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SyA

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Tutti i contenuti di SyA

  1. SyA

    Cavalli Arabi

    sono i migliori per me!
  2. SyA

    Gabbie!

    come si fa a teneri i canarini o altri tipi di uccelli liberi??
  3. si è una cosa orribile!!! eh pensare che gli uomini non se ne rendono conto.. ma cos' hanno al posto del cuore???? "£$!"
  4. io ho una coniglietta.. quando sono a scuola sta in gabbia invece di pome quando sono a casa è in giro tranquillamente.. secondo me se deve soffrire è meglio darla ai nonni oppure prendergli una gabbia più grande.. in base a quanto deve stare dentro...
  5. io sono innamorata dei koala sono troppo belli e teneri
  6. SyA

    Pescegatto Si Mangia Un Cane

    Pescegatto si mangia un cane Francoforte,il bassotto nuotava in lago Un pescegatto che vive nel lago Gueldendorf vicino a Francoforte sta seminando il panico. Il pesce, di una grandezza fuori dal comune, dopo essersi mangiato parecchi pesciolini del lago, ora ha arricchito il suo menù con un cane. A farne le spese un povero bassotto che in gita con la padrona, complice anche il caldo, si stava facendo una nuotata nel lago. Il povero cane improvvisamente si è abissato nelle acque e non è più comparso. L'animale si è buttato in acqua per recuperare un bastone lanciato dalla sua padrona, ma improvvisamente è sparito. Subito la propietaria dello sfortunato cagnetto ha lanciato l'allarme. Lutz Affedlt, responsabile del lago ha puntato il dito contro quell'esemplare gigantesco di pescegatto. Secondo la Affedlt quel pesce, così vorace, non fa parte della fauna del lago, ma è stato buttato in quelle acque da qualcuno. Più volte le autorità hanno pensato di eleminare il pesce: ma sia le reti giganti sia tentativi con l'elettrochoc per stordirlo finora hanno fallito. http://www.tgcom.it/mondo/articoli/articolo217503.shtml
  7. SyA

    Medusa Gigante

    .. non ci voglio pensare...
  8. l' ho visto anche io.. quando l' ho visto sono scoppiata a piangere.. sono corsa in camera mia è ho abbraciato la mia foca bianca di peluche.. poverine! "£$!"
  9. SyA

