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Vaccini Dannosi...


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Questo è un articolo di nexus di aprile maggio 2006.

Lo so che è lungo, ma leggetelo...è importantissimo per la salute dei nosti amici...

Mi piacerebbe avere le vostre opinioni...magari anche quelle di chi è nel settore.

Booty

Di recente il mio partner Robert ed io abbiamo assistito ad un concerto di Crosby, Stills e Nash; uno spettacolo fantastico, di rara piacevolezza, un sogno che rincorrevo da molti anni. Sono rimasta particolarmente toccata da Dave Crosby

quanto ha cantato, "Parla ad alta voce, fatti sentire contro la follia". Dobbiamo farlo, giusto? Dobbiamo farlo quando i nostri cari vengono danneggiati. Se non lo facciamo, allora mi sembra che noi stessi siamo parte del problema. Più avanti, nello stesso pezzo, Crosby ha cantato: "Sembra che manchi molto tempo prima dell'alba". Anche questo corrisponde al vero: sembra che occorra molto tempo prima che la verità prevalga ed abbia effetto sulla comunità dei veterinari - perché tale categoria professionale sta commettendo un crimine, vaccinando gli animali anno dopo anno sino a quando non stramazzano.

Affermo ciò dal 1994, quando ho costituito un gruppo denominato Canine Health Concern (CHe). Lo scopo di questo gruppo è quello di informare i possessori di animali domestici, nel tentativo di porre fine alla carneficina perpetrata contro gli animali dalle corporazioni e dai professionisti del settore che pretendono di agire in nome del loro benesse¬re. La mia missione ha un carattere alquanto personale, visto che i dati puntano verso l'orribile fatto che i vaccini hanno ucciso tre dei miei giovani, magnifici amici canini. Il primo dramma si è verificato allorquando Oliver è stato colpito da paralisi degli arti posteriori ed è morto quando aveva solo quattro anni di età; Prudence è morta di leucemia a soli sei anni di età, dopo una lenta agonia; Samson, infine, ha avuto una reazione all'iniezione somministratagli da cucciolo ed al richiamo del primo anno, per poi morire di cancro alla giovane età di cinque anni. Tutte queste malattie sono scientificamente connesse alla vaccinazione. Anche gli altri miei cani non sono riusciti a sfuggire ai danni che i vaccini possono provocare. Chappie è stato colpito da malattia della tiroide, Sophie da artrite e Guinnevere ha sofferto di allergie; è possibile dimostrare scientificamente che anche queste malattie sono connesse ai danni indotti dai vaccini.

Sono convinta che i veterinari del futuro, così come i medici dei nostri figli, guarderanno indietro all'era delle vaccinazioni con orrore e vergogna. L'orrore sarà determinato dalla consapevolezza che tante pene e sofferenze sono state causate da professionisti del¬la sanità che hanno agito nell'ignoranza, mentre la vergogna deriverà dall'intenzionalità di tale ignoranza.

Una questione controversa

Se, prima di passare alle mie gravissime accuse, mi concedete un ulteriore commento personale, vorrei affrontare il tema dell'aspetto "controverso" dell'argomento, un'etichetta alla quale mi sono abituata e che non voglio che mi impedisca di dire la verità.

Forse avrete notato che nel paragrafo introduttivo del presente articolo ho utilizzato un linguaggio alquanto forte. La cosa è deliberata poiché medici, veterinari e scienziati sono stati istupiditi o socialmente plasmati a rispettare un linguaggio e una condotta conformi a rigidi codici di deontologia professionale. Su di loro viene esercitata una pressione affinché siano garbati e si astengano dal danneggiarsi l'un l'altro con idee, a significare che la verità viene costantemente repressa. Parlando in modo esplicito, è mia intenzione scuotere il torpore dal sistema che perpetua tale catastrofico errore; inoltre, è necessario che la verità venga alla luce.

Sono convinta che i miei cani siano morti prematuramente, mentre milioni di altri cani, gatti e cavalli sono morti e continuano a morire a causa delle false idee o convinzioni proprie della nostra classe medica e veterinaria. Questa difettosa struttura è allestita, sostenuta e mantenuta saldamente al suo posto da un sistema che sta uccidendo la vita di questo pianeta; tale sistema assicura che i professionisti del settore vengano preparati in college che per i loro fondi fanno affidamento sul mondo degli affari, il che comporta che l'istruzione loro impartita è erronea. Anche le organizzazioni di ricerca fanno affidamento sul grande business per i propri finanziamenti, il che significa che ben di rado possiamo confidare nella ricerca. I media fanno anch'essi affidamento sul grande business per i loro finanziamenti, quindi a stento possiamo credere a quello che leggiamo. I professionisti che esercitano fanno affidamento al grande business per restare in affari. In base alle mie esperienze personali, un aspetto forse ancor più preoccupante è il fatto i nostri governi sembrano anteporre gli interessi del grande

business alla vita stessa.

