
Earendil
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Innanzitutto...calma. Ora non ho letto tutto il topic, ma di sicuro non mi sembra che si stesse criticando la disciplina in sè (tra l'altro molte persone qui sono proprio appassionate di monta western quindi sanno che una buona equitazione non massacra i cavalli...ci mancherebbe!). Forse le parole negli ultimi post sono un po' troppo volate, questo è vero...ma ne parleranno direttamente le autrici del post. Tutto quello che avevo da dire su Natalia Estrada l'ho detto qualche post fa e spero che leggerai il mio intervento. Ripeto...io sono convinta che la signora in questione non stia facendo niente di male, sono le associazioni equestri che le danno rilievo, spazio, doti che (ancora) non possiede a darmi fastidio. Personalmente vorrei che il mondo dell'equitazione non fosse rappresentato da lei (senza nulla toglierle..eh?), ma da veri uomini di cavalli, veterinari, etologi, sportivi che hanno studiato e lavorato anni per amore dell'animale e del suo rispetto. Una bella faccina e un'esperienza da principiante possono avvicinare nella maniera corretta le persone al nostro mondo?
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Sì...ma senza urlare. Di chiacchiere e di pettegolezzi se ne fanno molti. Che sia giusto o sbagliato non sta me giudicare. Come ho già ripetuto miliardi di volte io non ho nulla contro la Estrada. Certo, invidio il fatto che possa permettersi questa passione senza alcun sacrificio (a livello economico...), però non credo che il mio peccato sia così grave. Certo però...che vederla parlare di sistema etologici davanti ad una platea di olimpionici e grandi uomini cavalli...farebbe venire un po' di rabbia a chiunque, soprattutto a chi lavora nel mondo dell'equitazione...
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Nonostante il mio sogno sia la capannina con il mega paddock (nel qual caso lascerei crescere il pelo), mi viene più comoda la tosatura. In questo caso l'asciugatura avviene davvero in brevissimo tempo, basta la copertina traspirante unita ad una passeggiatina e il gioco è fatto. Se invece il cavallo non è tosato le cose si fanno più complicate, soprattutto quando il tempo è umido. L'ideale sarebbe quello di fargli fare una bella rotolata in un posto sabbioso o polveroso se si ha a disposizione, poi copertina leggera e passeggiatina. Vi assicuro che una volta asciutto basta una brusconata per levare via tutto. Naturalmente c'è la soluzione dell'alcool...c'è chi lo butta direttamente sul pelo, ma è sconsigliabile, per le ragioni menzionate da Lady. Diciamo però che una frizione con un pochino di alcool canforato non fa male. L'importante è non esagerare. Personalmente la boccionatura con la paglia non mi ha mai dato grandi risultati, quindi ho abbandonato il metodo. Naturalmente ognuno è libero (nei limiti s'intende) di provare tutto e di usare ciò che preferisce. L'importante è non mollare il cavallo sudato! Piuttosto si lavora di meno.
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La scelta di un maniscalco di solito è legata al maneggio, nel senso che si tende a chiamare quello che chiamano tutti. In effetti, in Italia, un vero albo professionale non c'è, quindi bisogna fare attenzione durante la scelta. Sarebbe consigliabile chiedere consigli all'istruttore oppure al veterinario o ad amici fidati. Un puledro può rimanere scalzo fino all'inizio dell'addestramento, lo può anche essere un cavallo che rimane nel prato, naturalmente restando sotto controllo e venendo pareggiato di tanto in tanto. Tenendo da parte i galoppini e i trottatori che vengono ferrati persino ogni venti giorni, un cavallo che non presenta particolari esigenze richiede di essere ferrato ogni 45-50 giorni. Questo in generale, poi dipende dalla crescita dell'unghia che può cambiare a seconda dei soggetti, dalla stagione, dal materiale del ferro precedente, dal tipo di lavoro e dal terreno su cui si svolge, oppure dai difetti del singolo piede. Comunque è bene non andare oltre il limite dei 50 giorni. Per quanto riguarda i ferri, qualche volta succede che vengano riutilizzati quelli vecchi, ma non più di una volta (spero). L'essenziale è che sia il ferro ad adattarsi al piede e mai viceversa.
