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Foche, L’italia Blocca L’import Di Pelli


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Foche, l’Italia blocca l’import di pelli ed io aggiungo solo di cuccioli però!! Però almeno è già qualcosa un passo avanti è stato fatto :bigemo_harabe_net-122:

15/03/2006- Tra pochi giorni entrerà in vigore, al momento della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, il Decreto Ministeriale firmato dai Ministri Scaiola (Attività Produttive) e Tremonti (Finanze), che definisce le modalità di applicazione del divieto di importazione in Italia, per fini commerciali, di pelli di cuccioli di foca vincolando le importazioni delle pelli di tutte le foche (anche animali adulti) al regime restrittivo dell’autorizzazione ministeriale. Il Decreto offre una concreta risposta alla Risoluzione della Commissione Esteri della Camera dei Deputati che, nel 2004, aveva impegnato il Governo italiano a prendere provvedimenti contro il commercio delle pelli di foca, estendendo gli effetti di una Direttiva europea applicata solo ai cuccioli inferiori ai dodici giorni di vita. “Con questo decisivo atto del Governo, di grandissima importanza e per il quale ringraziamo i Ministri Scaiola e Tremonti nonché il Vice Ministro alle Attività Produttive Urso che si è fatto promotore dell’iniziativa, l’Italia prende le distanze dal suo passato di paese europeo capofila delle importazioni di pelli grezze e delle esportazioni di pelli lavorate, contribuendo in modo significativo a salvare la vita di migliaia di foche – dichiara Roberto Bennati, responsabile LAV campagne europee – Contiamo sull’impegno del Ministero delle Attività Produttive, incaricato dell’applicazione del Decreto, a non concedere alcuna autorizzazione. Questo Decreto, firmato pochi giorni fa, è ancora più importante perché giunge alla vigilia dell’apertura della caccia in Canada, prevista il 23 marzo, dove negli ultimi tre anni sono state uccise ben 10.312 foche in più rispetto all’ampia quota ufficiale autorizzata di 975.000 animali. Il 98% delle foche uccise in Canada nel 2005 aveva meno di 3 mesi di vita ed erano quindi tutti cuccioli, fatto che rende questa caccia ancor più inaccettabile, considerando che le foche hanno un’aspettativa di vita di circa 30-35 anni”. Questo Decreto Ministeriale segue di poche settimane altre iniziative adottate dall’Italia contro la strage di oltre 300mila animali ogni anno, che rappresenta il più grande massacro al mondo di mammiferi marini: - un atto di indirizzo politico del Vice Ministro alle Attività produttive con delega al commercio estero Adolfo Urso, già operativo e vincolante, rivolto a Ministeri, dogane e Guardia di Finanza, affinché sia rigorosamente applicata la direttiva europea 83/129, modificata dalla Direttiva UE 89/370, che vieta l’importazione e il commercio di “cuccioli” di foca (particolarmente ricercati per il loro manto bianco); - una Proposta di Legge, depositata dall’on. Maurizio Saia (AN) e sottoscritta da 20 parlamentari, recante una integrazione alla legge 189 del 2004 contro il maltrattamento di animali, affinché: - il divieto da questa stabilito di importare e commercializzare pelli, pellicce e accessori di cani e gatti (art.2, comma 1), sia esteso alle foche nonché ai loro derivati; - l’Alto Commissario per la lotta alla contraffazione istituito dalla legge n.80 del 2005, svolga attività di vigilanza e repressione dei fenomeni di violazione dei divieti appena menzionati. “La chiusura del mercato europeo ai prodotti di foca è la via per far cessare questo mercato di morte e l’Italia, grazie all’attività di sensibilizzazione della LAV, è in prima fila per realizzare questo obiettivo – prosegue Roberto Bennati - Con tali atti l’Italia si unisce a Stati Uniti e Messico che hanno bandito questi prodotti rispettivamente nel 1972 e nel gennaio 2006, mentre altri paesi europei come Belgio, Olanda e Gran Bretagna, stanno sviluppando delle legislazioni nazionali sempre in questa direzione. La LAV è impegnata anche a seguire e promuovere l’iter della risoluzione contro la caccia alle foche nel Consiglio d’Europa, risoluzione proposta dall’onorevole Claudio Azzolini e supportata da un Rapporto ufficiale del senatore Lino Nessa, che ha per oggetto i metodi particolarmente crudeli utilizzati in Canada: la discussione della risoluzione è prevista per i mesi di marzo o aprile”.

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BRIGITTE BARDOT IN LACRIME AD OTTAWA, STOP AL MASSACRO FOCHE23 mar 06

Nuova iniziativa dell'ex attrice francese.

23 marzo 2006 - Il governo canadese ponga fine alla caccia alle foche, il piu' grande e crudele massacro di mammiferi marini nel mondo: Brigitte Bardot, l'attrice francese 'sex symbol' degli anni '60 e '70, si e' recata ad Ottawa per chiedere al primo ministro canadese, Stephen Harper, di interrompere il massacro dei piccoli di foche.Il governo canadese permettera' quest'anno che vengano uccise 325.000 foche, la gran parte cuccioli compresi tra le 2 e le 12 settimane di vita, preferiti per la morbidezza del loro manto. La caccia dovrebbe cominciare tra venerdi' e sabato sulla costa atlantica. Le organizzazioni animnaliste considerano questa attivita' "crudele e inumana": i cuccioli, che ancora non sanno nuotare, non riescono a fuggire dinanzi ai cacciatori e vengono difesi dalle madri che gli fanno scudo con il loro corpo. L'attiva campagna di protesta di personaggi come la Bardot o di organizzazioni animaliste come Greenpeace era riuscita a ottenere, negli anni scorsi, che i Paese europei e gli Stati uniti proibissero l'importazione delle pelli dei cuccioli di foca. Negli anni scorsi anche il Canada aveva sospeso la caccia, ma nel 1998 il massacro e' tornato su larga scala dopo una ventennale restrizione; e negli ultimi tre anni i pescatori canadesi hanno cacciato piu' di un milione di foche. Tra l'altro, gli organi sessuali dei maschi di foca vengono venduti a peso d'oro sui mercati asiatici come afrodisiaci."Prima di morire voglio vedere cessato questo massacro", ha detto la Bardot. Nel corso della conferenza stampa, e' stato mostrato un drammatico filmato con le immagini del violento massacro, davanti al quale l'attrice non ha saputo trattenere le lacrime. Brigitte Bardot aveva chiesto un incontro al premier Harper e ad altri politici canadesi ma non e' stata accontentata.Nel corso degli anni la protesta contro la caccia alle foche ha visto scendere in campo diversi 'volti noti': tra gli altri, il Dalai Lama, il cantante Charles Aznavour, le attrici Kim Basinger e Juliette Binoche; e nel marzo scorso, l'ex Beatle, Paul McCartney, insieme alla moglie Heather Mills McCartney ha partecipato a una protesta organizzata nelle acque gelide dinanzi al Golfo di San Lorenzo, dove nelle prossime ore iniziera' la caccia. (AGI)

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