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Foche Monache


ale84

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Ciao,

sono saputa a sapere leggendo quà e la su internet che esistono due sottospecie di foca monaca Monachus monachus e sono: Foca monaca delle hawaii Monachus schauinslandi e la Foca monaca dei Caraibi Monachus tropicalis che questultima e stata considerata estinta ufficialmente nel 1996.

Mi sapreste che cosè che differenzia queste due specie dalla foca monaca del mediterraneo? Soprattutto vorrei sapere qualcosa in più della specie Monachus tropicalis estinta (io spero di no)

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Ciao!

Ecco alcuni spunti che so`:

Diffusione : atlantico occidentale delle I.le Canarie al Mediterameo : costa turca del Mar Nero

Habitat : si riproduce in isolette

Taglia : 2,3 - 2,7 m

Questa foca del Medeterraneo é diventata sempre piu`rara da quando le rive che frequenta accessibili all`uomo sia con mezzi a motore sia con attrezzature subacquee ; spesso cadono addirittura nelle reti da pesca . La presenza dell`uomo sconvolge la foca monaca , specia le femmine gravide che spesso , di conseguenza , hano aborti spontanei . Le nascite hanno luogo da maggio a novembre . I piccoli sono allattati per 6 mesi .

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Tassonomia della Foca monaca (Monachus monachus):

Ordine: Carnivori (Carnivora)

Sottordine: Pinnipedi (Pinnipedia)

Famiglia: Focidi (Phocidae)

Sottofamiglia: Monachini (Monachinae)

Per la prima volta la specie fu descritta nel 1779, con il nome di Phoca monacus.

In seguito John Flemming creò il genere Monachus del quale vennero a fare parte tre specie simili:

1. Foca monaca del Mediterraneo (Hermann, 1779, Monachus monachus)

2. Foca monaca dei Caraibi (Gray, 1850, Monachus tropicalis), oggi estinta

3. Foca monaca delle Hawaii (Matschie, 1905, Monachus schauinslandi)

Foca monaca del Mediterraneo

Caratteristiche - La testa è piccola e leggermente appiattita; le orecchie sono piccole e prive di padiglione auricolare. Il corpo è allungato, più o meno cilindrico, con uno spesso strato adiposo ricoperto da un fitto pelo corto, quasi vellutato, impermeabile all'acqua. Il colore della pelliccia è marrone o grigio scuro, più chiara sul ventre.

Gli arti anteriori sono trasformati in pinne; queste sono allargate e ogni falange porta un unghia alla sua estremità. Le pinne posteriori, dalla forma molto caratteristica, hanno il primo e il quinto dito più lungo e le dita intermedie più corte.

La lunghezza del corpo varia da 80 a 240 cm e i maschi possono raggiungere i 315 kg di peso; le femmine sono un po' più piccole dei maschi e raggiungono i 300 kg.

Il muso è provvisto di alcuni baffi lunghi e robusti detti vibrisse.

Abitudini - È un animale diurno, che vive in gruppo. Dorme in superficie in mare aperto; talora si adagia sul fondo per poi risalire periodicamente a respirare.

Si spostano anche di alcune decine di chilometri al giorno alla ricerca del cibo (pesce e molluschi, principalmente polpi, fino a 3 kg al giorno), con immersioni continue che raggiungono anche i 90 metri di profondità.

La femmina partorisce all’età di 5-6 anni e con uno scarso tasso produttivo, cioè ogni due anni e dopo una gestazione di 11-12 mesi dà alla luce un unico piccolo (di solito tra settembre e ottobre), all’asciutto in una grotta o in spiagge riparate. Il piccolo, che alla nascita è lungo 88-103 cm e pesante dai 16 ai 18 kg, viene allattato circa 16-18 settimane.

La Foca monaca vive dai 20 ai 30 anni.

Distribuzione - L'areale di diffusione della Foca monaca comprendeva una volta tutto il Mediterraneo, il Mar Nero, le coste atlantiche di Spagna e Portogallo, il Marocco, la Mauritania, Madeira e le Canarie; foche erano segnalate spesso anche nella costa sud della Francia.

Nel corso del '900 l’areale si è fortemente ridotto e la Foca monaca sopravvive in poche isolate colonie in Grecia, isole della Croazia meridionale, Turchia, nell'arcipelago di Madeira, in Marocco e Mauritania. Occasionalmente vengono avvistati individui in dispersione lungo le coste di quasi tutti i paesi mediterranei.

Conservazione - Storicamente, gli esseri umani hanno cacciato le foche per necessità (pelliccia, olio, carne), ma non in un così grande numero da mettere in pericolo l’esistenza della specie. A causa della loro natura fiduciosa questi animali erano facile preda dei cacciatori. Le pelli venivano usate per costruire le tende e proteggere l’uomo dagli elementi più ostili di natura, come fulmini e saette e venivano inoltre trasformate in scarpe e vestiti; il grasso di foca era usato per le lampade ad olio e per fare le candele.

Poiché era noto, fin dai tempi remoti, che l’animale riusciva a dormire profondamente, si pensava che la sua pinna destra, posta sotto il cuscino, potesse addirittura curare l’insonnia.

Secondo una stima della IUCN (International Union for Conservation of Nature) della Foca monaca sopravvive una popolazione di appena 300-400 esemplari.

