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SANSONE

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  1. IL DECALOGO DEL TURISTA ECOLOGICO: 1 l’ambiente naturale che ti circonda non ti appartiene: RISPETTALO 2 lascia sempre i siti che hai visitato come li vorresti trovare 3 non disperdere rifiuti nell’ambiente ma depositali negli appositi contenitori oppure portali nei luoghi destinati alla loro raccolta 4 se viaggi in automobile nelle aree protette non uscire dalle piste tracciate 5 non pescare e non raccogliere conchiglie o coralli 6 non spezzare rami di corallo con maldestri movimenti durante le immersioni 7 non dare da mangiare ai pesci alterando, così, il loro equilibrio biologico: essi sanno soddisfare da soli i loro fabbisogni alimentari 8 non toccare con le mani i coralli 9 non usare sapone o detersivi sulle spiagge 10 evita di camminare sulla barriera corallina ed entra in acqua utilizzando, quando esistono, i pontili o le apposite passerelle. I RIFIUTI E IL TEMPO….. I rifiuti dispersi nell’ambiente possono rimanervi anche per secoli, leggete: SIGARETTE CON FILTRO 2 anni SIGARETTE SENZA FILTRO 3 mesi FIAMMIFERI 6/10 mesi BOTTIGLIE DI VETRO oltre 4000 anni LATTINE DI ALLUMINIO 20/100 anni BOTTIGLIE DI PLASTICA 100/1000 anni FAZZOLETTI DI CARTA 3 mesi SACCHETTI DI PLASTICA 100/1000 anni TORSOLI DI MELA 3/6 mesi CARTE TELEFONICHE 1000 anni GOMMA DA MASTICARE 5 anni GIORNALI E RIVISTE 4/12 mesi La prossima volta che usciamo di casa pensiamoci su prima di “usare” il nostro delicato mondo come una pattumiera!!!
  2. STOP SPARI IN PIEMONTE. ANCHE PER I CAPRIOLI Fino al 14 settembre. Il Tar dà ragione ad ambientalisti ed animalisti. 7 settembre 2006 - Il TAR del Piemonte ha accolto oggi tutte le censure alla delibera della Giunta Regionale del Piemonte, avanzate nel ricorso presentato da LAC, Legambiente Piemonte, ENPA e Associazione Familiari e Vittime della Caccia in rappresentanza del Comitato “BASTA con questa CACCIA” per quanto riguarda la caccia di selezione agli ungulati e l’attività venatoria nelle aziende private. Il Tribunale Amministrativo regionale ha sospeso integralmente e con effetto immediato l’esecuzione di tutti e due i provvedimenti impugnati. Per quanto riguarda gli ATC e i CA sono stati sospesi: - i piani di abbattimento selettivo degli ungulati - le variazioni del carniere stagionale - la modifica dei periodi venatori Per quanto riguarda le Aziende private (AFV e AATV) il TAR ha sospeso: - i piani di abbattimento selettivo agli ungulati - l’elenco delle specie cacciabili - la modifica dei periodi venatori Il TAR ha ritenuto l’istruttoria della Regione Piemonte carente e non corretta ordinando alla stessa di consegnare ulteriore documentazione rimandando alla Camera di consiglio del 4 ottobre 2006 ulteriori valutazioni e decisioni. Da oggi tutti i fucili devono tacere in tutto il Piemonte. “ Deve cambiare di qui in l’approccio alle tematiche legate alla protezione della fauna da parte della Regione Piemonte a cominciare dall’accoglimento della moratoria della caccia alle specie della tipica fauna alpina (gallo forcello, pernice bianca, lepre variabile, coturnice) giunte ormai sull’orlo dell’estinzione” – ha dichiarato Roberto Piana a nome del Comitato appena avuta la notizia della clamorosa vittoria giudiziaria. Coordinamento regionale "BASTA con questa CACCIA" L.A.C. Lega per l'abolizione della caccia; Animalisti Italiani - Peta; A.T.A. Associazione Tutela Animali; A.P.D.A. Associazione per i Diritti degli Animali; E.N.P.A. Ente Nazionale Protezione Animali; L.A.V. Lega Anti Vivisezione; Legambiente Piemonte; L.I.P.U. Lega Italiana Protezione Uccelli; Pro Natura; AgireOra Piemonte; WWF World Wildlife Fund
  3. mmm non è che ci sia carne di cane o gatto?? So che i cinesi li usano nella loro cucina
  4. no non ci vado se fossi sola mi organizzerei e sarei più attiva come te, ma purtroppo non sono sola già mi prendono per matta quando faccio piccole cose per gli animali figurati altro Che pizza a volte........ (riflessione ad alta voce)
  5. urca ciò anch'io mi sono sempre chiesta di cosa sono fatte, ma siete sicuri sicuri che sono di gamberi?? Ma daiiiiiiii non prendeteci in giro è impossibile!!!!