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(Ciao Ale! ) La passeggiata è una disciplina decisamente sottovalutata. Spesso viene intesa come semplice e puro "cazzeggio" da svolgere ogni tot di tempo. Capita di tanto in tanto finita la lezione, oppure quando c'è un periodo di pausa dall'allenamento. Oppure è bandita perchè si ha paura che i cavalli si facciano male, si mettano in avanti, si disuniscano, si spaventino, etc.... Ma la passeggiata, fatta bene (e, quando dico fatta bene, intendo tecnica e sicurezza), è lavoro. I benefici per il binomio sono infiniti. Il cavallo impara a camminare irrobustendo tendini, ossa, legamenti, collabora con il cavaliere e impara a fidarsi di lui in tutte le situazioni, non s'imbranca, etc...E' ovvio che poi ogni cavallo s'indirizzi verso una disciplina specifica, ma il fatto di pensare che un cavallo da salto non possa mettere il naso fuori da un campo... e' contronatura. E gli toglie tra l'altro una fase importantissima della sua preparazione fisica. Per questo sarebbe doveroso per qualsiasi cavaliere riuscire ad uscire di tanto in tanto con il proprio cavallo. Naturalmente le improvvisazioni, se sono pericolose in un campo recintato, lo sono tre volte fuori! Se non si è esperti bisogna iniziare a piccoli passi, montando un cavallo abituato, magari stando dietro ad un compagno tranquillo. Il percorso dev'essere breve, intorno al maneggio, cercando di evitare luoghi dove ci sono troppi rumori o mostri tipo trattori o fiori carnivori. Piano piano la passeggiata sarà più lunga...e alla fine arriverà il magico momento in cui ci sarà l'uscita con il proprio cavallo e nessun altro. Io personalmente non ho mai provato questa sensazione, perchè ho, ammetto, ancora qualche timore. Ma spero presto di farlo...e intanto vado avanti...piccoli passi...
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Matti no, male addestrati sì. Comunque per anziano io personalmente intendevo un cavallo che mi possa insegnare, una nave scuola, ecco. Naturalmente poi dipende dai singoli casi. Una cosa è sicura: mediamente un cavallino di 13 anni sarà sicuramente più facile da gestire di un puledro. Mediamente sarà passato sotto più mani. Mediamente sarà più paziente, più tranquillo e pacato. Mediamente qualche vizio ci sarà. Ma averlo non vorrà mai dire insegnarli tutto. Smussare i difetti è un conto, insegnare evitandoli è un altro. E il cavallo perfetto ancora non esiste...
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Suvvia! Non esageriamo, non mi ci vedo a fare la maestrina con la penna rossa. Io cerco solo di riportare le mie esperienze, magari più grandi rispetto ad alcune, sicuramente piccolissime rispetto ad altre. Nel mondo dei cavalli ci sono talmente tante cose da imparare che una vita non basta. Certe volte per capire è necessario battere il proprio naso, altre è sufficiente l'esperienza di altri. L'importante è non pensare mai di aver finito.
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Ed ecco perchè dopo la gente si lamenta con il venditore di turno, il commerciante, il privato o l'istruttore. Improvvisamente saltano fuori "i difetti" del cavallo e "le mancanze" del cavaliere, che, incantato da quegli occhi, ha fatto un acquisto ad occhi chiusi. Bisogna davvero stare attenti di fronte ad una decisione così importante, rendersi conto dei propri limiti e di quelli del cavallo che ci interessa. Naturalmente loe non è un attacco nei tuoi confronti, ho capito cosa intendevi. ;) Semplicemente conosco persone che hanno preso un cavallo giovane senza nessuna cognizione, l'hanno rovinato perchè non sapevano gestirlo e dopodichè l'hanno venduto. :(
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Peccato che tu non abbia neppure risposto alle mie domande. La teoria è diversa dalla pratica, credo che sarà più giusto per te sbatterci direttamente il naso, anche se non te lo auguro. A volte un solo momento serve più di tante parole.
