l'ultima foto.. quelle non sono mica redini di ritorno? E con un cavallo simile tu cosa adotteresti? Redini di ritorno? Morso? Chiudibocca? Stringibocca? Il giudice? Si cerca di "zittire" il cavallo, di costringerlo a lavorare con la forza o con metodi coercitivi? Con il rischio magari di aumentare i rifiuti e renderlo ancora più pericoloso? O si cerca di capire cosa l'ha reso pericoloso, si cerca di calmarlo, lavorando con lui in maniera non brutale? Sì, è proprio con cavalli così che i metodi etologici (classici?) sono da adottare. Certamente a farlo deve essere una persona con un bagaglio culturale e di esperienza adeguato alla situazione. Una persona non pronta rischierebbe solo di peggiorare le cose.
  7. Ciao Lena Non preoccuparti, le cadute fanno parte dell'equitazione.. anche se forse ne è la parte meno piacevole! Una cosa pero' mi domando... eravate in maneggio giusto? un terreno adatto e regolare immagino... Ma nessuno si è chiesto o si è preoccupato del motivo per cui il cavallo continuava ad inciampare fino ad arrivare addirittura in ginocchio?
  8. Accidenti, sono frustrata... avrei una marea di cose da dire, ma non ho il tempo sufficiente e sinceramente penso che fare fatica a spiegarmi. Comincio magari prima con il rispondere a Hiss... il disorso di ela è più complesso ;o) Un aiuto.. solo per i cavaliere pero'. Ancora non ho capito come mai si utilizzano questi mezzi quando se ne può fare benissimo a meno con un pochino di studio in più ;o) Non so che esperienza abbia avuto tu, comunque a me quest'ultima frase non risulta.. prima di tutto perché lo scopo primario ad esempio di Parelli è di insegnare alla persona come rapportarsi con il cavallo, non viceversa. Una volta che si è imparato bene ci si può dedicare anche con cavalli difficili, e con ottimi risultati. Chiaramente prima ci si deve fare le ossa su cavalli più facili... come in ogni cosa ovviamente ;o) Questo discorso non sta molto in piedi, prprio per quanto scritto sopra. Inoltre se si vedono tante martingale, speronate, "sgambate" e frustate inutili è a causa di "istruttori" che non si meritano questo titolo, che pretendono di farti galoppare alla terza lezione e di portarti in gara dopo un mese. È ovvio che per ovviare alla mancanza di tempo poi ci si affida a mezzi come redini di ritorno et simila, anche in mano a principianti. Mi viene in mente la signora Anky van Grunsven... arrivata ai vertici con un cavallo distrutto dal rollkur... eppure è premiata e riverita... come lo si spiega questo? Come si spiegano ad esempio le puntine nei paracolpi per far saltare il cavallo di più? E sbarrare il cavallo? Non sono pratiche rare, e i cavalli, soprattutto all'inizio, vincono... poi se si rompono in seguito non è importante pare... Giusto. Ognuno decide la sua strada. Purché a rimetterci non sia qualcun altro.. Mi sembra che si sia parlato altrove di questo, ma cito un pezzettino del discorso: In pratica il principio è questo: si sa che i cavalli tendono ad andare contro ad una forza, in questo senso: con le redini di ritorno, si tende a tirare la bocca verso il petto e di conseguenza il cavallo fa la forza opposta, tentando di alzare la testa verso l'alto e sviluppando di conseguenza i muscoli sbagliati, quelli che sono la causa del collo a cervo. Stessa cosa accade se, quando il cavallo alza la testa, e noi cerchiamo di tirarla giù abbassando le mani. In questo caso il cavallo farà sempre più forza verso l'alto. Con un uso delle mani un po' più alto si agisce in maniera inversa. Alzando le mani, si agisce sulla commensura labbiale, il cavallo mastica, e rilassa la mandibola. Agendo verso l'alto e poi lasciando al momento opportuno, secondo lo stesso principio di prima, il cavallo abbassa e distende l'incollatura. Per Ela... velocissimamente. Si parla di doma etologica, Parelli, Roberts, ecc, ecc... ma quello che spesso si dimentica è che i principi che queste persone divulgano sono esattamente gli