maria.bruna@aol.it Inviato Marzo 16, 2010 Segnala Share Inviato Marzo 16, 2010 Tante volte diciamo o sentiamo dire che un cavallo viene preso dal panico e scappa via,in maniera travolgente,senza più pensare,riflettere,senza ascoltare l'uomo e mettendo a repentaglio,con il suo comportamento senza più regole,anche la sua stessa vita. In molte occasioni la frase tipica "il cavallo è una preda e reagisce con la fuga" sembra essere la risposta e l'interpretazione di quelli che sembrano veri e propri attacchi di panico. Ora,mi viene in mente una considerazione:i cavalli nel,loro ambiente naturale,sono prede e reagiscono con la fuga,ok.Sono però altrettanto in grado di desensibilizzarsi agli stimoli esterni,altrimenti passerebbero tutta la loro vita a fuggire non svolgendo più tutte le attività necessarie per la soppravvivenza(=estinzione)e non potrebbero essere addomesticati ed "utilizzati" dall'uomo in guerra,come in polizia o nelle manifestazioni ecc... Quindi,in natura,non scappano al minimo uccellino o foglia che si muove,perchè ne sono desensibilizzati....quando però c'è un reale pericolo(ad esempio un branco di predatori o un incendio)ecco che parte la fuga...ma una fuga completamente diversa per non dire opposta da quelle che fanno i nostri cavalli in campo,in passeggiata o quando sono condotti a mano. Anche nella fuga,il branco mantiene lucidità:nessuno si fa prendere dal panico,rimangono uniti senza sparpagliarsi,non vanno a sbattere su alberi o rocce,proteggono i puledri,i giovani e le fattrici tenendoli all'interno di un cerchio... Ma,cosa basilare,continuano ad ascoltare ed ad obbedire a delle indicazioni:quelle della femmina dominante...aspettano che sia lei a dare il segnale di fuga,lei decide dove andare,a che velocità,quando fermarsi,quando rallentare...quando serrare o stringere le file...in una parola,scappano,ma non sono nel panico,seguono una logica. Quando i nostri cavalli scappano,non rispondono più a niente,sono capaci di farsi seriamente male,perdono lucidità,non ascolatno niente e nessuno... Domanda:da dove proviene questa differenza di comportamento?Cosa la causa?Cosa si può fare affinchè il cavallo mantenga la stessa lucidità?è possibile arrivare a questo punto di freddezza? a voi la parola... Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
ErisBad Inviato Marzo 18, 2010 Segnala Share Inviato Marzo 18, 2010 mmm ci sono una gran quantità di fattori da prendere in considerazione.. tra cui quella di una frase trita e ritrita, usata spesso in modo improprio.. a volte la uso pure io.. spesso viene usata anche quando il soggetto fa i fugoni nel campo.. ma in realtà a parte allontanarsi di botto da un punto di rifiuto non è un vero e proprio attacco di panico, dove può andare? come potrebbe farsi male? Dobbiamo inoltre considerare che questi cosidetti attacchi sono sempre dovuti all'incompetnza dei padroni che usano i cavalli senza mai chidersi di cosa abbia realmente bisogno.. ti faccio un esempio, sono una ragazzina di 15 anni (la prima cosa che mi viene in mente), ho un cavallo che adoro (mettiamo un arabino di 10 anni), gli voglio un gran bene, e quando siamo in passeggiata galoppiamo a più non posso, spesso fa tangte rallegrate (sgroppate) in pieno galoppo, calcia gli altri cavalli, li morde.. tira calci anche alle altre persone, ma io lo adoro così com'è e non lo cambierei per nulla al mondo! da questo racconto cosa si evince? che il cavallo ha un addestramento disastroso e la ragazzina non solo non s'intende di cavalli, ma non le interessa saperne nulla, ne fare qualcosa per raddrizzare vizi comportamentali.. e questo era solo un esempio decisamente stupido, ma che vi fa capire che la maggior parte delle persone che va a cavallo non sa nulla e pensa di sapere tutto, ma soprattutto non porranno mai rimedio ai vizi che hanno fatto prendere