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Metodo Parelli


LadyD

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E come non fare una puntatina nel mondo della doma etologica?? ;)

Io vi posso portare come sempio il metodo Parelli...

Pat Parelli cerca infatti di insegnare il "cavallese" agli uomini, in modo da poter comunicare facilmente con questi spledidi animali.

Ma come funziona il metodo?

Essenzialmente si basa su sette giochi, che servono ad abbattere a barriera predatore (uomo)-preda (cavallo).

Naturalmete nel metodo risultano fondamentali la postura, lo sguardo e la postura dell'uomo...

Ma ecco spiegato, in modo molto spiccio, in cosa consistono i sette giochi:

1. gioco dell’amicizia

si accarezza il cavallo dappertutto, seguendo un certo ritmo (che riprende le leccate della madre al puledro). L'esercizio serve per far coprendere al cavallo che non ci deve teere, e che da noi riceverà sicurezza. In più si desendibilizzano le parti più delicate del cavallo. Si smetterà passando il secono gioco quando il cavallo rimarrà fermo durante tutta l'operazione.

2. gioco del porcospino

È un gioco che serve a vincere l'opposizione del cavallo (verso un impulso, i verso un oggetto).

Si fa pressione con la mano sopra naso o con il Carrot stick sul petto, il cavallo deve indietreggiare. Non appena ha fatto un passo, accarezzarla per farle capire di aver agirto bene. fare la stessa cosa agendo sulla spalla anteriore e sul posteriore (volta anteriore, rispettivamente posteriore). Naturalmente una parte importante va data anche allo sguardo, all'attegiamento, alla postura del corpo. Quando verrà eseguito bene, passare al gioco 3.

3. gioco guida

È simile al gioco del porcospino, solo che invece di passare subito al contatto, si fa una RICHIESTA, con lo sguardo, l'atteggiamento e la postura (focus). Se il cavallo non risponde alla proposta, intensiificare il focus, fino ad arrivare al contatto ritmico (tipo quello del gioco 2).

4. gioco yo-yo

In sostanza, bisogna far avanzare ed indietreggiare il cavallo su una linea retta. Per fare indietreggiare il cavallo, agitare la longhina. Quando il cavallo giungerà alla distanza desiderata, smettere di agitare la corda. In seguito, richiamarlo con la postura del corpo, e dando impulsi ritmici alla corda (che terremo con le mani aperte.

5. gioco del circolo

Insegna al cavallo a girare alla longhina (in entrambi i sensi), a mantenere un'andatura finché non gli si dà l'impulso di cambiarla.

L'importante è che la persona resti immobile al centro del cerchio, in posa di "comodità".

6. gioco del passo laterale

Insegna al cavallo il passo laterale. Fare pressione ritmicamente sul collo, poi sui posteriori, sul collo e sui posteriori, e via così, fino all'ottenimento del passo desiderato.

7. gioco della strettoia

Mandare il cavallo in circolo, e diminuire man mano la distanza tra noi e la recinzione del maneggio. Il cavallo imparerà a mantenere la calma anche in situazioni in cui lo spazio risulta ristretto (es: trailer). Eseguire l'operazione in entrambe le mani, e a tutte le andature.

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grazie lady!!!c'è da precisare ke montare a pelo ,in capezza,in collare,o liberi non è un punto d'arrivo come puo invece sembrare,ma è un obbiettivo,serve soprattutto x sbloccare il cavallo e cercare di far sparire i riflessi di opposizione.

Dopodiche si rimette la testiera xo non si agisce con le mani ma col linguaggio del corpo ;)

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Ho letto e riletto sto metodo..ma pensatesia davvero possibile addestrare un cavallo così? Si ottengono gli stessi risultati della doma classica!? Ho sempre avuto parekki dubbi e non ho mai visto, almeno nel maneggio dove andavo io, istruttori utilizzare questo metodo...

??asd??

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I risultati che si ottengono seguendo il metodo sono davvero positivi, con tutti i cavalli. Naturalmente bisogna seguirlo con intelligenza e pazienza.

Se i risultati sono gli stessi che si ottengono con la doma tradizionale? Sì e no. Dipende da chi addestra. Il "parelliano della domenica" non otterrà risultati serprendenti, ma un buon conoscitore... Sì, credo che possa arrivare tranquillamente a raggiungere il livello degli addestatori "classici".