stessi che si ritrovano (molto più a buon mercato, inoltre) nei libri di centinaia di anni fa. Leggendo ad esempio Senofonte (che comunque parlava di cavalli da guerra, non sicuramente di dressage) si ritrovano molti pensieri di una modernità impressionante. Basta vedere un Istruttore di equitazione classica (che secondo me è decisamente diversa da quella che comunemente si chiama "monta inglese") lavorare un cavallo, meglio se verde. Eseguirà il famoso "join up", il gioco dell'amicizia, il "porcospino", il "circle game"... senza aver letto nemmeno una sola riga di Parelli o di Monty, ma avendo studiato i vecchi Maestri. Gli unici aiuti? Voce, postura, ed in sella assetto, peso, mani, gambe,... sicuramente non redini di ritorno, martingale e quant'altro. A presto, ora vado a nanna, il cervello fonde. Baci baci
  9. da noi i cavalli stanno a prato tutto l'anno, giorno e notte. Di conseguenza d'inverno hanno fieno sempre a disposizione (le rotoball) e naturalmente acqua a volontà. D'estate vengono spostati da un pascolo all'altro. Alla sera ricevono una manciata di granaglie (un mix per cavalli adulti, niente di speciale) e ci sono i mattoncini di sali minerali, quasi sempre snobbati. Quando vado a trovarli porto qualche mela, carota o più raramente un pezzettino di pane secco.
  10. Oddio, oggi sono un po' stordita.. ;o) perdonami ela non ho capito il tuo ultimo post (la stanchezza...) Contrapponi l'equitazione classica e quella etologica? E metti insieme equitazione classica con monta inglese? Ho capito giusto? PS: per questo si dovrebbe aprire un post a sé stante pero'.. ce n'é di roba da dire...!!
  11. LadyD

    Pastoni

    Il pane non fa male, se dato in piccole quantità. Se è troppo, gonfia ed ingrassa.. come tutto d'altronde ;o)
  12. Avanti, siamo tutti amici qui.. ;o) Sì, ma la mia domanda è sempre la stessa: perché utilizzare degli strumenti costrittivi (soprattutto con cavalli verdi, e quindi più delicati e sensibili perché non "pasticciati") quando si possono avere gli stessi risultatiutilizzando correttamente la mano con un semplice filetto? D'accordo al 100%, anzi il cavallo non lavora proprio! ;o) Tanta gamba? Ma l'equitazione non è leggerezza? Lo scopo non dovrebbe essere quello di utilizzare aiuti con un'intensità sempre minore? Io personalmente preferisco attaccarle nell'armadio.. ;o) È vero.. per ogni cosa ci sono 1000 teorie, ma si riassumano grosso modo in due categorie: quelle "corrette" e quelle "sbagliate". E la migliore risposta la dà sempre il cavallo! ;o) Penso che il problema non sia se è amatoriale o meno.. dubito che la maggioranza siano professionisti. Si può essere amatoriali, ma applicarsi, studiare, elaborare, provare ed imparare. Al contrario si può improvvisare, seguire le mode, cercare il sistema più veloce/facile. E ognuno sa a quale categoria appartiene.. ;o)
  13. che fai, ridi delle disgrazie altrui?!?! PRRRRRRRRRRRRRRRRRRR!!! :bigemo_harabe_net-163:
  14. Prima di rispondere bisognerebbe capire qual'è esattamente, secondo te, lo scopo delle redini di ritorno ;o) Affermazioni interessanti.. potresti spiegarle più precisamente? Quoto e.. aggiungo che oltre alla testa al vento si possono avere casi di incappucciamento. OT: Scusa ma te lo devo proprio dire... io ADORAVO il cartone animato di Robin Hood, e il piccolo Sir mi era trooooppo simpatico!! Ma perché non apri una discussione con la ta presentazione? Siamo curiose di conoscerti meglio! ;o)
  15. ecco la concorrente numero uno! ... ma hai dimenticato di scrivere il motivo per cui, secondo te, alcune risposte sono false... ;o)
  16. Benvenuto Sir Hiss, lietissimi di averti tra noi! Mi piacerebbe approfondire la tua affermazione. I dubbio che viene è questo: se il cavallo non ha a ruschena ( ), e quindi chi monta sa cosa fa ed è quindi ad un buon livello.. perché utilizzare questo tipo di redini se con un solo filetto ed un uso corretto delle mani si ottengono gli stessi risultati?