La specie è anche inserita nella Appendice I della CITES.

foto

foto distribuzione

Foca monaca dei Caraibi

Caratteristiche - Simile alla Foca monaca del Mediterraneo, il colore della pelliccia era tra il grigio e il marrone sul dorso, mentre sul ventre era tra il bianco e il giallastro. Assenti i padiglioni auricolari, aveva corte pinne anteriori, così come le pinne posteriori. Gli adulti erano lunghi dai 2 ai 2,4 metri, le femmine leggermente di meno. I cuccioli alla nascita (verso dicembre) pesavano 16-18 kg ed erano lunghi circa 1 metro; il loro pelo era nerastro.

Distribuzione e conservazione - Diffusa nel Mar dei Caraibi, è stata decimata dai cacciatori di foche nel XIX secolo.

Questa foca fu il primo mammifero del Nuovo Mondo scoperto da Colombo e il suo equipaggio sulle coste di Santo Domingo nel 1494.

L'ultimo avvistamento confermato nel 1952 fu di una piccola colonia a Seranilla Bank, un gruppo di piccole isole coralline a metà strada tra Jamaica e Honduras. Un'indagine aerea nel 1973, condotta dal U.S. Fish and Wildlife Service, trovò un'estesa attività di caccia dall'inizio alla fine di quella che era la zona di distribuzione di questa foca. Una successiva ricerca attraverso il golfo del Messico e attorno la penisola dello Yucatan fallì, non trovando alcun esemplare di Foca monaca dei Caraibi. Le indagini sono state portate avanti fino al 1993, tutte senza successo.

La Foca monaca dei Caraibi è stata ufficialmente dichiarata estinta nel 1996.

Questa foto (1910) mostra una Foca monaca dei Caraibi alla New York Zoological Society.

foto distribuzione

Foca monaca delle Hawaii

Caratteristiche - In questa specie le femmine raggiungono una lunghezza di circa 2,3 metri e un peso che si aggira sui 270 kg; i maschi invece, più piccoli, contrariamente alle altre specie, misurano 2,1 metri pesano circa 230 kg. Gli adulti hanno il pelo grigio argento sul dorso e color crema su gola, petto e ventre. Macchie chiare possono trovarsi sul corpo. I maschi e molte femmine mutano il colore della pelliccia verso il marrone scuro o il nero con l'età. Molte foche monache delle Hawaii hanno una tinta rossa o verde a causa della crescita di alghe.

Abitudini - Questa specie non migra, anche se individui singoli possono disperdersi su lunghe distanze. E' un animale che tende a essere solitario, sia sulla terra che in acqua, anche se le femmine qualche volta possono allevare cuccioli di altre femmine. le femmine con i cuccioli sono estremamente sensibili al disturbo; possono minacciare e se necessario attaccare gli invasori. Le femmine digiunano 2-3 mesi dopo aver svezzato i loro cuccioli.

Queste foche sono in primo luogo notturne, riposando durante il giorno e andando alla ricerca del cibo di notte.

Le femmine maturano verso il quinto anno. Solo il 60-70 % delle femmine adulte partorisce in un dato anno. L'accoppiamento avviene sott'acqua. La maggior parte delle nascite avviene da marzo a giugno dopo una gestazione di 11 mesi (incluso un periodo di impianto embrionale ritardato).

Le femmine danno alla luce i loro piccoli (generalmente uno a parto) su spiagge sabbiose con o senza ombra, e spesso su quelle sassose di Necker Island. I nati sono lunghi circa un metro e hanno un pelo soffice e scuro che muta nel giro di 3-5 settimane in un mantello blu-argento sul dorso e bianco-argento sul ventre. Vengono svezzati verso le 6 settimane.

I maschi sono in rapporto 3:1 con le femmine, così quando un gruppo di maschi individua una femmina in estro spesso la assale, infliggendo nel loro ardore ferite serie o mortali ai compagni.

Si nutrono di una varietà di pesci, cefalopodi e crostacei.

Distribuzione - Queste foche vivono sulle piccole e disabitate isole nord-occidentali delle Hawaii. I siti principali sono le isole di Nihoa e Necker, French Frigate Shoals, le barriere coralline Pearl ed Hermes, l'atollo Kure, e le isole di Laysan, Lisianski e Midway.

Conservazione - Queste foche monache sono "geneticamente addomesticate" e perciò facili da trovare e uccidere. Questo le rende vulnerabili ad una rapida scomparsa. Nel 1824 probabilmente si uccise l'ultima foca monaca del Pacifico. Ovviamente continuarono a sopravvivere, probabilmente su spiagge a cui era difficile accedere dal mare. La specie ha continuato il suo declino a causa del disturbo dell'uomo, predazione da parte degli squali e malattie.

Sono state dichiarate in pericolo nel 1976. Al momento attuale vivono circa 1200 individui.

Le più grandi minacce sono:

1. Il disturbo alle madri durante la stagione dell'accoppiamento (questo fa in modo che la madre cerchi un nuovo sito per partorire e allevare);

2. Ciguatera, ovvero una forma di intossicazione causata dal consumo di pesci tropicali e subtropicali che hanno accumulato delle tossine naturali attraverso la loro alimentazione;

3. Attacchi da parte di squali.

Altri aspetti - Sembra si siano adattate ai climi caldi rimanendo inattive durante il giorno. Un altro aspetto unico della loro biologia è che la struttura delle loro orecchie è molto primitiva. Hanno inoltre le basi di tibia e fibula non fuse.

foto foca

foto distribuzione

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