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Stare con un puledro mi affascina e m'impaurisce allo stesso tempo. Sicuramente vederlo crescere è una sensazione molto speciale. Credo che la scelta dipenda dalle singole situazioni. Io personalmente, se non avessi la possibilità di essere seguita passo dopo passo da un istruttore e un addestratore, mi butterei su un cavallo più esperto. Un puledro deve per forza imparare da qualcuno che gli possa insegnare. Non ha senso comprarlo come sfizio per poi rovinarlo e farsi male. Quindi lo sconsiglierei senza se e senza ma ai principianti. A quelli più esperti...è comunque un'impresa. Bisogna essere sicuri di quello che si fa in ogni momento se no si rischia davvero di combinare casini. Dopo questo contorto discorso mi rendo conto di aver detto tutto o niente. Qual è la tua situazione? Da quanto tempo monti? Potresti essere seguita? Etc...
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Mah...non sono mai stata adatta a combattere contro i mulini a vento. La preghiera del cavallo la conosco molto bene come la conoscono tutti quello che scrivono nel forun, essendo appassionati. O sbaglio? Ripeto e poi non ci torno più. Ognuno è libero di farsi male come vuole. Dare uno schiaffo ad un cavallo è come darlo ad un figlio. E' semplicemente educazione e rispetto, l'avvertimento che si è superato un certo limite di confidenza. Il problema è che un bambino viziato non ci potrà far del male, al massimo sarà fastidioso...se invece è il cavallo a non rispettarci sono guai seri. I cavalli sono intelligenti, su questo non ci sono dubbi. Nel branco hanno un linguaggio tutto loro di comunicare, fatto di sguardi, orecchie...Spesso un puledro che fa troppo le bizze o invade gli spazi è mandato via e avvisato non con uno schiaffetto, bensì come una doppietta o con un morso. Quindi l'educazione, oltre a essere un nostro sistema di sicurezza, lo riceve anche in natura, sicuramente per motivi diversi, ma sempre per essere invitato a rimanere al suo posto. Io mi chiedo cosa faresti tu se il tuo adorato lallo ti pestasse un piede oppure tentasse di morderti...Credi che risolveresti dando una carezza? Fate come volete.
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Volevo solo aggiungere che spesso uno giustifica il proprio cavallo dicendo che non l'ha fatto apposta. Niente di più sbagliato. Il cavallo è grosso, ma non è nè stupido nè impacciato. Sa esattamente cosa sta facendo e dove si sta mettendo. E' brutto dirlo, anch'io all'epoca ci rimasi davvero malissimo "£$!" , ma se vi pesta i piedi o comunque invade i vostri spazi lo fa perchè non vi considera. Pensate che si comporterebbe così con il proprio il puledro? Che potrebbe pestarlo "per sbaglio"?
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Vi prego. Non diciamo stupidaggini. Un cavallo è un animale che può pesare 500/800 Kg. Vi può far male come vuole e quando vuole. Una sberla per lui non è praticamente niente, è una sgridata, è un avvertimento. Se un cavallo non ha i vizi è necessario non farglieli prendere, se ce li ha bisogna per forza torglierli. Quello che oggi può essere un fastidio (es: un cavallo che mordicchia oppure che vi pesta i piedi, oppure che vi supera mentre l'avete al vostro fianco) può diventare un pericolo domani. Non so se avete presente un morso di un cavallo. Il rapporto può essere fatto di coccole, ma ci sono dei limiti che non devono essere superati. E poi picchiare il cavallo non significa dargli un cazzotto ognivolta. Basta una sberla decisa che tanti piccoli avvertimenti...
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Un urlo bello secco e una sberla ben data se necessario. I vizi oltre a rovinare il rapporto con il vostro cavallo, possono essere davvero pericolosi. Ciccini, carini e coccolisini quanto volete...ma meglio una sgridata oggi piuttosto che una grana domani.
