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L'importanza Del Cavallo


ela

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Abbiamo appena parlato dell'importanza del rapporto con il cavallo.

E' possibile che esistano incomprensioni di coppia anche tra due ottimi protagonisti, (cavallo e cavaliere) o tutto il rapporto si basa sulla sensibilità del cavaliere o sul carattere del cavallo? C'è una via di mezzo? Ci si può scegliere o se abbiamo pazienza riusciremo a socializzare al meglio con il soggetto? Ci si può accontentare di una convivenza mediocre?

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Ok,mi sa che è stato meglio separare le due discussioni...meglio non mettere troppa carne a fuoco.

Secondo me,se ci si sceglie,se c'è feeling reciproco,quella sensazione a pelle,si possono raggiungere risultati straordinari,anche se non c'è una tecnica da campione.

Se invece non c'è feeling o addirittuta ostilità o antipatia,si può trovare un punto di incontro...una civile convivenza e reciproca sopportazione,nei casi migliori e l'uomo deve avere enormi qualità,ma non si arriverà a quella complicità...

l'esempio che ho fatto,mi riguarda in prima persona:ci sono cavalli che non appena inizio a montare,mi trasmettono sicurezza e feeling...capisco subito che ci intendiamo,anche se li ho visti per la prima volta e riesco a fare tutto,con una sicurezza,scioltezza e rilassatezza da parte di entrambi che mi sconvolge.

Altri con cui non c'è verso...lo percepisco...c'è un muro...magari se avessi modo di montarli più a lungo potrei migliorare il rapporto,ma non a livelli straordinari...

Per ma il cavllo conta tantissimo...noi non proviamo gli stessi sentimenti,lo stesso feeling ed emozioni(in un unica parola EMPATIA)per tutti i cavalli e lo stesso fanno loro con i cavalieri...

E' chiaro che anche il migliore dei rapporti può incrinarsi,molto di più per errori nostri...il cavallo è sensibilissimo,magari anche involontariamente facciamo qualcosa che lo ferisce o lo turba...naturalmente con cavalli che a loro volta ci hanno scelti sarà più probabile poter ripristinare la situazioni,con cavalli con cui abbiamo una difficile convivenza,avremo molti più problemi...

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Ma che bella discussione!!

Beh, io penso che in un'attività, come lo è l'equitazione, dove il sentimento, le sensazioni e la sensibilità sono all'ordine del giorno, avere un buon rapporto con il cavallo è basilare.

È chiaro che per un'attività modesta si può avere anche solo un rapporto modesto... per esempio per andare in Spagna a fare una passeggiata a cavallo, non è necessario avere un feeling incredibile con il cavallo... pero' se ci fosse la passeggiata sarebbe senz'ombra di dubbio più bella.

All'inizio ho parlato di buon rapporto. Secondo me significa trovare una comunicazione con il cavallo, che ci permetta di laorare con calma. Per intenderci, una persona che litiga continuamente con il cavallo non ha un buon rapporto con lui, perché non ha imparato a comunicare efficacemente con gli aiuti. Una persona invece che riesce con tranquillità a fare un'oretta di lavoro in campo o in passeggiata senza pasticciare continuamente ha un buon rapporto.

Anche qui, il feeling non è basilare, ma sensibilità e tecnica non devono mancare al cavaliere per poter mettere a suo agio il cavallo.

Per fare un esempio concreto mi viene in mente un istruttore o un buon addestratore, che deve comunque saper montare e addestrare qualsiasi tipo di cavallo.

E poi... esiste il Binomio, il rapporto ottimale. È legato sia ad una buona tecnica, ma anche a quella scintilla particolare che lega cavallo e cavaliere. È quella cosa che, quando passi per la scuderia in cerca del cavallo da acquistre te ne fa guardare uno negli occhi e lo riconosci.. sai che è LUI. Coltivando questa particolarità, con un po' di tecnica corretta, anche il ronzino più insignificante diventa aggraziato, si conoscono così bene che la comunicazione tra i due è talmente raffinata che il cavaliere deve solo PENSARE a cosa devono fare e il cavallo lo fa. È l'equitazione nella sua forma più sublime. Cosa c'è di più bello?

Dopo tutto questo discorso, direi che al momento mi viene in mente una sola motivazione per cui un binomio non si potrà mai costruire: la paura.

