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Alta Scuola


LadyD

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Bella proposta Lady.

Per rompere il ghiaccio comincerò col dire che come tutta l'equitazione, è nata circa 300 anni fa, come insegnamento a scopo bellico per poi divenire la base dell'insegnamento di principi e nobili.

Le scuole attualmente più famose ed ancora attive sono l'Alta Scuola Spagnola di Vienna (Aut), la Real Escuela de Arte Ecuestre Andalusa di Jerez de la Frontera (Esp) e la scuola di Saumur (Fra).

Le razze utilizzate principalmente sono Lipizzano, PRE Andaluso e Lusitano.

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Buonasera,

Domanda:

e quali sono i metodi di inseganamento di molte scuole?

Come si fa ad insegnare queste cose ai cavalli ?

D'accordo ci sono le eccezioni che Ela probabilmente ha citato, ma gli altri?

Come fanno certi cavalli ancora puledri a conoscere molte o tutte le figure?

Non l'ho mai capito?

Sir Hiss

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Ringrazio di cuore Sir Hiss per aver "riportato alla luce" questa discussione!!!

Le tue domande sono pertinenti e al momento mi viene da scrivere questo:

Si sa che per costruire una casa si deve partire dalle fondamente e, mattone dopo mattone, si arriva al tetto. il risultato sarà un edificio solido, che pero' ha richiesto tempo, fatica e metodo per la costruzione.

Se invece costruisco la casa tralasciando le fondamenta o accontentandomi, di qualche centimetro, dimentico qualche mattone qua e là, le tegole non sono ben incastrate... alla fine questa casa sarà traballante e rischierà di crollare.

Stessa cosa per un cavallo. L'addestramento nelle scuole citate da Ela continua per anni ed anni... i cavalli di 12 anni sono ancora in fase di apprendimento.

Come si fa dunque a trovare annunci dove si vende "castrone di 5 anni, addestrato all'alta scuola"?

Prima di tutto secondo me, bisogna vedere che si intende per "alta scuola"... se si intende un inchino e due passi spagnoli allora proprio non ci siamo...

Se mi ancoro alle redini con tutto il mio peso e colpisco con gli speroni, un cavallo caldo probabilmente si impennerà.. e posso creare anche un riflesso su questa base... ma saranno impennate, non una levade correttamente costruita. Così fornisco solo la base per un futuro ricco di rifiuti e di ribrezzo verso il lavoro.

inoltre... che me ne faccio di un cavallo che fa un inchino, ma non riesce a fare una partenza corretta al galoppo destro?

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Innanzi tutto rileggendomi ho scritto una vaccata vera propria a furia di cancellare e spostare.

Nessuno si è accorto che ho scritto che tutta l'equitazione è nata 300 anni fa?

L'alta scuola intesa come arte equestre è , come dice Lady, basata su un lungo lavoro sia sui cavalli che sui cavalieri.

Giustamente un'impennata non è una levade. Il lavoro da terra , alle redini lunghe dovrebbe essere un buon esempio di addestramento corretto. Molti giovani cavalli che vengono proposti come "addestrati" dovrebbero essere guardati con sospetto, anzi bisogna guardare con sospetto quello che ce li propone.

L'età è fondamentale, il lavoro deve essere graduale sempre e comunque. Non per nulla anche nei concorsi ci sono limiti di età, il che vuol dire che i cavalli hanno uno sviluppo che va seguito per preservare l'integrità fisica e mentale del cavallo.

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Innanzi tutto rileggendomi ho scritto una vaccata vera propria a furia di cancellare e spostare.

Nessuno si è accorto che ho scritto che tutta l'equitazione è nata 300 anni fa?

ahahah! In ginocchio sui ceci!

...e anche noi, che non ce ne siamo accorti! :P:D

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inoltre... che me ne faccio di un cavallo che fa un inchino, ma non riesce a fare una partenza corretta al galoppo destro?

Devo ammettere che di alta scuola non ne so niente... Ho avuto fortuna e ho visto l'alta scuola di Vienna: scuderie e l'allenamento la mattina. ma più di questo non so.

Putroppo ci sono tanti "maiali " in questo campo dei quali ho sentito parlare (non bene) . In pochi mesi hai un cavallo di 5 anni che fa le stesse cose di un lipizzano di 25... Putroppo se sei davanti al box e ti gratti la testa questo scatta per nascondersi dietro la beverina... Non capisco.

Poi devo ammettere che davanti ai veri "muartori" del campo (cadre noire, vienna etc, rimango a bocca aperta)

Sir Hiss

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Premetto che non ne so praticamente nulla, ma avendo una passione particolare per lipizzani e andalusi qualcosina l'ho letta... di diverso dal dressage c'è sicuramente che l'alta scuola propone più che altro "spettacoli" e non percorsi prestabiliti col singolo cavaliere in rettangolo... poi credo che anche le figure siano diverse, più complesse ed eleganti, tant'è vero che si dice che un lipizzano è pronto per l'alta scuola a 20 anni!