Siamo di fatto testimoni di una mostruosa e malefica potenza di morte che si sta lanciando alla massima velocità verso la fossa. Non la fermeremo piagnucolandole sommessamente in faccia; dobbiamo coltivare la verità, serrare assieme le fila e gridare, "No!" Se ciò non dovesse accade(e, la vita dei nostri bambini e dei nostri animali dipende come minimo dal fatto che voi dedichiate del tempo a comprendere le questioni in gioco.

La scienza a monte delle vaccinazioni

La vaccinazione ebbe origine nel 1798 in Inghilterra, quando Edward Jenner osservò che coloro che lavoravano a stretto contatto con i bovini non si ammalavano di vaiolo. Non è difficile immaginare che in un periodo contraddistinto da malnutrizione e standard sanitari spa¬ventosi, la nozione di una cura miracolosa delle malattie infettive sarebbe stata colta al volo; e così fu.

Durante il diciannovesimo secolo Louis Pasteur sviluppò ulteriormente la tecnologia attenuando i vaccini, vale a dire rendendoli meno nocivi. Naturalmente occorse ben poco tempo prima che i vaccini implicassero un grande giro d'affari, e da due secoli esistono vaccini contro un'ampia gamma di malattie virali e batteriche che colpiscono l'uomo e molte specie di animali.- Ignorando il fatto che le epidemie si manifestano ciclicamente e si esauriscono naturalmente (come, ad esempio, la peste bubbonica), nonché il fatto che la nostra comprensione degli aspetti igienici e nutrizionali possano aver avuto a che fare con la riduzione delle epidemie stesse, ai vaccini è stata conferita la parte preponderante del merito.

La medicina convenzionale opera in base al rapporto rischi/benefici. Tutti i farmaci convenzionali presentano il rischio di effetti collaterali indesiderati tuttavia, qualora si riesca a dimostrare che sono di ausilio ad un numero di persone maggiore di quello dei soggetti per cui risultano nocivi, allora i pericoli che essi comportano vengono ignorati. Non sorprende dunque che, onde stabilire quali possano essere i rischi rappresentati dai vaccini, la multimiliardaria industria internazionale del settore abbia sponsorizzato studi su esseri umani o su animali a termine rigorosamente medio-breve; e quando singoli scienziati prendono il toro per le coma e svolgono proprie ricerche con scarsità di fondi, costoro vengono abitualmente screditati, in genere da "esperti" che detengono azioni o beneficiano di lucrosi introiti .di consulenza da parte dell'industria dei vaccini. Anche la ricerca finanziata dai governi esprime in toto tali interessi costituiti.

Immagino che se è possibile iniettare sostanze che fanno ammalare umani ed animali, allora è altrettanto possibile trarre consi¬stenti profitti dalla fornitura di farmaci che promettono di lenire le suddette malattie indotte dai vaccini. Sotto il profilo politico ed economico, ha senso anche mantenere prospera l'industria e'la gente impiegata; anche il fatto che i grandi gruppi affaristici rimpinguino i fondi delle campagne politiche ha il suo peso.

Lo stato attuale del dramma che riguarda gli animali

Quanto segue è ciò che negli ultimi 12 anni ho visto ripetutamente accadere. Un possessore di animali "responsabile" porta il proprio cane (o gatto, cavallo, etc.)dal veterinario per l'annuale richiamo. Poco tempo dopo la somministrazione l'animale sviluppa epilessia, o artrite, o problemi comportamentali, o malattie della tiroide, o diabete, o disturbi cutanei, o allergie, o collasso cardiaco, o danni al fegato o ai reni, o paralisi degli arti posteriori, o colite, o persino cancro, leucemia o qualche altra malattia immuno-mediata potenzialmente mortale.

Solitamente né il possessore né il veterinario sospettano un collegamento. Se tuttavia il possessore è stato particolarmente vicino al proprio animale, comincerà a fare domande. Forse chiederà al

veterinario se costui/costei sospetta un collegamento fra il richiamo e la successiva malattia. La risposta sarà invariabilmente "No". In qualche rara occasione il possessore non lascerà cadere la questione ed inizierà a cercare una risposta alla seguente domanda: "Per quale motivo il mio animale è morto?" Quindi scoprirà che un vaccino è certamente in grado di indurre una qualsiasi delle suddette malattie e con orrore che in realtà non vi era alcuna necessità di somministrare al proprio animale l'annuale richiamo.

Ad ogni modo, non vi sarà alcun ricorso. Il possessore non può riportare in vita il suo beniamino.

Se adirà le vie legali, il sistema è tale che il suo caso o quelli relativi alla salute di altri animali avranno un impatto assai ridotto.

