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L' Allenamento Agonistico


ela

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Questa discussione è cominciata con un'altra domanda che riguardava lo stress dei cavalli. Ho pensato di aprire una discussione che possa permetterci di confrontare i tipi di allenamento necessari ad affrontare i concorsi, in cosa devono consistere, e quali attenzioni bisogna porre, per avere un cavallo rilassato ma pronto ad affrontare gli impegni settimanali; allenamenti, alimentazione, controlli veterinari, maniscalco e quant'altro possa essere necessario per affrontare la stagione agonistica.

Cosa ne pensate?

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Con concorsi agonistici cosa intendi?? Dressage e Salto Ostacoli??

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Allora...grazie sara per aver aprto questo topic...

Io monto da 7 anni e faccio reining da circa 4 anni...

All'inizio montavo con un T.....r israeliano,l'uomo di cavalli migliore che io abbia mai avuto il piacere di conoscere.

Con lui montavo ogni tipo di cavallo.

Ero alle prime armi (nell'ambiente del reining)però mi responsabilizzava molto...

Ci allenavamo facendo sempre esercizi diversi...

Una volta cambi di galoppo,una volta stop,una volta cerchi...

E sempre ci approcciavamo ai vari esercizi in modi diversi...

E poi andavamo in passeggiata.

A volte ci esercitavamo nel tondino e mi faceva provare a montare a pelo.

L'altro istruttore invece...

Lezione tipo: Cerchi,stop,rollback.sempre a fare pattern sempre nello stesso modo sempre sempre sempre.

C'è differenza credo...

Io mi rendo conto che la mia cavalla era ad un alto livello di reining quanto montavo presso questa persona,però è da dire che per qualsiasi rumore schizzava,non stava mai ferma,era sempre nervosa,agitata...

Aveva paura di tutto ed era assolutamente inaffidabila,poteva diventare anche pericolosa se non era montata da persone esperte(per fortuna la montavamo solo io e il T.....r,anche se all'inizio era in mezza fida)

Ora che abbiamo lasciato il mondo delle gare la mia bimba è tranquillissima,non ha più tutte quelle paure,è più paziente,fiduciosa e rilassata.

Forse non mi farà più degli spin da 0 e degli stop da +1 però è serena,e la differenza è tanta.

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Tutto questo è più che normale, poi ci sono cavalli più sensibili e altri meno. Alcuni addirittura si rifiutano di lavorare se troppo stressati, come si dice in gergo si ingranano. E' per questo che il lavoro deve essere valutato attentamente anche in base al carattere del cavallo. E non è facile.

E non solo il lavoro, anche il tipo di allenamento e l'alimentazione vanno studiati per ciascun cavallo. I cavalli da completo, da endurance, da galoppo, che necessitano di allenamento di resistenza seguono percorsi ben precisi e studiati caso per caso

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dipende dalle gare.. penso che il principio che i sta a cuore sta nel variare, per non stufare il cavallo.

Per le gare di pleasure e di horsemanship si faceva tanto lavoro in piano, transizioni, circoli, ecc. Una volta in maneggio, la volta dopo in passeggiata... Se capitava un praticello accessibile, si approfittava per fare un po' di lavoro nel bel mezzo della passeggiata... magari un paio di giri al lope, o una breve appoggiata, niente di più.

Per il trail c'era sempre il lavoro in piano, soprattutto circoli, transizioni e barriere a terra, poi si metteva qualche ostacolo principale, come il solito ponticello, il cancello e il corridoio a "L". I percorsi venivano comunque variati e soprattutto, e lo ripeto di nuovo, il tutto veniva intervallato dalle passeggiate.

Per il barrel, di solito iniziavo con un po' di lavoro in piano... di nuovo circoli, appoggiate, transizioni, volte anteriori e posteriori... Poi si faceva una volta il percorso al passo, poi un paio al trotto, al lope.. e alla fine se tutto era andato bene si provava uno, al massimo due volte con un po' di "pepe" ;o) E poi passeggiata. L'importante era non stufare il cavallo, dato che alla fine, volente o nolente, il percorso è sempre quello.