ai propri cavalli.. i fugoni da panico sono rari, spesso è soplo l'incapacvità del cavaliere a fermare un cavallo che si scalda troppo e non ascolta più il suo "padrone".. Tutti possono essere "padroni", ma non tutti sono cavalieri.. è accaduto giusto nel nostro maneggio domenica scorsa, un gruppo che esce sempre insieme di ragazzi, con argentini troppo accesio ed il vizio di galoppare a pancia a terra.. per l'ennesima volta si sono lanciati al galoppo in un pratone enorme.. quando uno di loro si è accorto di nonm controllare più il suo cavallo, e ha giurato che si era spaventato di qualcosa.. e quindi si lanciato dalla sella al galoppo lanciato (furbone); in realtà è successo quello che prima o poi doveva accadere, uno dei cavalli in questione si è scaldato troppo e ha deciso di fare di testa sua.. Spesso la gente si sopravvaluta e sopravvaluta le proprie capacità soprattutto per quanto rigurada i cavalli.. o a come gestirli.. in tanti anni che vado a cavallo di fugoni ne ho provati a iosa.. e quasi sempre sembravano impanica come quelli descritti da te, ma alla fine sono sempre tornati alla ragione senza che mi facessero male, e alcuni di quegli stessi cavalli hanno fatto lo stesso scherzetto ad altriu che son caduti.. anche lì spergiuravano di cavalli impanicati, ma io continuo a pensare solo cattivo addestramento e persone incompetenti che li montavano.. altro aspetto da prendere in considerazione e la nostra stessa paura, che a volte si può trasmettere al cavallo che montiamo.. oppure ai nostri errori.. soprattutto persone che come me per anni hanno lo stesso cavallo e all'improvviso si ritrovano a montare soggetti nuovi per un motivo o per l'altro.. magari pensiamo non ho mai avuto problemi con il mio precedente cavallo e quindi sono un cavaliere con i fiocchi; ed invece era solo il nostro cavallo che ci sopportava (hihihi) e gli altri invece no.. e poi c'è la cosa che odio di più.. i cowboys della domenica; gente che cambia i cavalli come si cambia i calzini, che compra soggetti belli, sani e addestrati bene, per rovinarli pochi mesi dopo.. uno penserebbe che magari al terzo cavallo rovinato si rendano conto che magari non sono loro gli sfortunati, ma che invece sono così inetti e massacratori che portano il cavallo ad avere reazioni esagerate pur di non essere montati da questi soggetti ( i cosiddetti cavalli ingranati), e di questo signori miei costituisce circa il 60% del mondo equestre.. pensate agli strattoni in boccca, magari con un in imboccatura argentina, le culate sulla schiena, insieme a speronate ed un talero o frustino usato con troppa generosità e a volte anche le botte.. e abbiamo non solo cavalli con fuga da panico, ma anche con manie suicide, che pur di non dover subire un altra giornata di torture, si producono in fughe mozziafiato, in impennate a candela con a volte ribaltamento, sgroppate degne dei roei più selvaggi, oppure di soggetti che si buttano a pesce contro muri e quasiasi altra cosa che possa disarcionare il "cavaliere" che li sta montando.. e al di là di una verità lampante, queste persone continuano a cambiare cavallo, senza mai arrivare alla conclusione più logica.. e cioè che farebbero un favore a tutti se si buttassero sotto un treno.. è tardi non mi vengono in mente altre motivazioni.. P.S. c'è stato un cavallo che una volta mi ha fatto un fugone da paura senza che ci fosse un motivo apparente, vi posso garantire, che ha saltato, schivato e non è mai inciampato.. e poi sono riuscita a fermalo dopo un secolo.. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