La migliore eventualità è che i singoli possessori di animali, uno dopo l'altro, cambino lentamente il loro atteggiamento riguardoai vaccini.

Le barriere che ostacolano la consapevolezza

Quando si è coinvolti nel dibattito sui vaccini non è facile far pervenire il proprio messaggio. Il vero problema risiede nel fatto che la scienza è alquanto complessa e, aspetto bizzarro, la logica a monte della vaccinazione è alquanto erronea. Semplicemente non ha senso -. quindi è molto più comodo delegare il processo decisionale a un esperto in camice bianco.

Malauguratamente, questo fa sì che molte persone non affrontino l'impegno di interessarsi alle tematiche inerenti alla vaccinazione, affidandosi invece al giudizio di qualcun altro e patendo al contempo un'incredibile. angoscia. Ho ricevuto lettere, email e telefonate da molte persone timorose di far rivaccinare i propri animali ma che hanno agito comunque in tal senso perché consigliate da un veterinario ed ora hanno bisogno di una parola di conforto per la loro angoscia.

Se non altro, i 12 anni trascorsi a dirigere Canine Health Concern mi hanno dimostrato che il prossimo stadio necessario dello sviluppo umano è il seguente: assumerci la responsabilità della nostra vita e di quella di coloro che sono affidati alle nostre cure. Il sistema è talmente complesso e influenzato dall'effetto dominante dell'economia che ormai non abbiamo altra scelta.

Non potete permettervi di sottoporre i vostri animali, o i vostri bambini, ad interventi medici di cui non comprendete la natura. Il sistema di convinzioni su cui si basa il modello medico conven¬zionale è talmente erroneo, corrotto e pericoloso che semplicemente non potete permettervi di affidarvi ad esso alla cieca.

Capisco che leggendo queste frasi molti medici e veterinari possano infuriarsi per le mie affermazioni; in fin dei conti, per conseguire le loro qualifiche costoro hanno investito denaro, tempo ed energie. In realtà ne sanno di più della maggior parte di noi e dedicano la propria vita a guarire i malati. Indubbiamente nel modello medico convenzionale vi è molto di buono.

Tuttavia anche medici e veterinari entreranno in sintonia con la verità di quanto affermo, per quanto ciò li faccia infuriare o sentire a disagio. Recenti studi indicano che ogni anno, nel Regno Unito, a causa dei farmaci prescritti dai medici muore un numero di persone tre volte superiore a quello degli incidenti stradali. Medici e veterinari non hanno il tempo di esaminare tutti gli effetti collaterali di ciascun farmaco: gran parte delle loro conoscenze proviene dai rappresentanti delle aziende farmaceutiche; devono inoltre preoccuparsi degli introiti che derivano dalla loro attività, e nessuno è in grado di sapere tutto.

E' ormai accertato che farmaci come il Vioxx e il Co-Proxamol nella farmacologia umana, e il Rimadyl e il Deramaxx in quella cani¬na, hanno come potenziale effetto collaterale la morte - e tutto questo soltanto dopo che i farmaci hanno passato tutti i requisiti di sicurezza e di autorizzazione e dopo che ecine di migliaia di soggetti sono morti. Negli Stati Uniti, dove è intervenuta la FDA, il Rimadyl viene commercializzato con un fo¬glietto illustrativo che avverte i possessori di cani della possibile morte del loro animale in caso di somministrazione del farmaco, mentre i produttori del Deramaxx sono stati oggetto di richiamo. Inoltre alcuni veterinari freschi di laurea, i quali frequentano il corso della nostra Foundation in Canine Healthcare, durante gli studi al college sono stati informati unicamente degli effetti benefici dei suddetti farmaci.

Pazienti e clienti, d'altra parte, trovano senz'altro il tempo e spesso la motivazione per eseguire ricerche sui propri malanni o su quelli dei loro figli ed animali domestici, nonché sui farmaci che vengono prescritti. Anche se non disponiamo delle stesse qualifiche dei professionisti della salute, tutti noi siamo di gran lunga più informati di quanto non accadesse in passato. Abbiamo raziocinio e sappiamo come usarlo e, dato che alla fine la decisione spetta a noi, abbiamo il dovere di prenderci cura di noi stessi e dei nostri cari. Troppo di frequente, comunque, i possessori di animali sono indotti a svolgere ricerche dopo che i loro beniamini sono morti.