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riperto su questo argomento.. interessante a parere mio.

essendo io una bertuccia, curiosa di imparare e capire un po' tutto ciò che ruota attorno al cavallo e all'equitazione, ho provato anche ad usare il metodo.

simpatico. utile. ma fino ad un certo punto.

lo trovo straordinario per chi ha un suo cavallo e vuole migliorare e rafforzare il rapporto...

alcuni esercizi potrebbero anche essere utili per un lavoro specifico.

ma rido quando vedo Luca M***** portare un cavallo che faceva C4 in C1. perchè? perchè non può mettere il filetto.

(così dice lui.. )

fatto sta che, secondo me, non può essere usato per un addestramento specifico.(addestramento, sia chiaro, non parlo di doma)

quando salgo su un puledro e inizio l'addestramento devo avere la sua bocca in mano.

col metodo, seguendone i tempi, ci arriverei col puledro che ormai è cavallo...

ah.. parlo di addestramento classico... non certo di quello fatto di legnate, speroni, sbarrate e cazz...e varie...

in ogni caso non so se si può parlare di etologia... e nemmeno di doma dolce... non so.. non riesco a classificarla.

noi non siamo prede. siamo predatori. punto. e non parleremo mai il cavallese.

al massimo possiamo diventare dei predatori amici. ma mai dei cavalli.

senza polemica, of course ;)

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Anche io questa volta concordo in pieno Ilon. *clap**clap*

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no.. basta applausi.. vi prego.. mi sto per commuovere :wub:

:lol::lol::lol:

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riperto su questo argomento.. interessante a parere mio.

essendo io una bertuccia, curiosa di imparare e capire un po' tutto ciò che ruota attorno al cavallo e all'equitazione, ho provato anche ad usare il metodo.

simpatico. utile. ma fino ad un certo punto.

Bello il tuo intervento, mi ha aperto molte riflessioni, che vorrei riportare qui (anzi, a dire la verità non so bene da dove cominciare... :rolleyes: )

Allora, anche io come te mi sono avvicinata al metodo (che a quel tempo non era ancora così conosciuto e pubblicizzato.. pensa tu che la Parelli Italia non esisteva ancora) spinta dalla curiosità della "doma etologica".

Che dire, io finora avevo sempre lavorato a cavallo stando in sella, con pochissimo lavoro da terra. Il rapporto, quindi, lo costruivo dal seggio.

Devo dire che questo sistema mi ha aiutato a cercare di capire i problemi dal punto di vista del cavallo. Mi spiego: prima se il cavallo s'ingranava, via una sgambata. Il cavallo DOVEVA avanzare a basta. Ora se il cavallo si blocca di colpo cerco di capire il motivo di quella fermata improvvisa e cerco un'altra soluzione che non sia una sgambata (questo solo per fare un esempio anche un po' semplicistico, ma che si riallaccia un po'al topic di speroni e frustino).

Voglio dire che ho trovato in questo metodo un complemento al lavoro che facevo prima.

Ora ho un rapporto, come dire... più intimo con il mio cavallo, più sereno, mi sembra di lavorare con lui e non solo su di lui.

Attenzione, non sto divinizzando questo sistema... a me è successo questo forse perché mi è mancato l'appoggio di un buon istruttore, uno di quelli della vecchia scuola, che insegnano la buona vecchia equitazione. Ma, come purtroppo si sa, queste stupende persone si fanno sempre più rare, ed ecco che ci si aggancia a questi "nuovi" sistemi (che tanto nuovi non sono), che presi per il verso giusto (cioè con INTELLIGENZA) una mano te la possono davvero dare. Ma occhio! Vorrei sottolineare la parola INTELLIGENZA. Anche questo metodo, come tutti i metodi, se non applicato con intelligenza può essere davvero controproducente e può provocare molti danni!!

alcuni esercizi potrebbero anche essere utili per un lavoro specifico.

(...)

fatto sta che, secondo me, non può essere usato per un addestramento specifico.(addestramento, sia chiaro, non parlo di doma)

Guarda, ti dirò... io ho seguito questo metodo fino ad un certo punto, per diversi motivi che ora non sto ad elencare. Come credo ti avranno spiegato, il sistema lavora a livelli. Ogni livello ha esercizi specifici che naturalmente aumentano man mano di difficoltà più si sale di gradino. Io conosco i primi due gradini e mi sono fermata lì perché non mi interessa andare avanti. Tu dici che il sistema non può servire per un addestramento specifico. Può darsi, a questo non ti posso rispondere, perché non conosco il lavoro che si fa negli altri livelli. Magari hai ragione, magari no, non saprei. Ti posso pero' dire che ho visto dimostrazioni di binomi di 4° livello che hanno mostrato cose davvero strabilianti, con una precisione e una calma davvero impressionanti. Avranno lavorato solo con il metodo Parelli? Bisognerebbe chiedere a loro... ;)

col metodo, seguendone i tempi, ci arriverei col puledro che ormai è cavallo... 