maria.bruna@aol.it Inviato Marzo 18, 2010 Autore Segnala Share Inviato Marzo 18, 2010 Con tutto il tuo discorso e i vari esempi ha centrato il punto su cui mi piacerebbe discutere con tutti voi. Il motivo di queste fughe,a volte controllate e facilmente arginabili,altre volte folli e pericolose con il cavallo che va a sbattere e a travolgere qualsiasi cosa,mandando a quel paese la sua salute,è solo uno:NOI. Il problema è che fin troppe volte il cavallo,pur lasciandosi montare e condurre non ci considera leader,non sappiamo scalare la scala gerarchica,non sappiamo parlare la sua lingua...fa quello che deve fare per paura,perchè è costretto o perchè non può farne a meno,ma è tutt'altra cosa. Sono fermanente convinta che un cavallo che riconosca nel suo cavaliere un leader sicuro,affidabile,credibile non si cimenti in spettacoli del genere...si si spaventa,ma in maniera più controllata(a meno che non si tratti di traumi pregressi che vanno prima eliminati). Se noi riuscissimo a dare al cavallo la stessa sicurezza che dà un leader,le sue reazioni sarebbero diverse...certo non è semplice,perchè nel branco non c'è solo un leader,ma ci sono tutti gli altri membri...e l'unione fa la forza. Secondo voi è possibile arrivare a tanta fiducia?L'uomo può scalare la scala gerarchica come sostengono le varie scuole etologiche?e cosa deve fare? Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
ErisBad Inviato Marzo 18, 2010 Segnala Share Inviato Marzo 18, 2010 qualcuno lo fa! Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
maria.bruna@aol.it Inviato Marzo 18, 2010 Autore Segnala Share Inviato Marzo 18, 2010 Sono in diversi...ma sarebbe interessante soffermarsi su come arrivare ad ottenere queste cose... cosa bisogna fare? è possibile arrivarci in maniera pulita e senza ricorrere a mezzucci? che comportamento deve avere il cavaliere? ci possono arrivare TUTTI i cavalieri? Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
LadyD Inviato Marzo 21, 2010 Segnala Share Inviato Marzo 21, 2010 Che bella questa discussione!! Secondo me la risposta è: sì, ci si può arrivare. Ma non esistono mezzucci vari, ma un lavoro lungo e metodico che ci aiuta a comunicare meglio con l'animale e che di conseguenza pone le basi per desensibilizzarlo, addestrarlo e farci seguire in ogni situazione. Personalmente ritengo che una buona base di lavoro da terra (e non mi riferisco a fargli fare 10 giri alla corda al galoppino ed è finita lì) sia indispensabile. Osservando il cavallo da terra si possono fare una marea di considerazioni rispetto al suo movimento, al suo comportamento e alle reazioni dell'animale alle nostre richieste dirette (voce, frusta, ecc) ed indirette (posizione del nostro corpo rispetto all'animale e movimento del corpo stesso). Ci si può allenare, affinare la comunicazione, e rendere attento il cavallo a noi. Si può cominciare a farlo rallentare, poi aumentare, fargli cambiare direzione... per poi passare a farlo spostare (cessione delle anche, pivot, passi indietro) ed infine a fargli fare qualche percorso, aumentandone sempre la difficoltà (inserendo passaggi stretti, salti, colori, oggetti in movimento e... rumori). Alla fine bisognerebbe avere un cavallo tranquillo ma reattivo ad ogni richiesta, che passi ovunque con una minima richiesta. Questo è già un bel risultato! Poi, naturalmente, bisogna essere capaci di mantenere tecnica e sangue freddo in sella. È inutile avere un cavallo che ti passa nel fuoco quando sei a terra, ma sentire tutti i suoi muscoli bloccati quando sei in sella! Ma anche lì non si può improvvisare: bisogna sapere cosa fare se il cavallo per un motivo o per l'altro dovesse rifiutarsi di passare in un punto preciso, bisogna sapere reagire in caso di una possibile scartata,.... Altrimenti tutto il lavoro fatto in precedenza viene bruciato in un secondo. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