Il mio scopo, e quello di Canine Health Concern, è quello di dare informazioni prima che la tragedia si consumi. Purtroppo non posso indurvi ad acquisire tali informazioni: solo il vostro amore può farlo. Posso comunque dirvi che gli animali sono stati implicati nell'evoluzione umana sin dalla notte dei tempi e che conti¬nueranno ad essere sacrificati sull'altare della scienza sino a quando noi esseri umani non lo capiremo. In verità, se solo ci rendessimo conto della reale portata dell' amore espresso dagli animali nei confronti degli esseri umani, ci inchineremmo grati al loro cospetto e nessuno sforzo perla loro salvaguardia sarebbe eccessivo.

la scienza del danno da vaccini

Un team della School of Veterinary Medicine della Purdue University ha condotto svariati studi onde stabilire se i vaccini possono determinare cambiamenti nel sistema immunitario dei cani, tali da provocare malattie immunomediate potenzialmente letali; naturalmente hanno svolto le ricerche in questione in quanto esistevano già timori in merito. Le ricerche sono state finanziate dalla Haywood Foundation, la quale mirava a trovare riscontri del fatto che tali cambiamenti nel sistema immunitario umano potessero essere anch'essi indotti dai vaccini. I riscontri sono stati trovati.

I cani vaccinati, diversamente da quelli non vaccinati dello studio della Purdue hanno sviluppato anticorpi per molti dei propri elementi biochimici, fra cui fibronectina, laminina, DNA, albumina, citocromo C, cardiolipina e collagene.

Questo significa che i cani vaccinati, diversamente da quelli non vaccinati, stavano attaccando la propria fibronectina, la quale è implicata nella riparazione dei tessuti, nella crescita e moltiplicazione cellulare e nella differenziazione fra organi e tessuti di un organismo vivente.

I cani vaccinati dello studio Purdue hanno sviluppato anticorpi anche per la laminina, implicata in molte attività cellulari fra cui adesione, diffusione, differenziazione, proliferazione e movimento delle cellule. I vaccini quindi sembrano in grado di eliminare la naturale intelligenza delle cellule.

Gli anticorpi per la cardiolipina sono di frequente presenti in pazienti affetti da grave lupus eritematoso sistemico, nonché in soggetti affetti da altre malattie autoimmmuni. La presenza di un elevato numero di anticorpi per la cardiolipina è significativamente associata a coaguli nel cuore o nei vasi sanguigni, scarsa coagulazione del sangue, emorragie generiche e cutanee, perdita del feto e disturbi neurologici.

Gli studi della Purdue hanno inoltre rilevato che i cani vaccinati sviluppavano anticorpi per il proprio collagene. Circa un quarto di tutte le proteine dell'organismo sono collagene. Il collagene provvede alla struttura del nostro organismo, proteggendo e sostenendo i tessuti più morbidi e connettendoli allo scheletro. Non sorprende che lo studio della Canine Health Foundation eseguito nel 1997 su 4.000 cani abbia rilevato che un elevato numero di cani aveva sviluppato problemi di mobilità poco tempo dopo la vaccinazione (citato nel mio libro del 1997 dal titolo What Vets Don’t Tell You About Vaccines).

Aspetto forse ancora più inquietante, gli studi della Purdue hanno rilevato che i cani vaccinati avevano sviluppato anticorpi per il proprio DNA. Il campanello d'allarme è forse suonato? La comunità scientifica ha richiesto la sospensione del programma di vaccinazione? No. Al contrario, hanno allargato le braccia, dicendo che sono necessarie ulteriori ricerche per verificare se i vaccini possano o meno determinare danni genetici. Nel frattempo, i cani dello studio hanno trovato buone sistemazioni domestiche, ma non è stata eseguita alcuna ulteriore visita di controllo.

Più o meno nello stesso periodo, la Vaccine Associated Feline Sarcoma Task Force della American Veterinary Association (A V¬MA) ha avviato vari studi per scoprire il motivo per cui ogni anno negli USA 160.000 gatti sviluppano cancro terminale in corrispondenza dei punti di somministrazione dei vaccini. Il fatto che i gatti possano contrarre cancro indotto dai vaccini è stato riconosçiuto da enti veterinari di tutto il mondo, e persino il governo britannico lo ha attestato tramite il proprio Gruppo di Lavoro, incaricato del compito di indagare sui vaccini canini e felini in seguito alle pressioni esercitate da Canine Health Concern Quale pensate sia stato il consiglio della Task Force dell'A VMA, degli enti veterinari e dei governi? "Proseguite con le vaccinazioni sino a quando non scopriremo quali vaccini uccidono i gatti e quali gatti presentano le maggiori probabilità di morire."

Negli Stati Uniti, nel tentativo di mitigare il 'problema, stanno vaccinando i gatti in punti della coda o della zampa, in modo da poterle amputare quando insorge il cancro. Un gran bel consiglio, sempre che il vostro gatto non rientri nelle centinaia di migliaia della lista degli "oops".

Ma per le altre specie non c'è problema giusto? Sbagliato. Nell'agosto del 2003 il Journal oJ Veterinary Medicine ha condotto uno studio italiano, che ha indicato che anche i cani sviluppano cancri nei punti di somministrazione.'