Beh, come ben si sa, ogni cavallo ha i suoi tempi, i suoi ritmi. Credo che una persona che conosca bene il metodo e sappia ben adattarlo al soggetto e alla situazione, non impieghi molto più tempo dell'addestramento tradizionale...

Comunque, personalmente, se fossi sicura che con un motodo (qualsiasi, non il Parelli specificatamente) si possono ottenere buoni risultati (un cavallo invogliato a lavorare, sereno, generoso, leggero, con un buon feeling, eccetera), lo abbraccerei siicuramente, anche se magari il lavoro risulta più lungo.

Questo, ripeto, a mio personalissimo parere. ;)

in ogni caso non so se si può parlare di etologia... e nemmeno di doma dolce... non so.. non riesco a classificarla.

Beh, in pratica il metodo (come tanti altri sistemi simili) si basano sull'osservazioni dei cavalli, della loro vita sociale, del loro comportamento, ... quindi, appunto sull'etologia.

Doma dolce? Non esiste. È una forma poetica inventata da chi, purtroppo, del mondo etologico capisce poco e niente. Vedere un cavallo dominante che scaccia un altro cavallo a suo di calci non lo vedo un comportamento molto dolce :rolleyes::P

noi non siamo prede. siamo predatori. punto. e non parleremo mai il cavallese.

al massimo possiamo diventare dei predatori amici. ma mai dei cavalli.

Beh, questo è chiaro: noi "puzziamo" a causa della carne che mangiamo come qualsiasi predatore, abbiamo orecchie piccole e poco mobili come i predatori, occhi piccoli e frontali come i predatori, vista binoculare come i predatori... Non c'è niente da fare, i cavalli quando ci guardano ci vedomo come dei predatori. Siamo predatori, non cavalli, e questo non si può cambiare.

Noi abbiamo quindi atteggiamenti da predatori e questo spiega ad esempio il motivo per cui ad un nostro gesto veloce o ad una particolare postura del corpo, corrisponde l'allontanamento (o addirittura la fuga) del cavallo. Lo scopo del metodo quindi non è quello di trasformarci in cavalli, ma di sfruttare le osservazioni etologiche per avvicinarci al loro linguaggio, per farci capire meglio, per evitare, appunto, posture che ai loro occhi significano pericolo, eccetera.

Non so se sono riuscita a farmi capire... Proverò a rileggere il tutto ad un'ora un po' più consona e con i cervello riposato :P

ma rido quando vedo Luca M***** portare un cavallo che faceva C4 in C1. perchè? perchè non può mettere il filetto.

(così dice lui.. )

Questa non l'ho capita.. che è successo?? ??asd??

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ok... allora... son nemmeno le dieci e son in piedi da 5 ore... abbi fede posso farcela a risponderti...

(tra l'altro sto indossando una bellissima t-shirt con il logo parelli stampato davanti :P è un regalo a cui tengo un sacco :D )

cmq.. stupidate a parte...

per quanto riguarda il sopra citato M*****

lui montava la sua cavallina in C4... da quando ha abbracciato il metodo è retrocesso alle categorie di primo grado. ergo... C1

non riesce a finire un percorso più alto... non per colpa sua... è un bravo cavaliere, e non sta certo a me giudicarlo... sia mai... mail metodo gli preclude l'uso del filetto...

come cazz fai a controllare un cavallo, a mettere una distanza, a regolare l'andatura, su un percorso di un altezza media di 1,40/1,50 in capezza? non si può!!!

e sono anni ormai che è fermo li.. arenato... ANNI

per chi ha puledri che vuole portare in un circuito la parola ANNI non esiste... (a parte circuito dei 4 anni :P )

Devo dire che questo sistema mi ha aiutato a cercare di capire i problemi dal punto di vista del cavallo. Mi spiego: prima se il cavallo s'ingranava, via una sgambata. Il cavallo DOVEVA avanzare a basta. Ora se il cavallo si blocca di colpo cerco di capire il motivo di quella fermata improvvisa e cerco un'altra soluzione che non sia una sgambata (questo solo per fare un esempio anche un po' semplicistico, ma che si riallaccia un po'al topic di speroni e frustino).