  17. Ma come, un topic così bello e me lo fate morire così?! Dai, facciamo un giochino: qui sotto trovate una serie di affermazioni. Dite quali sono le vere, quali le false e perché. Su, vediamo chi vince! 1- Il cavallo è un animale gregario perché ama la compagnia 2- Il branco di cavalli è guidato dallo stallone alfa 3- La giumenta alfa comanda 4- Sia il ruolo dello stallone, che della giumenta alfa è stabile 5- La gerarchia del branco è fissa Avanti o popolo!
  18. Fotine aggiornate nella firma!!
  19. Inviato!!
  20. Ohhhhhh, finalmente oggi mi sono decisa a mettere un po' ordine nei miei album, e sono riuscita persino a trovare il tempo per aggiornare anche le foto in firma. EUREKA!!
  21. Non conosci la legge di Murphy? Uno dei pilastri della vita?! In pratica si riassume nella frase: Se una cosa può andar male, lo farà! Altre perle di saggezza "murphyane" le trovi qui: buona lettura e... viva l'ottimismo!! http://www.cli.di.unipi.it/~scotto/HeS/Murphyindex.html
  22. LadyD

    Pony Games

    Grandiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!! :bigemo_harabe_net-122: :bigemo_harabe_net-122:
  23. ok, ok... mi volete proprio umiliare, eheheh! Anche se è talmente assurdo che potrebbe nnon sembrare vero... Dunque, è successo circa 5 anni fa, alla mia prima gara con il bestiame. In pratica si lavora in un team di 3 binomi e la gara consiste nella separazione dalla mandria di tre vitelli scelti dalla giuria e nel portarli in un recintino (tipo team penning, solo con più calma). Tempo massimo: un minuto e mezzo. A questo punto il recinto si apre dall'altra parte su un campo enorme, dell'area circa di 2 volte un campo da calcio. Si hanno circa 3 minuti per far compiere ai 3 vitelli un percorso tra balle di fieno, fontane, cancelli e portarli in un recinto dall'altra parte del campo. A questo punto un concorrente della squadra deve prendere una bandiera, attraversare tutto il campo al galoppo, aprire e richiudere un cancello a metà campo, galoppare fino di fronte alla giuria. Il tempo viene bloccato quando si infila la bandiera in un bidone blu posto di fronte alla giuria stessa. Il tutto naturalmente va tutto bene, sempre se non ti capitano dei vitelli che non vanno d'accordo tra loro e non restano uniti....! Dunque, con due amici (già abituati a questo tipo di gare) ci siamo allenati insieme diverse volte durante l'inverno (la gara si svolge ad inizio marzo), naturalmente in campi piccoli a causa della neve. C'era abbastanza feeling e ci sentivamo pronti. Arriva il giorno della gara, carichiamo i cavalli alle 5 di mattina e si parte. Dalle nostre parti c'erano ancora 20 cm di neve, mentre all'arrivo.. c'erano già i prati verdi! E non vi dico l'espressione dei nostri cavalli, che non vedevano un filo d'erba da 5 mesi!! Avevano l'adrenalina a mille, sentivanno la gara, ma più di tutto erano davvero felicissimi di essere in tutto quel verde. E poi.. arriva il nostro turno. Chiamano i nostri nomi, e già vengo guardata dal pubblico in maniera strana. Ho capito solo dopo i motivo: ho lo stesso nome e cognome di una ragazza che guarda caso è del posto, e che monta anche lei. Quindi i suoi compaesani non erano molto convinti quando mi hanno vista entrare al suo posto... ma vabbe'! La saparazione dei vitelli (erano marcati con il nro 3, lo ricordo ancora!) è andata bene: ne abbiamo preso uno ciascuno a turno.. con calma, praticamente tutto al passo, e ci abbiamo impiegato solo 55 secondi. Poi è arrivato il difficile: si è aperto il cancello nella parte posteriore e non ci abbiamo messo molto a capire che i nostri vittelli non andavano molto d'accordo tra loro! Uno è partito come una saetta, gli altri due