Quella provata da un cavallo si può affievolire con il lavoro, ma se invece è il cavaliere a provar paura verso il proprio animale, secondo me non ci sarà mai la possibilità di formare un Binomio. È una sensazione che rimane dentro, e che, secondo me, non si potrà mai eliminare del tutto, soprattutto se è stata scatenata da un evento forte ed inaspettato.

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Molti si accontentano di una convivenza mediocre, molti non sanno cosa sia avere un legame speciale con il proprio amico a quattro zampe! le vie di mezzo? le trovi tutti i giorni nei maneggi! rapporti con un vero feeling da parte di entrambi è molto più raro.. sai quanti ne sento dire: io ed il mo cavallo abbiamo un rapporto speciale?? a bizzeffe e poi li vedi montare e ti metti le mani davanti agli occhi per non guardare..

Certo sarebbe auspicabile che tutti avessimo quel particolare legame che non solo unisce ma racchiude una serie di fattori che riesce a trasforamare una semplice collaborazione (quando va bene) in un qualcosa di unico e strodinario, e tutto il resto non conta! Mi piacebbe molto ripoter assoporare tale gioia (soprattutto quando monto l'acida), ma proprio perchè so che raro e nonostante mi guardi intorno per cercare gli occhi di cui parlava LadyD, mi accontento di costruire un rapporto migliore con i cavalli che ho, perchè anche loro meritano tutto il rispetto e l'amore che donerei al mio tesoro speciale.. (e come sempre mi vengono gli occhi lucidi quando penso a Stella il mio feeling speciale)!

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Esattamente,arrivare al livello:io penso lui agisce,come se fossimo un unico corpo...

questa estate mi è successo un imprevisto in passeggiata,che mi ha fatto riflettere enormemente...stavamo percorrendo una strada sterrata...e ci taglia la strada una biscia...un cavallo "normodotato" si sarebbe spaventato,pur potendo ben vedere e distinguere nettamente,la mia quasi completamente cieca,quindi impossibilitata a riconoscere la fonte di pericolo,non si è scomposta,si è limitata a fare dietro front...

ho cercato di riportarla nel punto...non voleva,voleva tornare indietro...nella direzione opposta arriva una macchina...già lei era spaventata...eravamo in trappola...da una parte il punto "incriminato"dall'altra la macchina...

l'ho portata sul ciglio della stradina...ci siamo fermate...sentivo l'adrenalina scorrere nel suo corpo,i muscoli tesi,rigidi,i battiti accellerati,il respiro affanoso...

dopo la sorpresa iniziale,io mi ero già calmata...ho iniziato a sussurrare dolcemente,ad accarezzarla sul collo,sulla testa,sulle orecchie,sulla groppa...e intanto parlavo e respiravo con calma...ho sentito che si rilasssava anche lei...poi ha abbassato il collo ed iniziato a masticare...le ho detto"arriviamo fino a quel punto e poi ti prometto che andiamo a casa"

ci siamo rimesse al passo,la incitavo con il bacino e la rassicuravo con le gambe...contemporaneamente,le parlavo e continuavo ad accarezzarla...è tornata lì senza alcuna esitazione e le volte successive non manifestava alcuna paura...come se non fosse accaduto nulla...

non c'erano speroni,frustino...nulla...redini lente e basta...se fosse stato un altro cavallo,con un altro rapporto avrei avuto problemi...ma non appena IO ho realizzato che non c'era nulla da temere lo ha capito pure lei...se non mi fossi calmata io,non lo avrebbe fatto neanche lei...

ecco l'importanza di comunicazione che deve andare oltre gli strumenti classici che abbiamo,e dell'empatia...

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My stai costruendo un bellissimo rapporto e ne sono contentissima, ma secondo me non è quel feeling di cui stiamo parlando o magari è solo in via di cementazione hihihih

Anche la juany, paserebbe attraverso la bocca dell'inferno se glielo chiedessi, lei va dove la mando e spesso anche oltre, non esistono ostacoli che la facciano anche solo esitare ma credo che questo faccia parte sia del suo carattere che del suo addestramento!

ad esempio se io la lanciassi contro uno di quei rotoloni di fieno giganti lei non cambierebbe traiettoria, come non lo ha fatto quando abbiamo giocato l'anno scorso in campo a inseguire un ragazzo che faceva finta di fare il vitello, e se lei normalmente da terra eviterebbe uno scontro, con uomo o ostacolo che sia, una volta in sella non solo rinnega ma dimentica proprio l'istinto che la farebbe deviare!

ma sicuramente non dipende dal rapporto che ha con me..

