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Oddio, la mia peggior figura.. beh, in verità sono due, capitate entrambe in gara. La prima è capitata circa 15 anni fa. Avevo accompagnato un gruppo di amici ad una gara, c'erano gimkane e gare di velocità tipo barrel e pole. Il mio puledro era in addestramento e non potendolo montare ero con il mio gruppetto di amici come "supporto psicologico".. C'era un aragazzo nuovo, che montava un cavallo della scuderia a dir poco esagitato. Mi domandavo chi fosse quella persona, dato che non l'avevo mai vista in giro. In pratica era un ragazzo che aveva letto della gara sul giornale e voleva partecipare. Ha chiamato e ha talmente insistito che gli hanno fornito il cavallo, che pero' non aveva mai montato in vita sua prima di quel giorno (bah, tralascio i commenti!). Infatti lo vedevamo in difficoltà perché il cavallo di fatto non era mai stato allenato, era montato solo in trekking. Questo poraccio si trovava in sella ad un animale che non faceva altre che sgaloppazzare a destra e sinistra e che non ne voleva sapere di fermarsi. Dopo un bel po' di rodeo, il tipo smonta, lascia lì il cavallo e se ne va incazzato proprio mentre c'era la chiamata per entrare in campo per la gara di barrel. È stato un attimo: i miei amici mi hanno messo in sella di peso e hanno dato una pacca sul sedere del cavallo che è partito a razzo nel campo. Non vi dico!! Ho passato la fotocellula iniziale ad un'andatura degna di un pony express, mi sono avvicinata al primo barile, ho girato, mi sono diretta verso il secondo solo che il cavallo ha puntato l'uscita. Una lotta per rimetterlo in traiettoria e alla fine... ho fatto un giro di campo ad un galoppo allucinante per poi uscire fra gli applausi di tutti. Che dire... come risultato ho totalizzato un barile a terra, due completamente saltati, 500 metri per fermare il cavallo e... tante risate per il pubblico. beh, nonostante tutti la parte più bella penso sia stato l'inseguimento dei miei amici da parte mia con una scopa in mano... beh, erano bei tempi, dove si pensava poco e si faceva.. troppo senza pensare troppo alle conseguenze... ;o) La mia seconda figuraccia, e sicuramente la migliore... risale alla prima gara con il bestiamo... quella volta sì che che ce le siamo fatte le risate............!!!!! Rimarrà negli annali...... non indovinere mai che è successo.............
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Non ho capito una cosa: quando il puledro è al paddock, lo divide con altri cavalli e/o puledri? Ha la possibilità quindi di socializzare e di rapportarsi con altri membri?
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Beh, evidentemente queste persone non hanno mai visto un aas montato da un bravo cavaliere: mi è capitato proprio quest'anno, a Verona. Era sera, stavo aspettando che iniziasse il Galà serale e passeggiavo tra i campi prova. o visto un cavaliere sardo che mi davvero incantata: un cavallo nevrile, ma leggero, agli ordini, un portamento pazzesco.. Bello, proprio stupendo! E se questo non bastasse, dai questo link a queste persone: http://www.ippicosardegna.it/Allegati/Il%2...%20Sardegna.htm In fondo troverai i risultati di alcuni aas, nelle differenti discipline. Penso che.. potrai zittire queste persone molto velocemente ;o)
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l'aas è un ottimo cavallo, sensibile, nevrile.. in genere poco adatto a principianti, ma in grado di dare emozioni forti e di donare tutto se stesso alla persona che si sa conquistare la sua fiducia. Comunque vi chiedo un po' di pazienza, sarà presto online la scheda di razza riguardante questo bel cavallo.