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Ignoravo il discorso sul sonno, molto interessante. Ma tu addestri cavalli? Sai, sarebbe interessante approfondire l'argomento magari in un altro topic (stiamo andando un po' OT). Resta il fatto che considero troppo costrittivo mettere nella stessa pentola addestramento di un cavallo e addestramento di un cane. Vabbè...io mi documento e cerco di rubare segreti ed imparare sul campo, ma direttamente non ho mai avuto nessuna esperienza di addestramento (e non ne sarei capace, lascio il compito a mani esperte). Molto ho appreso durante i corsi Parelli...mi hanno chiarito molti punti. Alla prossima.
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Naturalmente, mi son persa tra i tasti. A grandi linee, ma a grandissime linee, viene richiesta a tutti e due l'obbedienza. Ma non scherziamo...la metodologia d'apprendimento è distante anni luce. Vorrei riportare una parte di un'interessantissima discussione letta in un altro luogo. Credo che sia chiaro più questo di qualsiasi altro mio discorso. Ora come ora non ho tempo di leggere il regolamento, ma se richiesto metterò il link. ;) Perché la comunicazione tra due persone avvenga bisogna essere sicuri di parlare lo stesso linguaggio. Siamo sicuri di conoscere fino io fondo come ragiona il cavallo ? Io penso di no. Il motivo è abbastanza semplice : noi abbiamo molta dimestichezza nel rapporto con il cane , animale domestico per eccellenza e siamo portati ad estendere tale rapporto a tutti gli animali domestici. Li consideriamo più o meno intelligenti a seconda di quanto simile sia il loro comportamento rispetto a quello del cane. Istintivamente siamo soliti pensare: "il cavallo vive in branco ,è stato addomesticato da millenni eppure non riusciamo ad instaurare un rapporto come quello del cane: conclusione il cavalo è un animale stupido". In realtà cavallo e cane hanno due linguaggi completamente diversi. Il cane è un carnivoro che vive in branchi organizzati socialmente per poter cacciare . Possiede quindi l'idea di futuro perché deve progettare l'azione di caccia, deve prevedere su quale preda sia migliore concentrare le sue energie per non vedere fallire il suo attacco, deve possedere una complessa e solida struttura sociale all'interno del branco per poter dividere i compiti durante le varie fasi della caccia, deve possedere un minimo di comunicazione per rendere tutto più veloce. Se analizziamo bene questo tipo di problematiche noteremo che si avvicinano molto a quelle che aveva l'uomo primitivo. L'evoluzione ci ha portato a risolvere gli stessi problemi, anche se in maniera molto più complessa,ma con una struttura sociale e di pensiero simile. Il cavallo invece è un erbivoro e questa peculiarità lo spinge a ragionare in modo completamente diverso. Quando ha fame abbassa la testa e mangia. Non ha bisogno di progettare niente ne di mettersi in relazione con i suoi simili per poter fare ciò. L'idea di futuro quindi è praticamente inesistente . Un'altra grossa differenza tra erbivori e carnivori sta nella percezione del mondo esterno. Il carnivoro è portato a cercare di comprendere ed identificare ogni novità in quanto potenziale preda. L'erbivoro invece inserisce automaticamente l'istinto di allerta e fuga ad ogni minimo rumore poiché potrebbe essere un predatore in agguato, meglio fuggire una volta di più per niente che capire di che si tratta ed essere predati. Le regole del branco di cavalli hanno schemi completamente diversi dal nostro per cui spesso fraintendiamo il loro comportamento, ma più sovente veniamo fraintesi dal cavallo Il branco di cavalli è strutturato da un capo branco, da una serie di femmine che hanno una loro gerarchia da giovani e da maschi sottomessi. Il rapporto tra i membri dello stesso branco è finalizzato ad assolvere le esigenze del momento. La posizione dell'uomo come capo branco nella comunità canina risulta molto più istintiva e semplice perché entrambi siamo predatori di gruppo con una gerarchia sociale molto simile Quando vogliamo porci come capo branco nella comunità degli equidi, rischiamo invece di essere scambiati anziché come membri del branco, coma predatori. Qui sta l'importante differenza tra un cavallo