  6. Sabato 9 settembre 2006 ore 10:00 Brescia, Palazzo Broletto, sede dell'Ente Provincia di Brescia Scarica la locandina alla pagina locandina
  7. SANSONE

    Furto Cavallo

    mi dispiace dirlo ma saranno già in qualche pentola a cucinare tu hai novità?
  8. SANSONE

    Eutanasia

    io sono favorevole all'eutanasia, anche umana. Avevo un gatto di 15 anni, ad un certo punto si è ammalato di tumore. Abbiamo tentato di tutto...di tutto per tenerlo in vita.... per un po' di tempo si era ripreso poi invece niente, ha riniziato a stare male...anzi malissimo. Provevamo più dolore nel vederlo soffrire, che non quando abbiamo preso la terribile decisione di fargli l'eutanasia...almeno non avrebbe sofferto più. Quel giorno è stata dura, però almeno lui, il mio micetto POPI, ha finito di soffrire
  9. Visto che la polemica è rivolta a me ti rispondo che nessuno ti critica solamente il marcio per me non è in tutte le cose. Voglio avere anche una visione ottimistica della vita e delle cose, perchè se la pensassi sempre come te mi sarei già siucidata!!! stop
  10. oooooooooo finalmente qualcuno che non odia e ha paura di questi poveri orsi !!!! Per l'altro orso beh! me l'aspettavo, per me era solo questione di tempo che la cattiveria umana si metesse in azione
  11. bonghi??? Mi sembra tanto che vivi nella foresta di jumanji !!! a parte gli scherzi i parchi nazionali etc... dovrebbero essere pattugliati dalla guardia forestale per quello che ne so io e comunque in montagna, nelle colline e nei parchi è severamente vietato accendere fuochi o fare pic-nic se non nelle aree preposte. Quindi in situazioni come quelle da te descritte, a seguito di una denuncia, la polizia deve intervenire!!
  12. SANSONE

    Parere Legale

    O che dolci che sono questi cagnetti in bocca al lupo e vi auguro che tutto vi vada per il meglio. Abbiate fiducia l'AMORE VINCE SEMPRE!!!!
  13. Io ho trovato questo è già qualcosa, ma se qualcuno se sapersse di più .... INFORMATECI GRAZIE IL QUADRO NORMATIVO ITALIANO L'organizzazione dello Stato in Regioni, prevista dalla Costituzione, che ha trovato attuazione a partire dagli anni Settanta e si è completata con il DPR 24 luglio 1977, n. 616, ha comportato tra l'altro, il trasferimento alle Regioni delle competenze relative alla protezione della natura, alle riserve e parchi naturali e all'urbanistica. I parchi nazionali e le riserve naturali di importanza nazionale sono rimaste di competenza dello Stato, così come la protezione del paesaggio e del patrimonio storico ed artistico. Per ogni parco nazionale una apposita legge istitutiva definisce le finalità, la regolamentazione delle attività, il regime autorizzativo e la struttura dell'ente di gestione. Nello stesso anno 1922 in cui ebbe inizio l'istituzione dei parchi nazionali, fu promulgata in Italia la prima legge sulla protezione del paesaggio e dei siti naturali, ispirata ad una concezione di tutela di elementi ìeccezionaliî per il loro valore essenzialmente estetico ed educativo - modificata con la legge 29 giugno 1939, n. 1497 sulla protezione delle ìbellezze naturaliî, tuttora vigente e integrata con la legge 8 agosto 1985, n. 431. La tutela della natura e del paesaggio nasce e resta per lungo tempo in Italia separata dalla pianificazione del territorio. Storia, arte, paesaggio e natura, da una parte, e città e territorio dall'altra restarono separati in sfere autonome, affidati a responsabilità di diverso livello di governo (centrale e locale) e gestiti con strumenti diversi (vincoli legali e piani). A partire dagli anni sessanta vennero predisposte numerose proposte legislative di iniziativa parlamentare o di organismi scientifici e ambientalisti per una legge quadro nazionale sulle aree protette. Un sintetico richiamo delle principali tappe dell'iter legislativo che ha portato solo nel 1991 all'approvazione della legge-quadro nazionale può dare conto dell'evoluzione culturale e politica che la protezione delle aree naturali ha subito nel tempo, a partire dalla proposta di legge Ciffarelli del 1970, che ha