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Sì, anche io faccio come te Ela.. Vorrei aggiungere una cosa: solitamente quando si tiene la testiera dal sovracapo, spesso il braccio passa sopra la testa del cavallo, come si vede in questa pagina: http://www.cowboyway.com/HowTo/BridleAHorse.htm Certo, il cavallo deve essere abituato a fare questo, perché se si ha un cavallo che alza la testa hai voglia di tenere il braccio sopra le orecchie! ;o) Inoltre, importante: dal video non capisco o non riesco a vedere se durante l'operazione il cavallo è libero o trattenuto in qualche modo. Lasciare il cavallo libero è pericoloso: un rumore, un movimento brusco può fare scappare il cavallo, libero di allontanarsi senza controllo. Posso suggerire tre sistemi: - lasciare la capezza sotto la testiera (utile magari quando si va in passeggiata) - slacciare la capezza e farla scivolare sul collo (come nella pagina segnalata poco sopra, foto 2) e tenere la lunghina in mano - slacciare la capezza, ma lasciare le redini attorno al collo beh, questo non credo sia del tutto corretto, altrimenti non ci sarebbe possibile addestrare un cavallo! ;o) Mi spiego: mettendo il miele le prime volte, il cavallo associa l'imboccattura a qualcosa di piacevole. Esattamente come, quando un cavallo fa una cosa positiva, viene accarezzato o gli viene data una leccornia. Solitamente, per qualsiasi esercizio (e il mettere l'imboccatura è uno di questi) si procede a tappe, molti premi e tanta pazienza. Ogni piccolo passo viene premiato (se con la voce, il dolce, una carezza, o il riposo, poco importa nel discorso), e man mano, quando l'esercizio è acquisito, il premio viene ridotto. Se così non fosse, ad ogni nostra minima richiesta, dovremmo fermarci o complimentarci con il cavallo, anche se solo lo facciamo partire al passo. Nel caso specifico, le prime volte si mette il miele, poi quando il cavallo capisce che l'operazione è positiva, si prova a non metterlo, o a metterne di meno. E così, via, finché il miele non è tolto del tutto.
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Bene, ti ho inviato il manuale! Ho cancellato l'email per preservare la privacy.. ;o)
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Ciao Nixy!! Sì, Sì, ce l'ho il nuovo! è che il vecchio nome mi piace di più, eheh!! ;o) Xerylion, mandami un MP o un e-mail con il tuo indirizzo di posta elettronica e lo invio anche a te! Se hai domande, curiosità su questi splendedi animaletti chiedi pure!! Nixy poi è un'esperta!! ;o)
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Grazie per la domanda, che ci permette di imparare qualcosina di nuovo su questo prezioso alimento. Il miele è composto da diversi zuiccheri (glucosio e fruttosio), minerali (magnesio, potassio, calcio, cloruro di sodio, ferro, fosfati e zinco) e vitamine (B1, B2, C, B6, B5 e B3). Ha ottime doti, poiché ha un'assimilazione molto veloce (se diluito con l'acqua, entra nel circolo sanguigno in soli 7 minuti!) poiché i suoi zuccheri si possono trasformare in altri tipi di zuccheri più assimilabili (tipo il glucosio) che aumentano le performances del cervello. È ottimamente sopportato dagli stomaci più sensibili e agevola il funzionamneto di intestino e reni. Contiene il 40% in meno di calorie rispetto alla zucchero e quindi non ha un grande effetto ingrassante. La pappa reale si utilizza in casi di debolezza o di invecchiamento. Ecco gli effetti che dovrebbero suscitare i vari tipi di miele: Miele di castagno: migliora la circolazione sanguigna Miele di eucalipto: antisettico delle via respiratorie ed urinarie Miele d’arancio: sedativo, calmante, antispasmodico Miele di rosmarino: stimola le funzioni epatiche e la digestione Miele di timo: antisettico, stimola le funzioni digestive, tonifica, facilita il recupero fisico Miele di tiglio: sedativo, favorisce il sonno, calme il dolore Oltre all'assunzione orale, si dice che il miele abbia poteri emolienti e cicatrizzanti. Si applicherebbe dunque sulle ferite (abrasioni, tagli o bruciature) lavate e disinfettate per aiutarne la guarigione. Tra gli effetti postivi del miele, tengo a ricordare anche un trucchetto, ossia quello di spalmarlo sull'imboccatura quando il cavallo rifiuta di farsi imbrigliare. ;o) Attenzione che, in ogni cosa, il troppo non fa mai bene...