Quando invece si lavorava con il bestiame, c'era una preparazione un pochino più profonda... oltre al lavoro in piano (bisogna comunque avere il cavallo agli ordini, reattivo e abbastanza preciso) c'era il lavoro vero e proprio con i vitelli, prima singolo e poi con il resto della squadra. E alla fine dell'allenamento? Tutti in passeggiata assieme!

Ah, una decina di giorni prima della gara (a dipendenza del periodo) il maniscalco passava a controllare gli zoccoli, qualora ci fosse bisogno di un'aggiustatina.

Pero' attenzione.. Anche se la preparazione c'era (ed è assolutamente INDISPENSABILE), queste erano gare piuttosto amatoriali, niente di professionale. Quindi il cavallo non aveva aumentato di molto l'allenamento, non ho dovuto dare un sovrappiù di mangime, né degli integratori.

Anche se magari un po' di tensione c'era, non è comunque la pressione che il cavallo subisce per una gara nazionale od internazionale.. La cosa è molto diversa.

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ma i T.....r che si preparano per la gare nazionali..secondo voi,ci vanno in passeggiata??

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Io non conosco il mondo della monta americana quindi non mi posso esprimere in merito. Vorrei che Samer intervenisse perchè io vedo a San Rossore (pisa) i galoppatori che prima lavorano a casa poi partono dalle scuderie verso la pista di allenamento, utilizzando una lunga pista in sabbia naturale che costeggia il bosco o la strada per almeno 5 km. poi arrivano all'ovale (dove sono rigorosissimi riguardo ai distubi esterni), fanno i loro allenamenti e poi chiacchierando tornano indietro.

Sono un pò più ferrata nell'allenamento di completo e completo attaccato ad alti livelli ma Lady ha espresso gli stessi criteri che intendo io e che seguiamo. Sarò felice di dilungarmi in una spiegazione specifica ma bisogna essere preparati a leggerela e scriverla!!

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quindi secondo te,indipendentemente dalla disciplina,anche i più "grandi" vanno in passeggiata??

O comunque cercano di distrarre i cavalli in qualche modo...

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Per "grandi" ti va bene P. Karl? ;o) Ti traduco un pezzettino tratto dal suo ultimo libro: "Dérives du dressage moderne". Nelle prime pagine parla dell'apprendimento, e dell'importanza di usare sempre l'immaginazione al fine di non avere un cavallo "meccanizzato":

Pag. 14:

per evitare di avere un cavallo "routiné" (ndr: meccanizzato, che non lavora con il cuore ma solo spinto dalla routine e dalla noia derivata dalla ripetizione infinita sempre delle stesse figure) il cavaliere deve prendere un certo numero di precauzioni:
  • variare le figure, diversificare le sequenze, invertire le situazioni, cambiare i contesti e i luoghi al solo fine di mantenere l'interesse del cavallo verso il lavoro.
  • evitare di ripetere e prolungare inutilmente un esercizio o un'aria. Il dressage "chilometrico" usa il capitale fisico del cavallo, anestetizzando la sua attenzione e atrofizzando la sua intelligenza.
Non confondere il dressage con il body building.

Fare prova di eclettismo e di immaginazione. Non limitare mai il lavoro agli obiettivi di presentazione. Le passeggiate, il terreno variato e gli ostacoli sono una ginnastica fisica e morale non è rimpiazzabile.

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Non posso che inchinarmi a queste poche ma significative parole.

La routine, per esempio neldressage, porta il cavallo che conosce già a memoria la figura, ad anticipare. Per questo è fondamentale non fossilizzarsli sulla figura vera e propria ma nell'esecuzione della stessa ma non fine a se stessa. La precisione del cavaliere non deriva da quella figura ma nella conoscenza di come e quando arrivare alla lettera in qualsiasi momento. Tutto, tutte le esperienze che faremo fare al cavallo a casa ci torneranno utili in mille occasioni.

Un esempio? il mio cavallo che avrebbe un passo eccellente non lo fa. Trottigna se spinto, guarda in giro, non copre, si perde. La soluzione? Qualche bella passeggiata in salita senza chedere nulla, solo il passo. Non due ore di salita pazzesca ma un'oretta di piano e salita, trottatina e ri-piano e ri-salita. Non se ne accorge ma si stà allenando.