rappresentato la traccia per successivi progetti. Tale proposta mentre considerava ancora i parchi come elementi isolati ed eccellenti da conservare, già introduceva l'esigenza della pianificazione del parco articolata per zone (zona di riserva integrale, zona di riserva generale, zona di protezione e controllo). Progetti di legge immediatamente successivi, dei primi anni Settanta (quello del Ministero dell'Agricoltura e Foreste e quello d'iniziativa parlamentare), oscillavano tra la volontà di recuperare il ruolo ministeriale nella politica dei parchi nazionali e l'individuazione dell'autonomia regionale per i parchi naturali. Veniva ribadita l'esigenza della pianificazione del parco ed emergeva come elemento di differenziazione tra parchi nazionali e regionali la finalità prevalentemente conservativa dei primi e quella anche ricreativa e turistica dei secondi. A seguito del completamento della regionalizzazione nel 1977, si moltiplicarono i disegni di legge quadro nazionale in materia di parchi, facendo emergere una contrapposizione tra tesi ìcentralisteî e ìregionalisteî, mentre alcune regioni iniziavano a formare una propria legislazione sui parchi e ne avviavano l'istituzione (Lombardia, Piemonte, Toscana). Nel corso degli anni Ottanta il problema della tutela delle aree naturali si inserì nel quadro più generale della tutela dell'ambiente naturale (progetto di legge Melandri del 1983). Anche le finalità della legge si modificarono, da quella strettamente conservazionistica a quella comprendente, oltre alla conservazione, la valorizzazione e l'ampliamento del patrimonio naturale, cui avrebbero dovuto concorrere iniziative statali e programmi regionali. Venne delineata in questa sede la proposta del piano del parco con la relativa zonizzazione e del programma di sviluppo del parco. Sembra affermarsi in questo momento una volontà di intervento attivo per la conservazione e valorizzazione delle aree protette e per l'integrazione della tutela con lo sviluppo delle comunità locali. Nel 1986 l'istituzione del ministero dell'Ambiente consente di recuperare parte del ritardo accumulato nei riguardi degli altri paesi europei. Per quanto concerne le aree protette, il risultato più concreto è rappresentato dall'istituzione, tra il 1986 e il 1989, di sei nuovi parchi nazionali. Nel 1991 giunge all'approvazione la legge-quadro 6 dicembre 1991, n. 394 sulle aree protette. In Italia, la legge quadro del 1994 assegna in generale alle aree protette un ampio ventaglio di finalità, tra cui quella dell'´applicazione di metodi di gestione o di restauro ambientale idonei a realizzare una integrazione tra uomo e ambiente naturale, anche mediante la salvaguardia dei valori antropologici, archeologici, storici e architettonici e delle attività agro-silvo-pastorali e tradizionaliª. In particolare la comunità del parco, l'organo consultivo e propositivo dell'Ente parco, costituito dai presidenti delle regioni e delle province, dai sindaci dei comuni e dai presidenti delle comunità montane interessate, ha il compito di promuovere ìnel rispetto delle finalità del parco, dei vincoli stabiliti dal piano e dal regolamento del parco (Ö) le iniziative atte a favorire lo sviluppo economico e sociale delle collettività eventualmente residenti all'interno del parco e nei territori adiacentiî. Queste formulazioni sono abbastanza generiche da dar spazio alle ben più precise determinazioni assunte da molte Regioni, in particolare quelle che per prime si sono impegnate nelle politiche dei parchi, come la Lombardia, il Piemonte, l'Emilia-Romagna, anche assai prima della legge quadro nazionale, per i parchi regionali. Cosicché l'esperienza dei parchi regionali italiani, ha assunto fin dall'inizio una netta caratterizzazione a favore di una concezione dei parchi assai più volta alla valorizzazione che alla passiva conservazione delle risorse naturali. Con la regionalizzazione, compiutasi alla metà degli anni Settanta, ha preso avvio in Italia l'attività di produzione legislativa regionale e di istituzione e gestione dei parchi