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un abisso non proprio.. che differenza abissale vedi di assetto nelle due immagini? http://www.aqha.com.au/i/disc_WesternRiding.jpg http://www.horseshowsbythebay.com/Design/A...ssage%20500.jpg Ma questo è un altro discorso.. ;o)
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Ciao Kyubi, benvenuto nel forum!! Hai un furetto? Dai, raccontaci qualcosa di lui! Ricordati che i furetti sono animali strettamente carnivori e qualsiasi cosa che non sia carne deve essere dato, se proprio non puoi farci a meno, con la massima parsimonia. Per il manualfuretto, te lo invio volentieri, mandami pure tramite e-mail o messaggio privato il tuo indirizzo di posta elettronica. A presto!
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Forse intendi il knabstrup, un cavallo dalle origini Danesi ;o)
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Certo, ci sono maniscalchi bravi, e altri meno, come ci sono dottori bravi e altri meno, ecc... Beh, dipende.. ogni cavallo è a sé (per fortuna, eheh).. la mia amica faceva endurance e ha dovuto riferrare per il motivo del tallone basso. Il cavallo del mio maniscalco (che tiene tutti i suoi cavalli scalzi) ha dovuto riferrare proprio per il problema delle continue sobbattiture. Nonostante sia stata sempre sferrata, il "callo" è troppo fine e non sopporta più questa situazione. Un'altra cavalla è stata di nuovo ferrata perché anche stando al paddock (con il tempo di passaggio già terminato da un pezzo) l'unghia si consumava ad una velocità impressionante. Non si può inoltre pretendere di sferrare un cavallo che passa la maggior parte della sua giornata nel box.. Al contrario, ho visto un cavallo con un problema ai piedi che non si riusciva a capire da dove provenisse, e che con la sferratura è completamente rinato! Il nostro FM, che si raggiungeva continuamente e si strappava le ferrature nuove in un paio di settimane non ha più avuto problemi sferrato, e non si raggiunge nemmeno più! In definitiva, secondo me la sferratura è la strada da favorire, sempre se il cavallo (la condizione dell'unghia e quella di vita) lo consente. Se questo non è possibile.. pace, si passerà ai ferri. ;o)
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Sinceramente non vedo perché scandalizzarsi.. le razze americane, come i QH, gli appaloosa e i paint sono versatili per definizione. Non dimentichiamo le gare di english che fanno parte delle discipline western.. Quindi non ci trovo niente di male.. magari un appaloosa non potrà avere nel dressage le doti di un tedesco, o non potrà saltare ostacoli di 2 metri.. ma nelle categorie medie, con un buon addestramento penso che possano arrivare a fare la loro bella figura. Inoltre, non ho mai visto un cavallo che si gira per vedere se la sella che gli hai messo è western o classica... Una volta che si monta con leggerezza e rispetto, non vedo il problema! ;o)
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Certo, un maniscalco potrebbe essere tentato ad indirizzarti sempre verso la ferratura, dato che gli porta più soldi.. ma questa è una questione soggettiva, nel senso che oggi è una pratica sempre più diffusa e un numero sempre maggiori di maniscalchi vi si adattano. Per il fatto che la tua barefooter sia anche veterinaria.. penso che starei tranquilla anche io al tuo posto, poiché ha una formazione completa, e sono sicura che se vedesse un problema nella tua cavalla e se lo ritenesse necessario, saprebbe consigliarti di riferrare.. Inoltre non dimentichiamo che quando il maniscalco arriva, controlla anche lo stato generale del piede e sa affrontare malattie o problematiche riguardanti l'arto. Sono due cose che un barefooter che ha seguito due corsi non potrebbe fare. Molti cavalli vanno bene scalzi, non ho dubbi su questo. Ma quello che mi preme far capire è che non tutti i cavalli vanno bene scalzi. Non sono una rarità: ci sono cavalli con il tallone basso, altri che hanno l'unghia che si sfalda o si spacca, ad altri si consuma troppo velocemente, altri soffrono di costanti sobattiture, altri ancora hanno malattie particolari.. ne ho incontrati tanti così! In natura questi cavalli sarebbero condannati ad una britta fine.. Fortunatamente noi possiamo offrir loro una vita normale, magari con una ferratura, magari anche speciale... Quindi non demonizziamo la ferratura ;o)
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Grazie Ronni, ogni parere è prezioso! ;o) Qualcun altro..?