maria.bruna@aol.it Inviato Marzo 21, 2010 Autore Segnala Share Inviato Marzo 21, 2010 Ma non esistono mezzucci vari, ma un lavoro lungo e metodico che ci aiuta a comunicare meglio con l'animale e che di conseguenza pone le basi per desensibilizzarlo, addestrarlo e farci seguire in ogni situazione. Vorrei soffermarmi sulle parole "lavoro lungo e metodico"...non basta eseguire due passi indietro,alzare o abbassare gli occhi a casaccio e pensare di essere leader e di aver spiegato la situazione al cavallo. Già in un branco,la scalata della gerarchia non è semplice e porta via molto tempo,figuriamoce per noi,che cavalli non siamo... Penso che in quest'ottica sarebbe utile e fruttuoso appendere per un pò la sella al chiodo e dedicarsi tanto,ma tanto al lavoro da terra.Dopo un pò si possono integrare la sella con il lavoro da terra. Ma cavalieri(proprietari e non)che arrivano,prendono il cavallo vanno in campo e basta,montando tutte le volte sono ben lontani e ignorano completamente certi aspetti basilari. Certo,è indispensabile sapere come affrontare una difesa o uno spavento...però come si dice:prevenire è meglio che curare...personalmente preferisco riddurre al minimo possibile(variabile da cavallo a cavallo)il rischio di determinate reazioni o quanto meno la loro violenza. Per quanto riguarda la nostra paura...è qui il vero gioco...nel 90% dei casi,non dobbiamo convincere il cavallo a non avere paura di noi e di fare qualsiasi cosa fidandosi,ma dobbiamo convincere noi che non dobbiamo avere paura e questo è di gran lunga più difficile. Non possiamo fingere,lui lo percepisce subito...se anche il leader è preso dal panico e non sa che fare,allora si che i gregari impazziscono dalla paura. Purtoppo un vero leader,si impone come tale per la sicurezza,l'esperienza,la postura,l'atteggiamento,il modo in cui comunica...non tutti nasciamo leader(lo stesso avviene per i cavalli)...ed è proprio quando l'uomo non ha le doti naturali per essere leader e saper guidare i cavalli,deve sopperire allla loro mancanza con la violenza...ma è una leadership artificiale...una relazione che fa acqua da tutte le parti e i risultati li vediamo ogni giorno. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Nefferit Inviato Marzo 29, 2010 Segnala Share Inviato Marzo 29, 2010 care amiche del forum avevo già letto questo thred, senza intervenire perchè non sapevo cosa potervi dire di abbastanza interessante dato che le vostre considerazioni mi sembravano già molto più approfondite e giuste di quanto non lo fossero i miei pensieri... oggi però vi do un consiglio ... se siete interessate alla comunicazione con il vostro cavallo (ma con tutti i cavalli), se pensate che ci sia di più di frustino, speroni e redini di ritorno... fate un corso Parelli ! Io l'ho fatto e oggi vedo le cose in modo molto più chiaro ... le considerazioni sul panico, la fuga il leader, i giri alla corda.... vorrei potervi dire quello che ho capito oggi, ma non lo devo fare perchè rischierei di non darvi le giuste informazioni, io sono una principiante che deve fare molta strada prima di poter parlare di cosa fare... il consiglio è dato assolutamente in modo disinteressato (perchè io i corsi me li pago tutti!) è solo che amo i cavalli alla follia e penso si meritino di più da noi! spero di non apparirvi come una malata, perchè non lo sono affatto... Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
maria.bruna@aol.it Inviato Marzo 30, 2010 Autore Segnala Share Inviato Marzo 30, 2010 Sicuramente è un'ottima possibilità...l'importante è trovare persone serie e competenti(fondamentale per tutte le cose!!)che svolgono la professione non certo per beneficenza,ma nemmeno per lucro,travisando e facendo passare messaggi diversi e inopportuni. Ora vorrei entrare nel sottile:come sappiamo non tutti i cavalli sono dominanti.Alcuni nascono con questo carattere,altri nascono con una personalità più sottomessa e gragaria. Ci sono cavalli che non scaleranno mai la gerarchia e rimarranno a vita tra gli ultimi. Lo stesso accade con le persone:c'è chi nasce con quell'atteggimento dominante,sa trascinare,farsi seguire,ha coraggio,grinta,sangue freddo. Ma c'è anche chi nasce con un carattere più timido,ansioso,pauroso...persone che senza una guida sono perse e non sanno fare nulla,persone che vanno letteralmente nel panico,se non vengono indirizzate e rassicurate. Alla luce di queste considerazioni,e ricordando che ci sono cavalli che no saranno mai leader,così come stalloni che non copriranno mai,ritorno alla prima domanda: ci possono arrivare TUTTI i cavalieri? Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Nefferit Inviato Marzo 30, 2010 Segnala Share Inviato Marzo 30, 2010 si ... ogni cavaliere può arrivare a comprendere meglio il cavallo che ha difronte e di conseguenza evitare che vada in panico e scappi... però ci vuole impegno e determinazione, accettare che molto di quello che si è sempre fatto probabilmente non è tanto giusto e cercare una strada nuova. Non è solo Leadership ... ma è anche Amore e Linguaggio ... chi ha solo fermezza ma non ama o non ascolta il cavallo farà poco e male. A mio parere dobbiamo partire da com'è il cavallo, non tutti reagiscono nello stesso modo, perchè ogni cavallo è un essere a sè, come del resto ogni cavaliere! Poter determinare con quale "tipologia" di cavallo stiamo lavorando ci da gli strumenti per poter comunicare con lui. Parli di dominanza... ma la dominanza è un livello estremo di confidenza... il cavallo dominante non scappa mai... è quello non confidente che fugge! Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
maria.bruna@aol.it Inviato Marzo 30, 2010 Autore Segnala Share Inviato Marzo 30, 2010 Le tue affermazioni sono molto interessanti,in particolare: Parli di dominanza... ma la dominanza è un livello estremo di confidenza... il cavallo dominante non scappa mai... è quello non confidente che fugge! Si può evincere che la prima regola da rispettare per condurre un cavallo e farsi fidare di noi è:non avere paura.E' chiaro che se noi per primi ce la facciamo sotto,il cavallo certo non sarà contento e reagirà in due possibili modi: -verrà preso da folle panico e non capirà più niente,mettendo a repentaglio se stesso e noi -capirà che non siamo idonei come leader e cercherà di prendere il nostro posto,sopravanzandoci nella gerarchia. Entrambe queste situazioni sono bel lontane dal rapporto corretto che si dovrebbe instaurare. Non è solo Leadership ... ma è anche Amore e Linguaggio ... chi ha solo fermezza ma non ama o non ascolta il cavallo farà poco e male. Direi che vale anche l'opposto:non bastano amore e linguaggio,ma serva anche la fermezza,l'esperienza e la sicurezza. Ci sono tanti proprietari che amano il loro cavallo e comprendono il suo linguaggio,ma non sanno farsi rispettare.Magari da terra hanno un rapporto perfetto,ma in sella è un disastro...ecco che l'attacco di panico è assicurato!!!! accettare che molto di quello che si è sempre fatto probabilmente non è tanto giusto e cercare una strada nuova. Questo è VANGELO.non solo:cominiciare a capire che siamo noi in torto marcio e non il cavallo,imparare a mettersi nei suoi panni e vedere il mondo come lo vede lui,chiedersi sempre il perchè di ogni sua reazione,prima di prendere decisioni avventate. E dare delle valide motivazioni:'sti benedetti cavalli dovranno avere un motivo più che convincente per portarci in giro tutti i santi giorni rinunciando alla loro natura...e spetta a noi motivarli...mica possiamo pretendere che ci aspettino con gioia e muoiano della vogli di uscire,così,per magia. secondo voi,cosa fare per aumentare l'autocontrollo del cavallo,la sua fiducia in se stesso,il suo equilibrio psicologico? Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Recommended Posts
Per favore accedi per lasciare un commento
You will be able to leave a comment after signing in
Accedi Ora