Vai al contenuto

TONYBULL

Members
  • Numero contenuti

    82
  • Iscritto

  • Ultima visita

Tutti i contenuti di TONYBULL

  1. quoto Gianluigi. Quando il cucciolo non vuol saperne di sporcare fuori è riconducibile ad un atavismo: nel branco dei lupi i cuccioli non sporcano mai lontano dalla tana per non lasciare tracce a branchi concorrenti o ad eventuali predatori.... Prova con i fiori di Bach: Rock Rose e Mimulus 4 gocce 4 volte al giorno.
  2. ho visto cani ai quali bisognava stare attenti a non incrociargli lo sguardo altrimenti li demolivo!!! Ho visto cani che ad un semplice NO mi si sono rigirati!!!! Nel mezzo a queste due tipologie si affiancano altre tipologie intermedie. Come si può pretendere di approcciarsi alle varie tipologie con uno stesso metodo?
  3. Io voglio dire solo una cosa: NON c'è un metodo universale adatto a tutti i cani!!!! Io per la grande maggioranza dei miei clienti uso metodologie "gentili", per un'altra discreta parte abbino ANCHE rinforzi negativi, ma per una piccola parte uso anche sistemi più duri e coercitivi. Ma MAI botte. Tant'è che la scuola tedesca, che è la più dura, applica tecniche di correzione ,"nascoste" alla vista del cane, per non creare conflitti cane-conduttore. L'errore di santificare il proprio metodo l'ho riscontrato presso tutti i Maestri che ho conosciuto: questo è il limite della cinofilia sia amatoriale che professionale. Io per questioni etiche non ho mai usato il collare elettrico: però non mi sognerei mai di dire che è uno strumento inefficace!!! Ogni volta che sorge qualche metodologia nuova, prima di criticarla o osannarla, la studio a fondo e la applico: per esempio il clicker non è uno strumento efficace ma non mi fa impazzire. L'utilizzo dei fiori di Bach invece mi entusiasma.
  4. La gerararchia uomo cane esiste eccome: è molto meno marcata rispetto alle gerarchie lupine ma è presente, specialmente in soggetti neotenicamente vicino al lupo!!!! Tant'è che le regole dell'etologie si applicano molto bene per "leggere" il cane. Il metodo classico non è solo quello utilizzato dai "torturatori": io per esempio abbino le tecniche del metodo gentile al rinforzo negativo; che non è per forza un atto di violenza, anzi.... Io utilizzo molto le tecniche di attivazione mentale, applico molto le posture adatte, uso molto i fiori di Bach come coadiuvante e soprattutto curo tantissimo il rapporto cane padrone; alla base dell'addestramento con i miei cani c'è il gioco: avendo i miei cani un corredo caratteriale, a mio parere, eccellente, e avendoli allevati in modo ottimale, non ho MAI utilizzato con loro metodi duri; avendo io dei bulli, però, ho curato molto la gerarchizzazione per evitare zuffe con altri cani: con la pressione sociale che applico riesco a gestire i miei cani in mezzo ad altri pelosi... Infine: in questo forum tutti santificano il metodo gentile come unico per efficacia ed efficienza: sarà anche così, ma molti dei miei clienti sono passati prima da colleghi gentili che hanno insegnato solo il seduto ed il terra (in 3 mesi!!!) ma lasciavano delle condotte al guinzaglio ridicole, specialmente in posti dove ci sono molti stimoli... Se uno degli specialisti in metodologie gentili pubblicizza il collare che spruzza citronella non c'è controsenso? Non è forse quello uno strumento per applicare rinforzi negativi??? Qualcuno ha detto che si usa la forza, la coercizione e il dolore quando non si sa fare altro: niente di più sbagliato!!! i tedeschi sono gli assi nell'addestramento estremo: ma io, che ho assistito a molti stages in Germania, Austria e Belgio con professionisti teutonici, posso garantire che non ci sono conoscitori più raffinati della psiche canina di questi individui; purtroppo è vero che utilizzano anche tecniche troppo dure che, eticamente, non condivido e non applicherei mai.
  5. Purtroppo funziona così un pò ovunque e su tutti i settori. Però quando c'è in ballo il benessere di un altro essere vivente, credo che faccia bene a tutti riflettere su certi metodi. Io utilizzo il metodo gentile che va molto al di là del "coccolare" il cane come molti pensano e soprattutto deve essere sempre guidato da una profonda conoscenza del mondo canino e da un continuo formarsi/informarsi. Io resto dell'idea che molti concetti che vengono impiegati nel metodo classico possano comunque essere utilizzati anche nell'altro metodo e io vivo con la filosofia che la verità sta sempre nel mezzo. Quello che spesso mi fa arrabbiare, ma proprio tanto, è l'atteggiamento di alcune persone che non volendo sprecare "tempo" per comprendere e conoscere meglio il proprio cane si rivolgono al metodo classico per fare in fretta, per domare quel cane che spesso è il risultato delle loro