Sappiamo già che il cancro del tipo appena descritto è anche una possibile conseguenza dei vaccini umani, poiché si diceva che il vaccino antipolio Salk inglobasse un retrovirus delle scimmie (derivato dalla coltivazione del vaccino su organi di tali animali) che produce cancro ereditario; il retrovirus delle scimmie SV40 continua a spuntare nei punti di somministrazione umani.

Inoltre è un dato accertato che i vaccini possono provocare una malattia ad azione rapida, solitamente letale, denominata anemia emolitica auto immune (AIHA). In assenza di cure, e spesso anche in presenza di cure, i soggetti colpiti possono morire patendo estreme sofferenze nel giro di alcuni giorni.

La stessa multinazionale Merck, produttrice di vaccini, nel suo Merck Manual oJ Diagnosis and Therapy dichiara che l'anemia emolitica auto immune può essere provocata da vaccini con virus vivi modificati, come peraltro affermato anche da Tizard s Veterinary lmmunology (4° edizione) e dal Journal oJ Veterinary internai Medicine.. Anche il Working Group del governo britannico ha riconosciuto tale aspetto, e questo nonostante sia composto da consulenti dell'industria dei vaccini che si professano indipendenti. Comunque sia, nessuno avverte i possessori di animali prima che questi ultimi vengano sottoposti a richiami non necessari e ben pochi dei suddetti possessori vengono informati sul motivo per il quale i loro beniamini sono morti di AIHA.

Un ampio ventaglio di malattie indotte dai vaccini

Nella nostra indagine del 1997 abbiamo inoltre rilevato inquietanti' correlazioni fra casi di vaccinazioni e comparsa di artrite; i nostri timori sono stati accentuati dalla ricerca in campo umano.

Il New England Journal oJ Medicine, ad esempio, ha riportato che è possibile isolare il virus della rubella dalle articolazioni malate di bambini vaccinati contro la rubella stessa, citando inoltre l'isolamento di virus dal sangue periferico di donne affette da artrite prolungata seguita a vaccinazione.

Poi, nel 2000, i riscontri del CHC sono stati confermati da ricer¬che indicanti che la poliartrite ed altre malattie quali la amiloidosi, che colpisce gli organi dei cani, erano legate al vaccino combinato somministrato ai cani.

Nonostante la scarsità di finanziamenti da parte dell'industria dei vaccini, esiste una voluminosa mole di ricerche a conferma del fatto che i vaccini possono provocare un'ampia gamma di danni al cervello ed al sistema nervoso centrale. Nel suo Manual la stessa Merck dichiara che i vaccini (vale a dire i suoi prodotti) possono provocare encefalite: infiammazione/danno cerebrale; in taluni casi l'encefalite implica lesioni cerebrali e diffuse in tutto il sistema nervoso centrale. La Merk afferma che "esempi sono le encefaliti seguenti a vaccinazione contro morbillo, vari¬cella, rubella e vaiolo, vaiolo dei bovini e molte altre non meglio definite infezioni virali".

Quando i possessori di cani hanno preso parte all'indagine del CHC hanno riferito che i loro animali sviluppavano momenti di scarsa attenzione, nel 73, l % dei casi lo hanno fatto entro tre mesi dalla vaccinazione; alla medesima percentuale di cani è stata diagnosticata epilessia secondo lo stesso arco di tempo dall'iniezione (ma di solito è accaduto dopo pochi giorni). Abbiamo inoltre riscontrato che nel 72,5% di casi in cui i cani venivano considerati dai possessori nervosi e di temperamento preoccupante, gli animali manifestavano per la prima volta tali caratteristiche entro tre mesi del periodo post-vaccinazione.

In memoria di Oliver, il mio beni amino che ha sofferto di paralisi degli arti posteriori ed è morto dopo una vaccinazione, vorrei aggiungere che nel Manual della Merck la "paresi" è elencata come sintomo di encefalite; questa viene definita come debolezza muscolare di origine neurale (cervello) e implica paralisi parziale o incompleta. La paralisi degli arti posteriori è una delle potenziali conseguenze e, incidentalmente, l'encefalite è una malattia che può manifestarsi secondo una scala che va da lieve a grave e che può inoltre provocare morte improvvisa.

Anche il mal funzionamento di un organo è sospetto quando si verifica a breve distanza da una vaccinazione. Il Dr.Larry Glickman, direttore della ricerca della Purdue sui cambiamenti biochimici post-vaccinazione nei cani, in una lettera indirizzata a Bet Hargreaves, allevatrice di Cavalier Spaniel, ha scritto: "I nostri studi sui cani attualmente in corso indicano che in seguito alle vaccinazioni di routine si presenta un significativo aumento del livello di anticorpi prodotti dai cani contro i loro stessi tessuti. Alcuni di questi anticorpi hanno dimostrato di colpire la tiroide, il tessuto connettivo come quello presente nelle valvole cardiache, i globuli rossi, il DNA, etc. Sono fermamente convinto che le malattie cardiache dei Cavalier King Charles Spaniel potrebbero essere il risultato finale di ripetute immunizzazioni eseguite con vaccini contenenti contaminanti da coltura di tessuto che provocano una progressiva risposta immunitaria diretta al tessuto connettivo delle valvole cardiache. Le manifestazioni cliniche sarebbero più pronunciate in cani che presentano una predisposizione genetica, [anche se] in linea generale i riscontri dovrebbero essere applicabili a tutti i cani, indipendentemente dalla razza."