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Esatto Ela! Mi permetto di aggiungere una cosina simpatica.. A proposito della routine e del movimento troppo meccanizzato, Karl propone in maniera un po' provocatoria una gara di dressage stile quelle di salto ad ostacoli: i cavalieri preparano le figure a casa, ma la sequenza viene data dai giudici solo pochi minuti prima dell'inizio della competizione.

Con tutto questo dressage moderno, rischieremmo di vederne delle belle... ^_^:P

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Mi presento rispondendo a questa domanda molto interessante.

Ho 4 cavalli con cui faccio gare di salto ostacoli. Il più anziano ha 13 anni e la più piccolina 5. Ognuno di loro ha un allenamento e un'alimentazione personalizzata in base al lavoro svolto, all'età e al carattere. Premesso che, anche se sono cavalli che vanno in gara 2 weekend al mese stanno tutto il giorno in paddock di 5000-6000 mq (ognuno ha il suo), vorrei raccontare la vita dell'ultima cavalla che ho comprato, cavalla di 10 anni, psi X irlandese, bella come il sole ma... un po' zoccola e un po' psicolabile. Con lei ho variato il lavoro un sacco di volte e ora ho finalmente trovato la soluzione

Per quel che riguarda l'alimentazione alle 9 inizia con 2 kg di fieno (mix 2° taglio di medica). Verso le 12.00 le viene dato 1 kg di mangime fioccato misto. Alle 14.00 altri 2 kg di fieno. Alle 18.00 (dopo il lavoro) 1/2 kg di carote e 2 mele. Alle 20.30 altri 2 kg di fieno. Alle 21.30 1 kg di mangime e verso le 23 gli ultimi 2 kg di fieno (sì: è bella tonda!!!). Sale sempre a disposizione.

Per il lavoro invece è un discorso un po' più complesso. Con ogni cavallo, tutte le mattine faccio un'oretta di passeggiata e intendo proprio passeggiata: al passo! Il pomeriggio invece con lei mi organizzo così:

Il lunedì solitamente monto in capezza alle tre andature concentrandomi sul mio assetto e lasciando libera la cavalla di usare il suo corpo come meglio crede (sgroppate comprese!!!). Dal martedì al venerdì sempre mezz'oretta di lavoro in capezza poi metto il filetto e lavoro sulla rifinitura e su vari esercizi a seconda delle difficoltà che incontriamo. A casa salto sempre basso e pochissimo (ma questo vale per tutti). Non lavoro mai sul salto specificatamente ma lo inserisco nella sezione di lavoro in piano. Diciamo che con lei ho dovuto lavorare molto sulla condizione mentale. Quindi la gara per me è semplicemente un momento in cui verifico il mio lavoro. Poi per carità: ho la fortuna di montare una cavalla con sangue, mezzi e gesto quindi lei è davvero perfetta sul salto e non devo mai correggerle niente. In questo modo è diventata serena e positiva, cosa che, quando l'ho comprata non era per niente.

E anche per gli altri 3 invece la situazione è:

Maniscalco ogni 40 giorni, veterinario per le vaccinazioni ogni 6 mesi, chiropratico 1 volta al mese e controllo dentini 1 volta all'anno.

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:bigemo_harabe_net-122: ciao e benvenuto!!

Ragazze mi avete tirato su un po' il morale...

Avevo quasi perso la speranza di trovare qualcuno di serio (agonisticamente parlando)

Mi dispiace per l'anno che la mia cavalla ha passato annoiandosi...però dai..nulla è irrecuperabile...! :bigemo_harabe_net-146:

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Ciao Filmo e Benvenuto..

Io invece non credevo che esistessero persone così (agonisticamente parlando di sa)..

Devo dire che purtroppo quasi tutti quelli di sa che ho incrociato nella mia vita, la maggiorparte non mi ha fatto una bella impressione, per quanto rigurda cura e "manutenzione" dei loro cavalli da gara...