che esegue gli ordini perché sottomesso al capo branco e quindi privo di stress e quello che esegue gli ordini perché perennemente in fuga dal predatore In scuderia il cavallo viene fatto vivere in box individuali , perde quindi la possibilità di poter relazionarsi con altri individui della stesa specie . Il branco si restringe drasticamente a se stesso ed è costretto a diventare capobranco. Questo fatto comporta all'animale tutta una serie di problemi legati allo stress del comando Il cavallo nevrile sensibile, iper eccitabile, all'interno del branco trova la sua tranquillità subordinandosi ad un individuo più sicuro più tranquillo . Rimanendo da solo è costretto in prima persona a prendersi carico della responsabilità di ogni azione. se riesce ad instaurare un buon rapporto con il proprio cavaliere si sottomette volentieri ad esso perché ricrea una situazione di branco a lui più consona. Angelo
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Non mettiamo in confronto un cavallo con un cane...non regge, se non lontanamente. Un cane è una preda, il cavallo è un predatore. E le differenze che ne conseguono sono tantissime. E non confondiamo la riunione con l'incappucciamento. Praticamente ogni loro movimento in un rettangolo ha motivi diversi da quelli dettati in natura. Ma la riunione e i passi indietro o laterali sono tutte cose che il cavallo ha nel suo DNA. L'ho notato nei cavalli in paddock, l'ho notato durante il corso Parelli, quando bastava un mio atteggiamento "intimidatorio" (proprio da membro Alpha ) per fare indietreggiare il mio compagno...mi piacerebbe vederlo in un branco libero.
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Spero che concorderai con me sul fatto che alcune "regole" sono necessarie in qualsiasi momento passato con il cavallo. Stiamo facendo un po' di confusione tra regole legate all'estetica o alla tradizione (in questo caso dei concorsi) e regole legate all'educazione del cavallo e al suo rispetto nei nostri confronti. Credo che le ultime debbano essere presenti in ogni momento, mentre le prime dipendano dall'occasione. Io non so cosa intenda tu per passeggiata. Ma non dev'essere per forza intesa come cazzeggio, anzi. Trovo che sia una disciplina a sè, in cui il cavallo dev'essere ancora più reattivo e pronto ai comandi che non in un campo chiuso. Poi dipende...c'è la passeggiata dopo il lavoro intorno al maneggio con le redini lunghe...e c'è la passeggiata più lunga, con un percorso che può mettere alla prova il binomio in ogni momento. Ripeto...per me obbedienza coincide solo con collaborazione, ascolto, sicurezza...per entrambi. Forse "sottomissione" è un termine troppo forte, ma ripeto, va preso con le pinze.
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Non capisco il tuo discorso sul rapporto tra rigore e gare, disciplina intesa come comportamento e disciplina come ramo equestre (salto ostacoli, dressage, etc...). Non confondiamo un cavallo privo d'impulso con un cavallo "sottomesso". I termini usati da tangoargentino devono forse essere visti non nel senso negativo legato alla costrizione (in effetti deleteria), ma sotto una luce più positiva. Quindi prendiamoli con le pinze. Penso che lei (spero di aver capito) intendesse obbedienza come collaborazione, obbedienza come sicurezza, obbedienza come ascolto. Tutto ciò dev'essere presente in gara come in passeggiata, come da terra, nel corridoio davanti al box. Un cavallo non è un peluche, ma un animale che ci può ammazzare in ogni momento. E' giusto che stia attento a quello che chiediamo (naturalmente se lo chiediamo nella maniera giusta, se no l'unica colpa è nostra). E' essenziale che sia presente, che esegua quello che diciamo di fare, che lavori per noi. Durante un percorso sarete voi, se non avete un cavallino che salta da solo (e io ne ho conosciuti), a guidare e sarà lui a dovervi seguire. In passeggiata sarete voi a guidarlo e lui dovrà avere fiducia di voi. Vi seguirà e sarà disposto a metterci il cuore. Chiedere e ascoltare nel modo giusto creano il binomio. Un cavallo da scuola non deve essere sottomesso a randellate sul muso; dev'essere semplicemente ben addestrato ed infinitamente paziente di fronte ad un comando poco chiaro.
