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Canzoni In Dedica


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Branduardi

Il Sultano Di Babilonia E La Prostituta

Frate Francesco partì una volta per oltremare

Fino alle terre di Babilonia a predicare,

coi suoi compagni sulla via dei Saracini

furono presi e bastonati, i poverini!

Frate Francesco parlò

E così bene predicò

Che il Gran Sultano ascoltò

E molto lo ammirò,

lo liberò dalle catene…

così Francesco partì per Babilonia a predicare.

Frate Francesco si fermò per riposare

Ed una donna gli si volle avvicinare,

bello il suo volto ma velenoso il suo cuore,

con il suo corpo lo invitava a peccare.

Frate Francesco parlò:

“Con te io peccherò”

Nel fuoco si distese,

le braccia a lei protese.

Lei si pentì, si convertì…

così Francesco partì per Babilonia a predicare

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propongo anche questa stupenda canzone da stupendo libro (spero di non averla già inserita eheh)

La bellezza

(Vecchioni) Passa la bellezza

nei tuoi occhi neri,

scende sui tuoi fianchi

e sono sogni i tuoi pensieri...

Venezia "inverosimile

più di ogni altra città"

è un canto di sirene,

l'ultima opportunità

ho la morte e la vita tra le mani

coi miei trucchi da vecchio senza dignità:

se avessi vent'anni

ti verrei a cercare,

se ne avessi quaranta, ragazzo,

ti potrei comprare,

a cinquanta, come invece ne ho

ti sto solo a guardare ...

Passa la bellezza

nei tuoi occhi neri

e stravolge il canto

della vita mia di ieri;

tutta la bellezza,

l'allegria del pianto

che mi fa tremare

quando tu mi passi accanto...

Venezia in questa luce

del lido prima del tramonto

ha la forma del tuo corpo

che mi ruba lo sfondo,

la tua leggerezza danzante

come al centro del tempo

e dell'eternità:

ho paura della fine

non ho più voglia di un inizio;

ho paura che gli altri

pensino a questo amore

come a un vizio;

ho paura di non vederti più,

di averla persa...

tutta la bellezza

che mi fugge via

e mi lascia in cambio

i segni di una malattia.

Tutta la bellezza

che non ho mai colto,

tutta la bellezza immaginata

che c'era sul tuo volto,

tutta la bellezza

se ne va in un canto,

questa tua bellezza

che è la mia

muore dentro un canto.

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Branduardi - Confessioni di un malandrino

Mi piace spettinato camminare

il capo sulle spalle come un lume

e mi diverto a rischiarare

il vostro autunno senza piume.

Mi piace che mi grandini sul viso

la fitta sassaiola dell'ingiuria,

mi agguanto solo per sentirmi vivo

al guscio della mia capigliatura.

Ed in mente mi torna quello stagno

che le canne e il muschio hanno sommerso

ed i miei che non sanno di avere

un figlio che compone versi;

ma mi vogliono bene come ai campi

alla pelle ed alla pioggia di stagione,

raro sarà che chi mi offende

scampi alle punte del forcone.

Poveri genitori contadini,

certo siete invecchiati e ancor temete

il Signore del cielo e gli acquitrini,

genitori che mai non capirete

che oggi il vostro figliolo è diventato

il primo tra i poeti del Paese

e ora in scarpe verniciate

e col cilindro in testa egli cammina.

Ma sopravvive in lui la frenesia

di un vecchio mariuolo di campagna

e ad ogni insegna di macelleria

la vacca si inchina sua compagna.

E quando incontra un vetturino

gli torna in mente il suo concio natale

e vorrebbe la coda del ronzino

regger come strascico nuziale.

Voglio bene alla patria

benchè afflitta di tronchi rugginosi

m'è caro il grugno sporco dei suini

e i rospi all'ombra sospirosi.

Son malato di infanzia e di ricordi

e di freschi crepuscoli d'Aprile,

sembra quasi che l'acero si curvi

per riscaldarsi e poi dormire.

Dal nido di quell'albero, le uova

per rubare, salivo fino in cima

ma sarà la sua chioma sempre nuova

e dura la sua scorza come prima;

e tu mio caro amico vecchio cane,

fioco e cieco ti ha reso la vecchiaia

e giri a coda bassa nel cortile

ignaro delle porte dei granai.

Mi sono cari i miei furti di monello

quando rubavo in casa un po' di pane

e si mangiava come due fratelli

una briciola l'uomo ed una il cane.

Io non sono cambiato,

il cuore ed i pensieri son gli stessi,

sul tappeto magnifico dei versi

voglio dirvi qualcosa chge vi tocchi.

Buona notte alla falce della luna

sì cheta mentre l'aria si fa bruna,

dalla finestra mia voglio gridare

contro il disco della luna.