Io credo che farò una pessiama figura e quindi non vi parlo ne di allenamenti ne di gara..

I miei piccoli cmq stanno sempre in paddok (bufere escluse), mangiano più o meno la mattina alle 8.00 un mix di mangime, a pranzo in questo periondo un bel pastone rifrescante, e la sera verso le sette un bel po di fieno.. nei paddok più grossi dove si trovano i cavalli che fanno passaggiate molto saltuarie addirittura si deposita la rotoballa..

come allenamento molte passeggiate e ogni tanto lavoro in piano, Sir adora lavorare in campo, serio concentrato e molto diposnibile, quindi ci si lavora molto volentieri..

Juanita, molto tecnica sarebbe formidabile in campo gara se non si scaldasse così tanto.. domani aproposito allenamento in campo per entrambi..

Domenica abbiamo una gara.. mi hanno convinto a partecipare, ma non so ancora se lo farò..

Sono un po preoccupata per Juanita, è troppo carica e rischierei che mi faccia la gara su due zampe (lei stro... ne sarebbe capace...)

Eris

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Sono ispirata, e sulla scia di filmo parto con la mia relazione.

Prima razione di fieno pelettato (ma io vado a palette quindi evito le dosi) alle 6, seconda razione di mangime fioccato mix verso le 12, alle 18 mangime extra che in stagione agonistica è un mangime specifico per cavalli in attività più avena e carote (in inverno solo carote e mele niente mangime) verso le 21 fieno.

L'allenamento quotidiano prevede per tutti e due un quarto d'ora circa di passeggiata al passo in pista (abbiamo una pista di 900 metri) poi lavoro che comincia con il riscaldamento, flessioni circoli, cambi di andatura, poi lavoro in piano oppure lavoro sui coni (spiegarvi i coni è lunga) è il nostro percorso ad ostacoli ma noi ci passiamo in mezzo. Il giovane lavora più sulle sue incertezze, come per esempio gli alt o i passaggi in acqua che effettuiamo lavorando nel campo da cross. Per lo più si lavora sulle flessioni e sui cambi di andaura e anche sul galoppo. Poi si conclude con ancora giri di pista al passo a piacere. L'allenamento per la resistenza è calcolato al millimetro. Ogni 5 giorni calcolati a ritroso dal giorno della campagna facciamo allenamento in pista che consiste in una serie di ripetute al trotto, poi al galoppo poi al passo calcolando velocità e tempi di esecuzione in base alle esigenze (qui ci aiuta la istruttrice di completo che è anche veterinaria 2 piccioni con una fava). Una volta al mese si misura l'acido lattico prima delle ripetute, immediatamente al termine e dopo 30 minuti. in modo da stbilire se l'allenamento stà dando buoni frutti e se il cavallo rientra correttamente dopo lo sforzo.

Il lavoro varia a seconda delle esigenze dei cavalli e talvolta per cambiare li attacchiamo in pariglia.

Anche noi denti una volta all'anno, maniscalco ogni 40 giorni ma prestando attenzione a ferrare almeno 10 giorni prima di un concorso. Ho semplificato molto.

Le analisi del sangue si moltiplicano a dismisura gli anni nei quali abbiamo i mondiali dove siamo seguiti ogni gara da un vet che fa il primo prelievo appena vede il cavallo sceso dal van e poi ne fa una serie infinita per poi relazionare il tutto. Lo chiamiamo Dracula. Ma questa è un'altra faccenda.

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Beh, Ela, se parliamo di organizzazione anche tu non scherzi. Credo che comunque se si parla di agonismo sia ovvio essere ben organizzati. Con 4 cavalli o ti organizzi o butti via un sacco di tempo. Considerando che io mi occupo dei miei cavalli anche per quel che riguarda la pulizia di box e paddock se non ho orari precisi finisce che mi ritrovo alle 10 di sera ancora con un sacco di cose da fare.