Indipendentemente da questo ti auguro di arrivare a trovare il meglio con la tua amica!

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Io credo fermamente che l'empatia dipenda anche dal cavallo...50 e 50.

se c'è un rapporto unilaterale(solo da parte nostra o anche solo da parte sua)...non si va molto lontano...

il rapporto deve essere bilaterale...deve venire da entrambe le parti,con la stessa intensità...allora si...

in vita mia ho avuto(con queste ultime due) 8 cavalli...ma un simile feeling l'ho avuto solo in due occasioni...con la fattrice e con la prima cavalla con cui ho iniziato,che non era neanche mia...

non è una cosa che capita tutti i giorni...è difficilissimo,purtroppo...

si possono incontrare cavalli bellissimi,addestratissimi,con una genealogia spettacolare...ok...tutto il rispetto,ma magari non si va d'accordo...

allora preferisco farmi un giro per il macello e guardare gli occhi...è la prima cosa che guardo di un cavallo...

se vedo quella scintilla...non guardo neanche il resto...a me non interessa che sia perfetto morfologicamente,ma che abbia quel qualcosa negli occhi...questo è il mio criterio di scelta...

anche loro,in quanto esseri viventi scelgono...e bisogna considerarlo...anche con le migliori intenzioni,se non siamo stati scelti...non avremo quel rapporto particolare...almeno questo è il mio pensiero!

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Io fuetto l'ho preso e non guardava nessuno in faccia, se ti avvicinavi scappava, se sentiva un rumore leggermente più forte si nascondeva.. gli occhi sono l'ultima cosa che ho guardato, ho guardato il suo futuro, il suo passato e il suo prsente.. le pesone ce lo volevanol macello, imbroglioni della peggior specie!

e ho giurato a me stessa di salvarlo a qualsiasi sacrificio fossi dovuta scendere! e l'ho fatto! questa è stata la più grande ricompensa!

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Anche se il caso di fumetto è diverso...nel senso tu hai deciso di salvarlo,di fare qualcosa per la sua vita,non in vista di un eventuale tipo di lavoro o disciplina...l'importante era che non venisse macellato...nobilissimo intento e complimenti per esserci riuscita...

Il discorso della discussione è un pò differente...non stiamo parlando di cavalli da salvare o da tenere solo come animali da compagnia...staiamo parlando di animali con cui costruire un rapporto,basato sulla comunicazione...rapporto che ci consente di raggiungere diversi obiettivi,con diversi metodi...

cioè su tu poi lo avessi tenuto,avresti potuto verificare che tipo di rapporto ci fosse tra voi...e questo non va confuso con la gratitudine che prova un animale a cui è stata appena salvata la vita...

...è un discorso più sottile,ecco.

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Sicuramente un buon rapporto aiuta ma se il cavaliere è una scarpa non otterrà niente. Come si dice da una rapa non si cava il sangue.

Quello che mi sfugge è perchè il cavallo dovrebbe instaurare una rapporto con noi (che poi noi definiamo come vogliamo). Paura, rispetto, gerarchia, sottomissione, amore, curiosità, convenienza etc?

Personalmente credo che la tecnica conti tanto. Solo una persona capace sarà un binomio anche in sella. (da terra molti di noi sono "binomio" con il proprio cavallo)

Sir Hiss

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E' chiaro che la tecnica conta,perchè se l'uomo riesce a comunicare benissimo da terra,ma non ci riesce in sella...non è un rapporto di comunicazione completo e a sella non si otterranno risultati.

perchè instaurare un rapporto?bè visto che il 99,9% dei cavalli con cui abbiamo a che fare nascono,crescono e vivono con l'uomo,per loro è più normale rapportarsi con noi...per imprintig...

dal momento che non hanno la possibilità di stare con il loro simili e da bravi gregari,ci accettano,come accettano le caprette o le galline...hanno bisogno di compagnia...

perchè preferiscano un cavaliere rispetto ad un altro...perchè sono esseri viventi,con proprio sentimenti e carratteri...perchè c'è affinità,magari si sentono finalmente compresi,rispettati,perchè si sentono sicuri...si trovano di fronte ad una persona capace,in grado di essere un leader credibile,cosa che,riallacciandomi alla discussione"equitazione è per tutti",non è da tutti...

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Secondo me accettano il rapporto perchè noi li obblighiamo in qualche maniera.