A questo punto devo citare il fatto che il Dr. Glickman nutre la convinzione che i vaccini siano un male necessario, ma che si debbano sviluppare vaccini più sicuri.

Nel frattempo, siate così gentili da mettervi in coda per piazzare il vostro cane, gatto, cavallo e bambino sulla roulette russa, solo per il fatto che uno scienziato vi dice che dovreste farlo.

I vaccini stimolano la risposta infiammatoria

Il termine "allergia" è sinonimo di "sensibilità" e "infiammazione"; di diritto dovrebbe esserlo anche del termine "vaccinazione". Questo è quanto fanno i vaccini: sensibilizzano (rendono allergico) un individuo nel corso del processo volto a costringerlo a sviluppare anticorpi per contrastare la minaccia di una malattia. In altri termini, come viene riconosciuto ed accettato, come parte del processo indotto dal vaccino l'organismo risponderà con infiammazione, il che può essere apparentemente temporaneo oppure di lunga durata. .

I veterinari e i medici olistici ne sono consapevoli da almeno un secolo, e descrivono una vasta gamma di malattie infiammatorie o "-iti" che si manifestano poco tempo dopo la somministrazione di un vaccino. I vaccini di fatto gettano molti soggetti in uno stato allergico e, ancora una volta, si tratta di un disordine che varia da forme lievi sino a forme improvvisamente letali. Lo shock anafilattico è il culmine: ovvero quando un soggetto manifesta una massiccia reazione allergica ad un vaccino e muore nel giro di pochi minuti, a meno che non gli venga somministrata dell'adrenalina o un suo equivalente.

Sotto il profilo genetico alcuni individui non sono predisposti a tollerare i vaccini. Costoro sono le persone (anche gli animali sono "persone") che hanno ereditato delle cellule B e T mal funzionanti. Le cellule B e T sono componenti interne al sistema immunitario che identificano invasori esterni e li distruggono, preservandoli nella memoria in modo che non possano causare danni in futuro. Tuttavia, quando è implicata una reazione infiammatoria, il sistema immunitario reagisce in modo eccessivo e provoca effetti indesiderati quali allergie ed altri disturbi infiammatori.

Nel suo Manualla Merck avverte il paziente affetto da immunodeficienze delle cellule B e/o T, o che presenta trascorsi familiari in tal senso, di non sottoporsi alla somministrazione di vaccini con virus vivi in virtù del rischio di infezioni gravi o letali; altrove si elencano le caratteristiche delle immunodeficienze delle cellule B e T come allergie alimentari, allergie inalatorie, eczeimi, dermatiti, deterioramento neurologico e malattie cardiache il che, tradotto, significa che nel caso ricevano vaccini con virus vivi, i soggetti affetti da tali disturbi possono andare incontro alla morte. Semplicemente il loro sistema immunitario non è abbastanza capace di garantire una reazione salutare all'assalto virale da parte di vaccini con virus vivi modificati.

Nel paziente i vaccini con virus vivi modificati (MLV) si replicano sino a quando non viene indotta una risposta immune. Se la difesa non viene stimolata, allora il vaccino continua a replicarsi sino a quando non induce nel paziente proprio quella malattia che aveva lo scopo di prevenire.

In alternativa, una risposta immune disordinata provocherà disturbi infiammatori quali artrite, pancreatite, colite, encefalite e qualsiasi malattia auto immune come cancro e leucemia, dove l'organismo attacca le proprie cellule.

Una nuova teoria, scoperta per caso dallo studente della Open University Gary Smith, spiega quello che i medici olistici affermano da lungo tempo. Segue quello che alcuni veterinari olistici hanno detto riguardo ai loro pazienti:

D.ssa Jean Dodds: "Molti veterinari riconducono gli attuali problemi connessi a malattie allergiche ed immunologiche all'introduzione dei vaccini MLV...'"

Christina Chambreau, DVM: "Le vaccinazioni di routine sono probabilmente la cosa peggiore che facciamo nei confronti dei nostri animali; esse provocano ogni genere di malattie, ma non direttamente lì dove le collegheremmo in quanto causate dal vaccino stesso."'o

Martin Goldstein, DVM: "Credo che i vaccini.. .negli USA di oggi siano i killer principali di cani e gatti.""