La notte e` così tersa,

qui forse anche morire non fa male,

che importa se il mio spirito è perverso

e dal mio dorso penzola un fanale.

O Pegaso decrepito e bonario,

il tuo galoppo è ora senza scopo,

giunsi come un maestro solitario

e non canto e celebro che i topi.

Dalla mia testa come uva matura

gocciola il folle vino delle chiome,

voglio essere una gialla velatura

gonfia verso un paese senza nome

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e la canzone a questa ispirata:

CAPAREZZA & BRANDUARDI - LA FITTA SASSAIOLA DELL INGIURIA

C'é chi mi vuole folle e chi follemente spera che toppi carriera, da sera a mattina si ostina, ficca aghi nella mia bambolina; mina la via che l'anima mia cammina, mi pedina, il fatto é che se sfuggo alla logica tragica é la fine che mi si propina. L'acqua che butti sul mio fuoco diventa benzina, ogni insulto manichino per la mia vetrina, sappi che la mia dottrina se ne fotte di chi sta dopo e chi prima. Chi mi stima mi istiga a stilare sti suoni, sti versi e stikaa! Godo se penso all'amaro che mastica chi pronostica la fine della mia vitalità. Mi piace che mi grandini sul viso la fitta sassaiola dell'ingiuria, l'agguanto solo per sentirmi vivo al guscio della mia capigliatura. Fonda la tua gloria sull'ingiuria, lavati i denti col seltz come Furia, smile, siamo in aria, canta vittoria ma io ti sputerò come un seme d'anguria. C'é penuria di muri adibiti alla memoria, pura vanagloria, fa male come un dente che si caria il mio debole per le vittime della storia; le hanno odiate, umiliate, lasciate alla sorte per fargli la corte dopo la morte. Mi faccio forte di un simile supplizio, ed é per questo che schivo ogni giudizio, ho la riflessione come vizio, il mio fine é di fare di ogni fine un buon inizio, mi sazio di un dizionario vario più dei santi del calendario. Mi piace che mi grandini sul viso la fitta sassaiola dell'ingiuria, l'agguanto solo per sentirmi vivo al guscio della mia capigliatura. Mi piace sapermi diverso, piacere perverso che riverso in versi su fogli sparsi, nei capoversi dei giorni persi nei miei rimorsi, che cosa c'é da aspettarsi da chi come me non sa adeguarsi a sette, mafiette, etichette e se tutti fanno lui smette? Chi manomette le tette della scultura, ne ignora l'amore e la cura, ciocca dopo ciocca mi son fatto sta capigliatura, come un tiranno tra le mura non ho paura, C A P A, no fregatura, monnezza pura, senti che attrezzatura, é la mistura che infuria nella fitta sassaiola dell'ingiuria. Mi piace che mi grandini sul viso la fitta sassaiola dell'ingiuria, l'agguanto solo per sentirmi vivo al guscio della mia capigliatura.

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Branduardi - Confessioni di un malandrino

Mi piace spettinato camminare

il capo sulle spalle come un lume

e mi diverto a rischiarare

il vostro autunno senza piume.

Mi piace che mi grandini sul viso

la fitta sassaiola dell'ingiuria,

mi agguanto solo per sentirmi vivo

al guscio della mia capigliatura.

Ed in mente mi torna quello stagno

che le canne e il muschio hanno sommerso

ed i miei che non sanno di avere

un figlio che compone versi;

ma mi vogliono bene come ai campi

alla pelle ed alla pioggia di stagione,

raro sarà che chi mi offende

scampi alle punte del forcone.

Poveri genitori contadini,

certo siete invecchiati e ancor temete

il Signore del cielo e gli acquitrini,

genitori che mai non capirete

che oggi il vostro figliolo è diventato

il primo tra i poeti del Paese

e ora in scarpe verniciate

e col cilindro in testa egli cammina.

Ma sopravvive in lui la frenesia

di un vecchio mariuolo di campagna

e ad ogni insegna di macelleria

la vacca si inchina sua compagna.

E quando incontra un vetturino

gli torna in mente il suo concio natale

e vorrebbe la coda del ronzino

regger come strascico nuziale.

Voglio bene alla patria

benchè afflitta di tronchi rugginosi

m'è caro il grugno sporco dei suini

e i rospi all'ombra sospirosi.

Son malato di infanzia e di ricordi

e di freschi crepuscoli d'Aprile,

sembra quasi che l'acero si curvi

per riscaldarsi e poi dormire.

Dal nido di quell'albero, le uova

per rubare, salivo fino in cima

ma sarà la sua chioma sempre nuova

e dura la sua scorza come prima;

e tu mio caro amico vecchio cane,

fioco e cieco ti ha reso la vecchiaia

e giri a coda bassa nel cortile

ignaro delle porte dei granai.

