
il-maniscalco
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Vien descritto molto spesso così, ma l'appoggiare il ferro incandescente velocemente sullo zoccolo pareggiato per quei pochissimi secondi (1-2) lascia solo un segno marrone-nero, che indica il contatto in quella zona. Al limite, dove rimane ancora del colore dello zoccolo si sa che il ferro non appoggia ancora del tutto, e si può provvedere. In questi 1-2 secondi il maniscalco valuta diverse cose: forma ok? larghezza ok? lunghezza ok? Poi di nuovo sull'incudine vien corretto il ferro in base alle info ottenute nel contatto. Per contro, a chi pensa di dover appoggiare il ferro incandescente per 10 o più secondi, in modo da far prendere la forma alla parte opposta, garantisco che prima o poi il cavallo avrà sì dei ferri ben aderenti, ma pure un infiammazione agli zoccoli (scottatura) :-( Una differenza di precisione di aderenza non è data da questo, ma bensì da tante altre fasi durante la ferratura stessa, che possono venir curate di più o meno nel dettaglio.
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Sì, l'alluminio può venir scaldato (attenzione però, non si vede il calore come sull'acciaio, e bisogna scaldare molto meno, solo intorno ai 250°C, come miglior indicatore di temp. si usa un legnetto, che appoggiato diverse volte, sempre prima prende fuoco e indica una temp. maggiore), se bisogna modificare tanto la forma, aggiungere delle barbette o aggiungere dei buchi per i chiodi. Ma spesso lo si lavora a freddo, dato che una qualche leggera modifica si lascia fare senz'altro.(L' alluminio è di natura più malleabile che l'acciaio)
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Per spiegare meglio la questione, bisogna velocemente andare indietro nel tempo: Il fabbro, per secoli, artigiano addetto alla produzione dalla A alla Z di un'infinità di oggetti/attrezzi, aveva come suo migliore aiutante il fuoco della forgia a carbone. Ora, scaldando l'acciaio in questa forgia, lo si rende molto meglio modellabile con martello, incudine e altri attrezzi. Nella produzione dei ferri da cavallo, partendo da delle sbarre in acciaio, ogni fabbro-maniscalco prima di "ferrare" un cavallo di un cliente doveva per forza costruire i ferri da poi applicare al cavallo. Non esistevano ancora le fabbriche che li fornivano, come ormai è d'uso oggigiorno. La sequenza di una ferratura ai tempi era del tipo: 1-pareggio dell'unghia 2-forgiatura grezza del ferro da cavallo 3-adattamento preciso allo zoccolo, a caldo 4-raffreddamento del ferro e preparazione all'applicazione (smerigliare-bucare-rifinire) 5-inchiodatura del ferro e rifinizione finale La sequenza oggigiorno deovrebbe essere: 1-pareggio 2-scelta di un ferro prefabbricato idoneo al piede del cavallo 3-scaldare il ferro per poterlo adattare il più preciso possibile allo zoccolo (e non viceversa) 4-raffreddare il ferro e rifinirlo 5-inchiodare e rifinire Quando si parla di una ferratura "a freddo", noto per esperienza che nelle sequenze indicate sopra la fase nr. 3 viene modificata a scapito del ferro modellato in stato incandescente, cioè il ferro viene modellato o meglio violentato a temperatura ambiente, che spesso dà risultati inacettabili dal punto di vista tecnico. Il ferro si piega malamente, può rimanere storto, con tensioni non idonee o addiritura può presentare delle crepe (che possono portare alla successiva rottura del ferro). Io parlo volentieri di una ferratura "a freddo", quando in una situazione particolare di un cavallo molto sensibile che non accetta un minimo di temperatura sugli zoccoli, la forgiatura della forma del ferro termina raffreddando il ferro PRIMA di venir appoggiato- per il controllo- sul piede. Quindi non vi è alcun contatto del ferro incandescente (300°C-700°C) col cavallo. Ma il ferro stesso è stato forgiato almeno nella parte più imprtante con la necessaria temperatura che consente uno svolgimento tecnico a regola d'arte.
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La scelta di ferrare un cavallo solo sugli zoccoli anteriori vien fatta (di solito dal proprietario assieme a chi usa maggiormente l'animale) valutando diversi fattori, tra cui: - il tipo di lavoro che il cavallo deve fare (solo maneggio? Uscite in terreni morbidi?) - la qualità e lo stato dell'unghia - la sensibilità dei piedi in generale Dato che il cavallo, durante il lavoro e portando il cavaliere, è sollecitato maggiormente sugli arti anteriori, si rende necessario ferrarli per garantire una continua prontezza all' "uso"del cavallo. Gli zoccoli posteriori, di regola meno sotto sforzo, tollerano eventualmente una non ferratura. Un'altra ragione non meno importante è il pensiero dei costi, che così possono esser ridotti.
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Personalmente non sono del parere che sia necessario un tal marchingenio per svolgere l'attività del maniscalco. (so però che in certi Paesi qualvolta viene usatoi) Un cavallo, pony, asinello o mulo, esseri molto sensibili, non so come reagirà a metterlo stretto in una gabbia del genere... con le gambe legate al trabatello... magari prenderà uno spavento tale, cercando di liberarsi, da perdere la fiducia in chi lo voleva costringere. Sono convinto che tenendo di persona ogni piede, il maniscalco sente subito ogni piccola mossa del cavallo e la può controllare meglio, aiutando così all'equilibrio dell'animale e ricevendo addiritura la sua fiducia, necessaria per terminare senza spaventi e dolori il lavoro... Quanto riguarda la precisione dell'opera: non esiste un attrezzo al mondo che batte l'occhio e la mano ben addestrati...
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Esistono diverse marche e diverse idee di scarpette. Conviene rivolgersi a chi le usa o le adatta e farsi spiegare di persona i vantaggi e gli svantaggi. Io ritengo le scarpe per gli zoccoli un' alternativa sensata ai ferri da cavallo, che bisogna però valutare individualmente. Le componenti di queste valutazioni sono: - l'attività del cavallo (sport-tempo libero-...) - la frequenza dell'uso - le andature del cavallo - gli zoccoli (forma, appiombo, grandezza) - la disponibilità del proprietario di curare i piedi, di adattare e curare le scarpe
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Un cavallo cresce in tutte le parti fino all'età di circa cinque anni. Anche gli zoccoli! Il proprietario del cavallo dovrebbe valutare diversi punti importanti prima di decidere il momento dell'inizio della ferratura: - il cavallo è già ben abituato a dare i piedi e se li lascia curare bene? - ci sono indicazioni ortopediche (correzione degli appiombi) che obbligano una ferratura? - con l'inizio della doma, è veramente necessaria la ferratura per poterla svolgere? Bastano 2 ferri sugli anteriori magari? - si potrebbero usare delle scarpette durante il lavoro? Certi cavalli condannati a pochi anni di "sport" vengono ferrati già all'età di circa 2 anni. Tanti iniziano col ferrare dopo i 3 anni. Io consiglio sempre: più tardi è, meglio è, sottinteso che ci sia un controllo costante degli zoccoli e degli appiombi.
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I ferri solo sugli anteriori vengono consigliati nel caso che il cavallo in questione, usato regolarmente senza ferri, mostra una certa sensibilità su terreni eventualmente sassosi o duri, magari non sempre. Essendo caricate di più sotto il cavaliere le gambe anteriori, protetti gli zoccoli da due ferri anche leggeri, normalmente la situazione problematica è risolta e il cavallo cammina sciolto (senza ferri sul posteriore).