Voglio dire che ho trovato in questo metodo un complemento al lavoro che facevo prima.

Ora ho un rapporto, come dire... più intimo con il mio cavallo, più sereno, mi sembra di lavorare con lui e non solo su di lui.

questo è molto bello... ma io son sempre dubbiosa su alcuni esercizi.

Beh, in pratica il metodo (come tanti altri sistemi simili) si basano sull'osservazioni dei cavalli, della loro vita sociale, del loro comportamento, ... quindi, appunto sull'etologia.

Doma dolce? Non esiste. È una forma poetica inventata da chi, purtroppo, del mondo etologico capisce poco e niente. Vedere un cavallo dominante che scaccia un altro cavallo a suo di calci non lo vedo un comportamento molto dolce

per mia fortuna ho avuto la possibilità di vedere e vivere branchi di cavalli in libertà.

spiego meglio va... non sono la moglie di monty roberts.... ne l'amante segreta di parelli(fisicamente mi fa anche un po' schifo... pardon ma quelle venuzze da ubriacone sul naso mi fanno un pelo ribrezzo :P )

io sono originaria dell'Umbria, dove ho una casuccia dispersa nei colli... li c'è un'intero poggio(colle) recintato... li ci sono una trentina di cavalli che vivono in assoluto stato brado.

ho passato settimane a vagare per il colle guardando questi splendidi animali vivere la loro natura.

ho visto molto poco di quel che il sig Parelli predica.

in compenso ho imparato vermente tantissime cose.... che mi son servite poi nel lavorare parecchi cavalli...

Beh, come ben si sa, ogni cavallo ha i suoi tempi, i suoi ritmi. Credo che una persona che conosca bene il metodo e sappia ben adattarlo al soggetto e alla situazione, non impieghi molto più tempo dell'addestramento tradizionale...

Comunque, personalmente, se fossi sicura che con un motodo (qualsiasi, non il Parelli specificatamente) si possono ottenere buoni risultati (un cavallo invogliato a lavorare, sereno, generoso, leggero, con un buon feeling, eccetera), lo abbraccerei siicuramente, anche se magari il lavoro risulta più lungo.

certo... sono perfettamente d'accordo con te... ma tu hai UN cavallo, di tua proprietà, non hai limitazioni di tempo, e ci stai perchè è un "hobby"(brutta parola...), correggimi se sbaglio.

io, cheho il mio cavallo che amo adoro e per cui fare di tutto, ma che mi trovo spesso a lavorare cavalli altrui, non userei mai il metodo.

perchè ci metterei il doppio del tempo ad ottenere cose base nell'addestramento, come una cessione.. ergo.. un passo laterale... (che, francamente, non ha assolutamente senso come esercizio, messo li come l'ho visto io, anche bel oltre un primo livello... nella scuderia dove monto c'è uno dei pochi terzi livelli in italia)

anche un bravo parellista, ci mette il doppio. e son convintissima che non ottenga le stesse cose che potrei ottenere io col metodo IlionIlionelli(voglio il copyright su questo).. io.. non perchè sia un mostro sacro dell'addestramento.. anzi... son un mezza sega se vogliam vedere la gente che circola in giro... ma so che le cose che faccio le faccio con amore e con coscienza. e uso un bel po' di concetti etologici che si son andati a perdere nell'equitazione moderna...

Lo scopo del metodo quindi non è quello di trasformarci in cavalli, ma di sfruttare le osservazioni etologiche per avvicinarci al loro linguaggio, per farci capire meglio, per evitare, appunto, posture che ai loro occhi significano pericolo, eccetera.

scusami.. ma.. a me non sembra che un gioco come quello dello yoyo possa infuenzare positivamente la visione che ha il cavallo di noi. fondamentalmente io lo sto mandando via da me... è una terrificante punizione per il cavallo esser lasciato fuori dalla sua fonte di protezione, dal suo branco, che siamo noi, in questo caso. che gioco è? angosciante!

fino a due giochi prima cerchiamo di convincerlo che siamo buoni bravi che lo vogliamo proteggere dai mali del mondo... e mo lo mandiamo via? uè! e avrebbe anche ragione ad inviperirsi... non felici.. dopo lo yoyo lo mandiamo anche in circolo!

etologicamente parlando.. che senso può avere? per me nessuno.

se vuoi possiamo provare ad analizzare insieme tutti i giochi, sarebbe divertente vedere la differenza di opinioni...