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Si, chiaramente dipende da soggetto a soggetto. Si calcola grosso modo un anno perché è questo il tempo che occorre per un ricambio totale dell'unghia ;o) La storia del barefoot.. beh, in realtà c'è sempre stato, è sempre esistito. Ultimamente si è creata un po' questa "moda" e per farla un pochino più "chic" si utilizzano termini americani. Pero', ripeto, sono anni che i cavalli vanno in giro scalzi. Ci sono corsi di barefoot, che ti insegnano a pareggiare, a regolare la crescita, ecc... il problema è che diverse persone fanno un paio di corsi e si sentono già pareggiatori professionisti. Voi fareste toccare il vostro cavallo da persone così? io nemmeno se mi pagassero! Perché.. il piede scalzo va bene, ma non per tutti i cavalli. I maniscalchi hanno comunque (dovrebbero avere) una formazione completa, e sanno vedere i problemi del piede da ogni sfaccettatura. Loro possono dare i consigli migliori, dire se un cavallo va bene scalzo, e quale no.
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Ci sono due tipi di scarpette: una è per le emergenze, quando il cavallo nei trekking perde un ferro e si deve tornare a casa, l'altra si usa in caso di cavalli sferrati che sono in fase di transizione o che si consumano tanto l'unghia. I primi tipi, quelli di emergenza, hanno misure standard (le misure equivalgono a quelle dei ferri) e si possono acquistare in negozi specializzati. Hanno pero' un problema: generalmente hanno allacciature alte e spesso a causa delle sfregamento ledono la pelle del cavallo. Inoltre, dato che i piedi dei nostri cavalli non sono uguali l'uno dall'altro, per essere sicuri di andar incontro ad ogni evenienza, nei trekking bisognerebbe portarsi QUATTRO scarpette! Piuttosto che spendere soldi così, consiglio di portarsi dietro il nastro adesivo in simil stoffa, quello nero, che si usa ad esempio per fasciare i bastoni da hockey. In caso di perdita di ferra, si gira più volte attorno al piede questo nastro adesivo, che protegge il piede e lo rialza proprio come se ci fosse un ferro. Situazione temporanea naturalmente, chiamare il maniscalco appena si arriva a casa. Ma ora parliamo dei secondi tipi di scarpette, quelli, se ho capito bene, che intende Sandokan. A differenza delle scarpette sopracitate, hanno il vantaggio di chiudersi a pressione, come gli scarponi sullo zoccolo. Questo porta il vantaggio che non ci sono ferite da sfregamento, ma presuppone che la scarpetta sia perfettamente adattata al piede. Questo tipo di scarpe si utilizza, appunto, nei cavalli che sono nel periodo di transizione, cioè quando hanno tolto i ferri da poco tempo e di conseguenza sono ancora molto sensibili al contatto con il terreno duro (immaginate di non mettervi più le scarpe e camminare sul greto di un fiume..). I cavalli hanno bisogno di un anno circa per adattarsi al loro nuovo stato, e le scarpette sono un ottimo aiuto quando si vogliono fare passeggiate lunghe senza torturare il cavallo. Si possono indossare anche in inverno, aggiungendo i ramponi per la neve..Pero' non sono propriamente sostitutive del ferro.. prima di tutto perché si possono mettere solo quando si lavora a cavallo: avendo una chiusura a pressione, stringono il piede del cavallo diminuendo l'afflusso del sangue. Se il cavallo cammina non ci sono problemi, perché quando mette il peso sul piede questo si allarga, mentre quando lo toglie il piede si stringe.. come una pompa insomma. Questo purtroppo non accade se il cavallo è nel paddock o se rimane fermo a lungo: la scarpa stringe, ma non c'è l'azione "a pompa" stimolata dal movimento.. e questo naturalmente può portare a gravi conseguenze. Parliamo ora di acquisti e prezzi... Come ti dicevo, il primo tipo di scarpette non deve andare a pennello al cavallo.. e se proprio vuoi spendere si possono trovare nei negozi specializzati in equitazione. Il secondo tipo invece.. è un po' più arduo. Prima di tutto il prezzo aumenta decisamente, inoltre bisogna adattare la scarpa al piede. Consiglio quindi di rivolgersi al proprio maniscalco, sia per l'acquisto, che per il primo adattamento. In seguito si possono fare delle piccole modifiche di larghezza-lunghezza direttamente sulla scarpetta, fino al prossimo pareggio. Si prende solitamente solo il paio per gli anteriori, perché è lì che grava la maggior parte del peso quando si è in sella. Dicevo che il prezzo è altino... si calcoli che la transizione dura circa un anno.. io le avevo prese per entrambi i cavalli e se le ho usate 10 volte è tanto.. sono ancora lì, praticamente nuove. Certo, se qualcuno è interessato all'endurance, è un altro paio di maniche...! ;o)
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Se ci si accorge subito del colpo di calore, si seguono i consigli spiegati finora: fermarsi in zona ombrosa e ventilata, dissellare, panno bagnato o ghiaccio sulla testa, docciature agli arti. Se il respiro ritorna normale, il problema si può facilmente risolvere. Se invece non ci siamo accorti in tempo e la temperatura sale oltre i 42° gradi, bisogna immediatamente chiamare il veterinario che vi darà le indicazioni del caso fino al suo arrivo. Solitamente si tratta di docciature totali con acqua fredda, intervallate da qualche minuto di passo. Ma vediamo di non arrivare mai a tanto...