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Penso di poter dire che l'alta scuola non propone "spettacoli". Ti faccio un breve riassunto a grandi linee che sicuramente qualcun altro potrà spiegarti meglio. L'alta scuola nasce come scuola equestre per l'insegnamento ai cavalli e ai cavlieri in battaglia. Tutte le figure che vediamo oggi come "spettacolo" in realtà hanno centinaia di anni di addestramento alle spalle. I cavalli , così come i cavalieri , venivano addestrati per lo scopo bellico, per incutere paura al nemico, per dare al cavaliere una capacità di stare in sella di fronte a qualsiasi imprevisto, per dare al cavallo la capacità e la destrezza di affrontare chiunque e comunque.. Quello che a qualcuno sembra spettacolo, è la base dell'equitazione.

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Buonasera,

per quanto ne so posso dirvi che non avrei piacere di stare dietro a un cavallo che esegue una capriole.

Comunque capisco che si portino avanti delle tradizioni e che la Alte Scuole (prevalentemente militari) continuino ad esistere.

Tutte le altri varianti mi fanno sorgere un sacco di dubbi. Cioè: perchè mai uno che monta a cavallo per andare un passeggiata o in gara deve avere un cavallo addestrato a queste figure difficili e pericolose?

Rende più virili gli uomini e più caxxute le donne? Cosa rappresenta (a metà della passeggiata faccio un po' di piaffe per poi finire con un'impennata o con una capriole?)

Come ultimo metto i circhi sia per i cavalli che tutto il resto della ciurma a 4 / 2 zampe.

Questa è una delle mie opinioni, vorrei conoscere qualcuno che sostenga il contrario e che magari convive con uno di questi equini per spiegarci meglio questi optional.

Sir Hiss

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Dunque, penso si possa fare una differenziazione.

Un conto è una persona che acquista uno dei cavalli attraverso gli annunci di cui parlavi prima, magari un cavallo di 4-5 anni che sa fare delle "pesade" e del passo spagnolo, al solo scopo di "farsi ammirare", di apparire. Denotando naturalmente un'ignoranza enorme e un totale disinteresse del benessere del cavallo.

Un'altra cosa invece è, secondo me, fare un percorso insieme ad un cavallo. Un percorso che nasce dal lavoro a terra, le flessioni, il lavoro su due piste, le distensioni, l'elevazione dell'incollatura, la riunione, per arrivare a pesade, levade... eccetera. È comunque un lavoro continuo, un gradino dopo l'altro, una cosa tira l'altra. Un lavoro che se effettuato con una continuità intelligente prepara cavallo e cavaliere al prossimo passo, sia fisicamente che mentalmente. Niente traumi quindi, se si rispettano i tempi di apprendimento, di presa di equilibrio e di progressione fisica e mentale.

Arie alte... Perché no, dunque?

Probabilmente in passeggiata non mi sarà di alcuna utilità avere un cavallo che fa il passo spagnolo o che va in levade.. ma perché una cosa deve escludere l'altra? Non posso andare a passeggio con un cavallo che fa arie alte? In fondo, un buon lavoro in piano significa avere un cavallo agli ordini, anche in passeggiata, dove l'obbedienza aumenta comunque la sicurezza del binomio.

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L'alta scuola ormai rimane una "disciplina" a se stante ma non la chiamerei spettacolo. Era quello che volevo intendere.

Certo che non fai una levade o un piaffe a metà di un concorso ad ostacoli o di una passeggiata. Però nel dressage alcune figure sono ancora praticate , quindi c'è una commistione tra le due.

A proposito del lavoro a terra, non so se hai letto i vecchi discorsi , io pratico gli attacchi ad un buon livello e il lavoro alla doppia longe si usa anche nella nostra desciplina e se fatto bene il lavoro da terra è ottimo. Certo non con le stesse figure, non facciamo le cabriole e via discorrendo ma stiamo di fianco (mi permetto rimarcare che si stà di fianco) ad un cavallo a piedi, facendo i cambi di andatura e di direzione, barriere ecc...

Quindi penso che ancora utilizziamo gli insegnamnti dell'alta scuola.

Sai chi è un bravo cavaliere e ottimo cultore di alta scuola, grande conoscitore di cavalli montati e attaccati? Albert Moyersoen.

In fine metto anch'io il circo. Il circo è un'altra cosa ancora. Abbiamo parlato , nell'apposito topic ,dello spettacolo Appasionata. Io l'ho ritenuto pari al circo ad esempio.

L'alta scuola può piacere o sembrare noiosa , magari va presa a piccole dosi ma penso che bisogni guardare a cosa ci ha lasciato e cosa ci ha insegnato.

La paragono al latino. Chi cavolo lo capisce? eppure l'italiano che parliamo, viene da li! Ci sarà pure qualcosina.

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Piccola parentesi..

Mi preme aggiungere che diversi écuyer di Saumur hanno fatto spettacoli al circo..

Anche a Karl è capitato, con il suo stallone Odin. Karl scrive nel suo libro "una certa idea di dressage" che è difficilissimo intrattenere un pubblico in un'area così limitata come quella messa a disposizione dal circo. Non si stupiva dunque che personaggi come Baucher avessero dovuto inventar di tutto pur di non annoiare gli spettatori.. E sfida chiunque dressagista che tanto disprezza quest'arte a non ricredersi su essa quando gli fosse capitato di provare uno spettacolo su una pista da circo..