Per ErisBad - Lo so, anche a me hanno sempre fatto quell'impressione. E' per questo motivo che ho scelto di portarmi i cavalli a casa e non tenerli in maneggio. Il problema più grande è che la maggiorparte dei maneggi in cui ci sono cavalli da salto non hanno paddock ed è impensabile che un cavallo passi 22 ore al giorno chiuso in 3 metri X 3. Poi poca lettiera col risultato che avevo sempre i cavalli spelati sui garretti. E poi una cosa che non riuscivo a sostenere è che il maneggio ha giustamente degli orari, ma con un cavallo non puoi scendere allo scoccare dell'ora. Magari ti trovi nel bel mezzo di una discussione con l'equino e hai l'istruttore alla porta del campo con gli allievi che devono entrare e devi fermare quello che stavi facendo... Il problema è che i giovani d'oggi (parlo di salto) si accontentano di avere sotto il sedere una macchina da usare, Quindi passano la settimana appesi alle redini, a saltare drittini e crocette in continuazione senza avere risultati (perchè fondamentalmente non serve a nulla). Ma questo è un altro discorso...

E tu invece Martina cosa fai?

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io invece ho la cavalla in un maneggio a conduzione familiare.

Non faccio agonismo da un anno e mezzo-due e mi trovo benissimo così...

Ho passato più di un mese a lavorare solo da terra,nel tondini,facendo i giochi di pat-parelli e altro per ristabilire il rapporto con la mia cavalla,per renderla più tranquilla e fiduciosa,per guadagnarmi il suo RISPETTO e la sua FIDUCIA.

Una volta ottenuto il mio scopo ho iniziato a lavorare da sella,in un modo completamente diverso...

Con un fietto anzichè un corretional,senza speroni...

All'inizio non era facile per nessuna delle due ma poi siamo riuscite a trovare un buon equilibrio.

Adesso andiamo in passeggiata,lavoriamo in piano (giusto per non dimenticare le cose di reining che sa fare,magari un giorno faremo qualche garetta a livello amatoriale,chi sa...) e lavoriamo sempre alla longhina.

Una buona abitudine nel mio maneggio è di portare i cavalli nei paddock quando puliscono i box (in paglia), a rotazione (perchè non hanno così tanti paddock!)

Mangia moltissim fieno,prodotto proprio dai proprietari del maneggio,e solo una paletta scarsa di mangime (giusto perchè le piace...)

Ultimamente stiamo affrontando una sua grande paura...IL LAVAGGIO nel quale lei assolutamente non vuole entrare...

Per cui dopo il lavoro proviamo ad entrare...

Per ora entra solo in retromarcia...(è il metodo che ho utilizzato per farla entrare,non volevo certo picchiarla nè spaventarla ancora di più,così ho pensato di metterla in una situazione di scomodità fosse la cosa migliore) ma sono sicura che un giorno riusciremo ad entrare "di muso"... :bigemo_harabe_net-104:

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Come ti capisco Martina..

io oggi dopo aver fatto lavorare la puledra, ho deciso di lavrala visto che da noi oggi faceva un caldo bestiale.. Ma la Yuma della pompa ha una paura colossale.. povera oggi abbiamo affrontato la discussione più lunga della nostra vita.. ci ho messo un infinità di tempo, alla fine mi sono lavata con lei, ma c'è l'abbiamo fatta.. ed incredibile ma vero, neanche il muso mi ha fatto alla fine.. una volta asciutta e pettinata.. le ho fatto mangiare un d'erba e lei era fdi nuovo tutta contenta..

Speriamo che la prossima volta non mi faccia di nuovo impazzire come oggi se no sono rovinata..

Per Filmo, hai fatto benissimo, per fortuna da me non abbiamo questo problema grossissimo.. abbiamo tre campi da lavoro dove ci pascola qualche cavallo, basta che uno si armi di pazienza, li metta in box per il tempo in cui serve il campo e a volta finito chiede al groom se li rimette in campo.. mentre noi ci dedichiamo al relax del fine lavoro del nostro beniamino..

Purtroppo il mio lavoro non mi permette mai, di seguire un allenamento costante ed i miei cavalli ne subiscono le ampie conseguenze (sono grassi.. anzichè camminare rotolano..) e non solo di forma fisica, nonostante siano liberi in paddok con altri simili, una volta sellati, poi fanno il diavolo a quattro e ci rimettono sempre le mie vertebre... povere..