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Cari utenti, è ora inserita nel libro delle razze anche quella de PRE (o andaluso). La trovate cliccando sul seguente link: http://www.animalinelmondo.com/animali/vedi.php?NewsId=1090 Che cosa ne ensate' QUalcuno ho avuto a che fare con questi splendidi cavalli? Raccontate!!!
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Per completare le schede già inserite, ci serverebbero fotografie delle seguenti razze: cob Colorado Ranger Connemara Dales Galiceno Jutland Morgan Paint horse Tennessee Walker Trottatore Orlov
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Che ve ne pare della scheda? Qualche commento? Avete qualche esperienza riguardante la vista del vostro cavallo? Dai, raccontate! ;o)
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ma come, nessun altro commento? Ok, aggiungo benzina sul fuoco... Tempo fa avevo tradotto dei brani dal libro "Les chevaux du Sahara", di E. Daumas, testi dell'Emiro Abd-El-Kadre, seconda edizione, 1853. Ecco come Dumas caratterizza l'arabo perfetto: il cavallo di razza è ben proporzionato, ha le orecchie corte e mobili, le ossa pesanti e fini, le guance sprovviste di carne, le narici larghe come la gola del leone, gli occhi belli, neri e sporgenti, l'incollatura lunga, il petto in avanti, il garrese coperto, i reni raccolti, le anche forti, le costole anteriori lunghe e quelle posteriori corte, il ventre incavato, la groppa arrotondata, i testicoli stretti e ben sporgenti, gli arti lunghi come quelli dello struzzo e muscolosi come quelli del cammello, le vene poco apparenti, lo zoccolo nero e di un solo colore, i crini fini e numerosi, la carne dura e la coda è grossa all'inizio e deléicata all'estremità. Deve avere, in conclusione, quattro cose larghe: la fronte, il petto, la groppa e gli arti. Quattro cose lunghe: l'incollatura, la parte superiore degli arti, il ventre e le anche. Quattro cose corte: i reni, i pastorali, le orecchie e la coda. Tutte queste qualità in un buon cavallo, dicono gli arabi, provano che l'animale è di razza e sicuramente che è un buon corridore, perché la sua conformazione è come quella del levriero, del piccione e del mahari (cammello corridore). La giumenta invece deve prendere: dal cinghiale il coraggio e la larghezza della testa, dalla gazzella la grazia, gli occhi e la bocca; dall'antilope la vitalità e l'intelligenza, dallo struzzo l'incollatura e la velocità, dalla vipera la pelle e la lunghezza della coda. Un cavallo di razza si riconosce da altri segni ancora. Non si riesce a fargli mangiare l'orzo in una "musette" (è quel sacco che si attacca dietro le orecchie del cavallo, e si riempie di mangine) che non sia la sua; ama gli alberi, la verdura e l'ombra, l'acqua corrente tanto da nitrire di gioia alla vista di queste cose. Raramente beve prima di aver agitato l'acqua, e se qualche ostacolo gli impedisce di fare qualcosa con i piedi, qualche volta s'inginocchia e lo fa con la bocca; ogni volta che contrae le labbra ha gli occhi sempre in movimento, alza e abbassa alternativamente le orecchie, e gira la sua incollatura a destre e a sinistra come se volesse parlare o domandare qualche cosa. Se un cavallo ha tutte queste caratteristiche, ha raggiunto la sobrietà e chi lo possiede è come se avesse due ali. Un tal cavallo non acconsentirà mai a coprire sua madre, sua sorella o sua figlia. E ora ecco le caratteristiche