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Microchip


francy

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Domenica 20 Agosto 2006

Appello dell’Enpa

Trovato gatto con microchip Da dove viene?

(s. m.) Per far ritrovare ad una giovane gattina siamese la propria famiglia l’Enpa chiede aiuto ai vicentini. La scorsa settimana, infatti, è stata affidata ad una volontaria una micia che pareva essersi persa; dalle visite di prassi è risultato che la bestiola ha inserito sotto pelle un microchip della Bayer numero 380098100503563IT. L’Enpa cerca qualcuno che sappia in qualche modo risalire da questo numero alla regione e dunque all’indirizzo e ai dati anagrafici dei suoi proprietari (chiamare Luisa al 328 9519723).

Spiegatemi il funzionamento!!!

Con tutto quello che costa mettere un microchip è possibile che non ci sia una banca dati o che nello stesso non si possano memorizzare i dati che proprietario? Se no a che serve?

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Ci sono due societa' che producono microcip Bayer e un'altra.

Se il proprietario che spende i soldi dal veterinario per mettere il microcip NON registra l'animale all'anagrafe canina..NON SERVE A NULLA.

Il microcip e' solo un numero associato a quel tipo di pillolina che viene inserito sotto pelle all'animale.

Non esiste una banca dati centralizzata (il comune di Roma sta cercando di approntarla) quindi se metti il microcip che so in Toscana e ti perdi l'animale nel Lazio...NON LO RITROVI PIU'!

Riporto per esteso quello che c'e' sul sito Animalipersieritrovati riguardo al microcip.

Dal 1991 è stata istituita a livello nazionale l'Anagrafe Canina da cui deriva l'obbligo per tutti i cittadini italiani di dichiarare e quindi registrare il possesso di un cane presso l'Anagrafe Canina del proprio COMUNE DI RESIDENZA.

L'iscrizione, gratuita nel nostro paese, comporta l'assegnazione di un codice di lettere e cifre tatuato nell'orecchio o all'interno della coscia destra.

Da alcuni anni si è passati ad un nuovo sistema di identificazione elettronica: il microchip. La nuova legge è però stata applicata solo gradualmente e solo in alcune regioni italiane (Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Toscana, Veneto). Altre regioni stanno gradualmente provvedendo a rendere effettiva la legge ma di fatto questo significa che in alcune regioni si continua ancora a tatuare i cani invece di passare alla nuova procedura di identificazione.

Il microchip, che in gergo tecnico è un transponder, è una minuscola capsulina che può avere forme diverse ma che ha sempre un "ingombro" minimo: pochissimi millimetri di lunghezza e di diametro.

Il microchip è

- realizzato in materiale che non provoca nessuna forma di rigetto o fastidio

- che viene iniettato sottocute, in poche frazioni di secondo, nella regione retroauricolare sinistra

Il microchip emette un brevissimo segnale solo se "attivato" da un apposito lettore (in dotazione ai Servizi Veterinari delle ASL, ai veterinari liberi professionisti, alla Polizia Municipale e, naturalmente, agli accalappiacani). Sullo schermo di questo lettore appare una serie di 15 numeri, un codice unico al mondo che identifica:

- il paese in cui all'animale è stato iniettato il microchip

- il produttore del microchip

- gli ultimi sei numeri identificano l'animale

Praticamente è come aver messo una "targa" al proprio animale.

Così si è ritenuto doveroso passare ad un sistema di identificazione elettronica univoco e per legge DEVONO essere microchippati TUTTI i cani residenti nelle regioni italiane dove si usa questo sistema di identificazione. Indifferentemente che si usi il microchip o il tatuaggio TUTTI i cani DEVONO comunque essere registrati all'Anagrafe Canina (che è l'unico organo deputato per legge a registrare e gestire i dati) del luogo di residenza, entro 30 giorni dalla nascita o da quando se ne viene in possesso. Anche l'ENCI (Ente Nazionale Cinofilo Italiano) ora usa il microchip (e solo microchip ufficiali cioè quelli forniti dai Comuni o dalle ASL) come unica identificazione per i cani iscritti ai Libri Genealogici.