naturali. Molte regioni hanno introdotto la pianificazione dei parchi naturali, quasi vent'anni in anticipo rispetto alla legislazione nazionale. Notevolmente diversificata è la mappa delle aree protette tra le varie regioni: si evidenzia una concentrazione di aree protette nel settore settentrionale (il 68,7% dei parchi regionali complessivi), mentre i settori centrale e meridionale mostrano carenze (rispettivamente, il 14% e il 17,3% dei parchi regionali complessivi). I tipi di ambiente tutelati a livello regionale sono in netta prevalenza montani; circa il 69% delle aree protette complessive comprende infatti ambiti montani o alpini, e fluviali e soltanto il 2% circa comprende aree costiere e insulari, nonostante la grande estensione del sistema costiero ed il significativo patrimonio insulare. Pur tra molti squilibri e contraddizioni, l'attività regionale ha portato in circa 15 anni, a quintuplicare la superficie protetta dei parchi nazionali: oggi esistono circa 200 aree protette (escluse le riserve), con una superficie complessiva di 1.467.000 ettari contro i 253.937 ettari dei cinque parchi nazionali di vecchia istituzione, a cui si aggiungono i nuovi parchi nazionali che coprono una superficie di circa 840.000 ettari. Notevole rilevanza ha assunto inoltre l'attività di pianificazione dei parchi, divenuta in alcune regioni prassi ordinaria. Spiccano, per l'attività di pianificazione, le regioni Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia Romagna, provincia di Trento, Toscana, Friuli Venezia Giulia, mentre non hanno ancora avviato la pianificazione le regioni meridionali e numerose regioni dell'Italia centrale. Diversificate, anche nell'ambito della stessa regione sono poi le forme di gestione delle aree protette, anche se accomunate da una rappresentanza delle popolazioni locali all'interno degli organismi di gestione. La forma più semplice è quella di affidare in delega ai comuni le funzioni di direzione e di amministrazione della tutela, una modalità che viene utilizzata per le aree di limitata estensione nelle Regioni del Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia Romagna, Lazio e Campania. In alcune regioni, invece, vengono istituiti Comitati di coordinamento (Liguria, Toscana, Abruzzo), affidando a rappresentanti di comuni, province e comunità montane la tutela delle aree protette, senza costituire un vero e proprio ente strumentale. Più diffusa è la forma di affidamento della gestione a consorzi degli enti locali (Lombardia, Piemonte, Liguria, Lazio). Ulteriore forma di gestione è la costituzione di un ente autonomo di gestione costituito da rappresentanti delle autonomie locali (Piemonte, Liguria, Sicilia, Provincia di Trento). Unico caso in Italia, la provincia di Bolzano provvede direttamente alla gestione delle proprie aree protette. -------------------------------------------------------------------------------- sorry oggi son proprio dislessica!!!
  14. già infatti come mai tanta paura dl mare??? Si è vero che sono un po' marini ma almeno al mare ci pensano loro alle terra le persone come te!!!
  15. Io ho visto in "esecuzione" quelli coi coati e mi cheidevo di che tipo fossero quelli sui primati, tutto qui Sansone non c'è problema, hai ragione, anzi scusami se sono sembrato un po' scortese, non era mia intenzione te lo assicuro non preoccuparti io giro in questo forum perchè da persone come te, Vale, Andrea, flessio (il prof), Cagno Stefano per non citare gli altri, imparo tante cose e nel mio piccolo cerco di contribuire con quello che sò
  16. Cavolo Vale non pensavo che avessi tutte queste risorse sei magnifica, sto parlando con una celebrità mi mandi un tuo autografo?? Originale per inteso Hai mai pensato di "arrolarti nella squadra" di greenpeace e farlo come lavoro? Io se ne avessi la possibilità ci penserei, magari farei il mozzo visto che non ho, purtroppo, grandi studi in merito alle loro campagne, però sono una ragazza che apprende facilmente e velocemente le cose. Quindi con il tempo imparerei, ho buona volontà..................
