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Allevare Inseparabile All'imbecco


Silvia

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Ciao ,

Alimentare in modo corretto un nidiaceo è impresa tutt'altro che semplice, bisogna non solo aver già avuto esperienza d'allevamento, ma anche avere tanto tempo a disposizione, in quanto, soprattutto se il volatile è ancora implume, necessiterà di continui controlli, frequenti imbeccate, continue pulizie del nido artificiale, ambiente riscaldato. In molti casi è d'obbligo l'uso di gabbie termostatizzate, una sorta di piccole incubatrici in grado di mantenere la temperatura attorno ai 27-30 C°, con una giusta umidità (per non rischiare la disidratazione del futuro pennuto), pena il sicuro insuccesso e il decesso dell'animale nel giro di poche ore.

Io eviterei di assumermi questa responsabilità, se non avete la possibilità di dedicargli, almeno, mezz’ora ogni tre-quattro ore per tutta la giornata e per più giorni! (fino a 2 mesi per gli inseparabili!). Particolare cura deve essere posta alla pulizia degli attrezzi con i quali si somministra il cibo, in quanto molto spesso si veicolano con esso germi patogeni (funghi e batteri), causa di gravi enteriti, che determinano l'indebolimento del soggetto o anche la morte. Per non diffondere malattie, dovranno così essere puliti e disinfettati, ogni qualvolta si termina l'imbeccata, o si passa da un animale all'altro.

All'inizio è indispensabile affidarsi ai consigli di un allevatore esperto, e magari poter vedere come si fa ed informandosi delle tante difficoltà cui andrete incontro.

Successivamente è necessario studiare un serio e responsabile programma di allevamento.

Se intrapreso correttamente, l'allevamento a mano di uccelli domestici necessita di molto tempo a disposizione, di denaro, di pazienza ed esperienza.

Chiedo pazienza e di leggere con molta calma questi articoli e di fare una piccola pausa riflessiva sull’allevamento a mano (artificiale) e svezzamento dei piccoli:

www.pappagalli.ch/Allevare%20allo%20stecco.htm

www.pappagalli.ch/allevamentocenerinigruppo.htm

www.worldparrottrust.org/italia/html/allevare_i_propri_piccoli.html

Non è assolutamente facile né possibile scrivere in un forum come allevare pappagalli, soprattutto quando vi sono diversi pappagalli (specie) provenienti in natura da diversi ambienti e regioni che richiedono ognuno, una cura particolare nell’alimentazione e modo di allevamento e tempi di svezzamento (dai 2 ai 6 mesi!).

IN GENERALE (es. per calopsitte o inseparabile)

Questo “articolo” è in generale fittizio con le basi più elementari, ma vi sono moltissime altre cose che andrebbero conosciute e aggiunte, ma non possibile farlo in un testo scritto, con possibilità di malinterpretare le cose, senza contare che veramente per ogni specie vi sono delle differenze dall’allevamento all’alimentazione!

”Sono necessarie delle speciali 'scatole', vere e proprie nursery, dove far soggiornare gli esemplari più giovani. Queste scatole di plastica, di forma rettangolare, hanno la caratteristica d'includere due lampade, del tipo per acquario, di 15 watt ognuna, per permetterne il riscaldamento.

Le nursery, se artigianali, devono essere riempite con un asciugamano assorbente, che deve essere sostituito tutti i giorni. A livello professionale è necessaria anche la presenza di un'incubatrice per le uova.

I piccoli possono essere alimentati mediante un cucchiaio o una siringa.

Durante i primi 15 giorni vanno imbeccati 6/7 volte al giorno (circa ogni 2-3 ore) e la temperatura del cibo non deve superare i 45°C (altrimenti c’è il rischio di bruciare il gozzo) e non deve essere inferiore ai 36°C (disturbi di digestione). A partire dalla 3 settimana il numero delle beccate deve progressivamente diminuire, mentre la densità del prodotto deve aumentare, e verso i 35 giorni includendo nel cibo i semi scorticati e macinati finemente.

Quando i piccoli avranno raggiunto i 45 giorni si procederà con 2 imbeccate al giorno.

E' buona norma fornire anche dell'acqua (oligominerale), mediante un contagocce, in ragione di 1-2 gocce dopo ogni imbeccata, sia per prevenire eventuale disidratazione, che per pulire l'interno del becco dai residui di cibo.

Durante lo svezzamento fornire quotidianamente vitamine, sali minerali, osso di seppia. Un paio di volte la settimana, mele ben mature o carota. Quando saranno completamente svezzati, smetteremo i schiacciare i semi. In questo stadio sarà buona norma abituare i piccoli a consumare tutta i tipi di semi componenti la miscela.

I pullus vanno pesati ogni giorno e mantenere un agenda aggiornata sulla crescita del piccolo, aiuta a intervenire tempestivamente qualora sorgano probelmi.”

Ecco fatto, descritto sembra una vera sciocchezza eseguirlo, ma se non realmente necessario per urgenza (genitori aggressivi, abbandono nidiata, ecc..) non vedo motivo di eseguire l’allevamento a mano, tanto meno se non seguiti nei primi periodi da chi già effettua questo tipo di allevamento. Sono frequenti i casi in cui ho notato pullus morti per ustioni al gozzo, d’aria nel gozzo e patologie varie.

I motivi sono citati negli articoli suesposti che invito tutti a leggere.

Un conto è richiedere pareri per vedere le differenze fra i vari allevatori e magari discutere del tipo di alimentazione, un conto è descrivere e come eseguire l'allevamento artificiale !

Ciao *+++*

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Io ho provato con un soggetto svezzato dai genitori, rimangono pur sempre selvatici.......

Raggiunta la maturità sessuale gli agapornis tendono a ritornare ad essere mordaci. Ciò non toglie che si può comunque raggiungere un buon grado di confidenza con questi pappagallini, basta avere pazienza. ;)

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