Il Dr. CharIes E. Loops, DVM: "I veterinari omeopatici ed altri esperti olistici da qualche tempo sostengo¬no che le vaccinazioni determinano più danni che benefici."'2

Mike Kohn, DVM: "In risposta a questo abuso [vaccino], negli animali di piccola taglia si è verificato un aumento di malattie auto immuni (di cui le allergie sono una componente), epilessia, neoplasie (tumori), nonché problemi comportamentali.

Una teoria sull'infiammazione

Gary Smith spiega quello che i perspicaci professionisti dell' assistenza sanitaria sostengono da lungo tempo; forse però costoro non hanno compreso il motivo per cui le loro osservazioni li hanno indotti a sostenerlo. Incidentalmente la sua teoria sta scatenando un grande scompiglio all'interno del santuario scientifico. Alcuni ritengono che la sua teoria potrebbe portare ad una cura per molte malattie, cancro compreso. Per la sottoscritta, essa spièga il motivo per cui il processo della vaccinazione è inerentemente discutibile.

Gary stava apprendendo dati sull'infiammazione nel contesto dei suoi studi, quando è incappato in una teoria talmente straordinaria da poter presentare implicazioni per la cura di quasi ogni malattia infiammatoria - fra cui morbo di Alzheimer, morbo di Parkinson, artrite reumatoide e persino HIV ed AIDS.

La teoria di Gary mette in discussione il sapere acquisito secondo cui quando un individuo si ammala l'infiammazione che si pre¬senta attorno all'area infiammata contribuisce alla guarigione. Gary sostiene che, in realtà, l'infiammazione impedisce all'orga¬nismo di riconoscere una sostanza estranea e, di conseguenza,

funge da nascondiglio per gli agenti invasori. L'infiammazione si presenta quando cellule a rischio producono recettori denominati Atl (noti come recettori di angiotensina II, tipo I); Gary dice che mentre l'Atl ha un recettore di bilanciamento, l'At2, che si presume interrompa l'infiammazione, questo nella maggior parte delle malattie non accade; Gary inoltre aggiunge: "Il cancro è stato descritto come la ferita che non guarisce mai". Tutti i cancri prosperi sono circondati da infiammazione; è opinione comune che ciò sia la reazione dell' organismo che cerca di combattere il cancro, ma le cose non stanno in questi termini.

L'infiammazione non contraddistingue l'organismo che cerca di combattere l'infezione. In effetti si tratta di virus o batteri che provocano deliberatamente l'infiammazione al/o scopo di nascondersi dal sistema immunitario.”

Se Gary ha ragione, il processo infiammatorio così comunemente stimolato dal vaccino non è, come si è presunto sinora, un sintomo necessariamente positivo. Al contrario, potrebbe essere un sintomo del fatto che il componente virale o batterico, oppure il coadiuvante (che, contenendo proteine estranee, viene interpretato dal sistema immunitario come un invasore) presente nel vaccino sta prevalendo nascondendosi.

Se Gary è nel giusto nella sua convinzione che la risposta infiammatoria non è protettiva, bensì un. sintomo che l'invasione si sta verificando di nascosto, allora i vaccini non sono certo gli amici che pensavamo. Sono invece assassini sotto copertura che lavorano per il nemico, mentre medici e veterinari stanno inconsapevolmente agendo come collaborazionisti; ancor peggio, noi possessori di animali e genitori di fatto paghiamo costoro per tradire inconsapevolmente i nostri cari.

Potenzialmente, i vaccini sono la bomba furtiva del mondo. medico; vengono utilizzati per catapultare gli invasori dentro le mura del castello, dove possono compiere la loro devastazione senza che nessuno di noi se ne renda conto. Così, invece di sperimentare genuine malattie virali come influenza, morbillo, orecchioni e rubella (e, nel caso dei cani, parvovirus e cimurro), permettiamo ai virus di vincere comunque - ma assieme all'insorgenza di cancro, leucemia ed altre malattie infiammatorie o autoimmuni (che attaccano sé stesse).

l'insulto finale

Tutte le 27 scuole veterinarie del Nordamerica hanno modificato i loro protocolli di vaccinazione di cani e gatti secondo le seguenti direttive; ad ogni modo, in pratica i veterinari sono riluttanti a seguire tali protocolli modificati, mentre gli enti veterinari della Gran Bretagna e di altri paesi trascurano i seguenti fatti.

I sistemi immunitari di cani e gatti raggiungono la piena maturazione intorno ai sei mesi di età. Se un vaccino con virus vivi modificati viene somministrato dopo i sei mesi di età esso produce immunità, il che è un bene per la vita del/lanimale. Se un altro vaccino ML V viene somministrato un anno più tardi, gli anticorpi del primo vaccino neutralizzano gli antigeni del secondo e si determina un effetto nullo o assai ridotto. Il titolo non viene "richiamato", né vengono indotte altre cellule. della memoria.