Unica eccezione fanno i cani contrassegnati con un tatuaggio ancora perfettamente leggibile. Possono rimanere senza microchip fintanto che il tatuaggio non presenta primi segni di illeggibilità.

A seconda della regione è inoltre possibile far mettere il microchip al cane anche se il tatuaggio risulta ancora leggibile. Ovvio che chi vuol veramente bene al suo cane lo fa microchippare anche se ha il tatuaggio leggibile.

È buona norma verificare che dopo l'applicazione del microchip, il codice (controllate meticolosamente TUTTA la sequenza di 15 numeri) sia anche regolarmente e correttamente inserito nella banca dati della vostra Anagrafe Canina. Per esperienza consigliamo VIVAMENTE di andare direttamente all'ufficio competente e verificare DI PERSONA l'avvenuta registrazione, così come di verificare via internet il corretto inserimento nelle banche dati elettroniche delle Anagrafi Canine (dove sarà comunque solo visibile la sequenza dei numeri del microchip del vostro cane ma NON i vostri dati personali).

Purtroppo sono stati infatti commessi errori nel caricamento dei dati presso alcune Anagrafi Canine e una azienda produttrice di microchip in particolare non collabora assolutamente (a differenza di altre) nel fornire informazioni preziose per la risoluzione di casi che purtroppo continuano a ripetersi. In sostanza succede che sono stati ritrovati cani con tanto di microchip ma il cui codice non è registrato in nessuna banca dati e che per questo motivo languono da mesi in un canile perché non si riesce a risalire al proprietario.

Purtroppo è anche capitato che veterinari non adeguatamente preparati abbiano iniettato il microchip, invece, in parti diverse da quella scelta internazionalmente per convenzione. Così, invece di impiantare il transponder là dove tutti lo cercherebbero, ossia nella parte sinistra della nuca dell’animale, in alcuni cani il chip è stato iniettato nella coscia... vanificando così la possibilità di identificare immediatamente l'animale, soprattutto se si tratta di cani di grande taglia.

Non tutti gli operatori dei canili conoscono infatti la corretta procedura (ossia di controllare meticolosamente TUTTO l’animale con il lettore) e purtroppo succede che anche così in canile finiscano e rimangano cani che potrebbero essere invece immediatamente identificati. Il microchip emette un segnale debolissimo, facilissimamente rilevabile su cani di taglia piccola ma non sempre immediatamente riscontrabile su cani di taglia grande se la lettura avviene a una distanza maggiore di pochi centimetri (comunque sempre meno di dieci)!

Il codice di identificazione abbinato al nome di una persona e se correttamente depositato nell’Anagrafe Canina di residenza, costituisce un vero e proprio titolo di proprietà. Quel codice dice che voi siete la famiglia del vostro cane e che l'animale vi appartiene. Questo significa che nei confronti del componente animale della vostra famiglia avete sia dei diritti che dei doveri! Ovvio che, qualora il microchip vi venisse consegnato direttamente dall’Anagrafe Canina, va poi anche iniettato e non messo nel cassetto...

Se avete invece smarrito un cane dovete per legge denunciare lo smarrimento (valido solo in forma scritta e solo se presentato presso l'Anagrafe Canina) rispettando il termine di legge. In Emilia Romagna, per esempio, la denuncia va fatta entro il terzo giorno dalla scomparsa. Chi non osserva questa procedura rischia una sanzione per mancata denuncia di smarrimento oltre ad una sanzione per "abbandono" se il cane venisse ritrovato, non importa se vivo o morto. Stando a nuove leggi, la denuncia va fatta ANCHE a Vigili/Carabinieri quando invece di uno smarrimento, l’animale vi è stato rubato. La denuncia è valida solo se avviene in forma scritta e le Forze dell’Ordine non si possono rifiutare di accettare la denuncia. Se non vi viene rilasciata un copia SCRITTA ma avete solo lasciato detto, è come se non aveste fatto nulla.