    Lettiere

    io gli mettevo la segatura.. di verdure poche anche perchè una volta ha fatto indigestione
  10. L'animale sputa a chi gliele nega Allo zoo gli animali non chiedono più noccioline, ma sigarette. La 13enne Fei Li, una scimmia del bioparco di Zhengzhou nella provincia cinese di Henan, infatti da qualche tempo mendica sigarette ai visitatori del giardino e sputa contro coloro che non gliene offrono. Secondo i guardiani, l'animale sarebbe molto triste perche' il suo compagno, di 28 anni piu' grande, non le riserva piu' le dovute attenzioni. Roba da non credere
  11. ANSA) - ROMA, 26 AGO - Rischio estinzione per i grandi felini e in particolare per i leoni la cui popolazione si e' ridotta negli ultimi anni a non piu' di 30.000 esemplari. A lanciare l'allarme e' il Wwf, secondo cui l'immagine dei leoni languidamente sdraiati al tramonto della savana africana rischia di sparire per sempre. La popolazione di questi grandi felini e' drammaticamente crollata negli ultimi anni e si assiste ad una progressiva ritirata della specie nelle aree protette. Il problema e' ormai cosi' evidente che persino l'ultimo numero del prestigioso magazine Time gli ha dedicato un ampio servizio. Non solo, nella prossima conferenza delle parti della Cites (Convenzione sul commercio internazionale di specie di fauna e flora minacciate di estinzione) che si terra' a Bangkok, dal 2 al 14 ottobre, si discutera' della proposta del Kenya di proibire completamente il commercio internazionale di leoni. Il leone, una volta, era una presenza comune e diffusa nei grandi spazi aperti africani: la sua popolazione, infatti, fino a pochi anni fa (meta' anni '90) era stimata in un numero massimo di circa 100.000 esemplari mentre oggi e' ridotta a un numero massimo di 30.000. Questo significa, come ammonisce il Wwf, che i leoni sono ormai una specie a rischio di estinzione, se non si arrestera' questa progressiva rarefazione. Ma il problema non riguarda solo il leone. Anche altre specie sono ormai in serio pericolo di scomparsa come il leopardo delle nevi (il cui numero massimo stimato e' di 7.500 esemplari al mondo ), la tigre (le cui cinque sottospecie contano appena 7.000 esemplari al mondo), il giaguaro (meno di 50.000), il puma (50.000 esemplari) e il ghepardo (circa 15.000 esemplari). E non si parla solo di specie esotiche in paesi lontani: nella penisola iberica, infatti, vive il felino piu' minacciato al mondo, la lince pardina, che conta soltanto 200 esemplari. Lo sviluppo e l'aumento della pressione umana unito alla progressiva urbanizzazione e lo sfruttamento economico (agricoltura e pastorizia), rileva ancora il Wwf, riducono e frammentano l'habitat dei felini. Tutto cio' ha effetti drammatici su specie come il giaguaro e la tigre che necessitano di ampi spazi. Inoltre, la caccia sconsiderata ai grandi felini, considerati ambiti trofei da esporre, o dei pericolosi predatori da eliminare per salvaguardare il bestiame domestico, fanno si' che ogni anno moltissimi esemplari vengano uccisi. Eclatante e' il caso del leopardo delle nevi, una tra le specie piu' minacciate di cui sono rimasti tra i 4.500 e i 7.500 esemplari e che viene ucciso dai pastori dell'area himalayana per salvaguardare le loro preziose greggi dal cui vello ricavano la pashmina, preziosa lana utilizzata dal settore dell'abbigliamento. Su questo fronte, in particolare, il Wwf e' intervenuto promuovendo un piano d'azione per la salvaguardia del leopardo delle nevi che prevede iniziative di supporto per le popolazioni locali, ovvero la costruzione di recinti piu' resistenti e l'addestramento di cani da guardia affinche' i pastori non subiscano danni e non siano spinti ad abbattere i predatori. E un altro pericolo viene dalle tradizioni 'sanitarie', motivo per il quale il valore economico di queste specie e' enorme per il mercato asiatico. La medicina tradizionale cinese, infatti, utilizza parti di questi animali come componenti essenziali per la sua farmacopea. Ad esempio, le ossa della tigre e di altri grandi felini vengono polverizzate e utilizzate per curare l'artrite e altri acciacchi. Oppure il cervello della tigre, allungato con olio, viene spalmato sul corpo per curare l'acne. (ANSA). KQU 26/08/2004 16:31 © Copyright ANSA Tutti i diritti riservati
  12. SyA

    Koala

    Sono un appasionata di Koala.. e dell' Australia un mio sogno è poter andare là e curare tutti i koala.. per evitare che scompaiono.. visto che gli uomini gli abbattono tutti i loro alberi :( Nome in latino: (Phascolarctos cinereus) I Koala detto Orso d’Australia vive del continente omonimo. Le sue caratteristiche sono: testa grande, musetto corto e nero, naso grosso, pelo folto ed occhi distanziati. Infatti, a guardarlo assomiglia ad un simpatico orsetto. E’ un animale pigro e vive a coppie,non scendono quasi mai dagli alberi, solo quando devono fare i loro bisogni IL nome “Koala” nella lingua indigena significa: animale che non beve; difatti, si disseta unicamente con il succo oleoso delle foglie d’eucalipto ( l’unico vegetale di cui si ciba ). Il Koala vive nel territorio sud occidentale dell’ Australia, più specificatamente nello stato del Victoria con capitale territoriale Melbourne. Sono troppo belli
  13. SyA