L'imprinting è un'altra cosa, ben diversa dall'abitudine all'essere umano. Tutt'altra faccenda. L'imprinting è quando un animale riconosce fin dal primo giorno di vita un altro essere, di altra specie, come suo simile o meglio ancora come suo conspecifico. Lo spiega molto molte bene il dottor Lorenz, che tutti conoscono e che in tanti hanno letto.

Questo i cavalli proprio non lo fanno. Semplicemente sono abituati all'uomo perchè ci vedono fin dall'inizio, infatti facciamo di tutto per farli abituare a noi e spesso non senza difficoltà. Con un cane si fa ben meno fatica.

Io non credo che un cavallo si trovi bene con un cavaliere e male con un'altro, lui fa come gli pare, o come gli hanno insegnato , oppure come è il suo carattere + la sua scuola, poi sono affari del cavaliere imparare a mettercisi insieme.

Non è il cavallo a scegliere è il cavaliere che si adatta. E non è detto , che pur essendo un bravo cavaliere riesca a trovare la chiave giusta. Non tutti i matrimoni sono perfetti.

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Secondo me vi state tutti fissando su un punto diverso.. a leggervi sembrate tutti avere ragione fino ad un certo punto, perchè non mettete assieme tutto.. dal di fuori verrebbe un discorso più completo..

pensateci, il carattere del cavallo con l'addestramento ricevuto (senza contare l'ambiente sociale in cui è cresciuto), la sensibilità, la fermazza e la competenza del cavaliere (anche la passione e l'amore per il cavallo non guasta), questo dovrebbe determinare la riuscita di un buon feeling o meno.. ma conta parecchio il carattere del cavallo!

Io sono straconvinta che in rari casi esista, ma non così spesso come ne sentiamo parlare ingiro!

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Non mi sono spiegata. Ora probabilmente se ci compriamo il nostro cavallo ne proviamo diversi e scegliamo quello più adatto a noi e molto probabilmente prima o poi ci sarà questo patos.

Ora invece se montiamo diversi cavalli (che cambiano in breve tempo) e detto violentemente con qualcuno non riusciamo, mi chiedo siamo sicuri che una buona tecnica (insieme all'esperienza) non ci potrebbe aiutare facendo sembrare il rapporto così empatico??

L'imprinting. Non è la storia del pulcino d'oca che riconosce la chioccia come mamma?

Non so perchè un cavallo ci debbe essere devoto o meno ma sono sicura che esistono cavalli che rimangono degli esseri solitari. Magari perchè ne hanno talmente piene le scatole che gli scivola tutto adosso o magari perchè semplicemente non hanno interesse a legarsi con noi. Del resto anche noi umani siamo degli egoisti in un rapporto.

Stiamo un altro umano (per amicizia amore...) perchè CI fa stare bene.

Vedi quanti padroni da terra hanno un rapporto splendido e poi in sella il cavallo è ingranato. Da qui si sviluppano sicuramente altri punti di vista.

Credo che il cavallo ci debba accettare come un capobranco. Con rispetto ma senza paura.

Sir Hiss

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Bè è chiaro che bisogna fare,secondo me,una distinzione tra hobby e lavoro...per gusto personale possiamo scegliere il cavallo con cui andiamo d'accordo...se per lavoro fai l'addestratore non puoi certo dire che non accetti il soggetto,perchè non c'è feeling...oltretutto di che camperesti??

questo secondo caso,è il caso in cui bisogna cercare di arrivare ad una civile convivenza ed ad un punto di incontro...è chiaro che non potremo avere lo stesso rapporto con tutti,ma cercare di rendere la quotidianità meno infernale...e qui possono fare qualcosa solo la tecnica e la capacità del cavaliere,il quale deve convincere un cavallo che per mille motivi non ne vuole sapere a fare un determinato lavoro...allora si che la differenza la può fare solo l'uomo.

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concordo sulla buona tecnica, ma concordo anche con l'intervento prcendente di My, un persona competente con una buona tecnica, con tanta esperienza e rispetto per i cavalli arriverà lontano soprattutto se si considera che lavora con soggetti a lui/lei affidfati solo temporaneamente, anzi in questo caso è probabile che arrivi più lontano di altri..

Ma vuoi mettere che se arriva un cavallo con cui nasce questo rapporto speciale, i risultati saranno decisamente migliori???

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Sicuramente sono poi quei cavalli che non sono più in vendita se non per uno sproposito. Per poi non concludere più nulla in un futuro.

In merito a questo vorrei aggiungere che sono i cavalli detti difficili, con tanto carattere. Quelli che non si piegano. Dipende poi dalla loro fortuna a trovare un bipede che trova un compromesso tra tecnica, capacità, sensibilità etc..