;)

ripeto.. tutto ciò che è scritto è privo di ogni polemica... mi scuso in anticipo se le mie parole possono sembrare intente a polemizzare

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Olà ragassi!!

Qui la discussione si fa davvero bella approfondita!

Come già detto, io del metodo ho solo un approccio, quindi mi permetto di invitare chi conosce molto più di me questo sistema, per poterne discutere un po' assieme. Che ne dite? ;)

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Ecco, parelliani contattati, ora bisogna vedere se decidono d'intervenire! :P

Intanto:

per quanto riguarda il sopra citato M*****

lui montava la sua cavallina in C4... da quando ha abbracciato il metodo è retrocesso alle categorie di primo grado. ergo... C1

non riesce a finire un percorso più alto... non per colpa sua... è un bravo cavaliere, e non sta certo a me giudicarlo... sia mai... mail metodo gli preclude l'uso del filetto...

come cazz fai a controllare un cavallo, a mettere una distanza, a regolare l'andatura, su un percorso di un altezza media di 1,40/1,50 in capezza? non si può!!!

Ohmamma... beh, da quel che so io, il metodo non preclude l'uso del filetto... ma, come in utte le cose, bisognerebbe usare un po' di testa... Evidentemente se questo gentil signore è fermo da anni allo stesso punto, c'è qualcosa nell'applicazione del sistema che non funziona! Ma questo credo che avrebbe dovuto capirlo da un bel po' di tempo...!!! :rolleyes::P

Come in tutte le cose, non basta leggere il libro di Parelli, quardarsi il dvd e partecipare ad un corso, per poter affermare di conoscere e saper applicare un sistema! ;)

Per quanto riguarda alla seconda parte del tuo discorso, ti ho già risposto in un'altra discussione (Chi ha il libro "Capire l'equitazione" di Paillard?

Proprio sulla copertina c'è la foto di Aberali, un psi grigio montato da S. Angioni nel campionato europeo di salto ad ostacoli del 1966. Il cavallo non ha nessun tipo di imboccatura: la redini sono allacciate ad una normale capezza di testiera.

Ma si sta parlando di un grande Cavaliere, con una sensiblità e una maestria estrema. ;) )

Qualcuno mi ha chiesto se "per noi comuni mortali" esiste qualcosa di simile. Ebbene sì. Una ragazza che ho avuto modo di conoscere via internet ha intrapreso questo sistema con intelligenza e coerenza. Prima aveva problemi di conduzione dei suoi cavalli e con un'applicazione corretta del sistema ha raggiunto questo risultato:

salto 1

salto 2

Se volete posso provare a contattare e far intervenire anche la ragazza in questione... ;)

Ilion, per il resto del tuo intervento, credo che i parelliani possano risponderti moooolto meglio di me! ;)

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la ragazza credo di conoscerla tramite altri forum...

veramente brava... indubbio.. io credo che sarei caduta 8 volte saltando a pelo così :P

però... il mio discorso va un po' oltre questo...

come si può gestire in toto, quindi: -creare impulso -creare equilibrio - creare ritmo e catenza -trovare una distanza - riprendere il cavallo dopo la parabola(termien non proprio tecnico, ma ci si intente ugualmente). con una capezza o un collare? parlo di percorsi, non di salti singoli.

forse io, che non son nessuno, non riesco. magari chi èm più bravo di me, sì. ma, se conosco un pochino i cavalli... mi vien da pensare che non sia possibile.

come creo ritmo, poi equilibrio, poi riunione ecceccecc senza una imboccatura?

se tutto il mio lavoro per le cose sopra citate parte dalla bocca del cavallo.. come cavolo faccio ad ottenerle senza la bocca del cavallo?

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Lady D...le foto che hai messo parlano da sole *clap**clap*

Questo riallacciato all'altra discussione sugli speroni...per chi aveva detto che è impossibile lavorare sugli ostacoli con un cavallo senza speroni...