    Squali

    Gli squali possono essere vivipari, ovovivipari o ovipari: gli esemplari appartenenti alla categoria degli ovipari e ovovivipari sono legati alle zone di bassa profondità per la deposizione delle uova, mentre le specie vivipare non sono per questo collegate alla bassa profondità. Importante per questo raggruppamento sono delle strutture che hanno contribuito alla specializzazione che potremmo definire "perfetta" al massimo grado di evoluzione se è vero come è vero che gli squali sono presenti nei nostri mari da periodi molto lontani nel tempo (risalgono a quelli dei dinosauri): una idrodinamicità stupefacente, una dentatura che lascia ben poco scampo alle prede, una velocità che raggiunge anche i 70 km/h, le fessure branchiali possono essere 5 o 6 o 7. La pelle prende il nome di zigrino ed ha una caratteristica particolare: è una superficie formata da tante scaglie che hanno un dentello corneo uncinato e diretto verso la parte posteriore (questa conformazione spiega perché lo sfregamento nche casuale con la pelle di uno squalo può provocare estese abrasioni). La coda degli squali è eterocerca epicerca (con la parte superiore della coda più sviluppata di quella inferiore), hanno nelle palpebre che coprono completamente l'occhio quando lo squalo è in fase di attacco sulla preda; e questo movimento serve per prevenire qualsiasi tipo di ferita all'occhio. Lo squalo ha sviluppato inoltre uno sviluppatissimo apparato recettivo: i suoi sensi si sono sviluppati in direzioni diverse e sono riusciti a specializzarsi talmente da farne un animale che non è mai cieco anche se la sua vista non può servirgli realmente che a distanza piuttosto ravvicinata. Il loro udito è sviluppatissimo che gli permette di percepire i suoni in bassa frequenza anche da distanze elevate; in più possiedono capacità di percezione "elettrica" grazie alle cosiddette "Ampolle di Lorenzini", strutture che recepiscono campi magnetici di qualsiasi origine. Il sesso è facilmente individuabile da un'osservazione della parte ventrale dell'animale, ove i maschi presentano due appendici cilindriche che si dipartono dalla base delle pinne pelviche, gli pterigopodi, ossia gli organi copulatori, più sviluppati negli esemplari maturi. http://spazioinwind.libero.it/settore_mare...li/Carcharo.jpg Lo squalo bianco:E' un grosso squalo dal corpo fusiforme piuttosto rigonfio nella parte centrale, con muso conico, breve e terminante a punte, con una coda eterocerca epicerca (con la parte dorsale più sviluppata in lunghezza rispetto a quella ventrale). La pelle prende il nome di zigrino ed è formata da una serie di scaglie che hanno una struttura molto particolare: come in tutti gli squali ci sono delle scaglie "a uncino" con la punta rivolta verso la parte posteriore del corpo; in particolare lo squalo bianco ha tre punte per ogni scaglia. Queste però sono molto piccole e, alla vista, la loro pelle sembra liscia. Gli occhi sono piccoli e rotondi, la bocca si apre inferiormente e porta sulla mascella e sulla mandibola una dozzina di denti grossi, triangolari e col bordo.La maturità sessuale è raggiunta a 3,8 metri di lunghezza nei maschi e tra 4,5 e 5 metri nelle femmine. La specie è vivipara aplacentale (senza una vera e propria placenta), con presenza di oofagia (una specie di cannibalismo pre-natale in cui gli embrioni si nutrono delle uova fecondate nell'utero materno), la gestazione dura probabilmente all'incirca un anno. La zona di riproduzione della specie sembra essere quella del sud del Mediterraneo (Sicilia, Malta e Tunisia) non per dati diretti ma per l'elevato numero di esemplari giovani segnalati e/o catturati. E' comunque accertato che il parto avviene tra primavera ed estate con i piccoli che alla nascita hanno taglia compresa tra 1,2 e 1,5 metri. Gli squali bianchi si nutrono principalmente di delfini, tonni, tartarughe marine, altre specie di squali, pesci spada, mentre in altre parti del mondo una parte importante nella loro dieta è rappresentata dai pinnipedi. Lo squalo elefante: una specie cosmopolita nel Mediterraneo, con sacche di abbondanza stagionali nel Mar Ligure e nelle coste dell'alto Tirreno (Toscana e Liguria). E' l'unico squalo mangiatore di plancton nelle