che cercava l'Emiro in persona in un cavallo arabo, poiché fosse da cosiderare perfetto: I cavalli, anche se appartengono alla stessa famiglia, sono di due specie differenti; la prima è la razza araba, l'altra è la razza Beradin (ndr. di razza comune, non araba) (...) Se un puledro ha come madre e come padre due cavalli arabi, è senza dubbio nobile, hoor. Se il puledro ha come padre un arabo e come jumenta una Beradin, prende il nome di hadjin. Se la madre è una giumenta araba, e il padre è un Beradin, il puledro è un meghrif ed è inferiore all'hadjin. Si vede dunque che il padre ha sempre un ruolo più importante. (...) Quando non hanno notorietà pubblica, è attraverso le prove, per la velocità unita al fondo, che gli arabi giudicano un cavallo, che ne riconoscono la nobiltà, la purezza di sangue; ma le forme rivelano anch'esse le loro qualità: il cavallo di razza è quello che ha: tre cose lunghe, tre cose corte, tre cose larghe, tre cose pure. Le tre cose lunghe sono: le orecchie, l'incollatura, gli arti anteriori. Le tre cose corte sono: l'osso della coda, gli arti posteriori e la schiena. Le tre cose larghe sono: la fronte, il petto e la groppa. Le tre cose pure sono: la pelle, gli occhi e gli zoccoli. Deve avere il garrese rilevato, i fianchi incavati e privi di carne. (...) La coda deve essere folta alla radice, in modo da riempire lo spazio tra le cosce. L'occhio deve inclinarsi come se volesse guardare verso il naso. La criniera gli copre la fronte come un velo. Le orecchie assomigliano a quelle dell'antilope spaventata in mezzo al suo gregge. Le narici laghe, i nodelli piccoli, il ciuffo fornito, lo zoccolo arrotondato, la forchetta dura e secca, il fettone spesso, l'unghia dura. se allunga l'incollatura e la testa per bere in un ruscello, un cavallo resta ben piazzato sui suoi quattro arti senza piegare una delle sue gambe davanti: si è sicuri che è perfettamente conforme e tutte le parti del suo corpo sono in armonia, e che è di razza.
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Il primissimo quadrupede che mi ha sopportato è stato un doppio pony che si chiamava Pony. Un baietto che praticamente effettuava tutti i battesimi della sella in scuderia. Già all'epoca aveva ormai 20 anni.. ormai non c'è più da parecchio tempo purtroppo... Poi sono passata abbastanza in fretta ai cavalli, e mi ricordo in particolare Clemente (un argentino leopad) e Asterix, un Hafllinger testardo come pochi.. ma che mi ha fatto divertire un sacco. Per quanto riguarda i trekking, ricordo in particolare Mara, un'altra haflinger ricciolina, dal piede sicuro e dal carattere d'oro. C'era poi Sajo, un bel FM che mi ha fatto penare le prime vole che l'ho montato... e poi 'era Furia, una giumenta sempre FM che al galoppo era un tormento (mai montato un cavallo così "dondoloso", eheh!) Il battesimo sulla sella a monta western l'ho fatto con un ex trottatore morello ritirato dalle corse: anche qui, un ritmo e una durezza da paura nella andature! Ma grazie a lui il trotto seduto con qualsiasi altro cavallo era come il paradiso, eheh!! Poi.. ricordo Sandy, una bella baietta QH, e, meraviglioso, lo stallone della T.....r che si chiamava se non erro Surenuff Duster: un gran bel cavallo!
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Qui c'è una discussione intera che tratta l'argomento. Buona lettura!! http://www.animalinelmondo.it/forum/index.php?showtopic=2336