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I Cavalli Imparano Dai Propri Errori?


ela

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La domanda mi sorge spontanea. Secondo voi i cavalli imparano dai propri errori?

Parliamo di brutte esperienze. Un'azione che lo ha portato a cadere, ad esempio, una sgroppata che lo ha fatto rimanere in difficoltà ecc. Non parlo delle paure ma di intemperanze che gli si sono rivoltate contro.

Secondo la vostra esperienza una brutta avventura causata da un suo comportamento può insegnare al cavallo a non ripeterlo più?

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Io credo che imparano fino ad un certo punto...

Lilly ad esempio una volta si è fatta un po' male ad un zampa con un trattore...

La tenevo alla longhina mi sono distratta un secondo e lei si è fatta male,nulla di che,un piccolo graffio...

Da quel giorno quando vedeva il trattore rosso si spaventava molto...poi con molta calma la facevo annusare,e pian piano la paura le è passata.

In questo caso la paura associata ad una cose che le ha fatto male si può dire che ha "capito"...

Però se un cavallo dovesse farsi male che so io in una sgroppata o altro non credo capirebbe...

Fortunatamente Lilly ed io non abbiamo mai avuto brutte esperienze e quindi non posso dirvi con precisione...

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Certo che imparano, ed è proprio questa caratteristica (che comunque è legata alla sopravvivenza nella vita naturale) che sfruttiamo nell'addestramento.

Mi spiego.. immagino che tutti abbiano sentito parlare di "comodità-scomodità".

Prendiamo magari un cavallo un po' capriccioso o pigro. Se fa ciò che gli chiediamo (mettendo per scontato che non ci siano errori di sorta da parte nostra mentre formuliamo la richiesta) noi gli diamo comodità, ad esempio smettendo di farlo lavorare, dandogli una carezza, ecc.

Se il cavallo invece dovesse rispondere scorrettamente ad una nostra richiesta o non dovesse rispondere affatto, noi gli creiamo una scomodità. Il senso è: "non vuoi fare questo esercizio? Ok, te ne faccio fare uno che ti costa più fatica".

In questo modo il cavallo impara che se non ci accontenta subito, gli toccherà fare qualcosa di più complicato o faticoso.

Impara dai suoi errori.

Poi è chiaro, come nelle persone e per qualsiasi altro animale, ogni soggetto avrà una sua velocità di apprendimento e di riconoscimento dell'errore..

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Io avevo inteso la domanda di ela in un altro modo però,Lady...

Duqneu chiedo,parliamo del cavallo insieme all'uomo o del cavallo e basta??

Perchè se la domanda è,ad esempio: se un cavallo si fa male in paddock da solo per un qualsiasi motivo,la volta dopo starà attento a non fare la stessa cosa??

Io avevo capito una cosa del genere...

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I cavalli imparano per associazione in una maniera incredibile.

Il punto è se succede qualcosa, cosa collega il cavallo a quall'evento?

Tipo se un cavallo davanti a trattore si impenna e si ribalta, mi sa che più probabilmente si ricorderà del trattore che non dell'impennata...

E' molto sottile la domana di ela.

Come risposta su due piedi metterei assolutamente si...

Ma appunto bisognerebbe vedere con gli occhi di un cavallo per capire quali tipi di eventi- risposta associa.

Per noi umani non è così facile , sia per motivi evolutivi, che appunto di comportamento e ragionamento...

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Infatti la mia domanda era proprio come l'ha capita Martina.

Faccio un'esempio: il giovane cavallo attacato sgroppa per esuberanza, scavalca con un'arto una stanga e conseguentemente si siede, cade e rimane anche male dell'accaduto. Ha capito che sgroppare non è stata l'idea migliore della giornata?

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Secondo me assolutamente si...

Si vede anche moltissimo con i puledri che iniziano ad imparare bene a galoppare e si divertono a fare evoluzioni per aria da lasciar a bocca aperta...

Esempio di Zenia:

All'interno di un paddock i cavalli hanno fatto il loro bagno e in quel punto di solito è sempre scivoloso e sicuramente il miglior modo di passarci non è certo al galoppo! Ma lei non lo sapeva...e via ci passa come una matta a freccia...conseguenza: BUM IN TERRA...si rialza e trotterella con un'aria stizzita verso la mamma. Si conforta un pò e riparte...arriva li veloce veloce..una bella frenata, ci trotterella sopra e poi riparte..

Questo non è imparare dalla sua caduta?? Da allora cadute ne ha fatte altre, le prime settimane era sempre in terra, ma in quel punto c'è sempre passata piano piano...eheh...

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Secondo me dipende molto dalla sirtuazione e dal contesto, nell'esampio di Ela, mi viene da pensare che il giovane cavallo non imputerà la brutta dissaventura al fatto di aver sgroppato, ma più ad essere attacato e quindi degli oggetti che lo ingombrano etc etc

mentre con l'esempio fatto da Sara s'intuisce, si deduce benissimo che la piccola Zenia, abbia imparato la lezione..

A priori non direi ne sì ne no!!

Eris

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Magari avesse imparato a non sgroppare quando è attaccato sarebbe esattamente quello che mi chiedevo ( l'altro cavallo sgroppa solo montato). Zenia ha capito che in quel punto del paddok non si galoppa cioè ha capito dove è stato il suo errore .

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allora sono sicurissima che il cavallo impari associando un evento a una conseguenza.

Non è detto che però colleghi che la causa di una determinata conseguenza sia stato un suo errore.

Come l'esempio di zenia: la cavallina era da sola, libera e ha capito che è dipeso unicamente da lei.

Ma un cavallo attaccato potrebbe spaventarsi appunto di altri fattori. Come la carrozza, o un rumore che ha sentito prima di aver sgroppato e collegare quello all'incidente.

Porto l'esempio di una conoscente. Facendo lavoro in piano il cavallo ha scartato per un eccesso di energia, ed è finito con un piede su una barriera a terra. Questo lo ha fatto ruzzolare in modo mirabolante.

Il cavallo non ha collegato lo scarto al brutto evento, ma ha attribuito la colpa alla barriera. E da quel giorno non si avvicina più a nessuna barriera. Però vi assicuro che continua a scartare e impennarsi, se si cerca di avvicinarlo a un ostacolo.

Il cavallo ha imparato qualcosa, ma ha collegato cio che è successo non alla sua difesa, ma all'oggetto che lo ha fatto cadere.

Per questo dico che dovremmo vedere con gli occhi di un cavallo, per capire cosa lui associa.

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Scusate...a volte la fretta gioca brutti scherzi...eheh...non avevo capito bene la domanda...

In effetti nel caso in cui al cavallo capitino incidenti come quello descritto da ela o da samer la penso come samer...il cavallo associa il dolore all'oggetto e non alla sua rallegrata....

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quotissimo samer che ha fatto l'esempio giusto. Non è un'oggetto il probelma ma il suo comportamento. Il genio equino imputa l'incidente all'oggetto eventualmente, non alla sgroppata. Ok in questo caso lui faceva confusione perchè altri cavalli nitrivano, della carrozza non glie ne frega nulla perchè è già stato riattaccato senza il minimo problema = non ha capito nulla è caduto e basta. Sarò educata. accidenti, mi sapettano anni difficli..............................................................................................

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