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I Bei Vecchi Tempi...


MyLady

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E così sotto l’influenza dei recenti stage di Franco, ho cominciato a cercare qualche libro interessante fra quelli proposti qui su questo forum e come non scegliere anche qualcosa di Nuno Oliveira? Peccato che si trovi pochissimo a prezzi ragionevoli e così per ora mi sono "accontentata" di "Proposte e Ricordi di un vecchio écuyer portoghese".

Non ho parole per descriverlo è scritto veramente bene, anche se è una lettura tecnica non è per niente pesante e soprattutto è molto chiaro, e poi… quello descritto da lui sì che è dressage!

Dopo una prima lettura di piacere (perché proprio di piacere si può parlare leggendo esperienze del genere) ora lo sto rileggendo cercando di approfondire, studiare e ricordare le nozioni che più mi possono essere utili in questo momento.

Ho cominciato così a volare con la fantasia in un mondo in cui si possa montare a cavallo in armonia senza che “professionisti” del campo cerchino di insegnarti tecniche assurde, un mondo dove i campioni mondiali meritino davvero questo titolo, un mondo dove i giudici di gara si attengano ad un regolamento ormai dimenticato… poi sono tornata su questo mondo. Cosa vedo? Persone incompetenti che si spacciano per professionisti, scene del tipo “il fine giustifica i mezzi”, cavalli costretti in posizioni assurde ben lontani da una perfetta riunione senza neanche più la forza e il coraggio di reagire, giudici che danno 8 per un alt inesistente… che vergogna…

Ho cercato di capire le ragioni di tutte queste persone, ma proprio non ce l’ho fatta. Leggo in altri forum persone scandalizzate che a chi osa muovere una critica rispondono cose tipo «Ma come ti permetti di dire certe cose, è un campione del mondo! Tu non sei nessuno in confronto! I giudici hanno delle qualifiche, hanno studiato prima di diventare giudici!»

Ma cosa vuol dire che sono campioni del mondo? Questo non avverrebbe se i giudici fossero davvero qualificati e non si adattassero ad un nuovo tipo di equitazione solo perché ormai da troppo tempo si pensa solo a vincere gare e di rimando l’equitazione ne risente (anzi i cavalli, perché i cavalieri non sembra stiano male per quello che fanno). Non è perché qualcuno ha vinto i mondiali che tutti si devono inchinare al suo metodo di lavoro senza più porsi domande, non si possono giustificare certi comportamenti solo per una medaglia d’oro! Allora già che ci siamo perché non giustifichiamo anche i dittatori della nostra storia politica… in fondo anche loro non erano persone qualunque che passavano per strada, qualcosa di importante l’hanno fatto anche loro per salire al potere!

Il problema è che pochissimi ormai si fermano a pensare e a porsi delle domande per ogni cosa che gli capita attorno; si seguono le mode, ci si scusa nascondendosi dietro frasi come: «Se non fai così non vinci, se non fai cosà non ottieni risultati, che ci vuoi fare bisogna adattarsi ormai a quelli che sono i parametri adottati» ma se tutto questo implica il maltrattamento dei cavalli con che coraggio si possono affiancare certi metodi? C’è troppa ignoranza, non si conoscono davvero le conseguenze di questi moderni metodi e quando qualcuno di buona volontà cerca di mettere la verità in chiaro, le persone non vogliono accettare che i loro beniamini possano fare quello appena descritto e ancora una volta inventano scuse inverosimili.

Che ne è stato degli insegnamenti dei Vecchi Maestri? Che ne è stato della buona equitazione? E dire che l’Italia anni fa non faceva poi neanche così schifo anche in campo internazionale, perché ora nessuno si accorge che la maggior parte degli olandesi e dei tedeschi non sono più “quelli di una volta”?

Sono state già scritte pagine e pagine su rollkur, dressage “moderno” e relativi dibattiti delle due fazioni, questo non è che uno sfogo su cui rimugino da tempo.

Con questo topic mi piacerebbe convincere, assieme a quelli già convinti, qualche persona in più a ricercare il piacere di andare a cavallo con il cavallo.

Rispondete in tanti (combattendo contro la pigrizia dell’estate!)

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Rispondere non è semplice. Sicuramente la lettera di Philippe Karl è significativa proprio perchè tratta, seppur brevemente ma tecnicamente il tema che tocchi tu adesso.

E' indiscutibile che nell' ADDESTRAMENTO (qui ti devo correggere) ma non solo, si siano adottati metodi di coercizione finalizzati esclusivamente alll'ottenimento di risultati, tanto rapidi quanto fittizi e poco durevoli al solo scopo sportivo e commerciale. Questo è il prezzo che i cavalli devono pagare perchè sono diventati una specie di giocattolo, hanno perso la funzione e l'importanza che avevano un tempo. Adesso sono delle macchine, se vanno bene sono dei campioni e se vanno male sono dei brocchi. Per farli rendere il massimo possibile, nel minor tempo possibile, li si ingabbia in un tipo di lavoro assolutamente coercitivo.