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Bè, se guardate il mio avatar noterete che non posso essere imparziale... Gli arabi sono davvero una razza lontana anniluce dalle altre (senza togliere nulla, eh?...I miei preferiti son i murgesi!). Sono piccoli, scattanti, resistenti...ed affascinanti, bellissimi. Sono intelligenti e molto sensibili, indipendenti...sono portati al rapporto con l'uomo restando, però, forti, indipendenti ed orgogliosi. Ti mettono alla prova, ma sanno essere compagni fedeli e ti portano ovunque. Hanno il cuore più grande e una vertebra in meno, di conseguenza la schiena è più robusta...altro che fragilini! “Quando Dio decise di creare il cavallo disse al vento del sud “Condensati! Voglio farti diventare una creatura” Il vento obbedì. L’arcangelo Gabriele prese una manciata di quella materia e la presentò a Dio che creò un baio scuro, dicendo: “ti chiamerò cavallo, ti farò arabo e ti darò il colore castano della formica; ho appeso la felicità al ciuffo che ti ricade sugli occhi. Sarai signore degli animali, gli uomini ti seguiranno ovunque andrai: sarai abile nell’inseguimento e nella fuga; sulla tua schiena ci saranno ricchezze e per tua mediazione arriverà la fortuna.” Poi pose sul cavallo il segno della gloria: una stella bianca in mezzo alla fronte. Nessuno spirito del male potrà entrare nella tenda dov’è tenuto un Purosangue Arabo."
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Io sono per...ogni disciplina! L'importante è il cavallo e un buon lavoro svolto insieme. Ho praticato quasi sempre saltostacoli (mi affascina ancora tantissimo), ho bazzicato con una sella western tra i boschi del maneggio di una mia amica...Ora vorrei dedicarmi seriamente alle passeggiate...e chissà...magari a qualche trekking. E' un peccato che nel sondaggio non ci stiano tutti i rami dell'equitazione...innanzitutto il cross country lo farei rientrare nel completo...la monta western è ampissima: cutting, reining, pole bending, roping, gimkane, barrel racing, etc...poi c'è l'endurance!...il volteggio...le passeggiate e i trekking...l'alta scuola...e l'horseball, il polo...
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Bè...ma c'è gente e gente. Una persona che non ha il senso critico davanti ad un programma televisivo (soprattutto se si tratta di Verissimo o programmi culturali del genere ) è già di per sè...e lasciatemelo dire...cretina. E spero proprio che al mondo dei cavalli non si avvicini mai. Una persona con un minimo di sale in zucca capisce che differenza passa tra una bella donna che sponsorizza uno sport e un vero sportivo. Io che non capisco niente di ginnastica (anche se mi piace un sacco) non mi lascio infinocchiare se vedo una velina con una clavetta in mano...magari preferisco guardarmi le Olimpiadi, una gara, una vera ginnasta. Il punto è...Natalia chi può far avvicinare all'equitazione? Di sicuro non chi ha davvero passione. Porta soldi alle associazioni tramite lezioni, patentini, stage...etc? Non credo, al massimo incrementa il flusso di visitatori nel suo maneggio. D'altronde bisogna capire se si vuole la quantità o la qualità nel mondo dell'equitazione...se è meglio avere più appassionati o solo pochi. Ma questo discorso è ancora più grande, sicuramente sarebbe interessante da affrontare.
