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Caccia Agli Ungulati


SANSONE

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CACCIA AGLI UNGULATI, MAGGIORANZA APPROVA IN DECRETO... TRIBUTARIO

11 nov 05

Fiducia al Senato per un blitz definito anticostituzionale da Verdi e Lav.

11 novembre 2005 - "Hanno utilizzato un decreto in materia fiscale e la questione di fiducia per demolire le regole della legge nazionale sulla caccia e consentire deroghe a raffica da parte delle regioni sulla caccia agli ungulati. E' una norma anticostituzionale che deve essere ora abrogata dalla Camera dei Deputati". Loredana De Petris, senatrice dei Verdi e capogruppo in commissione Agricoltura, commenta duramente il contenuto del comma inserito nel maxiemendamento del governo al decreto in materia tributaria, approvato l'altro ieri dal Senato nel quadro della manovra di bilancio, che prevede la possibilita' per le regioni di derogare ai periodi ed agli orari stabiliti dalla legge quadro n.157 del 1992 consentendo la caccia in deroga gli ungulati.

"Gia nel 2003– prosegue la senatrice – un tentativo del governo e di alcune regioni in questa direzione, era stato stoppato da una chiara sentenza della Corte Costituzionale. Il rischio concreto e' che i calendari venatori delle regioni si trasformino in una babele di regole diverse, in contrasto con l'esigenza prioritaria di assicurare una tutela omogenea della fauna selvatica sul territorio nazionale".

"Senza considerare– conclude De Petris- che la deroga in materia di orari e' una porta spalancata alla caccia notturna, con rilevanti rischi per la sicurezza pubblica".

(Com/Ran/ Dire)

Per la Lav, se il provvedimento sara' approvato anche dalla Camera, "le Regioni potranno consentire la caccia a daini, caprioli, mufloni, cinghiali e camosci in qualunque periodo dell'anno, anche a caccia chiusa, e persino di notte, ai cuccioli ed alle madri" Ci mancava anche la "devolution venatoria" per massacrare Bambi ed altri pacifici animali dei nostri boschi - dichiara Ennio Bonfanti, responsabile fauna della Lav - "con un blitz del governo che ha nascosto tra le pieghe del provvedimento fiscale una norma che e' non solo una follia giuridica e ambientale, ma anche assolutamente incostituzionale". La Lav ricorda in una nota che la Corte Costituzionale, proprio in materia di periodi di caccia agli ungulati, aveva bocciato e dichiarata incostituzionale la legge della Provincia autonoma di Trento che ne consentiva la caccia anche in periodi superiori a quelli stabiliti dalla legge statale n. 157 del 1992, affermando che spetta solo allo Stato e non alle Regioni la disciplina del calendario venatorio.

"Evidentemente il governo ignora quest'autorevole giurisprudenza e lancia una vera e propria dichiarazione di guerra contro gli animali selvatici - prosegue Bonfanti - chiaramente a fini elettorali, come regalo di termine legislatura al bacino di voti rappresentato dalle doppiette".

L'emendamento per la liberalizzazione della caccia a Bambi "appare incredibile anche perche' smentisce clamorosamente i provvedimenti dello stesso governo che, ai sensi dell'art.127 della Costituzione, nel 2002 e nel 2003 ha impugnato avanti la Corte Costituzionale numerose leggi regionali che illegittimamente estendevano i periodi di caccia in violazione proprio dell'art.18 della legge 157/92". La LAV reputa "gravissimo e preoccupante" l'attacco alla legge 157 sulla caccia "proprio nei suoi aspetti piu' delicati e basilari" quali, appunto, quelli relativi al calendario venatorio e, pertanto, invita il governo "a desistere da simili intenti palesemente incompatibili sia coi principi di conservazione universalmente riconosciuti, sia con la sensibilita' e la coscienza collettiva dell'opinione pubblica. Per questo la LAV chiede al presidente Berlusconi di "ritirare l'emendamento 'ammazza-Bambi' prima dell'esame della Camera".

(AGI)

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23/11/2005-

"Questa finanziaria e Berlusconi saranno ricordati per aver permesso di uccidere Bambi". Questo è il lapidario commento delle Associazioni ambientaliste e animaliste alla notizia dell'inserimento in finanziaria di un codicillo ‘ammazza-caprioli’: che c'entrano infatti caprioli, daini, cervi e camosci con le "Misure di contrasto all'evasione fiscale e misure urgenti in materia tributaria e finanziaria"?

A Palazzo Madama il 9 novembre, durante i lavori mattutini di conversione in legge del Decreto-legge recante le misure di contrasto all'evasione fiscale (proposta di legge n. 3617), il Governo ha posto la fiducia su un maxi-emendamento interamente sostitutivo del provvedimento.

Nel nuovo testo "blindato", poi votato dal Senato, è stato surrettiziamente inserito un paragrafo (per la cronaca il comma quinto dell'articolo 11-quaterdecies) che di fatto consente alla Regioni di aprire la caccia di selezione agli ungulati (cervi, daini, camosci, caprioli e cinghiali) anche al di fuori dei periodi e degli orari giornalieri previsti dall'attuale legislazione statale sulla caccia.