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Anche Buffalo Bill ha fatto spettacoli circensi, di tutt'altro genere nauralmente.

Il problema è che spesso l'alta scuola viene abbinata al circo e che spesso al circo si vedono proprio cose brutte. Brutte ne senso di approssimative e fatte male. Non ce l'ho col circo.

Parlaci un pò più approfonditamente di Karl e di Odin, così ci facciamo una mini-cultura .

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Un'altra cosa invece è, secondo me, fare un percorso insieme ad un cavallo. Un percorso che nasce dal lavoro a terra, le flessioni, il lavoro su due piste, le distensioni, l'elevazione dell'incollatura, la riunione, per arrivare a pesade, levade... eccetera. È comunque un lavoro continuo, un gradino dopo l'altro, una cosa tira l'altra. Un lavoro che se effettuato con una continuità intelligente prepara cavallo e cavaliere al prossimo passo, sia fisicamente che mentalmente. Niente traumi quindi, se si rispettano i tempi di apprendimento, di presa di equilibrio e di progressione fisica e mentale.

Arie alte... Perché no, dunque?

Ciao Lady,

ormai ti do del tu.. :-) Ci incontriamo sempre.

Ok, il tuo ragionamento ci sta tutto.

Ti confesserò di più, mi piace vedere persone capaci e consapevoli al lavoro con i cavalli, che esse stiano facendo alta scuola, dressage, la doma, lo girnao alla longe o alla doppia longe o ci vadano a funghi, non importa, l'importante che sia fatto con la coscienza in mano.

Se e solo se l'alta scuola viene eseguita per conseguire dei target con se stessi e con i propri cavalli ci sta tutto, ma tutto il restante commercio è devastante.

Ovviamente ci sono sempre le eccezioni che confermano le regole come in tutte le discipline (circhi inclusi).

Sir Hiss

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Ciao Sir

Sì, credo di capire quello che intendi.

Secondo me ci sono due modi principali di vedere l'equitazione, naturalmente con le varie sfumature e gradazioni:

  • la persona che impara ad andare a cavallo come imparerebbe a guidare la macchina: per girare si tira la redine. Per fermaresi si tirano entrambe. Se non abbassa la testa metto le redini fisse. Se non salta metto gli speroni e/o dò una frustata. L'importante è che domenica si può andare a fare la gara e che tutti vedano quanto è bravo il cavallo che a soli 4 anni sa fare il piaffer (se poi è tutto sulle spalle non se ne accorge nemmeno.. "in che senso sulle spalle"?).
  • c'è invece la persona che cerca di capire il perché, che oltre ad allenarsi in sella, passa anche ore sui libri per imparare, per scoprire, per approfondire.. o anche solo per curiosare. Ogni esercizio ha un fine che va al di là della gara della domenica. Ogni movimento richiesto è la base per richiederne un altro magari più complesso, o per allungare un muscolo, o per impegnarne un altro... Insomma, tutto è legato, c'è sempre un perché per ogni cosa che si fa, niente è lasciato al caso. Il tutto nel totale rispetto del cavallo.

    Insomma, una cosa degna di un écuyer!!

Personalmente nel mio piccolo spero di riuscire ad allontanarmi il più possibile dal primo tipo di persona, e di avvicinarmi, seppure annaspando, con fatica, con dubbi, domande e tanta, tantissima umiltà, al secondo tipo. Sicuramente sarà un viaggio che non avrà mai una fine, non si può mai dire di essere arrivati nel campo equestre... Probabilmente (o sicuramente.. sarebbe davvero troppo presuntuoso dire che arriverò mai ad un tale livello) non arriverò mai al secondo tipo di persona, ma sto facendo del mio meglio per tentare di avvicinarmi, anche solo di poco, passetto dopo passetto.

Poi naturalmente è una scelta personale... se a qualcuno basta avere un cavallo tranquillo per la passeggiata del week end, magari non avrà mai la voglia di mettersi a lavorare il cavallo sulle due piste. Pero' credo che conoscere un po' più a fondo il nostro cavallo sia anche un dovere verso di lui, che gli possa per lo meno evitare tanti patimenti inutili.

C'è da aggiungere, come scrivevi giustamente, che il marketing che muove il mercato equestre non ci aiuta sicuramente ad andare verso il secondo tipo di persona. E nemmeno la cultura equestre di oggi è un gran supporto.. anzi!

Finché troveremo negli annunci puledri "addestrati ad alta scuola" ed istruttori che mettono gli speroni agli allievi la prima volta che montano in sella, la cosa non cambierà di molto...

Sta a noi avere l'intelligenza, la voglia e l'autocritica di migliorarci sempre, soprattutto per non farci abbindolare dal primo venuto.

Parlaci un pò più approfonditamente di Karl e di Odin, così ci facciamo una mini-cultura

Credo che questo valga un post a parte.. pensavo magari nella discussioni "biblioteca equiestre", mettendo la presentazione del libro di Karl ;o)

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