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Ciao a Tutti!!!!!

sono stato gentilmente contattato dalla cara LadyD, per dare un occhiata a questo interessante topic, in funzione anche delle mie esperienze da parelliano!

devo complimentarvi con voi, in particolare con Ilion e con LadyD!

dal mio personale e modesto punto di vista, avete entrambi centrato l'argomento, solo che lo state trattando da punti di vista leggermente diversi!!!

devo ammettere, che in un primo momento, sono stato assolutamente entusiasta dell'approccio parelli al cavallo!!!! tuttora penso che come base e come doma, sia eccezionale!

quando poi si va nello specifico e nell' addestramento, non sò, forse la mia conoscenza del parelli e troppo bassa! *-+-+-* , ma devo ammetterev che qualche lacuna ho iniziato a constatarla!

vi prego di scusarmi per la brevità e l'approssimazione di questo intervento, solo che in questi giorni il tempo è tiranno prometto che appena posso, tornerò a leggervi con più calma e cercherò di dare un contributo alla discussione un pò meno ermetico !!! *+++*

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La ragazza della foto, fa solo un salto e basta o fa anche dei percorsi? E nei concorsi usa l'imboccatura?

Perchè anche io nel reining ho visto fare cerchi, spin e stop senza imboccatura e alcune volte vengono fatte gare di freestyle senza mettere nulla in bocca al cavallo ma si tratta di casi davvero sporadici (il cavallo non ha imboccatura, ma il cavaliere ha sicuramente gli speroni) e i punteggi sono ben lungi da quelli con cavalli montati con l'imboccatura..

Da quel poco che ho potuto conoscere il metodo di Pat Parelli, posso dire di condividere qualcosa nella gestione a terra e nella doma, ma per quanto riguarda l'addestramento credo in quello classico.

Qualcuno conosce il metodo di Monty Roberts?

Sarebbe bello fare qualche paragone...

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buongiorno a tutti,

ciao Diana e grazie dell'invito.

ho letto rapidamente la discussione (scusate ma sono un po' di fretta) e trovo interessantissimo il punto di vista di ilion. ilion potresti raccontarci delle tue esperienze coi cavalli bradi? in cosa non concordi con le teorie di parelli? sono molto curiosa :-)

e ora veniamo a me.

pratico il metodo parelli da due anni cercando il più possibile di tenermi distaccata da tutta la parte commerciale della faccenda, quindi non seguo M***** (anche se mi pare che non faccia più parte dei parelliani) nè ambisco agli obbiettivi dei livelli ecc. il mio punto di partenza è abbastanza squallido: ho montato un pochino in un maneggio di monta western dove dopo 20 lezioni hanno iniziato a dire che dovevano vendermi un cavallo e che bisognava andare a fare reining, per non arenarsi/annoiarsi. dopo un po' che mi propinavano sta storia ho alzato i tacchi. sono approdata in una sottospecie di maneggio, con un istruttore macellaio e ho incontrato la mia attuale cavalla, piena di problemi che nessuno era intenzionato a risolvere. io non ero minimamente esperta a riguardo e anzi avevo ancora molta paura ed ero molto impacciata. è stato allora che ho trovato il metodo, che mi ha messo in mano degli strumenti di comunicazione che mi hanno fatto acquisire sicurezza in quello che facevo. ho iniziato a gennaio 2003, lavorando da un istruttore su una sua cavalla e cercando di mettere in pratica poi su lucy che non era mia. ho risolto qualche suo problema. poi l'ho comprata e portata nel maneggio nel quale sono rimasta fino ad ora. lì ho avuto modo di impratichirmi un po' col metodo visto che il gestore è parelliano doc oltre che una grande persona. non ho preso lezioni per progredire ma un occhio che mi controllasse non è mai mancato.

non so dirvi in quale modo si può riunire un cavallo ma una volta hanno provato a spiegarmelo (un amico) non ci provo nemmeno a riportare quanto mi è stato detto, è passato del tempo, non ho capito allora, non mi ricordo e farei solo confusione, ma il modo c'è, mi pare che sia un esercizio del terzo livello.

e qui casca l'asino. tantissimi si fermano al livello 1, qualcuno al 2... chi arriva l livello 3? pochi pochi pochi.... come fai a lavorare col cavallo senza preoccuparti che prenda la posizione corretta ecc ecc ecc?

poi per carità, il metodo parelli nasce dall'esperienza dei cow boy americani che di certo non andavano a riunire il cavallo o a saltare 1,50, forse viene considerato un lato non interessante e non fondamentale, ma credo, come ho scritto altrove che ci sia da fare un grosso distinguo tra quello che è il metodo parelli (si tratta di natural horsemanship: rapporto naturale tra uomo e cavallo, non di equitazione) e l'equitazione classica. credo anzi sono convinta che sia utile imparare il più possibile e adattare le nostre conoscenze al cavallo e al momento.