Mi sono cari i miei furti di monello

quando rubavo in casa un po' di pane

e si mangiava come due fratelli

una briciola l'uomo ed una il cane.

Io non sono cambiato,

il cuore ed i pensieri son gli stessi,

sul tappeto magnifico dei versi

voglio dirvi qualcosa chge vi tocchi.

Buona notte alla falce della luna

sì cheta mentre l'aria si fa bruna,

dalla finestra mia voglio gridare

contro il disco della luna.

La notte e` così tersa,

qui forse anche morire non fa male,

che importa se il mio spirito è perverso

e dal mio dorso penzola un fanale.

O Pegaso decrepito e bonario,

il tuo galoppo è ora senza scopo,

giunsi come un maestro solitario

e non canto e celebro che i topi.

Dalla mia testa come uva matura

gocciola il folle vino delle chiome,

voglio essere una gialla velatura

gonfia verso un paese senza nome

Una delle mie preferite... Amalasunta, musicalmente mi sa che abbiamo parecchio da spartire!!! :bigemo_harabe_net-146:

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Nooooooo!!!!!

Io pure io pure!!!!!

Proprio ieri pensavo che mi piacerebbe andare, quest'anno che il mio bel Franco non ha fatto date italiane potevo farmi un concerto di Branduardi.....

la prossima volta si va insieme???? Baci!!! :bigemo_harabe_net-146:

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molto volentieri gattapatty!!!

è stato troppo emozionante!!!

poi lui che suonava i piatti mi faceva sbudellare dal ridere con i capelli che gli rimanevano tra i piatti o volavano da tutte le parti :bigemo_harabe_net-163:

poi la versione col gong di Ballata in fa diesis minore!! mamma mia che forte!!!!!

gli abbiamo chiesto più bis... e lui non ce la faceva più XD XD XD

alla fine è tornato per l ennesima volta sul palco per dirci che, basta, non ce la faceva proprio più.. e si vedeva che tornava dal camerino, addirittura, perché si era già mezzo spogliato :bigemo_harabe_net-134:

(oddio, intendo che aveva la camicia tutta aperta... non di più :bigemo_harabe_net-163: )

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Vorrei consigliarvi un artista che sto ascoltando molto in questo periodo e che è a mio parere molto molto bravo e troppo poco conosciuto. Si tratta di Kaballà, guarda caso siciliano anche lui (come il bel Franco)... sarà un caso?

Vi consiglio di ascoltarle tutte ma in particolare "Petra Lavica" e "Paroli d'Amuri"... quest'ultima forse è la migliore per iniziare.

Ecco il testo:

Paroli d'amuri - Kaballà

Gira la gonna gira,

rapi la manu e canta

e veni a passu di danza.

Gira la testa gira

musica forti e vinu

veni e mi cangi distinu.

Gira la chiavi di lu me cori

cerca rubini e trova

paroli d'amuri.

Gira lu cielu gira

stella di carne vola

e cadi 'ntra li linzola.

Gira lu munnu gira,

gira rigira e dormi

finu alla fini de' iorni.

Gira la pagina di lu mè cori,

non c'è misteru

sulu paroli d'amuri.

togli dal collo i tuoi gioielli,

taglia più corti i tuoi capelli,

sciogli l'incanto,

scrivi nel vento, nell'acqua, nel tempo

paroli d'amuri.

P.S. Amalasunta... non è che percaso tu lo conosci? :bigemo_harabe_net-163:

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Baci da Pompei

(Francesco De Gregori - 1996)

Non fu il coltello che tagliò, non fu la luna che tramontò.

Non fu la stella che schiarì la notte.

La notte che arrivò e che s'illuminò.

E non fu lei che disse No.

E non fu lui che disse.

E non fu lei che disse No.

E non fu lui che disse No.

Non fu la nuvola che passò, non fu la nuvola, che si fermò.

E congelò il vapore dell'estate.

E le parole liberate senza fretta.

E non fu lei che disse 'Aspetta'.

E non fu lui che disse.

E non fu lei che disse 'Aspetta'.

E non fu lui che disse 'Aspetta'.

Che passi il segno della piena,

su questo cuore e su questa schiena,

e si addormentino gli amanti all'ombra del vulcano.

Possa bruciare sempre la tua mano, nella mia mano.

E consumarsi il mio destino col tuo destino.

E questa pioggia ritorni vino.

E questa cenere diventi vino.

Non fu il coltello che tagliò, non fu la luna, che si inabissò,

non fu la stella che sparì,

non fu la notte, quando si squagliò e non fu l'aurora.