leggerezze e ignoranza. Tu dici che i metodi classici prescindono dalla motivazione del cane a lavorare, bè spesso è così. Se una certa persona si è preso un certo cane di una certa razza perchè vuole gareggiare ad alti livelli e scopre che quel cane non sarà mai un "asso"...bè spesso si arriva a provarle tutte pur di arrivare e il cane a 5/6 anni d'età esce di testa. E' pure vero che ho visto così detti educatori del metodo gentile rifiutare dobermann o pit bull nel proprio campo, perchè secondo loro, assolutamente inaddestrabili...come vedi il marcio c'è ovunque. Io sono dell'idea che scegliere un cane in maniera consapevole, nel modo migliore possibile e impegnarsi a conoscerlo e tirare fuori da lui il meglio che può darci esclude a priori l'uso di qualsiasi punizione violenta o di qualunque imposizione. Ho un amstaff maschio di 4 anni certificato come cane sociale per la pet therapy, con cui faccio pista e ricerca in superficie, vive in appartamento con me, basta uno sguardo per bloccarlo o un fischio per richiamarlo e Artù non ha mai indossato nemmeno un collare a strangolo. Alla base del lavoro di qualunque addestratore ci dovrebbe essere solo la passione e la voglia di imparare dai cani, di far capire ai proprietari tante cose del loro amico...io l'ho sempre vista così. Io NON ho detto che i metodi classici prescindono dalla motivazione!!!! Se non c'è motivazione si va poco lontano al di la delle metodologie applicat.
  6. Sono daccordo con te che ognuno deve prendere cani con caratteristiche idonee alle proprie capacità: il dramma è che molti si ritengono all'altezza per poi ritrovarsi un cane in casa che la fa da padrone; sono daccordo con te che sarebbe fantastico poter lavorare solo con la motivazione e con l'attivazione mentale: se è vero che è possibile con la maggior parte dei cani è anche vero che c'è una minoranza che necessita di polso duro. Non dimentichiamo che anche la maggior parte dei clienti che si presentano dagli addestratori lo fanno per manifesta incapacità di gestire il cane: il problema sta nel fatto che tale incapacità è esasperata dalla difficoltà dell'umano di mettere in pratica i consigli del professionista. Quello che voglio dire è che, nei campi dove si utilizzano i vari metodi, si applicano gli stessi a prescindere delle caratteristiche del connubio cane-padrone: ho visto cani "demoliti" nei campi dove si applicano metodi classici, perchè tali soggetti erano troppo "morbidi", ed ho visto cani passare mesi nei campi dove si applicano metodi gentili per poi continuare a portare a bandiera i proprietari, perchè tali soggetti erano troppo indocili e con tempra dura. Secondo me il vero professionista deve adattarsi al cane che si ha di fronte: mentre si opera con metodologie gentili con i cagnetti docili e socievoli, si opererà con decisione e fermezza con il mastino incaxxato e mordace. Se poi si vuole dire che bisogna approcciare il cane con rispetto sono d'accordo: però l'etologia insegna che per il bene del branco (=connubio cane-umano) è necessaria la gerarchizzazione dello stesso. Qui entra in gioco il concetto di capobranco e di leader: mentre il leader è anche capobranco il viceversa non è così scontato:è capobranco il soggetto che riesce ad imporre la propria autorità al branco mentre è leader colui che impone la propia autorità con il carisma. In soldoni è più facile insegnare all'utente medio, con un cane "impegnativo", ad essere capobranco che ad essere leader, perchè tale capacità dipendono dalle doti innate del conduttore unite all'esperienza sul campo.
  7. Premesso che stiamo andando OT vorrei segnalare una strana situazione: tutti santificano i propri metodi denigrando le altre scuole di pensiero; nei vari stages a cui ho preso parte ho visto grandi nomi del metodo classico, quello "duro" per intendersi, denigrare cani che non reggerebbero la pressione imposta, ed ho visto, all'opposto, grandi nomi dei metodi gentili essere troppo morbidi, e da quello che ho visto inefficaci, nel gestire cani veramente ostili. Un vero professionista dovrebbe attingere a piene mani dalle esperienze di TUTTE le competenze acquisite dai vari Maestri. E' improponibile affermare che i metodi classici prescindono dalla motivazione del cane a lavorare: ho visto migliaia di cani sbavare per il padrone, anche se questi li aveva sottoposti a sessioni di addestramento molto dure. D'altronde è altrettanto improponibile, e di ciò sono veramente convinto, affermare che è SEMPRE possibile fare a meno dei rinforzi negativi a prescindere dal corredo caratteriale e comportamentale del cane: tant'è che, qualche anno fa, un grosso nome del metodo gentile pubblicizzava i collari spray alla citronella.
×
×
  • Crea Nuovo...