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Pucci Creatinina Killer


Teseo

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Ho letto con commozione le vicende del micione sedicenne, soprattutto perché nello stesso periodo è successo qualcosa di simile al nostro Pucci, ancora giovane, forse nemmeno 4 anni.

Era arrivato da noi un anno e mezzo fa chissà da dove, miagolando da dietro le siepi; e con grande diffidenza si era avvicinato accettando il nostro cibo. Poi aveva cominciato a frequentare il nostro giardino regolarmente e si lasciava carezzare. Ma ci vollero settimane per farlo entrare in casa.

A dispetto della sua iniziale diffidenza Pucci era un gatto dolcissimo che quando aveva deciso di fidarsi lo faceva senza riserve. Si lasciava fare tutto, persino tirare la coda senza protestare. Quando arrivava in casa emetteva un brontolio affabile di saluto, poi sotto le carezze si metteva a ronfare ed era capace di addormentarsi nelle posizioni più strane pur di starti accanto in un angolino della poltrona. Scusate se mi dilungo, ma fa parte della storia.

Avevamo subito notato che Pucci aveva un canino superiore rotto alla base, ma questo non gli procurava grossi problemi. Aveva anche dalla stessa parte un occhio che a volte lacrimava e un po' di muco dalla narice. Si pensava che avesse ricevuto una botta sul muso e ci roproponevamo di portarlo dal veterinario dopo l'estate dello scorso anno.

A fine agosto 2008 Pucci sparì per qualche giorno. Lo cercammo senza esito. Dopo cinque giorni ricomparve dimagrito. Dei nostri vicini ci raccontarono poi che il gattino era rimasto chiuso per errore nella loro casa e che per cinque giorni non aveva potuto né mangiare né bere.

Pensai che era un miracolo che fosse ancora vivo, e sembrava stare bene tanto che in breve riacquistò il suo peso. Comunque poco dopo lo portammo dal veterinario perché il canino rotto cominciava a fargli infezione. Il veterinario estrasse la radice senza problemi, ma ci comunicò che aveva riscontrato valori di creatinina al limite della norma (quasi 2). Certo quei cinque giorni senza bere non gli avevano fatto bene ai reni.. Era l'ottobre scorso, e Pucci dopo l'operazione aveva risolto i suoi problemi di infiammazione orale, mangiava con grande appetito e stava diventando quasi grasso.

All'inizio di quest'anno i problemi di gengivite si ripresentarono. Lo portammo da un altro veterinario che ipotizzò la presenza di uno spezzone di radice non estratto e propose di rioperarlo al canino. Purtroppo le analisi del sangue davano un tasso molto alto di creatinina (6) e in quelle condizioni l'anestesia era impossibile. Pucci fu sottoposto a flebo e ad antibiotici.

Ce lo restituirono a metà gennaio, la creatinina era lievemente diminuita e questo sembrava un buon segno. Ma dopo una settimana ripresentò gli stessi problemi. Questa volta la degenza alla clinica veterinaria fu più lunga. La creatinina era andata a 9, l'urea a 190, ma soprattutto lui non era più il Pucci di prima. Nella sua gabbietta non faceva più fusa quando andavamo a trovarlo e aveva uno sguardo assente. La creatinina e l'urea rimanevano alte. Ci dissero che potevamo anche portarlo via preaticandogli noi delle ipodermo giornaliere per reidratarlo.

Era la fine di gennaio. All'inizio Pucci sembrò riacquistare la sua vivacità, ma non era più così attratto dal cibo e si appartava invece di cercare la nostra compagnia. Poi, un giorno non riuscimmo a trovarlo. Lo cercammo nei soliti posti ma niente. Niente nemmeno il secondo giorno, le nostre ricerche si estendevano ai posti vicini, mettemmo dei cartelli con la sua fotografia. Niente.

C'era un deposito di barche rovesciate vicino a casa dove lui a volte andava, ma niente neppure lì. Dopo otto giorni ci telefonarono di aver visto un gatto come il nostro in una zona vicina dove davano da mangiare ai gatti randagi. Era una speranza, ma continuavamo a cercare. Così decidemmo di ripetere la ricerca sotto le barche ed eravamo sollevati per non averlo trovato sotto otto di esse. Ma sotto la nona vedemmo Pucci disteso come se dormisse. Era ancora rigido, morto da non più di 24 ore.

Non sto a descrivere i nostri sentimenti. Potete immaginare come ci si sente dopo otto giorni di ricerche e dopo esserci illusi di trovarlo ancora vivo. Vederlo lì sotto è stato come sprofondare in un abisso. La tristezza non ci vuole abbandonare. Sicuramente questo era il destino sfortunato di Pucci, la sofferenza renale ormai irreversibile, la fine inevitabile. Ma non poterlo neppure coccolare negli ultimi momenti... Ci hanno detto che lui sentiva vicina la fine, che ha scelto di evitarci per morire solo. Che questa è stata la cosa migliore per lui e anche per noi che lo avremmo visto soffrire e magari ci saremmo posti il dilemma se farlo sopprimere. Che avremmo continuato a curarlo inutilmente prolungando le sue sofferenze.

Non sappiamo rispondere. C'è solo questo vuoto immenso dentro di noi che è un vuoto anche fisico quando guardiamo quei cespugli da cui sbucava all'improvviso. Che pena sapere che non vedremo più la sua figura avvicinarsi al trotto per salutarci miagolando e strofinarsi a noi.

Naturalmente ci facciamo delle colpe, ci scopriamo mille volte a pensare "avremmo potuto... ". Ma il problema non è qui, sappiamo che la sua fine era inevitabile. Possiamo anche esser d'accordo che è avvenuta nel modo migliore per tutti.

No, il problema è che Pucci non c'è più.

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Pucci ha trovato una casa ed il vostro amore, ha ricevuto le cure di cui necessitava, e si è allontanato volontariamente quando ha sentito giungere la fine. E' difficile da accettare, ma a volte accade. Non solo i gatti si vanno a nascondere, a volte anche i cani lo fanno. E' ammirevole che non vi siate arresi, che abbiate continuato a cercarlo fino all'ultimo, fino a trovare il suo corpicino e dargli un degno riposo. Anche se sembra non sia così, il vostro piccolo, nella sua breve esistenza, è stato fortunato: ha conosciuto il vostro affetto incondizionato.

Spero con tutto il cuore che un altro musetto baffuto sbuchi presto dai vostri cespugli, e possa ricevere e dare anch'egli tanto amore.

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Grazie a tutti.

Il nostro è un caso un po' particolare, per questo la nostra tristezza non passa.

Non abbiamo mai cercato animali da tenere in casa. Ci hanno sempre cercato loro. Diversi anni fa uno stupendo gatto rosso che ci adottò pur mantenendo la sua libertà, un rapporto che durò tre anni fino al fatale investimento che ce lo tolse dopo due mesi di degenza in clinica.

Con Pucci è stato diverso. Anche lui ci ha cercati, ma ci siamo accorti subito che aveva un carattere particolare, quasi umano. Non sentiamo il bisogno di un altro gatto, sentiamo il bisogno di lui.

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