sono rimasti belli tranquilli a brucare nel recintino. Il più esperto di noi è subito partito al galoppo per prendere il terzo capo, mentre con l'altro compagno abbiamo cominciato a spingere al passo i due vitelli rimasti, che fortunatamente sono rimasti tranquilli. A metà circa del percorso, abbiamo visto che il nostro amico era in difficoltà. L'altro mio amico mi ha detto "ok, stai calma, mantieni tranquilli questi due e finisci il percorso con loro porandoli dall'altra parte del campo, mentre io vado a dare una mano a riprendere il terzo". Ovviamente non ho fatto in tempo a dire niente, che era già partito al galoppo. Oddio non vi dico quanto ero tesa! Sinceramente mi sarei messa anche a muggire per convincere sti due capi a starsene buoni buoni e a non separarsi...! Ma non so come, sono riuscita a portarli nel recintino (grazie a Gringo.. ha fatto quasi tutto da solo.. alla faccia di chi dice che solo i QH hanno cow sense!) e ho visto che i miei due compagni stavano arrivando con il terzo. Mi urlano di prendere la bandiera e di partire... e qui comincia il bello. Prendo la bandiera e parto al galoppo. Voi come vi sareste sentiti se foste stati in mezzo alla neve e al ghiaccio per 5 mesi, e finalmente vi potete sfogare in un campo enorme di erba?! Esatto, deve averlo pensato anche Gringo... Che da quanto correva avrebbe lasciato indietro anche un psi!! Il problema era il cancello in mezzo al recinto! Oddio, correve come il vento.. giuro che per un momento ero convinta che l'avrebbe saltato! Invece no, ha fatto uno stop degno di un percorso da reining, ho aperto il cancello, l'ho chiuso praticamente galoppando sul posto (sta cavolo di bandiera mi teneva occupata una mano!) e poi di nuovo VIA! Al galoppo verso il bidone blu! Solo che ... cavolo, non si fermava... cavalo non rallentava... E lui tutto felice che sgaloppizzava come un matto! Fare una volta non riuscivo, con questa stramaledetta bandiera che pesava un accidenti! Allora decido di puntare il carro della giuria.. almeno lì si sarebbe fermato! Infatti... ehm... è quello che ha fatto. A pochi metri dal carro ho fermato il cavallo con un bel "woah", solo che... la fermata ha fatto volare una quantitä smisurata di terra che... indovinate dove è finita?! Addosso a pubblico e... GIURIA!!! Miiiiiiiii, che figuraaaaaa!! Allora abbasso gli occhi, faccio retro front, vado verso il bidone ed infilo la bandiera. E il finale? Beh, la legge di Murphy è sempre in agguato.... Ovviamente il bidone era dello stesso tipo che uso io per chiudere il mangime per i cavalli. E che succede? Gringo ci caccia dentro la testa e io rimango lì come un'ebete a ridere da sola... E lo sapete la fine di tutta questa giornata fantozziana?! SIAMO RIUSCITI AD ARRIVARE COMUNQUE SECONDI, DOPO UNA SQUADRA DI GUARDIANS DELLA CAMARGUE!!! ma ragazzi... spero che quanto successo quel giorno, mi basti almento per i prossimi 10 anni!!!! ... e mi ha insegnato quanto è importante un buon lavoro in piano per avere un cavallo sempre agli ordini.. anche in situazioni come queste...
  24. LadyD

    Pony Games

    Mi raccomando fatti valere!! E ricordati che PRETENDIAMO il resoconto!! ;o)
  25. C'è sempre una spiegazione per il comportamento di un cavallo, e la parte difficile è proprio trovare questa motivazione. Come dice bene Ela, da queste poche righe è difficile farsi un'idea precisa, bisognerebbe vedere di persona. Resto dell'idea che vi dovrebbe seguire un istruttore qualificato, prima che qualcuno si faccia male. Un'ultima domanda.. la cavalla è nel recinto da sola? Non ci sono altri cavalli o altri animali con cui si può relazionare?
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