E non fu lei che disse Ancora.

E non fu lui che disse.

E non fu lei che disse Ancora.

E non fu lui che disse.

E non fu lei che disse Ancora.

E non fu lui che disse Ora.

Che passi il segno della piena,

su questo cuore e su questa schiena,

e si addormentino gli amanti all'ombra del vulcano.

Possa bruciare sempre la tua mano, nella mia mano.

E consumarsi il mio destino col tuo destino.

E questa pioggia ritorni vino.

E questa cenere diventi vino.

Alla persona che mi ha dedicato questa canzone, sperando che anche noi un giorno incontreremo qualcuno con cui consumare il nostro destino.

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Enya - Only time

Who can say where the road goes,

Where the day flows, only time?

And who can say if your love grows,

As your hearth chose, only time?

Who can say why your heart sights,

As your live flies, only time?

And who can say why your heart cries

when your love lies, only time?

Who can say when the roads meet,

That love might be ,in your heart?

and who can say when the day sleeps,

and the night keeps all your heart?

Night keeps all your heart.....

Who can say if your love groves,

As your heart chose, only time?

And who can say where the road goes

Where the day flows, only time?

Who knows? Only time

Who knows? Only time

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volevo dedicare ad una persona a cui sono molto legata, questa canzone:

La donna della sera (testo: Vecchioni, Voce: Branduardi)

Una tua ruga

bella di stanchezza

di più m'intriga

della giovinezza.

Il seno che pende di più mi da

dei seni ritti di ben altra età.

Io mi addormento

sopra il tuo sedere

memoria e vanto

di battaglie vere.

Meglio la tua pelle, arata a terra

di quella liscia di una giovincella.

C'è nell'inverno tuo

quel che l'estate non ha;

caldo l'autunno tuo

più dell'altrui primavera.

Tutto quel gran mare di gioventù

non vale ll letto che prepari tu.

Silenzio ed ombra

mettimi nel cuore

con le tue labbra

che ci sanno fare.

Meglio le tue grasse coscie di pane

dei giunchi acerbi delle ragazzine.

C'è nell'inverno tuo

quel che l'estate non ha;

caldo l'autunno tuo

più dell'altrui primavera.

Tutto quel gran mare di gioventù

non vale il letto che riscaldi tu.

Vince il tuo inverno

sulla primavera.

Ogni tuo segno

è una mia bandiera.

Vince la rosa

che mi mostri intera

su quella chiusa

prima della sera.

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Dedico a gattapatty:

I treni di Tozeur

Nei villaggi di frontiera guardano passare i treni

le strade deserte di Tozeur

Da una casa lontana tua madre mi vede

si ricorda di me delle mie abitudini

E per un istante ritorna la voglia di vivere

a un'altra velocità

Passano ancora lenti i treni per Tozeur

Nelle chiese abbandonate si preparano rifugi

e nuove astronavi per viaggi interstellari

In una vecchia miniera distese di sale

e un ricordo di me come un incantesimo

E per un istante ritorna la voglia di vivere

a un'altra velocità

Passano ancora lenti i treni per Tozeur

Nei villaggi di frontiera guardano passare

i treni per Tozeur

:bigemo_harabe_net-117:

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GRAZIEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

I treni di Tozeur è una delle mie canzoni preferite di Battiato.... certo, sarebbe difficile dire quali non lo sono!

Grazie cara! :bigemo_harabe_net-146:

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Grande grande grande

Mina

Con te dovrò combattere

non ti si può pigliare come sei...

i tuoi difetti son talmente tanti

che nemmeno tu li sai...

sei peggio di un bambino capriccioso

la vuoi sempre vinta tu...

sei l'uomo più egoista e prepotente

che abbia conosciuto mai.

Ma c'e' di buono che al momento giusto

tu sai diventare un altro...

in un attimo tu

sei grande grande grande e le mie pene

non me le ricordo più.

Io vedo tutte quante le mie amiche

son tranquille più di me

non devono discutere ogni cosa

come tu fai fare a me...

ricevono regali e rose rosse

per il loro compleanno

dicon sempre di sì

non han mai problemi e son convinte

che la vita e' tutta lì...

invece no, invece no

la vita e' quella che tu dai a me...

in guerra tutti i giorni sono viva

sono come piace a te...

ti odio e poi ti amo e poi ti amo

e poi ti odio e poi ti amo...

non lasciarmi mai più.

sei grande grande grande come te

sei grande solamente tu.

Ti odio e poi ti amo e poi ti amo

e poi ti odio e poi ti amo...

non lasciarmi mai più.

Sei grande grande grande come te

sei grande solamente tu.

Non lasciarmi mai più.

Sei grande grande grande come te

sei grande solamente tu.

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