Non frequento il mondo del Dressage, quindi non posso giudicare ma grazie al cielo vedo molti cambiamenti nei giudizi negli attacchi. Per la maggior parte di voi è una disciplina sconosciuta ma è molto praticata all'estero e fortunatamente gode di una illuminazione ammirevole. Fortunatamente la tendenza dei giudici internazionali è molto attenta ai difetti di lavoro, alla leggerezza del cavallo e ultimamente stanga letteralmente, incappucciamenti e cavalli contro la mano. Purtroppo in Italia ancora si scarseggia nella preparazione dei giudici ed addirittura alcuni non conoscono neppure il regolamento...... Lascio perdere l'argomento anche se potrebbe essere interesante.

Ma giustamente ci si deve domandare dove abbiamo perso la cultura equestre, quand'è che ce la siamo lasciata scappare, come mai l'abbiamo abbandonata per delle pratiche ben poco ortodosse. Proprio noi... I figli di Caprilli e di tanti altri prima di lui. Ma peraltro noi non alleviamo neppure più.

Io lo chiamo l'orrido frutto del consumismo dove tutto è alla portata di tutti, e dove il cavallo è un brocco, non è mio figlio che è un sacco di patate!

Fine della prima puntata.

Nella prossima vi parlo delle esperienze positive ed incoraggianti e di Gente di cavalli.

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Sì certo, nell'addestramento ma non solo... i cavalli dietro la verticale si vedono anche in campo gara, meno incappucciati, ma lo sono comunque.

Nella prossima vi parlo delle esperienze positive ed incoraggianti e di Gente di cavalli.

Non aspetto altro! Non tenermi sulle spine perchè ne ho davvero bisogno per tirarmi un po' su il morale!

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Dimenticavo poi di commentare il lavoro di chi guarda e copia i "grandi campioni"... bellissimo, così fa delle azioni senza neanche sapere cosa veramente succede in bocca al cavallo e quindi anche nel resto del corpo. Poi si giustificano dicendo che lo "lavorano" così solo per 5 minuti al giorno. Ma cosa vuol dire? Vuol dire che cinque minuti un giorno, cinque minuti un altro e prima o poi il cavallo avrà la tendenza a sottrarsi alla mano incappucciandosi ancora di più. E allora cosa succede? O si è così sordi e ciechi da non accorgersene e credere di avere un cavallo straordinariamente leggero alla mano oppure se ci si accorge che il cavallo si incappuccia, nelle "migliori" delle ipotesi si cambia cavallo (sperando di non trovarne uno già conciato nella stessa maniera) oppure si continua a lavorare nello stesso modo proseguendo sulla strada dell'emulazione, o peggio ancora si cerca di "rimediare" al danno fatto, peggiorando solo la situazione, perchè se hai portato il cavallo a quella condizione, credo che difficilmente poi hai la pazienza, la costanza e la competenzadi riaddestrarlo seriamente o meglio l'umiltàdi rivolgerti ai pochi addestratori che lavorano ancora in modo serio e con le giuste azioni.

(Scusate, ma pian piano sto scrivendo tutto quello che mi tengo dentro da tempo!)

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Approdo ad una discussione dove potersi sfogare un pò su un argomento tanto,tanto triste.

Quello che mi chiedo:possibile che la disinformazione e l'ignoranza siano arrivati ovunque,abbiano colpito tutte le categorie??

continuano a venirmi in mente le parole della mia vet:"perchè non monti?cosa aspetti a montare?ormai è pronta,falla girare alla corda con le REDINI DI RITORNO così abbassa la testa..."

il tutto riferito ad una cavalla che aveva una paura folle dell'uomo e sta affrontando adesso le paure del lavoro e dell'attrezzatura e che per ora non ne vuole sapere di accettare l'imboccatura(per chi fosse interessato le peripezie sono raccontate nella discussione "I Nostri Cavalli... O.T.)

Ora,capisco che ognuno sceglie una professione,che un vet non è addestratore o istruttore...e non lo sono neppure io...

Però,caspita,gli occhi ce li hai:la schiena insellata non la vedi?il cavallo sulle spalle non lo vedi?il terrore negli occhi nemmeno?

cioè,montare in maniera errata vuol dire provocare danni psicologici e anche fisici...e questi ultimi,se non sbaglio,rientrano nelle competenze di un vet...

non si può andare avanti e lavorare con i paraocchi,con la mente suddivisa in settori,in camere stagne...bisogna aprire la mente a tutte le sfaccettature...un vet deve interessarsi di tutto ciò che si ripercuote sulla salute,come un manisclaco deve conoscere l'etologia per lavorare in sicurezza con tutti i cavalli e così via.

scusate lo sfogo,ma sentirsi circondati da tutte le parti da questa ignoranza(anche da parte di gente che lavora in questo campo)è veramente dura,perchè pensi a tutti quei poveri cavalli e a cosa devono subire.

Io passo per la scema,che perde tempo a "giocherellare" da terra con la sua cavalla,probabilmente perchè ne ha paura o ha bisogno di un "istruttore" per montare.A me non importa se è questo che pensano...però mi preoccupo e dispiaccio per i loro aniamali e per l'ignoranza.

Proprio ieri,la finale della coppa del mondo salto...la parola leggerezza è sparita...ho visto solo animali esasperati,spremuti fino all'ultimo a saltare percorsi paurosi...ce da miravigliarsi come non si spezzino in due dopo certi salti...

ma dove si arriverà continuando di questo passo? :bigemo_harabe_net-102:

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