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Ciao, ultimamente nn ho avuto molto tempo per intervenire, ma stamattina ho trovato questo articolo che potrebbe interessarvi e ve lo giro. Penso che qui sia il posto giusto,in caso contrario chiedo allo staff di spostarlo....

Italia, medaglia d'oro tra i paesi incivili

Vacanze di Fido, attenzione ai bocconi avvelenati

Chi sceglie di portare il cane in vacanza con sé (applauso) deve fare attenzione ad alcune insidie: insetti e aracnidi più o meno velenosi, acque stagnanti inquinate, vipere, per chi va in montagna. Di questi potenziali pericoli tratteremo in un prossimo articolo, mentre oggi ci interessa un fenomeno molto più rischioso, perché spesso letale. Qualche anno fa fui contattato dal network inglese Channnel 4.

Avevo appena fatto una relazione durante un congresso di neurologia, su oltre cento casi di avvelenamento da stricnina che avevo visto in dieci anni. Tra il pubblico c'era un collega britannico che si stava occupando, assieme alla TV inglese, di un'indagine su questo fenomeno tipicamente italiano. Era successo che un deputato inglese, con una casa in Umbria, aveva perso il suo cane, avvelenato da un'esca letale. L'influente uomo politico aveva deciso, assieme alla famiglia, di non mettere più piede in Italia e di vendere la casa. Aveva poi contattato Channel 4 chiedendo che una troupe si recasse in Italia a realizzare un servizio su questa vergognosa pratica.

In effetti lo "sport" di spargere bocconi avvelenati ci vede vincere, ogni anno, la medaglia d'oro tra i paesi incivili. Nel caso umbro si appurò poi che si trattava di una faida tra cercatori di tartufi. C'erano un paio di cani troppo bravi in giro e, visti gli interessi economici in gioco, qualcuno prese la decisione di risolvere il problema alla radice, mediante l'eliminazione fisica.

La maggior parte dei bocconi avvelenati viene sapientemente sparsa su terreni destinati al ripopolamento di lepri e fagiani o nelle ex riserve di caccia (ora aziende agrifaunistiche). L'intento è quello di eliminare i cosiddetti i"nocivi". Nonostante gli studi scientifici abbiano dimostrato il contrario, certi "cacciatori" pensano ancora che volpi, donnole e faine rappresentino un serio pericolo per le lepri e i fagiani che loro dovranno cacciare. Anche qui, decisione drastica. Eliminazione fisica mediante bocconi avvelenati, abilmente confezionati, un tempo con la stricnina, e ora con potenti insetticidi che si comprano a taniche presso un qualsiasi consorzio agrario.

A parte che i cosiddetti "nocivi" sarebbero tali solo per i cacciatori (a me volpi e faine sono molto simpatiche) va da sé che, chi ci va di mezzo, sono i cani di famiglia che si mettono in bocca di tutto. Molta attenzione quando si passeggia in riserve o zone di ripopolamento, specie in luoghi che non si conoscono bene: guinzaglio stretto e, se il cane è il classico "giovinastro" vorace, museruola, qualora lo si liberi.

Portate con voi un flacone di acqua ossigenata. Se avete anche solo il sospetto che il cane abbia ingerito un'esca, non esitate a dargli uno o due cucchiai del disinfettante. Il cane vomiterà e potreste salvargli la vita con un rimedio banale. Se notate che il cane improvvisamente mostra tremori, dolore, barcollamento e salivazione, caricatelo subito in macchina e dirigetevi senza indugio presso una struttura veterinaria. Se si arriva entro 20 - 30 minuti e la struttura ha personale competente e strumentazione adeguata, le possibilità di sopravvivenza sono vicine al 100%. I gatti molto raramente ci cascano: troppo diffidenti e schizzinosi, come le volpi e le faine. Troppo furbe, a differenza di certi "cacciatori".

Oscar Grazioli

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