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Per quanto riguarda Taricone, io la vedrei diversamente. Come Natalia è una persona famosa "mediocremente" (passatemi il termine, non hanno vinto un Nobel!). E come Natalia ha mostrato in pubblico il suo amore per i cavalli. Però ci sono piccole grandi differenze. Innanzitutto mi risulta che coltivi questa passione da anni, prima ancora che entrasse nella casa del gf. In più non mi sembra che abbia avuto un posto tra i grandi della monta western. E' un cavallaro/cavaliere (chiamatelo come vi pare) come tanti, peggio di alcuni, migliore di altri. Senza nessuna pretesa di spiegare ad un pubblico di cavalieri cosa ne pensa lui dei metodi etologici. Ha il suo cavallino, segue Roberts e spiega le sue emozioni equestri a Verissimo...tutto qua.
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Il problema non è l'Estrada in sè. Secondo me dev'essere libera di gestire la sua immagine e la sua passione come meglio crede. Probabilmente anch'io se avessi la sua bellezza e potessi guadagnare una vagonata di soldi facendomi fotografare con una giacca da concorso dell'ultimo modello Lalli&C. non mi tirerei indietro...voi lo fareste? Insomma, tra tutte le donne di spettacolo mi sembra una persona genuina. Ha una figlia che evidentemente ama a cui può regalare "tutto" affinchè viva questa passione (e possiamo criticarla se ha i soldi e può permettersi il super cavallino con un super addestramento? Molto probabilmente lo farei anch'io). Quello che è disdicevole è che le associazioni ufficiali le diano così tanto rilievo. Che le sia stato dato un posto tra i signori dell'equitazione. Se lei rimanesse la madrina di una gara, il volto di uno spot per una sella a me non disturberebbe affatto. Non è la prima e non sarà l'ultima. M'irrita che le venga data la possibilità di spiegare a vera gente di cavalli quale sia l'importanza del rapporto uomo-cavallo. Che continui pure a stare su un palco. Ma non su quello, perchè per quello non basta aver i soldi. O almeno, non dovrebbe bastare. So poco o niente di monta western, quindi non mi pronuncio su questa nuova associazione. Il solo fatto che sia costruita sull'immagine dell'Estrada e non su altri fondamenti...mi lascia perplessa. Non sarebbe meglio stimolare e migliorare le associazioni già presenti al posto di aprirne altre? Finchè l'equitazione sarà fatta più di soldi che di passione ho paura che di situazioni del genere ne vedremo ancora. Mah, forse sono pessimista.
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Capisco perfettamente il tuo discorso Kyky. Considera il fatto che un cavallo difficile ha dei problemi. Se non sono fisici (e non credo che tu possa permettere lui che stia male) sono sicuramente psicologici. Ogni cavallo ha il suo carattere...come negli esseri umani esiste l'individuo più scontroso o più ombroso. Ma superato un certo limite, un "brutto" carattere è solo il riflesso di un malessere psicologico, magari nato involontariamente e lasciato incurato. Ripeto...sono solo teorie. Il cavallo non l'ho visto, non conosco il suo passato e il suo presente...e non so in che senso sia difficile. Ora come ora se tu vendessi questo cavallo troveresti davvero ben pochi acquirenti con il cuore e la testa di rimetterlo "a posto", evitando di usare le maniere brusche. I più lo userebbero qualche volta, magari con leve e trivelle...il cavallo ben presto s'ingranerebbe del tutto e passerebbe di mano in mano. Naturalmente tu non avresti più nessun diritto su di lui e lui...immagina come starebbe lui. Un rapporto da terra è solo un punto di partenza per un futuro. Perchè un cavallo che risolve i suoi problemi da terra, dimezzerà i problemi in sella. Può essere che tu riesca a costruire un rapporto così bello con lui da non volertene più staccare (ricorda...non c'è il rischio che il cavallo senta la mancanza dei concorsi, ma c'è il rischio che stia male senza un cavaliere che lo ami e lo rispetti e lo curi!!!). Oppure che tu voglia ancora vederlo in gara. Allora (speriamo) venderai un cavallo molto più sereno che sarà amato e rispettato dal suo padrone come lo è stato da te. Pensaci!!!