Posto qui le mie riflessioni sull'argomento.
la paura che l'ambiente e la salute dei cittadini possa un giorno venire compromessa è molto forte. Ci sono eventi come quello di Cernobil che hanno irrimediabilmente segnato la coscienza di tutti i cittadini. C'è la storia delle scorie radioattive con le quali i media e i comuni giocano a palla avvelenata e che i nostri politici fanno scorrazzare in lungo e in largo per l'Italia alla ricerca del deposito perfetto e che non guasti l'appetito a nessuno!
Dall'altra ci sono fattori rilevanti come la necessità di una maggiore autonomia energetica e di risparmio economico. Che con l'attuale impostazione non possono essere rispettati.
Purtroppo se parliamo di nubi radioattive, esse non hanno territorialità e non si fermeranno di certo davanti hai confini delle carte geografiche. E' chiaro che se il problema si dovesse verificare in una nazione vicina, automaticamente lo avremmo anche noi! per questo non cambierebbe molto se le avessimo direttamente sul suolo italiano.
Per quanto riguarda la ricerca c'è il problema dei finanziamenti, l'Italia è uno degli stati occidentali che stanzia poco e male i fondi per la ricerca. E in questo campo se non ci sono soldi da investire la vita si fa dura, i tempi si allungano ma l'energia serve tutti i giorni!