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Sicilia Divieto Di Dare Da Mangiare Ai Cani Negli Ospedali


mayacoya

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Dal sito www.animalieanimali.it

ORDINE, NIENTE CIBO AI RANDAGI IN AREE OSPEDALI

La Lav denuncia la decisione dell'Assessore regionale siciliano alla Sanita'.

7 marzo 2007 - Solo un giorno dopo l'incredibile notizia che il ''nuovo'' costoso programma per l'anagrafe canina acquistato dall'Assessorato alla Sanita' della Regione Sicilia funziona solo in tre province su nove, l'Assessore on. Roberto Lagalla annuncia un'altra iniziativa coerentemente priva di ogni logica.

Con una recentissima circolare, infatti, l'Assessore Lagalla ha invitato a diffidare coloro che nelle aree ospedaliere (medici, tecnici, degenti e semplici volontari) hanno cercato di

tamponare, a proprie spese, i gravi effetti derivanti della decennale latitanza delle Istituzioni in tema di prevenzione del randagismo.

''I cani che vivono nelle zone aperte delle aree ospedaliere - ha dichiarato

Giovanni Guadagna, Responsabile LAV - provengono dalle aree esterne.

Spostarli al canile municipale, o in qualsiasi altro posto, con l'aggravante

di averli anche assetati ed affamati, come vorrebbe l'Assessore La Galla,

non ha senso dal momento in cui le aree confinati saranno sempre produttrici

di nuovi afflussi, causa la grave latitanza delle Istituzioni che

disattendono i principi della legge sul randagismo''.

L'Assessorato alla Sanita' non ha fatto ancora conoscere come vorrebbe

intervenire in tema di randagismo (sono passati gia' sette anni

dall'approvazione della Legge Regionale sul randagismo ed ancora risulta

largamente disapplicata); ha fallito nella costituzione di un sistema

integrato di anagrafe canina (se si abbandona un cane microchippato in

un'altra provincia, il padrone non sara' mai rintracciato); ignora la

precaria situazione del canile municipale di Palermo e lo stesso numero di

randagi, diffondendo dati vecchi e contrastanti rispetto a quelli che

affluiscono dalle stesse Ausl e dai Comuni.

''Di fatto chi tra medici, infermieri, degenti e semplici volontari,

provvede a dare da mangiare e da bere ai pochi cani che vivono in

prossimita' degli ospedali - ha aggiunto Guadagna - non solo li tiene sotto

osservazione anche sotto il profilo sanitario (si tratta spesso di animali

sterilizzati, vaccinati e con il trattamento antiparassitario opportuno), ma

mantiene un equilibrio tra queste piccole colonie ed i cani randagi liberi

in citta'. Infatti, i cani delle colonie ospedaliere, che Lagalla vorrebbe

chiudere in un canile dopo averli affamati ed assetati, sarebbero

immediatamente sostituti dagli innumerevoli randagi che popolano le strade

cittadine. Chi terra' sotto controllo i nuovi sconosciuti ospiti a quattro

zampe che, cosi' facendo, Lagalla provvedera' a fare entrare negli

Ospedali?''.

''Appena l'assurda circolare di Lagalla verra' messa in atto - conclude

l'esponente animalista - il nostro Ufficio Legale provvedera' ad

intraprendere le azioni necessarie in sede giudiziaria. Copiosa ed unanime

giurisprudenza in tema di maltrattamento di animali ha infatti sancito,

finanche al Consiglio di Stato, che non si puo' impedire di dare da

mangiare e da bere ai cani randagi, essendo azioni volte ad alleviare

la sofferenza degli animali ed a contribuire ad un corretto rapporto

con essi, vittime e non colpevoli del fenomeno del randagismo.

Sarebbe bene che l'Assessore Lagalla, da cui dipende l'applicazione

della legge sul randagismo in Sicilia, si ricordasse

di questo concetto''.

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