  17. Sì, ho visto degli arricchimenti per coati di recente che consistevano nel mettere dei topi morti in scatole di cartone chiuse, lanciarle poi agli animali stimolando così l'istinto dell'animale di cercare il cibo (istinto che in cattività non avrebbe). Mi sembra anche di aver capito che esistono diversi tipi di arricchimenti e che ogni specie ha il suo, ma cercavo maggiori informazioni se qualcuno se ne intendeva scusate ma lasciarli in pace a vivere la loro vita tranquillamente senza tanto r***rgli no ah!?!?!?!? chiudo io la penso diversamente .... ma che c'entra? L'argomento del topic era un altro. A parte che se avessi letto avresti capito che gli arricchimenti hanno proprio la funzione di stimolare quei comportamenti che in cattività non avrebbero in modo da poterli poi reimmettere nel loro ambiente naturale urca ciò avevo capito male comunque grazie a Vale ho capito, sai non tutto siamo afferrati in certe cose!
  18. Per Vale/Akira: ci devi andare e poi farci un resoconto di com'è andata ok?? A GENOVA LA RAINBOW WARRIOR, NAVE 'PIRATA' DI GREENPEACE 13 giu 06 Da dopodomani per nuove campagne. 13 giugno 2006 - Arrivera' a Genova il 15 giugno la nave di Greenpeace, "Rainbow Warrior". Sara' ormeggiata al Porto Antico, vicino all' Acquario. L'ammiraglia di Greenpeace arriva nel Mediterraneo nell ambito di una spedizione che vede le imbarcazioni dell associazione Esperanza, Arctic Sunrise e Rainbow Warrior solcare i mari dei cinque continenti. Dopo aver lottato contro le baleniere nel mar Antartico e i pescherecci illegali in Africa, la "Rainbow Warrior" iniziera' il tour di tre mesi del Mediterraneo proprio da Genova. La navigazione proseguira' in Italia, Grecia, Turchia, Libano, Israele, Francia e Spagna. Nello stesso periodo e' nel Mediterraneo anche l'Esperanza, ex nave da guerra, la piu' moderna della flotta di Greenpeace. Giovedi' e' anche prevista a bordo una conferenza stampa internazionale con la presentazione del rapporto "Riserve marine per il Mediterraneo" e si potra' visitare la nave. Il giorno dopo si terra' all Acquario di Genova un seminario sulla conservazione delle risorse del Mediterraneo. L obiettivo della spedizione di Greenpeace e' ottenere la creazione di una rete di riserve marine e far scomparire le attivita' piu' pericolose come la pesca illegale delle spadare. La bellezza del Mediterraneo deve essere protetta, anche grazie a una rete di riserve marine. Le aree protette oggi sono meno dell 1% del Mediterraneo molto meno del 25/50% raccomandato dagli scienziati. Greenpeace si batte per ottenere una rete globale di riserve marine che comprenda il 40% degli oceani del mondo e il 40% del mar Mediterraneo. (ANSA)
  19. Sì, ho visto degli arricchimenti per coati di recente che consistevano nel mettere dei topi morti in scatole di cartone chiuse, lanciarle poi agli animali stimolando così l'istinto dell'animale di cercare il cibo (istinto che in cattività non avrebbe). Mi sembra anche di aver capito che esistono diversi tipi di arricchimenti e che ogni specie ha il suo, ma cercavo maggiori informazioni se qualcuno se ne intendeva scusate ma lasciarli in pace a vivere la loro vita tranquillamente senza tanto r***rgli no ah!?!?!?!? chiudo io la penso diversamente ....
  20. se per voi l'animale è tutto questo... l'uomo cos'e'? niente al confronto, è un essere piccolo piccolo
  21. credo di non avere capito ti puoi spiegare un po' meglio
  22. molto belle le avevo già sentite queste e tante altre..... Gli animali a differenza dell'uomo sanno: AMARE, DANNO SENZA CHIEDERE NULLA IN CAMBIO, SONO FEDELI, NON TRADISCONO, HANNO UN'ANIMA......
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