acque del Mediterraneo: viene individuato tipicamente sia da solo che in piccoli gruppi, incrociando lentamente sulla superficie con la pinna dorsale esposta e la bocca aperta a filtrare il cibo (è stato stimato che riesce a filtrare 2.000 tonnellate d'acqua ogni ora). Sebbene appaia tipicamente lento, questo potente squalo e' capace di brevi esplosioni di velocità e, d'accordo con alcuni autori, persino di effettuare balzi fuori dall'acqua, quantunque ciò potrebbe indurre a confonderlo con lo squalo bianco. Specie pelagica costiera, lo squalo elefante spazia dalla linea di risacca delle spiagge fino lungo le coste rocciose; si trova bene anche al largo, su acque profonde. Cibandosi di plancton ne segue gli spostamenti e appaiono annualmente negli stessi siti costieri favorevoli aggregati in diversi individui per mangiare mentre spesso mostrano anche una pronunciata segregazione sessuale. Il Mar Ligure e' apparentemente uno di questi luoghi di aggregazione (preferito anche dalle balene endemiche del Mediterraneo), così come lo Stretto di Messina, durante i tardi mesi estivi. La cospicua sparizione dalle acque di superficie costiere di questi squali durante i mesi invernali riveste un particolare interesse: alcuni autori hanno suggerito un movimento di massa verso acque profonde e un breve periodo dedicato all'ibernazione o ad un qualche modo di muoversi, energeticamente efficiente, a grandi profondità al di la del margine continentale, tuttavia soltanto le osservazioni a lungo termine con telemetrie satellitari di questi pesci serviranno a risolvere l'enigma. Gli squali elefante si nutrono esclusivamente di organismi planctonici filtrati, incluso copepodi e altri minuti crostacei. Si presumono ovovivipari, ma mancano dati sulla riproduzione, con soltanto una femmina gravida riportata nella (vecchia) letteratura, e non esaminata in dettaglio; il periodo di gestazione si assume lungo, possibile più di 3 anni e mezzo; i maschi è possibile che maturino da 6 a 7 anni ma il metodo della calibrazione dell'anello vertebrale richiede una conferma. http://spazioinwind.libero.it/settore_mare...i/elefante3.jpg Squalo Volpe:Si riconosce a prima vista: la forma particolare e così pronunciata è unica nel suo genere. Il lobo superiore della pinna caudale enormemente allungato e nastriforme quasi simile ad una frusta, dalla lunghezza uguale o leggermente superiore a quella del tronco. Il muso è corto, arrotondato e conico con occhi di moderate dimensioni. Ha un colore grigio-ardesia sul dorso, con una caratteristica e iridescente lucentezza sui fianchi di esemplari appena catturati; il ventre è bianco con una linea di demarcazione forte e variabile tra le due pigmentazioni associata con macchie che tipicamente circondano la pinna pelvica. Gli adulti raggiungono i 5 metri e mezzo anche se la maggior parte degli esemplari oscilla tra i 2 ai 5 metri, mentre i neonati, alla nascita, misurano da 114 e 150 cm. Comune o frequente in tutto il Mediterraneo, cosmopolita nel Mar Ionio, anche in entrambe le sponde dell'Adriatico, dove si sposta fino agli estremi più a nord. Lo squalo volpe e' una specie epipelagica, sia costiero che d'alto mare su declivi continentali, dove spazia dalla superficie fino ad almeno 370 metri di profondità. Si avvicinano facilmente alla costa seguendo i banchi di pesci e penetrano in baie poco profonde o stretti passaggi fra le isole. Nei mesi estivi, specialmente nelle condizioni tranquille tipiche del nord Adriatico lungo Venezia e Rimini, questi squali possono essere osservati spesso mentre nuotano in superficie fendendo l'acqua con la loro lunga pinna caudale, capaci di scatti ad alta velocità. Alcuni studi effettuati recentemente hanno dimostrato che la coda viene utilizzata come un attrezzo specializzato per alimentarsi, mediante la quale lo squalo prima riunisce e poi tramortisce i banchi dei pesci con forti e ripetuti colpi. Essenzialmente pescivoro, si alimenta di clupeidi come le sardine, sgombroidi come i maccarelli; anche lepidostei e pesci lanterna; cefalopodi, polpi, di rado crostacei e perfino uccelli marini.
  14. SyA

    Iniziare?

    io quando ne avevo 7 ero troppo brava..
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