Ta poco ci han detto che metterenno gli ostacoli da Gimkana nel campo grosso di lavoro.. non vedo l'ora di lavorare lì..

Eris

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Non è l'allenamento costante che fa un buon cavallo. Il lavoro può essere fatto anche una volta la settimana purchè sia fatto bene. Ovviamente l'importante è non lavorare quella volta 4 ore al galoppo!!!

E quando la testa è serena anche a far condizione fisica ci si mette un attimo. Questo è quello che ho visto io negli anni e di cavalli ne ho visti un po'... Ciò che rende sereno un cavallo è lo spazio, vivere in un ambiente poco caotico, avere a che fare con un compagno tranquillo, mangiare bene e svolgere un lavoro adatto alle sue capacità e alla sua condizione fisica. Ho visto cavalli frustrati perchè il salto non era proprio la loro strada. Va beh che fino a 1 metro saltano anche le vacche, ma ogni cavallo ha le sue attitudini. E non si può far saltare un cavallo a cui non piace farlo. Gli si può insegnare a non temere le barriere, a fare qualche saltino basso, ma non lo si può far saltare 1,50 m in gara senza pensare di non rovinarlo mentalmente. E quando un cavallo è teso mentalmente si contrae e non svolge un buon lavoro nemmeno fisico.

Martina la passeggiata è manna per i cavalli. Li rende equilibrati, è una verifica del lavoro in piano svolto e della relazione uomo-cavallo e fa buona condizione fisica. Anch'io con la cavalla di cui parlavo prima ho passato più di un anno da terra seguendo corsi di addestramento etologico e master di etologia. Lei è stata la cavalla più difficile che ho avuto in 30 anni e confesso che mi ha dato non poche noie. Poi una mia cara amica, che aveva lasciato il salto ostacoli per dedicarsi veramente ai cavalli, mi ha proposto il primo corso. E io sto cercando di applicare i principi che mi hanno insegnato nel salto ostacoli. Difficile, ma non impossibile!

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Sono d'accordissimo con filmo, a cui faccio tantissimi complimenti perchè vive la sua vita agonistica nel rispetto dei suoi compagni.....cosa rara oggi... :bigemo_harabe_net-117:

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Scusate l'intromissione e se vado un secondo O.T.

Per fimo: ma ti chiami Filippo e sei delle parti di Milano? Perchè 4 cavalli di cui una psi e irlandese mi dicono qualcosa... La cavalla di 5 anni è forse una figlia di Graf noir? Se fosse così allora ci conosciamo... o meglio: io conosco te e tu forse mi hai vista a qualche gara...

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Quto filmo naturalmente. Obbligare il cavallo a fare qualcosa che non vuole o, peggio ancora, non può fare è la cosa più controproducente che si possa fare.

Innanzitutto bisogna capire i limiti del cavallo che non è facile e capire che stiamo "rischiando" di chiedere troppo prima di chiedere troppo. Anche i cavalli hanno le giornate storte ed è negativo in quei momenti insistere nel lavoro. E' meglio andare a fare un giretto e se mai riproavre più tardi. Inoltre per ottenere qualcosa si possono usare dei trucchetti. Ad esempio il nostro puledro non stà fermo agli alt. Allora quando gli si chiede l'alt, il guidatore gli parla e io gli do uno zuccherino o un premietto e lo accarezzo. Piano piano comincia a stare fermo da solo. Se al contrario lo si obbliga, va in difesa e comincia ad impennare in maniera veramente pericolosa.

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Per aliceceilia: credo tu mi abbia beccato. Ma mandami un mp così mi dici in che occasione ho fatto la tua conoscenza.

Parole sante Ela, parole sante! E poi non esistono regole universali che vanno bene per ogni cavallo. Ogni cavallo è una storia a se'. Io credo che l'importante sia rispettare l'animale per quello che è e non esistono cavalli migliori di altri ma solo cavalli diversi. Se si riesce a capire il tipo di cavallo allora è facile anche renderlo sereno mentalmente...

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