Se la Camera dei Deputati, a cui è stata trasmessa la legge di conversione del decreto-legge in campo fiscale e tributario, non abrogasse il "codicillo calibro 12" subdolamente inserito dal Governo Berlusconi, dal 2006 ci saranno - nelle Alpi e negli Appennini - cacciatori con carabina di precisione in giro sul territorio tutto l'anno e anche di notte, a caccia degli esemplari maschi con i “palchi” non ancora caduti (cervo, capriolo, daino) e, quindi, con ottimi “trofei” di maggiore valore economico…

Quali sono i motivi (se non quelli biecamente clientelari) di urgenza per giustificare un simile emendamento inserito in sede di conversione di un decreto legge avente tutt'altro oggetto?

Le associazioni ambientaliste e animaliste auspicano che nel passaggio alla Camera questa vergogna venga rimossa. _----_

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Camera liberalizza caccia a ungulati

25/11/2005- Ieri la Camera dei Deputati ha approvato la fiducia, con 293 voti favorevoli e 189 contrari, al Disegno di legge di conversione del Decreto anti-evasione fiscale e in materia finanziaria che, grazie a un emendamento, ha anche introdotto un comma sulla liberalizzazione della caccia agli ungulati, materia totalmente estranea alla normativa fiscale. Da oggi, quindi, le Regioni potranno consentire la caccia a ‘Bambi’ (ma anche a caprioli, daini, mufloni e camosci) in qualunque periodo dell’anno, anche a caccia chiusa, e persino di notte, ai cuccioli e alle madri! “Ci mancava anche la ‘devolution venatoria’ per massacrare Bambi ed altri pacifici animali dei nostri boschi - dichiara Ennio Bonfanti, responsabile ‘fauna’ della LAV – con un blitz del Governo che ha nascosto tra le pieghe del provvedimento fiscale una norma che è una follia giuridica e ambientale''. La LAV ricorda, infatti, che la Corte Costituzionale proprio in materia di periodi di caccia agli ungulati aveva bocciato e dichiarato incostituzionale la legge della provincia autonoma di Trento che ne consentiva la caccia anche in periodi superiori a quelli stabiliti dalla legge statale n. 157 del 1992, affermando che spetta solo allo Stato e non alle Regioni la disciplina del calendario venatorio. Si tratta di un ‘papocchio’ giuridico inqualificabile: non solo viene inserito in una legge collegata alla finanziaria una norma che riguarda una materia, la caccia, del tutto estranea ed inconciliabile, ma per di più l’emendamento ‘calibro 12’ è stato formulato in maniera palesemente illegittimo e risulta viziato d’incostituzionlità. “Una situazione che mette in gravissimo imbarazzo istituzionale il Qurinale - prosegue Bonfanti - ora chiamato a esprimere un giudizio di costituzionalità su una legge così platealmente strumentalizzata ed illegittima. Per questo chiediamo al Capo dello Stato di non promulgarla ma di rinviarla subito alle Camere, affinché con una nuova votazione venga eliminato questo ‘vulnus’ ad una legge tributaria che è invece stata trasformata in un provvedimento di liberalizzazione della caccia”. SCHEDA SULLA LEGGE ‘AMMAZZA-BAMBI’ CHI C’E’ DIETRO L’EMENDAMENTO ‘CALIBRO 12’: L'emendamento accoglie il contenuto della proposta di legge 4234 del deputato trentino Luigi Olivieri (Ds), frutto delle fortissime pressioni della lobby venatoria della provincia di Trento - Federcaccia in testa - che da tempo reclama presso tutti i parlamentari trentini una deroga ad hoc per poter consentire quello che oggi costituisce puro bracconaggio. I VANTAGGI VENATORI: Grazie a questo emendamento, le Regioni delle Alpi e dell’Appennino potranno autorizzare i seguaci di Diana a cacciare gli ungulati (fauna pregiata) anche in piena estate, quando i 'palchi' dei maschi non sono ancora caduti (cervo, capriolo, daino) e quindi i 'trofei' hanno maggiore valore economico... COSA PREVEDE ATTUALMENTE LA LEGGE: Secondo la vigente legge statale n.157 del 1992, la caccia agli ungulati è consentita solo per tre mesi, ma alcune Regioni - sfidando la legge per raccogliere consensi elettorali fra le doppiette – hanno allungato i tempi di caccia. E’ consentito ai cacciatori usare armi molto pericolose come la carabina di precisione anche fino a un’ora dopo il tramonto. I NUMERI DELLA STRAGE: Si stima che annualmente siano uccisi legalmente oltre 153mila ungulati; a questa cifra vanno aggiunti gli abbattimenti non censiti ed il prelievo illegale diffusissimo nelle aree appenniniche ed alpine, per cui si raggiunge con facilità almeno il doppio della cifra. Il Trentino ha il primato nazionale per la strage dei Bambi con 20.725 caprioli uccisi all’anno, seguito dal Friuli (3.450 esemplari) e dalla Toscana (3.275); la Valle d’Aosta è invece la regione con meno vittime di questo crudele “sport”: 200 caprioli annualmente uccisi. Per il cervo, la caccia è responsabile della distruzione di almeno il 12,5% della popolazione esistente complessivamente in Italia; per il camoscio alpino è il 10%. Nella Provincia di Bolzano sono stati uccisi nel 2003 ben 9.754 caprioli di cui 1.842 piccoli, 2.558 cervi di cui 797 piccoli e 3.833 camosci. La Provincia di Genova, inoltre, ha deliberato un formale tariffario per l’abbattimento di caprioli: € 52,00 per un giovane di quattro mesi, € 78,00 per una femmina di un anno, € 103,00 per un maschio di uno o due anni e € 155,00 per un maschio di oltre tre anni.

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