Non solo i richiami annuali sono superflui, ma espongono gli animali a potenziali rischi quali reazioni allergiche ed anemia emolitica immunomediata.

In termini meno tecnici, le scuole veterinarie degli USA e la American Veterinary Medicai Association hanno esaminato alcuni studi che indicavano quanto a lungo durassero i vaccini, quindi hanno tratto la conclusione ed annunciato che la vaccinazione an¬nuale non è necessaria.

Hanno inoltre riconosciuto che i vaccini non sono esenti da nocività. Il Dr. Ron Schultz, direttore di patobiologia presso la Wisconsin University nonché luminare in questo campo, va garbatamente ribadendo questo concetto ai suoi colleghi veterinari sin dagli anni '80; la sottoscritta lo afferma da 12 anni. Il cambiamento tuttavia è lento a venire e, nel frattempo, centinaia di migliaia di animali muoiono ogni anno - inutilmente.

La buona notizia è che migliaia di persone amanti (ma non abbastanza) degli animali hanno sentito quello che diciamo. In tutto il mondo i membri di Canine Health Concern utilizzano alimenti naturali come massima prevenzione naturale delle malattie, evitando di alimentare i propri animali con cibi in scatola e riducendo al minimo il rischio dei vaccini. Alcuni di noi, compresa la sottoscritta, hanno scelto di non vaccinare affatto i propri animali; la nostra ricompensa è avere cani in buona salute e dalla vita lunga.

Per comunicarvi la buona notizia è bastato un solo paragrafo. La gratitudine che provo ogni giorno quando abbraccio i miei cani in salute si espande dal centro. della Terra sino all'universo ed oltre.

A proposito dell' Autrice:

Catherine O'Oriscoll dirige la Canine Health Fouridation tramite campagne di informazione e, inoltre, distribuisce un programma educativo, la Foundation in Canine Healthcare; è autrice di Shock to the System (2005), del best seller What Vets Don't tell You About Vaccines (1997, 1998) e di Who Killed the Darling Buds of May? (1997). Catherine e il suo partner Rob Ellis vivono in Scozia, assieme a tre Golden Retriever che rispondono al nome di Edward, Daniel e Gwinnie; Catherine tiene in tutto il mondo conferenze sulla salute dei cani.

Per ulteriori informazioni, contattate Catherine O'Oriscoll presso Canine Health Concern, PO Box 7533, Perth PH2 1AO, Scotland, UK, email catherine@carsegray.co.uk, sito web http://www.canine-health-concern.org.uk

Shock to the System è disponibile nel Regno Unito tramite il CHC e nel resto del mondo tramite Oogwise, http://www.dogwise.com

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Sono di ritorno dall'università quindi già abbastanza esaurita e per il momento ho letto solo i primi tre capitoletti!Poi domani leggo tutto!

Cmq l'argomento è interessantissimo ed inquietante...

Io avevo già sentito parlare del problema dei vaccini per quanto riguarda gli umani...Un mio amico mi ha parlato di un libro che ha letto in cui fra i vari argomenti veniva trattata la questione vaccini connessa fondamentalmente ad un discorso di massonerie...poteri segreti che hanno un progetto sull'umanità e che ci starebbero avvelenado...Detta cosi sembra una cavolata,sembrano paranoie ecologiste ma l'argomento andrebbe approfondito ed è molto interessante!

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ho letto tutto, l'articolo è interessante però non mi da molte informazioni scentifiche provate su come il vaccino possa indurre tutte queste malattie..

fino a quando non vedrò dati di laboratorio che "provano" almeno al 75% che i vaccini portano a tutte quelle malattie e fino a quando la teoria di questo Gary Smith viene provata ed accettata continuerò a far vaccinare il mio gatto e gli altri animali che avrò in futuro.

in ogni caso preferisco che il cavallo mi diventi allergico ai pollini piuttosto che mi muoia di tetano perchè non è stato vaccinato...

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in ogni caso preferisco che il cavallo mi diventi allergico ai pollini piuttosto che mi muoia di tetano perchè non è stato vaccinato...

grande!!!

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ho letto quello di vaccinetwork nella parte in cui parla di come evitare i danni da vaccino, purtroppo alcuni di quei punti citati nel sito non sono applicabili a livello animale:

l'anamnesi famigliare per esempio non è fattibile al giorno d'oggi, molti degli animali che abbiamo sono comprati in negozi o da altri commercianti, del padre e della madre si sanno si e no i nomi...

in più anche volendo allegare al certificato del nostro animale una scheda su cui sono registrati i problemi sanitari dei genitori ci possono sempre essere altre malattie genetiche che spuntano fuori nei genitori dopo l'acquisto dell'animale...

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