una grossa pecca del metodo parelli (oltre al già citato discorso della carenza di "addestramento" finalizzato alla monta) è che si basa tutto sulle punizioni positive e sui rinforzi negativi. il rapporto, inizialmente, apparentemente idilliaco che si crea con il cavallo si sgretola facilmente quando si incomincia a capire che il cavallo è lì per paura del disconfort o perchè sottomesso anzichè per il reale desiderio di stare con noi (eccetto alcuni casi).

hemm... mi fermo qui che è meglio, se qualcuno ha domande, perchè io temo di essermi un po' persa sapete? :rolleyes:

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Oltre al metodo di Pat Parelli e Monty Roberts, c'è anche quello di Gentili...

C'è qualcuno che ne sa qualcosa di più di questi metodi?

Io ho un mio vicino di casa che applica il metodo Gentili, ma ogni volta che vedo una sua dimostrazione mi metto le mani nei capelli...

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ma che bello! benvenuti ragazzi è bellissimo leggere altri pareri!

(ma come mi piace questo forum!!!!! :D )

(questo post credo sarà lunghissimo... credo.. il tempo mi è tiranno e gli occhi tendono a chiudersi dopo una giornata lavorativa nonostante siano solo le 20... :( )

partiamo dall'inizio...

pedrainne chiedeva qualcosa sul metodo di Monty Roberts.

io, del metodo, conosco ed ho provato solo il join up in tondino, senza arrivare all'uso della doppia longe. bello, bellissimo. se fatto su un puledro verde o un cavallo con alle spalle traumi notevoli è veramente emozionante...

è interessante vedere come la nostra gestualità possa essere interpretata da loro... basta uno sguardo e il cavallo percepisce un segnale... solo che, purtroppo, la maggior parte dei cavalli che vivono nelle nostre scuderie sono ormai desensibilizzati ad un certo tipo di comunicazione. non percepiscono più uno sguardo alto, piuttosto che basso, piuttosto che sulla spalla, come segnali chiari per una richiesta. non ci fanno più caso.

maruzza mie esperienze coi cavalli bradi? rilassanti ed illuminanti :P

si sono limitate ad ore ore e ore passate ad guardare... addormentandomi anche.. deve esser noiosissima la vita da cavallo!

ho visto puledri giocare, mamme sgridare, stalloni litigare(eran due.. uno credo avesse 10.. forse anche 15 anni... l'altro 3... meraviglia... si sono sfidati una sola volta.. ma è durata poco... il "vecchio" ha subito messo in riga il giovincello intraprendente hehehe ).

i cavalli, tra di loro, sono notevolmente violenti. si danno una manica di calci morsi rampate che fan spavento.

io, però non mi permetto di fare altrettanto col mio cavallo. non sono un cavallo. e un mio calcio è visto in modo diverso. ad esempio parelli insegna la famigerata quarta fase. in pratica, se non risponde al pelo passi alla pelle.. se non risponde alla pelle passi al muscolo... se non risponde al muscolo passi all'osso. la quarta fase è dolore fisico. sì certo... ma ricordiamoci che non siamo cavalli, siamo umani, predatori. come reagireste voi se un leone vi desse un morso, per giocare? male credo...

il resto a stasera... mi merito una bella doccia...

quasi quasi chiamo un amico appassionato di queste cose, magariil suo parere neutrale da non parellista non montyrobista può esser utile, no?

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Che dire....

RINGRAZIO DI CUORE MARCO E MARA PER AVER ACCETTATO IL MIO INVITO AD UNIRSI ALLA DISCUSSIONE, NONOSTANTE I LORO NUMEROSISSIMI IMPEGNI!!! :wub::wub:

La ragazza della foto, fa solo un salto e basta o fa anche dei percorsi? E nei concorsi usa l'imboccatura?

Non so Pedrainne, è molto che non la sento e sinceramente non saprei risponderti. Potrei però provarre a contattarla...

Purtroppo non ho nessuna esperienza del metodo di Monty (qui pare non sia molto seguito... non ne conosco il motivo! :( ), Illion, hai voglia di spiegarci a grandi linee in cosa consiste il join up?

Ah.. ho un carissimo amico che ha avuto a che fare con il metodo Gentili.. piuttosto deludente!

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