Sir Hiss

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infatti molti cavalli,che si sono poi rivelati essere grandi campioni,erano considerati difficili o "cattivi",passando tra le mani di tanti cavalieri che non riuscivano a cavarci nulla....

fino a quando,qualcuno è riuscito ad interpretarli,talvolta raggiungendo un rapporto straordinario,talvolta dovendo accetare il carattere particolare del loro compagno,trovando un accordo reciproco....

bisogna pensare alla storia che ha alle spalle ogni cavallo,è un fattore importante...

raggiungere un simile feeling è raro...perchè deve esserci una reale empatia tra i due membri del binomio...anche se si può fare ottima equitazione con una buona convivenza.

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Mi sono resa conto che il cavallo difficile, che comunque chiaramente è difficile, è soggettivo. Probabilmente perchè c'è chi riesce a vederci qualcosa e a capire il soggetto. E noto sulla mia pelle che quello che io ritengo un cavallo con le sue paure ecc.. ma assolutamente affidabile, per il mio capo, potenzialmente è una bomba a mano, mentre quello che penso essere un disgraziato, secondo lui, potenzialmente è più gestibile.

L'intrpretazione del soggetto è un punto fondamentale, penso che a parità di doti del cavaliere, comunque ci sia la predisposizione verso un tipo di cavallo. Ogni umano ha la predisposizione per rapportarsi con un tipo di carattere, che sia conspecifico, canino, equino ecc..

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e parimenti credo che anche i cavalli abbiano la predisposizione a rapportarsi con determinati caratteri dell'uomo...per dire un cavallo nevrile nelle mani di chi ha paura di tutto sarà un disastro...

ma lo stesso cavallo con una persona grintosa,determinata,decisa e con sangue freddo,forma un fantastico binomio...anche per loro è un piacere essere compresi e trovare delle affinità caratteriali con l'uomo.

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beh adesso non diamo per scontato chi andrebbe cosa.. a volte sono gli accoppiamenti più improbabili che danno i risultati migliori.. pensateci..

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certo,ci sono sempre le eccezioni...

però ci sono anche tanti casi di binomi improbabili finiti malissimo...per entrambi...

altro aspetto da scrivere a caratteri cubitali:è fondamentale giudicare un cavallo in base alle nostre capacità!

ci sono persone che,progredendo in questo sport,si sentono pronte a lasciare cavalli "maestri" e dedicarsi a cavalli a cui c'è da insegnare...

altre che ,anche dopo molti anni,vuoi per carattere,insicurezza o paura,devono sempre avere soggetti esperti,da cui apprendere ed essere corretti,altrimenti non riescono a fare nulla...

quindi il cavallo ha un ruolo fondamentale anche in questo senso....come giustamente diceva ela il carattere può essere interpretato in maniera soggettiva ed in base all'esperienza e al carattere del cavaliere stesso.

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Sì ma siccome noi siamo i peggior giudici di noi stessi è fondamentale soprattutto per i principianti che a decidere sia l'istruttore o una persona più compente..

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ottima considerazione...

...anche se,è inutile far finta di niente il 99% degli istruttori(per essere buoni!)ha interessi particolari...quindi non sempre il loro giudizio è "pulito" e genuino...

e questo è bene che tutti i principianti lo sappiano...

è vero,a volte siamo pessimi giudici di noi stessi...però bisogna essere onesti e farsi un bell'esame di coscienza...senza soppravvalutarsi e senza sottovalutersi,ma essere obiettivi...e sapere cosa si vuole fare...

poi si ritorna al solito discorso...l'istruttore consiglia...poi però sul cavallo montiamo noi e lo dobbiamo provare noi...e capire se potremo trovarci bene...se c'è quel famoso feeling,se è un cavallo con problemi o più ombroso...

d'altronde,ne abbiamo visti a bizzeffe,di casi in cui i cavalli sono orologi con gli istruttori o persone esperte in generale e un disastro con i proprietari inadeguati e principianti...

e soprattutto mettersi in testa che,anche con il migliore,il più addestrato dei cavalli,anche quello con cui c'è il più bel feeling del mondo,ci vuole lavoro e pazienza...

non possiamo pretendere ed esigere risultati immediati,perfetti e miracolosi...sicuramente saremo avvantaggiati dal rapporto,ma questo non deve farci cullare e credere che sia tutto scontato...

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