In caso di ritrovamento da parte di terzi e solo se avete esposto regolare denuncia di smarrimento, avete tutti i titoli necessari per provare davanti alla legge che il cane è vostro e che lo avete solo smarrito e non abbandonato. Qualora l’animale fosse infatti già stato temporaneamente o definitivamente dato in affido ad una nuova famiglia, avete infatti solo così il diritto di pretendere la restituzione dell’animale indifferentemente che siano già trascorsi o meno i 60 giorni previsti dalla legge. Questo e’ infatti il lasso di tempo previsto che deve trascorrere, dalla data del ritrovamento e prima che il cane possa venire affidato in via definitiva a qualcuno.

Se doveste cedere il cane ad altre persone, basta recarsi insieme all'Anagrafe Canina e firmare il documento di cessione con il quale la nuova famiglia diviene proprietaria a pieno titolo dell'animale.

Chi invece trova un animale anche non provvisto di microchip e lo trattiene, non segnalando il ritrovamento all'Anagrafe Canina, commette un furto! Perseguibile e sanzionabile per legge!

Attualmente, come in tutte le innovazioni, purtroppo NON esiste una banca dati nazionale, ossia non esiste una Anagrafe Canina centralizzata. Alcune Regioni (Abruzzo, Emilia Romagna, Lombardia, Toscana, Veneto) si stanno organizzando a tal proposito ed esistono così solo banche dati regionali. Ma almeno è un inizio...

p.s. OPS! ho citato una marca, scusate!

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Non so bene come funzioni in Italia (se funziona come le ASL stiamo freschi).

Io ho meso il microchip alla mia gatta e le ho fatto il passaporto internazionale, il tutto registrato all' anagrafe felina, anche perche' se dovessi portarla in Italia (o in altri paesi che seguono questo schema) ci sarebbe un grosso problema a farla rientrare nell' isola per via della quarantena, che qui dura 6 mesi!!!

Se la dovessi perdere qui non ci sarebbe nessun problema, ma all' estero il veterinario mi ha detto di farle portare SEMPRE il collare con la targhetta identificativa che il micio e' microchippato , il che dovrebbe semplificare le cose.

Certo che mimpare assurdo che in Italia ogni regione faccia come gli pare e ci siano anche anagrafi canine o feline diverse o con dati sbagliati!!!!

Io l' ho fatto perche' c'e' la possibilita' di tornare in Italia o di trasferirsi in Australia, non avevo ami ftto chippare un gatto prima (assolutamente non ne ha risentito!) pero' a sentire queste cose, mi mette un po' paura portarla in Italia!!!! in Australia so esattamente come funzione, e cioe' come si deve!

Ma c'e' poco da stupirsi, la sanita' italiana funziona in maniera scandalosa per i sapiens, figuriamoci per gli animaletti!!!!!

detto questo vado a rivedermi Madagascar e uno zoo in fuga!! :bigemo_harabe_net-163:

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Per Spike

hai azzeccato in pieno in problema.

Purtroppo il mancato funzionamento del microcip in italia dipende

1) dalla gente che NON SA che e' obbligatorio dal 1999

2) dalla gente che non lo fa mettere al proprio animale

3) dalla gente che mette il microcip ma si dimentica di iscrivere l'animale all'Anagrafe canina

4) che non tutti i lettori prendono subito il microcip sotto la pelle e quindi capita che un cane venga microcippato 2 volte

5) menefreghismo delle istituzioni e soprattutto IGNORANZA della gente del tipo TANTO IL MIO CANE/GATTO non scappa, non resta incinta, non va in calore etc...per poi lamentarsi dei cani vaganti..

Ti basta?

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:o gasp maya!!! ma la situazione e' peggio di quel che pensavo!!! spero che se mi dovro' trasferire sara' per l' Australia, dove funziona come qui (io vivo a Malta)

:angry: e' davvero un peccato che ci sia questa scarsa informazione, che mi sarei aspettata di piu' in una piccola isola......qui invece sono molto amanti ed attenti agli animali, spero che le cose cambino (non voglio essere critica, :P comunque sono italiana) pero' se le cose vanno a rilento come per l' applicazione di tutte le altre leggi......ahem speriamo che non ci vogliano altri 7 anni!!!!!

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